venerdì 31 agosto 2007

Una famiglia

Davanti a tutta quella lunga fila di teste, sgranate come semi di rosario, era la famiglia;
o meglio: quel che rimaneva.
Chi a cingersi le spalle, altri ad abbracciarsi forte: il piangere sulla spalla l’un dell’altro, un ritorno a quell’infanzia, dove si cercava la rassicurante consolazione d’amorevoli braccia, ora abbandonate, inerti, senza più volontà.
Via via, scorrendo quella corona pregante e cantilenante - un allungato serpentone che talvolta si stringeva, altre s’allungava nel lungo tragitto, quasi fosse un elastico - s’arrivava a veder la coda dove, con insofferenza e nervosismo, teneva dietro anche l’impazienza d’automobili, costrette a passo d’uomo.
Seguendo a ritroso la lunga fiumana d’umane fragilità, il dolore e l’angoscia andavano scemando, man mano che il richiamo e la voce del sangue diluiva, per poi sciogliersi come neve al sole.
Nel mezzo agli amici, poi conoscenti, vicini e dirimpettai, giù giù, ad arrivare a chiudere, nella rappresentazione della curiosità e nell’ipocrita e indifferente presenza di chi era felice d’essere al seguito e, del funesto avvenuto, solo comparse !
In quella bara nera, come nero era il carro, i becchini, l’impresario delle pompe funebri e persino i cavalli, era lei: una delle tante meravigliose mamme di questo mondo, che aveva imbeccato e cresciuto quei figli, ora ingrigiti, e amato i nipotini, che n’erano satelliti.
Tutta la sua famiglia: la sua fierezza, il suo orgoglio, dopo che il suo amato morì, precedendola in un viaggio che ora è suo;
“Il vecchio”, come con rispetto e soggezione lo chiamavano i maturati figli, lei l’aveva sempre e affettuosamente appellato con “papà”, a fargli capire quanto lo amava, protetta e sicura tra le sue braccia.
Alla “màmi”, come tutti la riconoscevano, più di ruolo che per nome, il marito - il suo “papà” - era d’allora mancato in modo lacerante, come se ad una pianta fosse stata strappata la crosta, tanto quasi da cedere alla pietosa rassegnazione, che portava ad abbandonarsi, alla ricerca dell’infinito sonno, l’unico a stordire la sofferenza, a rendere la strappata pelle.
Solo gli occhi dei figli, ancora implumi ed indifesi, imploranti e gonfi di pianto, la levarono da quel torpore: i loro bambini, i testimoni nella staffetta della vita, la famiglia !
E da lì originò forza e provvidenza, tenacia e ostinazione, caparbietà, sudore e sacrificio, notti e giorni di pianti soffocati, tempi di patimenti ed umiliazioni nascoste, come le tante ferite diventate cicatrici: un fagotto pesante su provate e stanche spalle, sulla piegata schiena.
Quasi all’arrivo, in vista del piccolo cimitero - in quella pace accantonata ma mai dimenticata, dove stava il letto del suo amato - punto d’arrivo per lei, iniziava l’abbandono dai vivi che, tra un lamento e asciugar di lacrime, dovevano pensare alla nuova parte, studiare recita e copione: pensare al dopo.
A chi la terra ? E chi avrà la casa, i soldi, ricordi, i ninnoli e i resti ?
Ognuno a cercare d’accomodarsi al meglio, aver di tornaconto, a passare poi di mano i ruoli, in quell’immenso teatro che è la vita, dove la rappresentazione deve andare avanti, cambiando solo d’attori, ma stessa locandina, per uno spettacolo - lui sì - immortale: la famiglia !
[…]
Nella vecchia dimora, ancora fissati con delle puntine scolorite, un poco accartocciati o lì lì per cadere, alcuni disegni di mano infantile, così come per la scrittura che inizia con una tremula, gigantesca, incerta e sofferta grafia: “Cara nonna…”.
Fuori, appeso, defilato, quasi se chi l’ha messo provasse vergogna, un cartello: “In vendita”.
Altri racconti andranno a mormorare, quelle vecchie mura…altri saranno ad incidere voci e storie di famiglia.

L'ampolla delle anime

Per chi avesse la ventura d’arrivare a Milano e percorrere Corso Europa, fino al punto in cui si congiunge a Via Larga, subito l’attenzione andrebbe alla frastagliata cresta delle guglie del Duomo, la cui maestà già s’indovina oltre le mura che ancora si frappongono, interrotte dallo spiazzo dove sonnecchia la famosa fontana da cui la piazzetta prende nome.
Distratti ed ammaliati pochi colgono, al lato opposto, la striscia di verde di un giardinetto, piccolo, ma abbastanza a fare di luce ombra, oltre che alle genti, anche ad un vecchio dormiente;
infatti, defilato, leggermente di sbieco, riposa un antico ossario, ben più anziano di quella chiesa che la devozione umana le diede poi come compagna: San Bernardino alle ossa o dei morti.
Un tempo antico questa zona, fuori le mura, era conosciuta come il verziere, per la presenza di orti, o brolo, dal celtico, ad indicare una parte recintata vicino ad un palazzo.
In questo luogo la necessità fece sorgere un ospedale - del Brolo, appunto - che, come legge voleva, doveva avere accanto un proprio cimitero, così come i fratelli minori a lui attorno.
Quando destino volle che, anche per le mura, fosse giunto il momento della scomparsa, ci s’interrogò su cosa fare dei resti di tante sfortunate anime, e da qui la pietà porto alla loro raccolta e riunione.
La famosa livella, che almeno nella morte funziona, chiese che, nell’estremo all’appello, fossero tutti chiamati;
una scritta accanto ad un cranio, a dar voce ed ammonire: “Io ero come tu sei, tu sarai come io sono !”.
La vocazione di questo luogo nel manifestare ritrosia a farsi trovare, la si coglie varcando i portoncini d’ingresso: eccoci imprigionati in uno spazio di diverse taglie troppo piccolo.
Chi entra da sinistra si ritrova una parete, dove è appeso un severo ed imponente quadro della crocifissione, che a vederlo viene da immaginare un Gesù inchiodato di notte: secoli di candela hanno dipinto a carboncino, con il nerofumo.
Santa Teresa e Sant’Antonio da Padova vigilano, inflessibili ed ammonitori, ai lati di un’ampia apertura a volta, una breccia che porta in ben altro ambiente, a riversare luce e spazio e dilatare confini: da lì s’entra nella chiesa vera e propria, ma non è la nostra mèta.
La fortuna invece arride a chi sceglie d’entrare dalla porticina a destra;
il sorriso tenero e dolce della madonnina lo accoglie: le braccia aperte ed abbassate sembrano indicare due pertugi, a lei di lato.
L’uno ci porta nello spazio angusto dove sta Giancarlo, il custode, la memoria storica dai capelli bianchi.
Un personaggio, una miniera d’informazioni…ma è ancora presto perché entri in scena: lasciamolo tra le sue carte, in un’avida e infinita ricerca.
A fianco, avaro di luce, un breve corridoio, ricoperto alle pareti di cuori trafitti: non sono graffiti d’innamorati, ma devozioni alla Vergine Maria.
D’improvviso, una lama di luce: siamo tra loro !
La sorpresa coglie impreparati: l’accesso non è nel mezzo, ma a lato della cappelletta, e ci si deve girare di lato, appena entrati.
E allora, è come se qualcuno o qualcosa t’avesse risucchiato l’aria dai polmoni: ti accerchiano, ti scrutano, t’osservano dall’alto e dal basso, di qua e di là, come uccellini che accorrono quando butti il pane !
Tibie, femori e stinchi, frammenti, teschi e mandibole sdentate, ma - Signore Iddio ! - furono bimbi !
Tante piccole testine, tante orbite vuote, attorno alla porta, agli angoli, a disegnare una croce sulle pareti;
e lassù, sul cornicione, che t’osservano curiosi, come fanno i passerotti sul filo.
Lunghe file di lumini, nei loro bicchieri rossi, riverberano la fiamma; tremolii di luce ed ombra, come tante dita che indicano ed invitano gli angeli, dipinti sul soffitto: “Guardate quaggiù: c’è rimasta ancora anima di bambino da traghettare in Paradiso !”.
Ci fu un tempo in cui, frammisti, c’erano resti d’adulti: ai piedi del vecchio altare erano affastellati, annodati e confusi, pronti a tornare polvere.
Sopra al mucchio, un corpo quasi intero, cui la morte fece grazia d’esser quasi mummificato: braccia tese e scheletrite, la testa rovesciata all’indietro, nella rigidità dell’ultimo spasmo.
Di questi non rimane più nulla: forse si sono persi nei tanti rifacimenti o, coperti da un sudario di ragnatele, giacciono abbandonati in qualche scantinato.
Oppure no: gli angeli li hanno tutti portati in cielo !E per noi, sarà il buon Giancarlo, come Virgilio per Dante, a portarci fuori dalla selva oscura...nel mezzo del cammin di nostra vita" !

Storia di..casa

Ad onor del vero bisogna ammettere che, da sempre, ha quell’intrigante e inquietante fascino di mistero, tanto da trasmettere un’agitazione - una piccola scossa - solo ad appoggiare lo sguardo, a sfiorarla, sia pure nel veloce passar oltre.
Intorno, la vita scorre frenetica - il palpito di questi tempi - che, al suo confronto, è il rivivere la favola della corsa tra la lepre e la tartaruga;
I fotogrammi scorrono veloci, come nelle vecchie pellicole dei film comici del cinema muto: i bambini fanno danzare le dita sui tasti dell’ultimo giochino, che disegna i personaggi sullo schermo digitale, mentre c’è chi scarica merci davanti al negozio e il fattorino parte sgommando, a far le consegne con il furgoncino del pane, e tante serrande s’alzano stridendo, ad incominciare un’altra laboriosa giornata, nel mentre le massaie escono come formiche operaie, alla ricerca di che preparare tra il pranzo e la cena.
Lei no.
Sembra sospesa nel tempo, in una bolla, che un folletto birichino ha soffiato fuori da un'altra dimensione: visibile, isolata da un’impalpabile membrana, sottile ma invalicabile.
Un poco, diciamocelo pure, è fuori moda, così stridente con le vicine;
loro: più colorate, più curate, meno scialbe, con una personalità prepotente, una pelle giovane, frutto di un’esistenza di poche primavere.
Lei no: graffiata dal sole, con quel vento che, con l’accarezzarla, l’ha sfiorita, così come l’acqua, il freddo, la neve e il ghiaccio, per arrivare a quel secco che, con l’arsura, ne ha inaridito il bel viso, facendolo screpolare anzitempo.
Non è una vecchia zitella, bella sì in gioventù, ma ormai avvizzita: è una casa !
Ci viveva una vecchietta, che il passar degli anni la incontrava sempre più curva, con una ruga in più, una piega che si contava, come gli anelli di una pianta, un poco più lenta e sempre più assente, quasi che il corpo, correndo, fosse andato più veloce del pensiero, rimasto indietro.
Nella bella stagione sferruzzava e, man mano, si vedeva prender forma una manica, il collo, un’altra manica…invero, non era veloce, ma forse era la vecchia Penelope, che tesseva e disfaceva, nell’attesa di qualcuno che se n’andò troppo presto.
Sedeva sul più alto dei tre gradini, che in alcune parti erano sbrecciati - come se un animaletto avesse tentato di sgranocchiarli - con la schiena appoggiata alla stinta e scrostata porticina d’ingresso.
Questa, con le due finestre ai lati, disegnava la linea di un mesto sorriso, mentre le altre due sopra, con le antine sempre chiuse, erano occhi di uno che pisolava, con quel naso sbarazzino, tratteggiato dalla lunga finestra che dava sul balconcino stretto, a formare le tonde narici, tanto che pareva sentire russare.
Il faccione tondo tradiva ancora il vigore di quei muri fatti ammassando pietre l’una sull’altra, grandi nello spessore, ampie quando distese.
Qualcuno pensò di cercare d’abbellire e ricoprire con il belletto quelle forme ma, come se l’attempata casa n’avesse avuto a male e si fosse dato uno scrollo, ecco che, in più punti, la vernice s'alza, si stacca e si gonfia, sfarina e scompare, riportando alla coriacea pellaccia.
Nella fantasia dei bambini d’allora, quando la signora sola era nella mezza età, sembrava loro fosse la strega, che entrava in un mondo abitato da orchi e uomini neri;
ora, adulti, con non poca malinconia e un principio di lacrima subito richiamata, passano mormorando una preghiera per quella che fu invece una fata buona, ormai volata via, nel regno della magia.
Tanti sbirciano dalla finestrella sul lato in ombra, l’unica che permette di vedere oltre il vetro che, scoperto da quell’anta marcia come il rugginoso cardine, ha ceduto, lasciando ampio spiraglio.
Filtrato da quella lente, incrostata dal velo di polvere, ecco s’intravede la vecchia stufa, con il piano di cerchi concentrici che si spostavano a far posto alle forme più o meno generose delle pentole, che sopra si facevano sedere;
e la caldaietta a lato, per sfruttare il calore ed avere sempre acqua bollente per cucinare o farsi una tisana.
Accanto, il lavello, di quel granito grigio e grossolano, ma ampio e funzionale: sul piano, una scodellina rovesciata, con una sbeccatura che sembra un neo messo per vezzo, alcune posate senza stile, fronzoli e orpelli, giusto per fare il loro dovere e basta.
Un vecchio grembiule appeso: scuro, con tanti fiori dipinti nelle sfumature del grigio.
Un asciugamano, una saponetta che sembra un mattone, con la base incollata, appiccicata come una vongola allo scoglio;
nel mezzo della cucina, un piccolo tavolo - che a star in quattro bisogna essere magri - con un piano di marmo d’infima categoria o qualcosa che gli assomiglia.
Il piccolo cassettino centrale a far da nido alle posate e, a far da compagnia, la scanalatura, ad ospitare il mattarello per tirare la pasta.
Appoggiata ad una delle pareti, una màdia, un cassone rettangolare, dove conservare farina, lievito e altri generi alimentari.
Ancora: un piccolo armadio e una credenza, a contenere piatti e bicchieri, bianchi i primi, trasparenti e neutri i secondi.
Il mondo vecchio di una vecchia signora, dove lei aveva imprigionato i giorni e i ricordi dell’intera sua vita.
In un piccolo angolo discreto, alcune fotografie ingiallite e quasi cancellate, ma non per gli occhi di chi ha memoria.
Appesi con delle puntine scolorite, un poco accartocciati o lì lì per cadere, alcuni disegni di mano infantile, così come per la scrittura che inizia con una tremula, gigantesca, incerta e sofferta grafia: “Cara nonna…”.
Basta, non si può andare oltre a rubare nell’intimo, a scavare nell’anima, e subito lo sguardo se n’esce, come improvvisamente risucchiato via, a ritornar per strada.
Fuori, fissato, defilato, quasi se chi l’ha messo provasse vergogna, un cartello: “In vendita”.
E già: il teatro della vita cambia attori, a raccontar un'altra storia, a rappresentare un mondo diverso.
Quegli antichi muri, sotto la nuova pelle, hanno ancora tanto da raccontare, ma solo per chi avrà orecchie da elfo, gli occhiali dell’immaginazione, la bacchetta delle fate e l’animo del bambino che sa, lui solo, che il mondo delle fiabe esiste. è là che s’incontrerà ancora la nonnina, a sferruzzare per fare un’altra maglia.

Piccoli universi

Sarà un capriccio del caso, l’inestricabile disegno del destino o banale necessità, a far sì che s’abbandoni una strada per l’altra;
Il rapido scarto, a preferire quel vialetto - unico varco nella cancellata che abbraccia le alte fronde - sembra una nave che cerca la sicurezza del porto, ad abbandonare la burrasca di fuori.
Ecco lasciar alle spalle il serpente d’asfalto, fumante di calore, che affida all’aria storia di suoni - talvolta acuti, altrimenti grevi - stridore di gomme e mugugnare di motori, imprecazioni, voci ed urla, brusii, insulti e malauguri, bestemmie al buon Dio e ai Santi in cielo, furberie, malizie, infrazioni e l’intero e collerico repertorio nell’abitare una scatola mobile.
Tutto s’allontana, si smorza, si spegne, rallenta e riparte, con diverso tempo, in altro spazio;
Dapprima la nuova via ci porta in un ampio spiazzo, dove il sole - disegnando con la luce e cancellando con le ombre - dona la pace e cheta l’ansia del cuore, nel vedere l’anziano che getta il pane agli amici con le ali che, riconoscenti, donano la frescura del battere d’ali, a rubarsi l’un l’altro mollica e briciole;
poco innanzi ecco chi divora parole di giornale e altri, a consumare un frugale pasto, sbocconcellato avidamente nella breve pausa di lavoro.
D’attorno - spesso a sconfinare tra erba e calpestar di fiori - si rincorrono altri cinguettanti passerotti: bimbi ancora spensierati, intenti a contendersi l’immancabile palla, mentre i caduti piangono rumorosamente, a richiamar soccorso di mamma.
Nel sollevar polvere, ecco aggiungersi alla gioiosa brigata l’abbaiare e l’inseguire di un giovane cane, felice d’aver trovato altri cuccioli con cui giocare, mentre poco discosto un altro peloso personaggio ringhia il disappunto d’essere disturbato da tanti piccoli, molesti ed irriverenti monelli.
Come le dita di una stessa mano, ecco che quel sentiero riprende, distendendo le affusolate dita, chi da una parte, chi dall’altra, per poi - richiamando i fili della ragnatela - tornare a chiudere le porte di quegli universi paralleli.
Il tempo d’esplorarli tutti, il narrare dei suoi cammini, ci vuole preparati ad un finale non sempre lieto.
Ecco che, da una parte, sembra condurre al nulla, un nido di bambagia erbosa, che pare un segreto convegno tra frondosi cespugli e secolari ceppi, rugosi e colmi di stagioni, un ripensare malinconico alla verde età.
Diverso è l’altra traccia, dove l’oscurità di una selva è pietoso velo, a nascondere dei tossici, fermi in un quel vicolo chiuso, accerchiati da siringhe, cartine, puzzo di vecchi e recenti bisogni;
preservativi di prostitute, che occupano lo stesso spazio in altro tempo : larve, che mai diverranno Effimere, ma lo stesso condannate a breve stagione, bruciando all’istante giorni e respiri.
Talvolta si rinuncia da subito all’ingresso che quelle diramazioni graffiano in quel mondo vegetale: si avverte una fine sgradevole, come a trovarsi improvvisamente al cospetto di un’entità ignota ma scontrosa, acida e rocciosa, emergente da un letto di rovi e spine.
Quasi inevitabile invece, sul percorso che porta alla fontanella, incocciare con il barbone, attorniato da quel poco di suo in involti, pacchi, un carrellino, stracci e cenci, untume d’avanzi, mozziconi e cicche di sigaretta, raccolti gelosamente in una piccola scatoletta di latta.
Per lui è come un lavatoio: l’avaro filo d’acqua basta per pulirsi; chissà cosa, chissà come.
Come per i drogati, che si credono per un istante in Paradiso, per tutti quegli sfortunati la fine di quel passaggio porta al bàratro: l’ultima spiaggia, ad arenare disgraziate carcasse, mentre per noi è solo un proseguire di passi.
Defilato a questi e a noi, con discrezione, in altro luogo - raccontato dalla nostra strada - dorme l’immigrato - o un gruppo - con sistemato accanto la modesta mercanzia.Questo ed altro racconta la strada - così come parlano muri e pietre, case e città - a chi sa e vuole ascoltare, chi sempre ricerca nuovi percorsi, a trovare nuove anime: le tante vite che questa avvicina.

missiLon impossible

Sarà un dire vecchio come Matusalemme, ma rende l’idea: «Il lupo perde il pelo ma non il vizio !», che la particella di sodio, nelle scatole craniche di HAMAS, è veramente l’ultima della razza estinta della ragione !
«Un missile QASSAM palestinese si è abbattuto su un’abitazione a SDEROT [..] solo nell’ULTIMO MESE sono stati circa 300 i MISSILI e le granate di mortaio TIRATE dalla striscia di Gaza, da cui Israele aveva rimosso tutti i suoi civili e militari sin dall’agosto 2005» !
È l’ennesima provocazione e conferma di una UNILATERALE dichiarazione di GUERRA, fortemente CERCATA e VOLUTA da quei figli di p..alestinesi concepiti da Ismail Haniyeh assieme alla coniglia, madre degli imbecilli, famosa per l’enorme prole che riesce a garantire e sgravare per ogni frullino che gli si appoggia sulla pancia !
Nel secolo in cui stiamo per infondere una INTELLIGENZA artificiale persino in un automa, siamo impotenti a fare altrettanto nella pignatta che quelli portano sul collo: uno spazio ove regna il VUOTO PNEUMATICO !
Come per i Talebani, anche questi sarebbero a vietare gli aquiloni, in un’epoca in cui la volontà di Dio ha concesso all’uomo di usare il dono del sapere volare lui stesso, nello spazio e in mondi fuori della madre terra: la presunzione del microbo d’essere l’unica forma perfetta, a volere riavvolgere il nastro del futuro e rimanere padrone di un passato che lo vedeva competere solo con le amebe !
La specializzazione a vivere solo nel brodo di coltura della belligeranza li vede accomunati solo con Hezbollah, di cui sono lo specchio brutale;
se costoro riuscissero ad ottenere soddisfazione ad ottenere l’area attorno al Monte Dov - detta delle Fattorie Sheba'a - al di là del villaggio di Majdal Shams, alle pendici del Monte Hermon, farebbero come a Gaza: una spianata per missili, ottima per scatarrare su Israele.
Da notare che era un fazzoletto che apparteneva alla Siria - perso contro Israele dopo l’AGGRESSIONE e la guerra dei sei giorni, nel Giugno 1967 - e, al massimo, dovrebbe essere reclamato dal governo libanese, non da un GRUPPO TERRORISTICO, che a riprova della virulenza delle proprie intenzioni si è avvalso della passiva COMPLICITÀ di HezbollONU per RIARMARSI e schierare 20.000 nuovi MISSILI, dopo la guerra combattuta nell’estate del 2006 che avrebbe voluto il loro DISARMO, DISATTESO dall’impotenza di CHI avrebbe dovuto farsene GARANTE !
In un contesto in cui è CHIARO chi spara e chi risponde, il DISEGNO e chi sta dietro, chi ha voglia di menare le mani sentendosi ormai vincitore e provoca per arrivare al conflitto, ecco che noi mettiamo in campo salami e mortadelle.
Forze di Difesa israeliane, nell’atto di proteggere i cittadini israeliani dalla missileria, aprivano il fuoco in direzione di alcuni lancia-Qassam per apprendere poi che diversi palestinesi che li manovravano erano giovanissimi adolescenti: un cinico copione, che vuole costoro - volenti o nolenti - ad essere usati come sacchetti di sabbia.
È da poco la notizia dello scoppio di due bambini ( ne parlai in "Somareide", ricordate ? ): non si conosce se per un errore di lancio o di ferri del mestiere lasciati incustoditi dai terroristi.
Poco male;
Hamas come Hezbollah usa mettere bambini o civili accanto alle proprie bombarde ( o viceversa ) che, come si diceva degli indiani d’America, gli unici buoni sono quelli morti !
E poi trovano sempre qualcuno pronto a dare la colpa al macchinista che ha travolto il bambino messo da quelli sui binari, al passaggio del direttissimo !
La cervice di questi personaggi è come l’unghia incarnita, profondamente radicata ai tempi delle razzie di cammelli e alle scorribande nel deserto: il mondo è solo una geografia in scala maggiore di questo stampino.
La pace con costoro ?
...missiLon impossibile !!

Io, secondo me…31.08.2007

giovedì 30 agosto 2007

Lavavetri e altro

Dall’orbita periferica si entra a Milano da Viale Forlanini, lasciando alle spalle l’Idroscalo, specchio d’acqua voluto dal regime fascista per far da galleggiante agli idrovolanti;
oggi, dopo l’addio a quei sogni di gloria, siamo ad ospitare solo bagnanti del fine settimana, che non possono permettersi di meglio e s’accontentano del surrogato, come l’acqua di cicoria al posto del caffè, nei tempi grami.
Proseguendo nella traiettoria d’avvicinamento alle mura, ecco sfiorare l’aeroporto di Linate, una volta mèta di famigliole che portavano i bimbi ad ammirare quei ronzanti calabroni svolazzanti, che s’alzavano o s’adagiavano sulle piste: ora non più, declassato a scalo secondario e distratta curiosità di passaggi frettolosi.
La veloce carrellata porta alla fine di quel lungo rettilineo, a rallentare ed arrivare, quasi solo sulla spinta, a ridosso del ponte della ferrovia.
L’infausto calcolo delle probabilità, sempre al servizio della sfortuna, quasi mai permette di affrontare con agilità e superare d’effetto la somma dei nodi di semafori, che disciplinano l’intricata matassa di vie, altrimenti difficoltose da superare senza rischi, tanto s’avviluppano e s’intralciano l’una con l’altra.
Quello stare a cavallo, a ridosso, quasi a volersi scavalcare, parafango contro parafango, viene ad interrompersi, aprendo larghi varchi, pronti ad essere subito riempiti al via libera.
è solo l’inizio di una lotta di scaltrezza e malizia, condite con un pizzico d’azzardo, a cercare d’evitare l’immancabile presidio dei mendicanti e lavavetri che, furbescamente, sfruttano quello ed altri colli di bottiglia, ad assediare le automobili ed esasperare la pazienza del contenuto acciocché scuci, rassegnato e sconfitto, l’agognato obolo.
Questo è il primo di tanti filtri che si frappongono e s’impongono al voler prendere uso della città.
Dalla percezione s’arriva alla certezza del dover affrontare quello che promette d’essere solo il capo di un lungo filo, a seguire un tortuoso percorso di guerra;
messa a riposo l’auto, ormai d’intralcio entro i bastioni, si è rincorsi e circondati dalle seconde linee: i nonni !
Si dice siano pensionati dei paesi dell’Est, rastrellati e arruolatati a frotte, caricati, scarrozzati e scodellati all’interno di un ben definito confine, che disegna la precisa fascia d’attività, data in concessione dal caporalato della questua.
Guai a sovrapporsi, oltrepassare la zona cuscinetto, l’esigua striscia di terra di nessuno: ad ognuno un lavoro e questo la sua gente !
è una lotta sotterranea e invisibile, legge dei vasi comunicanti sconosciuta ai più: disciplina per chi domanda più che lascito all’offerente.
Come per i cinesi della centrale Via Paolo Sarpi, anch’essi hanno un’autonomia di fatto che, sempre più, porta a giustificare e pretendere concessioni di diritto !
Neanche a pensare di poter passar oltre e cercare d’uscirne incolumi - salvando nervi e monetine - volendo andar per rotaia: eccoti il suonatore di violino, piffero o fisarmonica - spesso a sfilare in sequenza - pronti a straziare i timpani oltre che a violentare la musica: non vogliono l’invito a proseguire, ma la ricompensa per cessare la tortura !
E quelli che sembra prolifichino sulle carrozze, quasi queste fossero incubatrici ?
“Sono bimbo di famiglia numerosa…papà non ha lavoro, mamma è ammalata…nonna è in agonia e nonno è da seppellire…”, e via, che sembra abbia da stampare l’intero stato di famiglia !
S’arriva nel centro della metropoli - più o meno provati - per subito inciampare sullo zingarello con il cucciolo di cane - da gettare appena cresce - che ha capito quanto gli occhi del peloso novellino sono d’ammorbidente per il pietroso cuore e il grasso portafoglio di quanti sono riusciti - duri e puri - a superare le altre falangi, usando la baionetta del cinismo e dell’indifferenza.
Nel mentre, mamma e sorelline svolazzano e fan danzare scialli e sottane, coperte per quel gioco di prestigio dove sparisce il polposo portafoglio, per poi riapparire altrove con il ripieno da bolla di sapone !
Finalmente un attimo di respiro, facile ostacolo da evitare e scavalcare: il branco, la somma del Punkabbestia e i suoi tanti cani, che fanno da materasso, coperta, famiglia, fratellanza, tribù e tante altre cose, come il coltellino multiuso dell’esercito svizzero.
Ma questo era solo un ostacolo passivo, una specie di boa da doppiare;
sotto le guglie del Duomo t’acchiappa quel sorriso smagliante, abbacinante nel contrasto con la pelle scura, il luccicore simpatico del fantasioso e intraprendente negretto, che propone dei libercoli striminziti, d’una semplicità infantile, che parlano di un mondo a noi alieno e lontano: uno dei tanti cavalli da battaglia dei “Vu cumprà”.
Questi in genere fermano vicino a chiese o case editrici d’oggetti e generi religiosi.
Appena s’imbocca il colonnato di Via Vittorio Emanuele - dalla Rinascente fino a Piazza San Babila - ecco a dover serpeggiare tra ambulanti e venditori d’imitazioni, dalle borse agli orologi mentre, frammisti, siamo a dover scansare la cinesina che vende il fularino o il suo compagno che fa trottare, tra i piedi dei passanti, simpatici e inutili pupazzetti danzanti oppure propone il tatuaggio in caratteri cinesi e lo stesso per il nome, scritto su cartoncino.
A punteggiare questo eterogeneo mercato, ecco i ritrattisti, bravi, ma non tanto da eguagliare i rimpianti “Madonnari”, maestri del gessetto nel raffigurare l’arte sacra, sulla volatile tela del selciato, sostituiti dai graffittari, che alla terra hanno preferito i muri e al gessetto la bomboletta di vernice.
In via d’estinzione ma inevitabile, ecco incontrare la cassettina povera con accendini e portachiavi, prima d’imboccare Corso di Porta Venezia e sfilare per Corso Buenos Aires: qui è il regno di venditori d’ombrelli - quando piove - occhiali da sole, cappellini e guanti di lana di stagione o incensini, statuine orientaleggianti, talvolta radioline o svegliette.
Per chi si fosse lasciato alle spalle la passerella del lusso di Via Montenapoleone e Via della Spiga, sarà come percorrere la Via della sfiga, l’abbacinate povertà di un mondo che non vive ma sopravvive d’espedienti.
Parallelo a Corso Buenos Aires, se ci s’inoltra, ecco un mercatino povero che, se non fosse per il veder tanti poveri pensionati a loro mischiati, sembrerebbe d'essere in un subùrbio arabo: tanti sono gli immigrati che s’accostano ai banchetti, a comprare pane e companatico, la stessa michetta che, venduta nell’isolato a fianco, è esposta in vetrina sotto il riflettore, con presentazione e prezzo pari agli ori nella bacheca del gioielliere.
Tante case e casermoni nelle viette più spoglie e defilate, sono stipate, riempite fino all’eccesso, da famiglie d’immigrati, a trasformare in modo speculare la geografia del sociale, che attorno tende a riflettersi.
I dialetti sono dei più svariati tranne quello milanese, quasi assente o imbastardito da chi lo ricorda poco, cancellando così, pian piano, regole e grammatica.
Oltre Piazzale Loreto, per chi volesse proseguire, ci si troverebbe a ripercorrere a ritroso quanto fin qui vissuto, trovando in aggiunta macellerie islamiche e Döner Kebab, per lo più turchi, ma arte di cucina che appartiene anche ad Egitto, Marocco, Tunisia, Libano e Siria.
Monumenti e Storia, ricordi e malinconie, palazzi, giardini, personaggi: tanti e tanto ancora ci sarebbe a dire degli ori di famiglia della metropoli meneghina.
Oggi, anche questa è - sarà - Milano: uno spaccato, tanti stampini che andranno a timbrare, senza annullare, una città che, se non nuova, ne uscirà diversa !

Io, secondo me...30.08.2007

Copa el porseo !

«Dopo aver cavà el pelo, senza farghe tanto male se smisia e se masena la carne, condise de pevaro, aio e sale»...
dopo aver tolto il pelo, si mischia e si macina la carne e si condisce...».
Scusate, ma intanto che leggevo l’articolo mia moglie era a fare lo stesso, su un libro dove era descritta l’arte di fare i salami, dopo aver «Copà el porseo..» ovvero, accoppato il maiale !
«[..] e quando nei butei i xe sta insacai con spago o gavetta i xe sta ligai ai travi de na caneva bisogna tacarli al fresco e al sicuro se va a stajonarli»...e dopo aver insaccato la pasta del salame e legato con spago il budello, si deve legare e appendere la sacca al fresco, lasciandola a stagionare.
«Geert Wilders [..] paragonato il Corano al Mein Kampf di Adolf Hitler e chiede al Parlamento di proibirlo perché dannoso, che istiga alla violenza, di chiudere le moschee radicali con i suoi imam e fermare l’immigrazione di simili persone».
Ciumbia: tosto il deputato olandese !
Immediata la reazione: «[..] alcuni siti internet radicali hanno lanciato una vera e propria campagna a favore della sua eliminazione.
Copa el porseo: «Dopo aver cavà el pelo...se smisia e se masena la carne»...
«Sapresti farlo ?».
Alzo lo sguardo dal foglio e guardo interrogativo mia moglie: «Fare cosa ?».
«Copar el porseo !».
Scuoto la testa e riabbasso lo sguardo, sconsolato: «Cara, accontentati di preparare le conserve».
Proseguo di qualche riga;
«Però...forse si può fare».
La cara consorte ormai mi conosce bene e sa che un così rapido cambiamento di rotta nasconde il trucco;
m’arriva quatta, quatta dietro le spalle e sbircia, seguendo l’ indice, che scorre alcune righe:
«[..] un premio di ben 92 vergini, la promessa del paradiso eterno e l’eterna riconoscenza di Allah per chi è disposto a decapitarlo».
La dolce metà ormai conosce bene le mie depravazioni e sa che niente mi frega, nè del paradiso e neppure della nota riconoscente di Allah;
«..92 vergini...porco !».
Ecco, lo sapevo che si sarebbe arrabbiata.
«Vecchio satiro, che ti ho donato i migliori anni della mia vita !».
Lo spirito di sopravvivenza ha fatto si che io e la mia cara cagnolina tenessimo le orecchie abbassate, ognuno la propria coda tra le gambe e uno studiato sguardo, assieme mesto e supplice.
Mi nascondo tra le paginone del giornale, come fosse un rifugio al passare dell’uragano.
Siamo nella tollerante Olanda, che detiene il primato per il numero di nazionalità presenti sul territorio e di cittadini con doppia cittadinanza;
ebbene, questa Olanda - generosa nei confronti degli immigrati, a cui ha aperto porte e offerto un tetto in case pulite e dignitose, concedendo sussidi da far invidia - non ce la fa più !
Tutto questo non è bastato a ritornare riconoscenza, ma ha creato un percepito di fragilità, di debolezza, di quelli cui è facile rubare i cammelli !
Il regista Theo van Gogh fu il primo ad attirare l’attenzione sul pericolo dell’ArianIslam e dei suoi terroristi.
Descrisse il "lato oscuro" di questi appestatori nel film Submission.
Segnò la sua condanna a morte: tre anni fa l’hanno ammazzato come un cane, per strada, lasciando un biglietto sul suo corpo, conficcato nella schiena con un coltello.
Anche la sceneggiatrice del film, la somala Ayaan Hirsi Ali, che lotta per i diritti delle donne islamiche e ha definito Maometto un "Perverso tiranno", si trova nella lista dei condannati a morte per blasfemia;
nel mentre, la televisione manda in onda una ripresa, girata in segreto nella moschea di Amsterdam: l’imam sbraitava contro «[..] i figli di satana della Democrazia», che le donne dovevano essere bastonate e gli omosessuali buttati giù dai tetti.
Ehsan Jami, un ragazzo iraniano, aveva fondato un comitato di ex musulmani: «Il Corano non è credibile. È anacronistico».
È stato assalito e picchiato a sangue.
«Copa el porseo..» !

Io, secondo me…30.08.2007

mercoledì 29 agosto 2007

Incavolino di Bruxelles

Nomi ? Non se ne parla nemmeno !
Ptuh !
«Tiè ! Ti sputo in un occhio, che tanto non mi vedi e guai a chi fa la spia: non è figlio di Maria, non è figlio di Gesù e quando muore la laggiù» !
È la classica ginnastica Pilates..Ponzio: «[..] è la regola per proteggere chi presenta denunce, per evitare eventuali rappresaglie da parte di competitori».
Competitori ? Rappresaglie ?
Ma porc..., è la Chiesa, non la ciurmaglia di Bin Laden, abituata a scavare le tonsille partendo dalla carotide, a segare la gola di chi nega l’ArianIslam !!
Trovano scandalose le «[..] concessioni che permettono non solo l’esenzione dall’Ici per le proprietà immobiliari ecclesiastiche, ma anche robusti tagli ad altre imposte per gli esercizi commerciali legati alla Chiesa».
E allora ?
Forse che sono poi utilizzati per fare la Coca Cola, le Nike, le magliette della Lacoste, riempire e passare le bustarelle ai politici nostrani, imbottire i materassi del vecchio Poggiolini o passare alle segreterie di partiti, per foraggiare scalate a banche o giornali da parte di un Regimpolitik ?
Bruxelles indaga Roma sugli sconti fiscali garantiti alla Chiesa.
«Ma va da via i ciapp, che a Bruxelles brillano solo per i cavolini !!!».
I delatori lamentano «[..] un mancato introito annuale, per il fisco, di quasi 400 milioni di euro».
Bene, facciamoci del male.
«Deve 17,2 milioni di Euro per tasse non versate. Vabbè, và: perché è lei, signor Fisichella; facciamo 3,8: 1,4 subito e il resto in comode rate»!
All’amico la cosa va tanto a genio che suggerisce all’altro evasore, Valentino Rossi, di aderire, giovandosi della regola di uno stato vile - forte con i deboli e debole con i forti - approfittando della stagione dei saldi !
Cazzo ! A me se non pago una contravvenzione confiscano l’automobile. Se non ho denunciato un introito, mi pignorano la casa, mentre quella del signor ParmalaTanzi è chiamata finanza creativa e lo storno di fondi è solo perché, cambiandosi i pantaloni, ha dimenticato qualche vagonata di milioni in quelli di prima !».
«[..] in ogni settore dove ci sono attività economiche esiste il rischio di distorsioni del mercato», dicono i cavolini di Bruxelles;
La Chiesa mi ritorna quei soldi, in opere, missioni, assistenza e aiuto: gli altri sono ad usare i miei come stucco per tappare i buchi di bilancio che, data una pentola, mi restituiscono uno scolapasta !
«La Commissione reclama un surplus d’informazioni», minacciando un’inchiesta…per aiuti illegali di Stato.
Cristo santo, ma era quello che facevano nella prima Repubblica - che i riciclati e i "pali" d’allora sono ancora qui a ricordarcelo - e si chiamavano tangenti: vogliamo "equivicinare" Madre Chiesa ad una raccoglitrice di marchette, che notoriamente non paga le tasse !
Vuoi vedere che Fisichella e Valentino Rossi arriveranno a dire: «Beppe...Benedetto uomo (icsvii ), ascolta noi: butta qualcosa per terra, che i polli beccano anche delle briciole !».
Hanno ragione il Giancarlo e il Valentino: anche le bucce fanno pastone per chi è di bocca buona ed è saggio non dare perle ai porci, che di valore non ne capiscono !
E mentre io curo la macchina con la doppietta infilata nella cintura e ho minato l’entrata di casa, ad evitare confische e pignoramenti, mando la moglie nella piscina comunale - una pozzanghera a confronto di quella dei signorini sopra menzionati - che in quella dei furbi potrebbero ammarare gli idrovolanti, come all’Idroscalo di Milano !
In duecento si sono firmati per far sapere ai sicari di Bin Laden che loro con uno che li combatte, come Magdi Allam, non c’hanno a che fare;
e qui abbiamo denunziatori da catacomba, che lanciano sassi nascosti nell'ombra, per evitare "eventuali rappresaglie".
Cuori di coniglio, che temete dalla Chiesa ?
Al massimo vi darebbe una penitenza: recitare cinque Ave Maria e dieci Pater Noster...
Siete come le termiti nel legno di fondamenta, che rosicchiate poco in tanti, a far rovinare gloriose strutture.
Vigliacchi, che pure un’ameba in gelatina, a confronto, ha più spina dorsale !!

Io, secondo me…29.08.2007

martedì 28 agosto 2007

Ascolta, si fa..Sera

Se proprio ce ne fosse bisogno, ecco la riprova che al Corriere della Sera corrono cavalli di razza e Dario Fertilio ci da lezione.
Non c’è di meglio per vendere libri, guadagnare palanche, vedersi e far vedere alla mamma quanto siamo belli in fotografia, che giocare al complotto !
«L’11 settembre 2001, il crollo delle torri gemelle, non furono opera di Al Qaeda e Bin Laden ma un colossale inganno, architettato dagli Stati Uniti [..] l'inizio di una guerra [..] avvio di una strategia imperiale per la conquista del mondo».
Pensa tè, che una nazione - come per Israele - che campa del proprio, con il valore aggiunto dei propri cervelli che assicurano stabilità, una ragionevole qualità di vita e libertà dell’individuo, innovazione, possibilità - per chi le ha - di migliorarsi, capace di imporsi per doti naturali, questa nazione, dicevo, andrebbe ad impelagarsi in un conflitto estenuante e ai limiti dell’umana tollerabilità, per pura ricerca di un potere che già gli appartiene ?
La guerra è per chi non ha nulla da perdere, e tanto ha da ottenere dalle ceneri: per chi, morto per morto, è l’ultima spiaggia per risollevarsi e dare agli altri la colpa dei propri insuccessi, derivati da inettitudine.
E basta con la cazzata del petrolio: pure chi ci naviga deve avere chi lo compera, che altrimenti sarebbe alla fame, che altre e proprie doti non ha !
Questa ricchezza, da parte dei paesi che si sono trovati immersi senza meriti, ha permesso vivere di rendita, una cicalata alla «Meglio un giorno da leoni che cent’anni da formiche».
L’Iran è produttore e non raffinatore - che costa meno sudore riempire il barile che lavorare il prodotto - ma, al posto di costruire di quel che manca cerca la bomba atomica, dando chiaramente ad intendere dove vuole andare a parare.
«[..] strategia imperiale per la conquista del mondo...ma va a ciapà i ratt: è la mentalità del predone, del ladro, non di un imprenditore, e pertanto non è nella natura dell’America e neppure di Israele !».
Che se agli americani ( e a noi no ? ) fa comodo il petrolio iracheno, pure ai vicini, ad avere la corda per impiccarci !
E ai fighetti che sono abituati alla vita di agi che il prodotto - direttamente e non - gli permette di fare, che siano meno ipocriti, che se tanto non gli fornisse la paghetta rischierebbero di mutarsi in tanti Maso o Erika, che troppo sono usi a vivere nella bambagia per rinunciare ad un cuscino sotto il culo, che è facile fare i contestatori con i soldi fatti da papà e filosofeggiare con la pancia piena !
Che gli "iuessei" siano come uno caduto nel barile della melassa, invischiato, con strisce di collante che lo ancorano a terra, non fa testo: «Non avevano tenuto conto della tenacia dei "resistenti"».
«[..] un’equipe internazionale di scrittori, giornalisti, storici, filosofi, politici, professori d'università, scienziati, economisti e teologi annuncia al mondo l'inaudita novella: la versione ufficiale sull'11 Settembre è un falso».
Ottima granaglia da dare ai polli, a garantire tante uova di ritorno e riempirsi di denari il portafoglio !
Pure io ci metto qualcosa;
Bin LAden non esiste; Madrid, Londra, ameni luoghi di villeggiatura bombati: tutta opera degli americani !
Persino sul suolo iracheno: i resistenti sono comparse israeliane, come i bambini, le donne e i vecchi che scoppiano nei mercati.
Un’americanata: un mondo virtuale e fantasma di cartapesta, un film girato a Hollywood !
I diciannove sugli aerei che hanno centrato le torri erano stati stipati a forza e i palazzi sono caduti per «[..] il piazzamento di cariche esplosive e incendiarie».
«No, no» aggiunge un altro sapientino: «[..] si è trattato di un modo per bloccare il precipitare della Borsa che stava per crollare, ridando vigore alla domanda e avviando la ripresa dell'economia».
E se qualcuno aveva semplicemente dimenticato il gas aperto ?


Io, secondo me…28.08.2007

HezbollONU

Durban, Settembre del 2001: sionismo : razzismo = Israele : X
Questa, signori, è la matematica di...HezbollONU: il sionismo sta al razzismo come Israele sta a quella variabile, da riempire, come un vol-au-vent, con i peccati che si vuole, a scaricare le proprie nefandezze sul classico capro espiatorio che, imbevuto di tutti i veleni, è sacrificato e gettato dalla...Torretta.
Caro lettore, "Sgrena" gli occhi, che ti vado a raccontare di sua maestà, O NUllità, un’organizzazione-burattino, un Pinocchio, che sembra uscito dalla sega di scuola Mastro..giacomo !
Ancora non siamo riusciti a trovare l’anello di congiunzione tra l’uomo e la scimmia, ma certamente balza sempre più diventa protagonista l’assemblato ComuNazIslam, il cui minimo comun denominatore si trova nel voler cancellare Israele e nell’odio per gli "iuessei": a questo è subordinato ogni logica, progetto, proclama, azione, tattica e strategia.
Ti mandano ragazzi in Libano, a fare l’Hot dog tra due fette di pane, ma con la faccia girata verso Israele, mentre dietro li prendono per il culo, a far finta di non vedere Hezbollah che si è pesantemente riarmato.
E perché a nessuno venga in mente di voltarsi, ecco l’avvertimento: «[..] sei soldati del contingente spagnolo dell’Unifil, vittime dell’attentato in Libano».
Ed ecco migliaia di soldatini che sembrano le teste dell’isola di Pasqua: allineati e con lo sguardo perso avanti!
HezbollONU, alleato di una milizia terrorista: ottimo...pedigree, il filo d’Arianna che permette di risalire le radici d’ogni cosa !
La dottrina del ComuNazIslam ha portato le Nazioni Unite (?) «[..] a incaricare la Libia di presiedere e hanno invitato l'Iran a partecipare a un comitato ristretto di 20 Stati [..] per analizzare le misure contro le discriminazioni e la xenofobia».
Virgolettando Magdi Allam: «[..] la gestione dei diritti umani è affidata prima al dittatore libico Gheddafi e poi al regime nazi-islamico iraniano di Ahmadinejad [..] è dal gennaio del 2003 che la Libia presiede la Commissione Onu per i diritti umani».
Lo stesso che mettere sei milioni d’ebrei in gestione a Bin Laden e Ayman al Zawahiri.
Ci fossero ancora, eleverebbero anche un megalomane, come fu Jean Bedel Bokassa, o un sanguinario alla Idi Amin Dada, pur di danneggiare "iuesseIsraele".
L’ONU è ormai equivicina ed equidistante ad una società a conduzione famigliare: la GheddafAhmadinejadHamasbollah.
Maggio 2000, l’Onu eseguì scrupolose misurazioni per stabilire con precisione dove passasse il confine internazionale fra i due paesi ( Linea Blu): Israele aveva abbandonato il territorio del Libano, in conformità alla risoluzione 425 del Consiglio di Sicurezza (Dichiarazione del 18.06.2000).
«[..] oggi, Ban Ki-Moon deve inviare una nuova squadra di supervisori a riesaminare la situazione nell’area attorno al Monte Dov, ribattezzata da Hezbollah area delle Fattorie Sheba'a», pretesto per il gruppo terrorista per riprendere a fare a botte !
Costoro mettono il vasino, e perfino sono ad indicare dove e come HezbollONU deve fare i propri bisogni !
Ban Ki-Moon - quello che si nascose sotto il tavolo allo scoppio di una granata di mortaio, nell’incontro con il presidente iracheno Nuri al-Maliki - abbozza, obbedisce e riporta l’osso che gli è stato lanciato, rimangiandosi quel poco di dignità che restava a quello che ormai è solo un covo di HezbollONU !
Cedere a Beirut una porzione di territorio - che non ha mai fatto parte della sovranità libanese - equivarrebbe ad una capitolazione, a premiare un atteggiamento aggressivo, che sembra tanto funzionare a spaventare l’Occidente.
Se dovesse arrivare al punto di rivedere le mappe e le linee di demarcazione che essa stessa ha tracciato e meticolosamente stabilito, saremmo a vedere scadere l’intellighenzia a grado di parola di...villONU !
Troviamo 200 scalcinati disposti a firmare un manifesto di condanna per le "sparate" di HezbollONU ?
« Meglio cambiare, né » ?!


Io, secondo me…28.08.2007

lunedì 27 agosto 2007

Il mestiere delle armi

Lo dissi in passato e confermo per quel da venire: non ci fosse Israele nulla cambierebbe, se non in peggio.
Giustamente Magdi Allam nel suo ultimo libro - Viva Israele - riporta una certezza, che già teneva a bagnomaria, in un caldo tepore di cottura: d’occasioni per far pace con Israele ne sono state sprecate a badilate.
Volutamente, ma non da un popolo che ha CAPACITÀ INTELLETTUALI, CREATIVE E ORGANIZZATIVE tali da aver trasformato una terra, prima adibita a pascolo e autostrada di caccole di bestiame in transito, in una struttura moderna, efficiente e produttiva.
Chi crede che un popolo di formiche - che realizza CERTEZZE, accumula SPERANZE e costruisce un FUTURO, con proprie forze e risorse - vuole la battaglia quotidiana, pecca d’ingenuità e malafede;
la guerra è per cicale ignoranti: unico mezzo per avere, rubando, quello che, per limiti d’incapacità, non sanno fare.
Ben dice l’amico Ralf, per Israele: «[..] Il primo paese al mondo per scienziati secondo [..] per tecnologia [..] hanno creato gioielli d’innovazioni [..] in tutti i campi. Quando il cervello è usato per il progresso...».
Il cervello, non il cammello; e neppure Kalashnikov, Qassam o Katiuscia !
La belligeranza è per chi è già morto, che non sa costruire il paradiso sulla terra e vorrebbe che un dio lo facesse in cielo, e fortuna per lui che fin lassù i missili non arrivano, altrimenti...
Sono animali specializzati: conoscono solo il mestiere delle armi, che se finisse il conflitto infilerebbero i proiettili da mortaio per fare le buche, dove ficcare le carote e sparerebbero nel terreno per infilzarci dei semi !
Sono cresciuti, spazzolati e lavati nel cervello, addestrati e ingrassati per fare solo una cosa: la guerra.
Vuoti a perdere.
Sono parte dell’armeria, allineati perché altri li scelgano e usino, secondo caccia e selvaggina da abbattere.
Il nanuncolo - Ahmadinejad Mahmoud all’anagrafe ma Mammouth, per animalanza, pelo e aggiornamento mentale - dopo aver ciucciato dalla cannuccia di uno come l’ayatollah Khomeini, comincia ad aver visioni di imam scomparsi che ritornano per lui e scambiare il falcetto da barba per la spada dell’Islam !
Pesta i piedi, urla e lamenta perché vuole la bomba atomica, per rompere i giocattoli degli altri.
Ha grandi idee per la conquista dell’intera area, e domani chissà: l’appetito vien mangiando;
per fare questo, deve offrire sogni di gloria, spacciare meri deliri di potere aggiungendo garanzie e timbri di un dio incazzoso e rissaiolo, che lui per quello è il prediletto.
Sul concreto, deve far scomparire l’unica cosa che lo può fermare: Israele.
E quale miglior pretesto che fare il buon papà, a donare fionde ai propri figli perché vadano attorno a rompere vetrine, che poi penserà lui e la sua fabbrica a rimettere in posa ?
E si, perché non crederete mica che si scomodino simili personaggi per lasciare poi tutto in mano a una manica di pirletti...Hezbollah, Hamas...lavori dati in subappalto !
Questa è gente che vive come il pesce rosso nella boccia di cristallo: gira in tondo, guarda un mondo deformato dalla natura dei propri occhi e sformato dalla curvatura del vetro, nel vaso mentale che li racchiude e limita.
Ahmadinejad per loro è come quello che s’avvicina e gli sbriciola il mangime sul pelo dell’acqua.
E sono stupidi da far paura: un cervello da microbo nel corpaccione che lo ospita.
Al Fatah vorrebbe spezzare un circolo vizioso, che imprigiona e ipoteca le vite di due popoli;
Hamas, dopo aver rincoglionito l’innocenza dei propri bimbi, inventando Farfur e Nahul ( imitazioni di Topolino e dell’ape Maia ) presentandoli come rimbambiti pari loro, usa oggi Re Leone, ma contro "odiati" fratelli, diventati e descritti come schifosissimi topi all’assalto del formaggio, cioè Gaza, la loro tana !
Odio, distillato allo stato puro, contro chi vuole insidiarne il primato...il mestiere delle armi !


Io, secondo me…27.08.2007

venerdì 24 agosto 2007

Tutto da Rifaa..re

Era da qualche tempo che avevo sul gozzo di salire in cattedra - almeno una volta - e provare il fare dotto ( non il nano di Biancaneve ).
Mi sono messo così a raccattare i resti e le briciole lasciate da quelli che hanno abbondanza d’intelletto, a vedere se anche a me riesce di mettere insieme una michetta di pane.
Ovviamente, le discariche dei sapienti sono avare essendo costoro animali onnivori con metabolismo efficiente, che poco o nulla di scarto lasciano ad asini come me: cercate di indovinare dal mio assemblato la traccia di grandezza dell’originale.
Come si chiesero quando mia moglie accettò di sposarmi - motivo di dubbio e indagine - ancora attuale è l’incertezza: «Noi e l’Islam siamo compatibili ?».
Visto che il gioco non lo stiamo conducendo "noi", vediamo come ci hanno visto e catalogato "gli altri".

C’era una volta...

l’imam Rifaa el Tahtawi, devotissimo conoscitore del Corano e teologo del Cairo; fece come il capitano Kirk, comandante dell’Enterprise, nei telefilm di fantascienza di Star Trek: «Diario dell’imam, data astrale 1931», e via a scrivere il tema che gli avevano assegnato, a dover descrivere e dar risultato dei cinque anni passati a studiare...noi.

All’inizio non spiaccicava una sola parola di francese che, sbarcato a Marsiglia, cominciò a metterci sotto la lente in...un caffè del posto.
Che ordine, pensò: la cassiera gestiva i pagamenti a prezzi convenuti, i camerieri servivano ai tavoli e il padrone prendeva le ordinazioni. Rifaa aveva scoperto la "divisione del lavoro", anticamera del "razionalismo occidentale". Fu la prima "spia industriale" che si trovò d’accordo con i nostri vecchi quando raccomandavano di rubare il lavoro !
Poi arrivarono giapponesi e cinesi e copiarono, ma questa è un'altra storia.
Il "datore di lavoro" di Tahtawi ( un ufficiale turco di nome Mohamed Alì, arrivato al potere dopo la dipartita di Napoleone dall’Egitto ), affidò all’allora brillante giovine questa commissione, ad esaudire un amletico punto di domanda: «Islam e modernità sono compatibili ?».
Rifaa rispose che sì: potevamo convivere, coabitare e scambiarci i convenevoli.
E configurò l’Egitto come piaceva a Magdi Allam: il primo museo, un orgoglioso risorgimento delle proprie antiche radici, fece tradurre grandi opere occidentali, finanziò la scienza e riformò l’amministrazione.
Se ne fregava del velo che, diceva, non essere prescritto dal Corano, fece scuole anche per donne e predicò l’uguaglianza dei sessi.

...passarono gli anni...

e arrivò il maledetto: Sayyd Qotb: «Diario del professore, data astrale 1948: sono sbarcato a New York e ho trovato...i Klingon !»;
mise piede a terra, con il mignolo si sturò le orecchie dalla sabbia del deserto e si comportò come il cavernicolo che entra in una casa moderna: rimpianse i mobili in pietra e il piacere di prendere le donne e farle strisciare, tirandole per i capelli !
Resistette due anni, e cominciò a scambiare l’uovo dell’oggi con la speranza della gallina domani, condannando il materialismo a favore della fede ( la sua, unica ed esclusiva, ovviamente ).
New York diventò metro di misura per il mondo occidentale che: «[..] doveva scomparire in una sorte d’Apocalisse !», e solo l’Islam poteva salvare l’umanità, minacciata dalla decadenza morale.
Formò i suoi fasci, li munì di manganello ed olio di ricino e li fece apostoli della purga, gravida gestante di quell’aborto che oggi conosciamo come integralismo musulmano.
Allevò il pupo allattandolo alla tetta: terrorismo e guerra santa.
Amen
E qui termino ( per vostro sollievo ), con la famosa frase di quel simpatico toscanaccio di Bartali: «...gli è tutto sbagliato, tutto da Rifaa..re» !
Piaciuta la lezione di Storia ?

Io, secondo me…24.08.2007

Trex..che italidiote

Tipiche tresche, ovvero intrighi, imbrogli, macchinazioni e trame di un paese trascinato a fondo da un sistema politico che annaspa, riuscendo ad annegare pure in un bicchiere d’acqua !
L’amico Trex la dice giusta: «Ultimamente, le VITTIME di episodi di criminalità di cui si sono resi COLPEVOLI degli STRANIERI, hanno premura di PRECISARE che NON hanno PREGIUDIZI verso di loro».
Siamo al tipico «Cornuti e mazziati».
Trex prosegue: «[..] si ha PAURA di PASSARE per RAZZISTI se si riconosce di temere [..] le altre etnie che hanno invaso il nostro paese facendo STRAME delle NOSTRE LEGGI a nostro danno [..] stiamo cadendo nella più deleteria stupidità [..] i discriminati sono proprio gli Italiani».
Smack ! Tenga, Trex, un bel bacione sulla fronte, che mi da modo d'affondare il colpo.
Arriva un italiano convertito al FONDAMENTALISLAM e, come per il presidente con il messaggio di fine anno, quasi a reti unificate, strilla di togliere il crocefisso nei luoghi pubblici e trova tanti masochisti pronti a godere della sodomia, e giustamente Danielle fa notare che abbiamo una visione strategico-politica di soli...90 gradi !!
Stiamo mandando in giro per il mondo, a sputtanarci, personaggi abituati a razzolare solo nelle corti di cascina.
Da noi un qualunque Adel Smith - per la legge di Trex - sbeffeggia gli indigeni credenti, portando in cambio specchietti e collanine !
Dall’altra parte, uno che si converte alla nostra religione diventa un’offerta da supermercato: "Paghi uno e prendi due", nel senso che la testa sta da una parte e il resto dall’altra, e ti viene restituito in scatola di montaggio !
Il peggio è poi quando si arriva al "Motu proprio" cioè, di propria iniziativa;
via il Gesù dal Presepe e poi dagli scaffali delle vendite, mentre non si riesce ad impedire di veder girare tipe carcerate in Burqa o mummie con feritoie !
Come cospiratori copriamo il "Cadaverino in croce", sempre per Motu proprio prendiamo per i fondelli il Papa accettando che un ex-baciapile, con disprezzo, affermi che per la sua sicurezza ci pensino solo le guardie svizzere, che se fosse per me a quelli come lui invece darei come scorta solo una gomma d’auto !!
C’è mancato poco che murassero pure un tabernacolo con la Madonnina, solo perché un imbecille voleva fare il bauscia, com’è ormai d’abitudine da noi;
fortuna che le palle le hanno tirate fuori delle agguerrite vecchiette e hanno rimesso al suo posto il bullo.
E neppure con quattro gatti di cinesi, a Milano, siamo riusciti ad affermare il rispetto delle regole: sono scesi per strada con le bandiere dell’Impero e c’è mancato poco che la Cina ci dichiarasse guerra !
E io che raccolgo la cacca del mio cane, quando attorno c’è scrollo e rivoli di tanti pisciasotto !
Ma forse il gioco è più sottile ed ha ragione Sartori: l'islam e il marxismo rivoluzionario cercano un’alleanza contro un comune nemico;
pur sapendo d’essere incompatibili, ognuno è sicuro poi di poter fottere l’altro, alla resa dei conti.
Il patto Molotov-Ribbentrop o Hitler-Stalin, fu un ipocrita trattato di non aggressione, stipulato tra la Germania Nazista e l'Unione Sovietica, nella piena consapevolezza che, all’occasione, uno dei due sarebbe saltato alla gola dell’altro, ma al momento bastava per spartirsi una torta.
Sartori è un ottimo..sarto, bravo ad andare di cuciture, ad applicare la regola che dice «Invertendo l’ordine dei fattori il risultato non cambia».
Bravo Andrea: sta disegnando e imbastendo un bell’abito, in stile...ComuNazIslam;
e noi siamo sempre fermi a Trex..che italidiote, patetiche beghe di campanile !!

Io, secondo me…24.08.2007

giovedì 23 agosto 2007

Deer..donami Danielle

Perdonami, Deer; perdonami Danielle. Deer..donatemi.
Non posso controllare la mia vena buffonesca - sangue di giullare - e del gioco di parole chiedo venia, a cercare d'attirare la vostra attenzione e prendere due piccioni con una fava ( Caro Deer, cara Danielle: è un modo di dire, non un titolo ), dialogare piacevolmente con due amici.
Premetto che vivo e brillo di luce riflessa, che se Magdi e il Corriere non mi ospitano con l’angolo di Brontolo sarei il classico vecchio borbottone, che si sfoga parlando da solo o con i pensionati, per strada, manifestando così le frustrazioni del normo-cittadino-cartastraccia.
Riconoscendo i miei limiti, in parte vi ho risposto, e del resto vi andrò a dire.
«[..] Non ricevendo alcun commento, positivo o negativo, alla mia proposta di coinvolgere testate giornalistiche autorevoli e mondiali, nella difesa e nel sostegno di Magdi Allam [..] mi aspettavo…[..] perché non si fa nulla per Magdi? Aspettate forse che lui ve lo chieda?».
Caro Deer, credo che lei sottovaluti la forza di "Noi e gli altri", che io penso invece sia "sbirciato" da politici e giornalisti, tanto che da questi abbiamo avuto il Rating, il giudizio: "[..] schietto ed a tratti delirante fanatismo di chi scrive quotidianamente al forum di Allam [..] falangi di allamiani, corrieristi di complemento"; sono incisioni, dal pennino di Fait & Fattor und Tiziano Marson, dell’Alto Adige journal.
Saremo pure zanzare, ma a qualcuno diamo fastidio, sempre che, dietro alcuni, come alle elementari, non ci sia un maestro che racchiude la mano dell’alunno, a guidarne scrittura e risposte.
Altre forme non le posso seguire, che il mio francese o altro è simile al balbettio dell’analfabeta, e uno scritto in milanese non saprei a chi inviarlo, e la invidio per un sapere che mi trova orfano.
La cara Danielle invece accentua la mia impotenza, e ripresento quello che scrissi in "Kiss My Ass" dove, ad un certo punto dicevo: «[..] Signora Livni, popolo d’Israele, io non avrò modo di incontrarvi ma, con il cuore spezzato, non me ne dolgo: mi vergogno troppo !», ad arrossire per colpa di una classe politica che non mi rappresenta, ma si comporta come se fosse.
«Appello per un grande stato, non questa nostra Italia, caro Giuseppe».
Amica mia, quanto è vero !
Ma l’assicuro: l’Italia, più che desta, è...modesta, ma nel cancro politico, non nella sua gente, quella che, come me, conta come il due di picche. Subisce, ma capisce.
La mia speranza-illusione è nella forza e nella crescente grandezza di Magdi Allam, nel credere - come dicevo a Deer - che l’angolo, da noi occupato da anni, non sia più tanto oscuro e sconosciuto, letto anche al di fuori dei mediocri confini italidioti.
Non uccida tutte le mie speranze, con il suo essere impietosamente realista: per una volta sono contento d’essermi fatto una canna e spero che i fumi d’oppiacei sogni restino a lungo !
«Un’Italia che non conta un cazzo in politica internazionale».
Ancora ha ragione, amica, che i nostri attuali rappresentanti - Professori e professorini - sono il pannolone senile della Repubblica di Alzheimer, e la sua "intellighenzia" è il biadesivo che lo tiene in forma !
Ma capisca, Danielle: come far comprendere a queste cariatidi che sono giunti ad un vicolo cieco dell’evoluzione ed è ora d'estinguersi ?
Mi dica, anzi: dhimmi, Danielle...dhimmi...

Io, secondo me…23.08.2007

Sarò...lapidario

"Questo spazio potrebbe essere tuo".
Chi mi ha visto con la mano a coppa sui gemelli, a lanciare scongiuri, deve avere pensato che sono uno sporcaccione, come quegli esibizionisti che, aprendo l’impermeabile, sotto si mostrano nudi.
Giuro, è stato un riflesso condizionato: lo spazio che poteva essere mio era quello per l’affissione di un manifesto pubblicitario, ma la scritta stava avanti all’entrata del cimitero !
Cribbio, uno vuole trovare un posto tranquillo per leggere il giornale, ma da quello vorrei starci fuori il più possibile, sperando che il Padreterno smarrisca l’agendina con il mio nome !
Vabbè; su una panchina, lungo il viale di cipressi - a debita distanza da quel pensionato con letti di marmo - inizio a consumare il mio Euro di notizie.
Salto quelle politiche, che è come scoperchiare le tombe, a ritrovarci sempre la stessa roba.
Salto lo sport, che a sentire le interviste ai calciatori mi sembra di tornare ai tempi del «Ciao, mamma: sono contento di essere arrivato uno !».
Salto l’angolo delle...gnocche fatte su con la carta...veline, che tanto è come leggere la pagina delle massaggiatrici: AAAAA Accompagnatrice offresi per...Viagratificanti strofinamenti.
Sarò...lapidario, nel senso di conciso ed efficace, che altri andranno a fare di questa parola un sostantivo !
"Pegah Emambakhsh, una donna iraniana di quaranta anni, lesbica [..] aveva trovato rifugio nel Regno Unito nel 2005, in seguito all'arresto, alla tortura e alla condanna a morte per lapidazione della sua partner sessuale. La domanda d’asilo è stata respinta: secondo l'Asylum Seeker Support Initiative dove è rinchiusa in un centro di detenzione [..] le è stato riferito che doveva essere deportata. L'estradizione [..] all'ultimo momento è stata rinviata".
E già, perché: "[..] nella Repubblica Islamica Iraniana la tortura e la condanna a morte di lesbiche, gay e bisessuali, sostenute dal governo e contemplate dalla religione, la fa in barba a tutti i diritti umani e al valore della sacralità della vita".
«Non c’è più religione», disse; e grazie a leggi-muffa, riprese e scolpite con la clava da quel balengo cavernicolo dell'Ayatollah Khomeini, gli omosessuali colti in flagranza o sospettati d’essere gay sono impiccati agli alberi sulla pubblica piazza, ma la lapidazione offre i vantaggi di un sistema epigrafico, a metterci velocemente una...pietra sopra.
Sarebbe come se noi prendessimo a sassate i Grillini e i Cecchi Paone.
Sputerei sulla Gran Bretagna, rifugio di molti musulmani che professano apertamente di odiarla, se arrivasse al punto di rispettare cavilli burocratici o rugginose leggi, ad impedire di tenere e salvare Pegah Emambakhsh, che al suo paese neppure Gesù avrebbe il coraggio di ripetere «Chi è senza peccato scagli la prima pietra», in una civiltà con una religione-ventosa, paralitica ed immobile, ferma...all’età della pietra !
Siete mai stati al Luna park, al tiro al bersaglio ?
Ecco, seguitemi, che vi dico come fare per vincere l’orsacchiotto;
Fatto salvo che qualcuno avrà già impacchettato come un salame il bersaglio, interrato in verticale, con esposta solo la testa ( è la variante per i principianti: quello non si agita e lo centri senza fatica, come sparare sulla Crocerossa ), noi abbiamo solo da colpire la boccia.
Vi consiglio di cominciare con le ghiaie piccole, tanto per scaldarsi, iniziare a prendere le misure e prolungare l’agonia; il tempo tra l’incoscienza alla morte è l’intervallo della goduria, a gustarne l’intensità coinvolgente ed emotiva, che qui il gioco è bello se dura tanto !
Rimpiazzate man mano le pietruzze con quelle di dimensioni maggiori e poi: mattoni, tegole, lastre in ghisa, ad arrivare a blocchi di tavolati, piastroni di marmo e granito, pietre tombali, che il momento più bello è quando la testa fa Sciack !
Allegria: "Questo spazio potrebbe essere tuo", che lì è brutto non essere preso per il, ma per un...culo !

Io, secondo me…23.08.2007

mercoledì 22 agosto 2007

AmerIran

«Batti il ferro fino a che è caldo !», suggeriva la saggezza dei nostri vecchi, che sapevano che pure una goccia, nell’incessante cadere, riusciva, con il tempo, ad erodere e bucare la pietra più dura.
Detto, fatto: visto che vi ho spappolato i marroni nel parlare di Chavez, continuo nel mio, a mettere ancora costine e salamele sul fuoco, carne alla fiamma che si aggiungerà ad altra, in un futuro neppure tanto lontano.
Noi mandiamo prosciutti e salami, formaggelle, pecorino e parmigiano, damigiane di vino e quanto, più e di meglio produce la nostra creatività: l’arte di prendere...per la gola.
Tu vai a New York e ci trovi il Chianti, in Germania il provolone, in Inghilterra vinazza e ogni ben di Dio, made in Italy, e l’etichettina tricolore se ne va a spasso per le capitali del mondo, attaccata a scarpe, vestiti, occhiali, borse: diamo pane e companatico, vestiamo gli ignudi e facciamo le scarpe a tanti !
Nel sud, come nel nord America, siamo conosciuti, oltre che per mafia e mandolini, anche per migliori ed apprezzate qualità nei più svariati campi, famosi in special modo per inventiva, fantasia, estro e genialità.
Lo stesso fanno o tentano gli altri paesi - i più asini fanno come a scuola: copiano ! - ognuno a proporre il meglio di sé...o il peggio.
E già, perché al piano basso delle americhe, dove dimora quella gran testa di Chavez, c’è qualcosa che abbonda, come la peronospora quando decimò le coltivazioni di patate !
Nel mio andare per tartufi, con il nasone a ventosa appoggiato a terra, trovo quello che non avrei voluto.
«Teheran non invia solo imprenditori e diplomatici, ma esporta anche gli Hezbollah e la loro ideologia: Iran, le mani sul Sud America», articolo di Giorgio Bastiani, giornalista di "l’Opinione".
Come per i topi e gli scarafaggi, sembra che quella fauna sia in eccesso rispetto e n rapporto a copertura, risorse e compiti.
«Teheran ha aperto la sua ambasciata in Nicaragua con 30 funzionari, in Ecuador e in Cile e ha rafforzato il personale diplomatico in Venezuela, Uruguay, Messico e Colombia».
Una facciata, a nascondere anche terrorismo e spionaggio ed avere - come fecero i Russi a Cuba - un balconcino, ad un…tiro di schioppo - o katiuscia a fiato lungo - dagli odiati "iuessei".
Prendiamo il Nicaragua, governo d’estrema sinistra guidato dall’ex dittatore sandinista Daniel Ortega: Ahmadinejad partecipò alla cerimonia d’investitura di costui, nel gennaio scorso.
«All’apparenza sembrano agli antipodi, per ideologia, ma pascolano e brucano la stessa erba dell’odio verso gli Stati Uniti, a favorire una simbiosi tra il nuovo marxismo latino-americano e l’Islam rivoluzionario iraniano.
In questo contesto s’inserisce anche l’ostilità sempre più manifesta di Hugo Chavez contro la Chiesa cattolica.
L’Islam rivoluzionario sciita si sta inserendo alla grande nel vuoto lasciato dal marxismo e dalla scomunicata teologia della liberazione».
Sembra che "Missionari" militari iraniani stanno prendendo piede, «[..] nell’ambito del nuovo programma militare venezuelano, volto a preparare la popolazione alla resistenza contro un’eventuale invasione statunitense [..] il Partito Hezbollah venezuelano ha conquistato molta più visibilità e potere [..] la nuova dottrina venezuelana, elaborata tra gli altri anche dal terrorista Carlos ( comunista convertitosi all’Islam ), mira alla fusione tra l’ultra-fondamentalismo islamico e l’insurrezionalismo anti-imperialista».
Volete vedere che quello xenofobo, Allamiano, Carrierista di complemento, delirante e fanatico, che scrive quotidianamente al forum di Magdi Allam - il Beppefontana - gran nasone, per nascita e sniffo, ha annusato per tempo il puzzo di bruciato ?
"HIIIIiiiiiiii ! AAAAaaaaarrgggggh ! UUUUuuuuuuuuhhhh ! Bello ! Bravo ! Clap...clap...clap...clap.
Non fateci caso; sono pagati ed allineati: la mia gratifica.

Io, secondo me…22.08.2007

Il Potere di potere

Presidenza della Repubblica

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Senatori e deputati, a voi che potete o potreste...

Illustri ed onorevoli Signori, custodi e amministratori della "Res pubblica", in anima e corpo, ambasciatori e portavoce dell’italico popolo:

mi rivolgo a Voi, che della LOTTA contro la PENA DI MORTE avete voluto fare ed essere bandiera, anche e soprattutto in nome di chi rappresentate, per delega ricevuta;

Suad Saleh, preside della Facoltà di studi islamici e arabi dell’Università di Al Azhar, al Cairo, ha legittimato con una FATWA la CONDANNA a morte di MOHAMED HEGAZI, colpevole di essersi CONVERTITO al CRISTIANESIMO.

Nella sostanza, tale SENTENZA equivale ad una LICENZA DI UCCIDERE, a stanare e sopprimere la preda OVUNQUE SIA.

Sono a chiedere che questa forma e concezione barbara, arretrata, primitiva e selvaggia, indifferente al RISPETTO per la SACRALITÀ DELLA VITA, sia pubblicamente perseguita e svergognata, ad impedire che ce la si trovi poi trasportata ed importata, aiutata e legittimata altrimenti da un silenzio percepito come complice o, peggio, succube, se non di sudditanza.

Diversamente, non ha senso che noi si starnazzi per sentire eco di ritorno, contenti come Narcisi nel rimirare la propria immagine riflessa, a giocare con la forma invece che con la sostanza.

Se anche davanti ad una tale bestialità volete mettere in campo distinguo e bizantinismi, tacete per e del tutto, che meglio di voi allora fermezza e coerenza hanno dimostrato quelle vecchie signore dalle chiome argentate, che hanno avuto il coraggio di insorgere verso chi voleva oscurare e murare la statua della Madonna, che da un’eternità abitava in un piccolo tabernacolo, nella loro corte.

A riprova che il grigio per alcuni è saggezza, per altri, una mera coperta, a rivestire la mediocrità.

Il silenzio sarà un macigno, i se e i ma, solo pietre, ogni altra forma di vile opacità, sassi per la tomba della civiltà; cocci, schegge, lastre e mattoni che ci ritorneranno, quando il nostro CREDO, RADICI E VALORI saranno lapidati e i resti buttati nella pattumiera della Storia.

Per non essere sempre e solo FORTI CON I DEBOLI E DEBOLI CON I FORTI.

Presidenza della Repubblica

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Senatori e deputati, a voi che potete o potreste…affinché lo possiate - possiamo - ancora e sempre conservare...

il Potere di potere !

Io, secondo me…22.08.2007

martedì 21 agosto 2007

Dhimmi: non..sharia ora di darci un taglio ?

Ho sempre pensato che chi se ne esce da casa propria è perché non ci sta bene e migra verso mete più accoglienti, non verso il peggio, che altrimenti sarebbe pure cretino.
Cretino, appunto, e ne ho beccato uno: "Non sopporta la madonnina davanti casa, musulmano la mura perché offendeva la sua coscienza religiosa".
Beh, dobbiamo proprio avere ereditato uno dei massimi pirlotti che girano liberi, senza guinzaglio e museruola, che mi pareva che la madre di Gesù fosse amata e venerata anche da loro.
Vabbè, anche costui farà parte di quella combriccola d’ignoranti, come quei nostri studenti che si sono divertiti a togliere e prendere a martellate il Crocefisso, fregandosene che, così facendo, si "offendeva la coscienza religiosa" di una moltitudine di credenti.
La riprova che la madre degli imbecilli, pur di sgravare tanto bestiame, se la fa con chiunque.
Nella corte della vecchia Cascina Rimoldo a Valaperta di Casatenovo, un paesotto della provincia di Lecco, uno dei figli di..codesta prolifica coniglia, con cemento, mattoni e cazzuola, ha murato una Madonnina che, dalla metà dell'Ottocento abitava nella sua nicchia - una fra le più antiche - che la custodiva.
Dopo centocinquant’anni t’arriva il babbione di turno e - zac ! - con una bella spatolata di cemento ti vuole chiudere il pertugio !
Quel che mi fa più imbufalire è il sapere che il nostro maestro di cazz..uola "[..] GIUNTO DA POCO, si era sistemato in quella cascina con alcuni suoi connazionali".
«[..] da subito aveva manifestato la sua INTOLLERANZA verso quella statua con le braccia aperte come ad accogliere i suoi figli».
Dio santo, ma perché non l’hai fatta cadere in testa, che magari dal colpo si svegliava dal letargo dell’intelletto ?!
«Senti, besugo, avrei una proposta da farti: per una forma di Do ut Des e di par condicio, muriamo la poveretta usando come pietra miliare e mattone quella pietruzza scura che tenete alla Mecca, che se uno di noi - offeso nella sua coscienza religiosa - cerca di intonacarla o lucidarla lo tagliate a fettine, come per il prosciutto».
«Come dici ? Che è meglio stare alla larga, a casa propria ? Sono d’accordo. Allora, anche tu piglia i tuoi stracci e torna al paesello !».
Prima che arrivasse questo subumano, il piccolo tabernacolo di proprietà dell'intera corte era trattato con gran devozione e RISPETTO, ANCHE DAI NON CREDENTI.
Questi soli vorrei restassero nostri ospiti graditi, che dei cretini abbiamo già abbondanza del nostro !
È vero che una rondine non fa primavera, ma non vorrei che tua madre avesse generato del superfluo !
E lascia che pure riferisca la puerilità dell’intelligenza, riportando la tua risposta a chi cercava di illuminare le tenebre, facendo notare l’atto stizzito ed idiota: «[..] non credo per nulla a quella statua, che non ha alcun valore e non voglio più incrociare il suo sguardo ogni volta che faccio ingresso in casa».
Anche io non credo in quelli come te, che non hanno alcun valore e non voglio incrociare gli sguardi ogni volta che mi muovo IN CASA MIA !
Hadit Giuseppe: « Dhimmi: non..sharia ora di darci un taglio ?», che se non andavi bene neppure a casa tua, che cazzo sei venuto qui a fare ?
Smamma, che fortunatamente di tuoi fratelli ne abbiamo a bizzeffe, ad essere orgogliosi d’andarci a braccetto !
E magari facci una favore, che ne abbiamo pieni gli zebedei pure di quelli: portati appresso anche gli stronzi che se ne vanno in giro a lanciare bombe contro le Moschee, che la vostra razza immonda è come la gramigna, erba maledetta e parassita, che soffoca la crescita di ogni cosa buona !!

Io, secondo me…21.08.2007

El cigarillo de Chavez

«El ministro de Defensa de Cuba, Raúl Castro, es el hermano más joven y leal del presidente Fidel Castro y su sucesor designado»: il 1 agosto 2006 Fidel Castro, a causa di un problema all'intestino, ha ceduto temporaneamente i potere a costui.
Raúl...sucesor designado...ma non diciamo baggianate, che sembra il figlio rachitico della rivoluzione;
«Raúl...vieni bello, su, su...da bravo, Raúl», e tutti a chiedersi da quand’è che il "Líder Máximo" tiene un cane !
...sucesor designado...ma l’avete visto ?
Neanche c’ha il "Physique du role", il fisico adatto, che l’occhio vuole la sua parte !
Basso un metro e una spanna, togliete il quintale di medaglie che si porta appresso, stemmi e stemmini che infarciscono l’uniforme, ed ecco un pensionato delle poste !
…El ministro de Defensa de Cuba....ma neppure il custode dell’ospizio degli ex garibaldini, che a vederlo in mezzo a quegli stangoni, virili e marziali soldatesche del regime, pare la mummia del milite ignoto !
L’avete sentito parlare ? Non ditemi che buca lo schermo, che semmai va bene per la pubblicità delle dentiere o dei pannoloni.
Ma, Santiddio: Ahmadinejad c’ha il pelo sullo stomaco e in tutta la periferia, bin Laden un barbone imponente e il suo braccio destro, il medico Ayman al Zawahri, la...ricetta per curare il mondo intero ( manganello e olio di ricino ), lo sceicco Omar mette soggezione con la polifemica orbita vuota, il secondo fratello Dadullah continua l’attività di famiglia, una premiata ditta di sequestri, la SardoAfghanAmato kidnapper Society, Hassan Nasrallah c’ha gli Hezbollah e Ismail Haniyeh, Hamas, "Sicarioti" da bassa macelleria e Chavez...
Ah, Chavez...grosso, imponente, faccione da ananasso, a metà strada tra il lottatore di Sumo e un Wrestler...e sì: quello sì, che il Raúl se lo fuma, come un cigarillo !
E poi, lui ci vuole bene al Fidel: c’ha proprio una venerazione; ricambiata;
e si mena appresso pure il leccaculo, che con una dose d’allucinogeno fa cento chilometri: il Maradona, che la coca non se la faceva dalla bottiglia, tanto da credere Dio un’entità a lui sottomessa.
Dopo l’ennesima spalmata di polverina, nello show del presidente venezuelano, dichiara la sua fiducia in Castro e il suo odio per la perfida "iuessei".
Chavez ha "proposto" una riforma costituzionale che gli consentirà di estendere il mandato ed eliminare l’attuale limite alla rielezione: una smaccata copiatura del sistema alla Fidel Castro, a rimanere presidente in secula seculorum !
Della serie l’appetito vien mangiando: fine all’autonomia della banca centrale del Venezuela, dando a lui l’accesso ai miliardi di dollari delle sue riserve ( ehi, Prodi, l’hai suggerito tu ? ).
E tanto che c'è, ecco nuove forme di proprietà in cooperativa e una "Milizia popolare", parte delle forze militari;
il tutto senza pericolo d’essere contraddetto: da tempo ha tolto la licenza alle televisioni sgradite.
Hugo si è ritagliato il trono: Imperatore a vita, in quel del Venezuela, trasformando la vecchia democrazia in un abito su misura, acclamato da Applauditores e Acclamatores alla ricerca di nuovi Che Guevara e Mao Tse Tung da incensare.
Ultima volontà del presidente, il nuovo orario, che sarà introdotto dal primo gennaio: lancette avanti di mezz'ora;
«[..] una questione di metabolismo, ad avere più tempo per studiare e lavorare».
Ora, anche dittatore assoluto del tempo: alla prossima, cercherà di fermare il sole sopra Caracas !
Tutto questo - con l’aggiunta di cinquemila fucili Dragunov dalla Russia, per la guerriglia - offrirà più tempo per la revolucion !
«È l’unico modo per impedire la minaccia contro la nostra DEMOCRAZIA».
Faccia de tolas !
A quando i missili a lunga gettata, forniti dall’amico Ahmadinejad, da installare anche a Cuba ?
«Raúl...vieni bello, su, su...da bravo, Raúl».
E sperate che tutto sia solo frutto di una "sparata", alla Beppe Fontana !

Io, secondo me…21.08.2007

venerdì 17 agosto 2007

Kamionazzi

Richter ne ha accoppati 500, ma c’è voluto il terremoto, d’intensità pari a 8 gradi della sua scala.
Ai "resistenti", per fare lo stesso, solo quattro Kamionazzi ( camion con Kamicazzi ), in due cittadine - Tal Uzair e di Khataniya - ad un centinaio di chilometri da Mosul, villaggi del Kurdistan iracheno abitati dalla minoranza Yazidi.
Per ora il signor Richter e il suo terremoto hanno fatto 1.600 feriti contro "solo" 200 dei "partigiani" iracheni, ma ancora la contabilità di...cassa è...aperta.
E dire che, oltre ai Kamicazzi, gli eroi della resistenza avevano messo di contorno anche bombarde di mortaio.
"La scossa [..] avvertita [...] crolli d’edifici, black-out e scene di panico": questo a Lima;
"[..] la cifra dovrà essere rivista al rialzo: numerose vittime si trovano ancora sotto le macerie": questo in Iraq, ma invertendo l’ordine dei fattori il risultato non cambia.
Anche a Santiago del Cile, di 4,4 gradi ha colpito la regione di Maule: panico ma nessuna vittima.
Qui, il sisma del signor Richter si è comportato da dilettante, assolutamente al di sotto della "geometrica potenza" dei "resistenti", eroi, fino a ieri, per tanti con fette di...mortadella sugli occhi !
Oggi, che hanno in mano la manovella del tram, si vede dove e come lo vogliono menare.
Da notare adesso come gli applauditores si sono imboscati, pronti a battere tamburi e tamburelli e dar fiato a trombe e tromboni se un terrorista, prigioniero a Guantanamo, starnuta o da un colpetto di tosse !
Sono gli stessi che accorrevano alla manifestazione per la grazia a Saddam, piagnoni e lacrimatores per Mastrogiacomi, Torrette e Sgrene, lamentorum alla Carlo Garbagnati, vicepresidente di Emergency, che commentò così l'uccisione di Dadullah: "[..] un fatto deprecabile, una notizia tragica".
Beh, ormai aveva mollato il nostro osso, anche se aveva segato il collo a due collaboratori del giornalista della Repubblica: l'autista Sayed Agha e l'interprete Adjmal Nashkbandi, ma chissenefrega; non erano...cosa nostra.
Gilad Shalit, Ehud Goldwasser, Eldad Regev, sono da un’eternità in mano ad Hamas ed Hezbollah, ma ci sarà sempre un coso pronto a trovare analogie e gemellaggi, tipo Pakistan-siculi: magari dei SardoHamasbollah !
Sono la nostra dotazione politica di mezze calzette, che si tengono per infilare in più scarpe, nell’arte sopraffina di dare un colpo al cerchio e l’altro alla botte, a mascherare la vigliaccheria con un fesso buonlassismo...e continuerò a ribadirlo, non ci darò un taglio, che c’è chi lo fa meglio, che ci fanno scuola già dalla pubertà !
Torniamo...a bomba: gli Yazidi sbombati dai partigianresistenti - 500.000 anime circa - già colpiti da altri attentati, praticano una religione molto antica e per secoli i musulmani li hanno accusati d’essere "adoratori del diavolo".
E certo: questi, gli altri e il resto del mondo, i non eletti, possono solo essere cani, porci, scimmie, apostati, infedeli e, come tali, subumani, contaminatori della razza pregiata dell’arianIslam, religione del nuovo dio del ComuNazIslam: Allahden !
Si massacrano civili, utilizzando il terrore, caro abuso d’ogni totalitarismo, da StalHitler a MaoMarx, un...Pol Pot, rossonero, con aggiunta di verdone BinLenin.
L’Iran atomico di Ahmadinejad conferma la disponibilità di perdere milioni dei suoi pur di annientare Israele, di cui Hamas ha scritto nero su bianco che ne vuole lo sterminio; il nanerottolo, dall’esuberante bulbo pilifero, foraggia Siria ed Hezbollah con quintalate di missili, dovunque e chi vuole la guerra prossima ventura, che ormai si sente il nuovo Saladino: un crociato, una crociata al contrario !
Servi, schiavi, domestici, camerieri e dhimmi vorrebbero parlare loro, per far "evolvere" questi tipi.
I polli hanno aperto il recinto alla volpe: auguri, che quella non deve neppure accontentarsi dell’uovo oggi, che ci ha già la gallina tra i denti !
Ha ragione l’amico Deer, l’è brisa axè: ho ancora fatto pipì - zampillo da Fontana – dentro e fuori il vasino !

Io, secondo me...17.08.2007

giovedì 16 agosto 2007

Kiss My Ass

Pam !
Il pugno cala sul tavolo.
Bam !
L’altra mano, serrata, picchia dall’altro lato: sembra di vedere un lottatore di Sumo, che si bilancia sulle gambe.
Sublime, meglio di gladiatori del calibro di John Cena o Rey Misterio, superiore a tutti i Sansone, Maciste o Ercole: un cingolato Caterpillar in gonnella !
«L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare !», così avrebbe detto se fosse stata una toscanaccia, emula di Bartali.
L’ex avvocato del Mossad, ed ora Ministro degli esteri ( seconda donna nella carica, dopo Golda Meir ), Tzipi Livni, parla tutt’altra lingua, ma quel che stava dicendo lo si capiva da come puntava i piedi e gonfiava i muscoli, perché lei certi attributi li ha, non li rappresenta !
Figlia dell'eroe dell'Indipendenza israeliana Eitan Livni ( buon sangue non mente ), ricoprì le cariche di Ministro dell'Immigrazione e di Ministro della Giustizia, è una convinta sostenitrice del principio "Due popoli, due stati".
Due popoli, non tre: Israele, la Palestina di Abu Mazen e non quella di Hamas che, da statuto ed intenzioni, dichiara apertamente di voler tentare il secondo Olocausto e cancellare altri sei milioni di Ebrei !
Pam ! Bam ! Vedere quell’affascinante donna pestare i pugni, mi sembrava come quando io cerco di spiaccicare una mosca fastidiosa, e questa zampetta spaventata cercando d’evitare d’essere spianata...la spianata delle...moschee, che se non siete d’accordo lanciate la prima pietra !
Solo che il moscone di Tzipi me lo vedo con le fattezze di Prodi, che sgambetta nel tentativo d’allontanarsi da quegli schiaffoni, sonori ceffoni dati a mano aperta, a cinque...punte.
E sì, perché Tzipi Livni è sposata e madre di tre figli: un futuro da protegge con unghie e denti, non da usare per imbottirne gli zaini d’esplosivo, lavarne il cervello e addestrarli come animali o farsene scudo !
I bambini per Israele sono valore aggiunto, non contabilità da sottrarre alla vita !
Lasciano Gaza, sospingendo fuori e a forza i propri coloni e che ti fanno gli scemi di Hamas ?
Terra bruciata: tutte le infrastrutture carbonizzate, a farne una caserma e piattaforme di lancio per missili !
Hamas...Hezbollah...tutti a succhiare dalla tettarella atomica, che più che sporca è pelosa, Ahmadinejad Mahmoud,
di cui, con la Siria, sono tutti a mendicare elemosina, ad imbottire Katiuscia con Kalashnikov !
Ed ecco che, quando il gioco si fa duro, le mortadelle scendono in campo: "Hamas esiste. E' una realtà molto complessa che dobbiamo aiutare ad evolvere perché lavori per la pace".
Se Darwin avesse visto Prodi invece che i fringuelli, la teoria dell’evoluzione sarebbe stata italiana, e i pennuti sarebbero stati quelli di Hamas, che se avessero prima visto il Romano, sarebbero stati loro a sfornare stessa teoria, ma partendo dai polli !
Il portavoce fondamentalista Fouzi Ibrahim vede un’overdose di Viagra e pensa che il nostro ministro abbia inchiappettato americani e israeliani, non conoscendo il gioco del piede in due scarpe.
Già aveva chiamato gli amici Hezbollah: «Dai, che invece che a braccetto, meniamo per il naso anche Prodi, oltre che il Kompagno D’Alema !».
La triplice alleanza ProdiFassinD’Alema addirittura cerca non di stare in due, ma ben in tre scarpette: trattare con i Talebani in Afghanistan, con Hezbollah in Libano e Hamas a Gaza.
Bingo !
Signora Livni, popolo d’Israele, io non avrò modo di incontrarvi ma, con il cuore spezzato, non me ne dolgo: mi vergogno troppo !
Solo, vi prego: non siate severi nel giudicarci, perché, come dovrebbe essere scritto, sul frontespizio dei manicomi: non tutti ci sono, non tutti lo sono !
Splash !
«Preso ! No, signora Livni, non si preoccupa; il pezzo grasso lo lascio a lei: io ho beccato solo quello con il...baffino !».
L'altro, non voglio toglierle il gusto di "evolverlo", avvalorando lo scatto di qualità con un meritato: «Kiss My Ass» !

Io, secondo me…16.08.2007

Schizzo di...Fontana

«Mi raccomando, ragazzi: tutti allineati e pronti, che al segnale dovete battermi le mani».
Proprio efficiente il gruppo di "Applauditores", assunti da Magdi Allam e da me organizzati;
una parte, sono a progetto: l'islamismo è un business, una gallina dalle uova d’oro e questi "portatori d’acqua", sono a sostenere il mio farne spettacolo, e i personaggi da circo Barnum che ne fanno parte - terroristi, fondamentalisti, Binladisti e –isti vari - garantiscono lavoro da qui all’eternità !
La rimanenza - quelli che devono fare versetti, gridolini, e lanciare peana di vittoria - sono gli "Urlatores"...Co.Co.Co.
I "Leccatores" mi passano lo specchio: la fronte alta e spaziosa, capelli più che all’indietro, solo dietro, la testa a uovo calza su un’armoniosa rotondità di forme, ad indicare un leggero essere sottomisura più che soprappeso.
«Una statua greca ! Un Apollo ! Un estratto di divine proporzioni !», iniziano i Leccatores.
«HIIIIiiiiiiii !...AAAAaaaaarrgggggh !» incalzano gli Urlatores.
Sono pronto: l’autocompiacimento è alle stelle.
Comincio con il pre-riscaldamento: «I fabbricanti di coltelli sono degli assassini: con il loro prodotto, ammazzano la gente !».
Gonfio il petto, i bargigli cangiano al rosso: «I fornitori d’acqua, energia elettrica e gas sono assassini: bambini annegano nelle vasche, casalinghe si fulminano con il ferro da stiro e pensionati si suicidano con il gas !».
Fabbricanti di lame, acquaioli, elettricisti e gasati di tutto il mondo...pentitevi !
Attorniato da un tale apparato, alzo la posta, a raggiungere il massimo: «Dio è un assassino: con il suo...Best Seller - la Bibbia - ha emanato leggi che, usate dai padroni, ha fatto sfruttare con maggior intensità la credulità del proletariato, traendone generosi profitti !».
Vorrei espandere il concetto, ma esporrei troppo la gola, a rimanere senza fiato, proprio sul filo di...lama !
Prendo la...tessera, per vedere il miglior cinema, anche se poi non reggo, m'addormento e...Russo: entro, si spengono le luci...botteghe oscure.
«Come, non fate l’annullo, per controllo ?».
Il tipo mi guarda sogghignando: «Vai, vai, che l’annullo arriva dopo !».
Un altro, con diversi misurini di detersivo, contro macchie di...materia grigia, mi travasa l’uno in un orecchio, e l'ammorbidente nell’altro.
«È per la suprema igiene» mi spiega: «...lavaggio del cervello !».
Leggo il programma dello spettacolo che andrà ad incominciare: del regista HamasBollahDen, andrà in onda il colossal "ComuNazIslam", ovvero: ogni albero si sega alle radici !
C’ha proprio ragione il vecchio Bin Laden: non comanda chi fa la legge, perché se quello traccia il solco...è poi chi usa la lama dell’aratro che taglia !
«UUUUuuuuuuuuhhhh !»:
Come dite ? Sono schizzato ?
«No, no: sono Fontana, al massimo...Schizzo !».
Un cenno, schiocco le dita: "HIIIIiiiiiiii ! AAAAaaaaarrgggggh ! UUUUuuuuuuuuhhhh ! Bello ! Bravo ! Clap...clap...clap...clap.
Perfetto; Urlatores, Leccatores e Applauditores hanno dato il meglio, ben...allineati.
Suggerirei al buon Magdi e al venerabile dottor Mieli di raggruppare il pecorame e far loro un nuovo contratto a Team, che nell’insieme fanno proprio potere;
potere alle masse !

Io, secondo me...16.08.2007

martedì 14 agosto 2007

I figli di...Ipocrite

Il mio Ipocrite non è mai esistito, ma se fosse, sarebbe stato il capostipite della famosa "Gens Ipocritae" e, i figli suoi, ipocriti !
Siamo esperti tessitori, specializzati in CAPI..double-face !
Caduta la grande Roma dei Cesari, la nostra terra è diventata meta di scampagnate di tanti che, al passaggio, lasciavano dietro di sé cartine e cartacce, briciole, ossa spolpate e..resti.
Incivili e..barbari !
Bisognava stare accorti, capire subito chi stava transitando e sventolare bandiere giuste, che altrimenti la pelle per le calzature di quelli era la tua !
Cribbio: erano talmente veloci però ad attraversare la penisola che spesso non si faceva a tempo a togliersi e mettere l’altra maglia, quella del nuovo invasore, ad applicare la famosa legge di conservazione che diceva: «Franza o Spagna purchè se magna !».
Spesso ti prendevano che ancora ti stavi levando la vecchia, ed allora eri tu a diventare uno straccio !
Ed ecco il lampo di genio: una maglietta o una camicia double-face, a due facce, che da una parte era in un modo e dall’altra l’opposto !
Che la cosa ha funzionato ne abbiamo avuto conferma dopo la liberazione, nella seconda guerra mondiale: caduto il fascio, ecco che si rovescia l’indumento, passando dal nero al rosso.
Et voilà: i partigiani della prima ora sono passati da poche migliaia a milioni, tanto da far pensare che Mussolini fosse daltonico quando, dal balcone, vedeva nero !
«Franza o Spagna purché se magna !», un’arte raffinata che fece dire, a quelli che lustravamo davanti e poi ci hanno trovato dietro, che «Gli italiani non finiscono mai con chi hanno iniziato !».
I figli d’Ipocrite e il double-face fanno miracoli !
Sorvolo sui particolari per non annoiare, e arrivo subito ad oggi, a parlare della figliolanza nata tra la madre sempre incinta, quella degli imbecilli e il mio Ipocrite, che ci ha dato dentro di brutto, sfornando di peggio !
Tric..tric..tric..ecco la fiamma dell’accendino che incendia la fiaccola, che illumina l’impegno davanti al mondo di cazziare quelli che applicano pena di morte: l’Iran, da subito, fa «Buh !»;
ci spaventiamo e soffiamo sulla fiamma, spegnendola.
Con la Cina neppure ci avevamo provato, che troppa carne al fuoco abbiamo da cucinare con quelli: che ci frega della sicurezza sul lavoro, sfruttamento dei bambini, esecuzioni allo stadio, macinatura di missionari cristiani, inquinamento di acque e aria, che quasi ci dichiaravano guerra per aver maltrattato quattro gatti loro a Milano !
Zitti, Santiddio, che ci portano palanche !
Ci stava bene la supplica per salvare il cuoio di Saddam, riavere Mastrogiacomi, Torrete e Sgrene varie, ma manco a parlare di Gilad Shalit, Ehud Goldwasser, Eldad Regev, da secoli rapiti e segregati da Hamas il primo e Hezbollah i secondi !
Oltre a questo, Israele si prendeva quotidianamente in testa i missili da una parte e dall’altra, ma sembra che l’attacco alle piattole, in Libano, sia uno sport nazionale per ricchi ebrei !
E che se oggi ci trovi le cluster bomb in Libano non ti devi meravigliare, che per gli Hezbollah è ancora poco, e se qualcuno dice che non sono regolari, vuol dire che è strabico, perché dall’Iran alla Siria, dai Talebani agli "HezbollHamas", abbiamo un filo conduttore che travalica le beghe di campanile, e se segui quella riga t’accorgi che è una striscia di polvere da sparo che sta bruciando mentre la fiammella corre alla polveriera !
Ma i figli del mio Ipocrite hanno dato il cervello..all’Hamasso, che la double-face l’hanno spostata, dall’uniforme al grugno.
«Hamas sì Hamas no Hamas bum, la strage impunita. Puoi dir di sì puoi dir di no, ma questa è la vita».
Mi perdonino Elio e le storie tese se ho rimaneggiato una loro canzone, ma si adattava alla bisogna.
«Le armi italiane fanno boom; L'export: anno da record, il GOVERNO ha autorizzato vendite per 2 miliardi. Tra i clienti, le zone calde del mondo: Cina, Colombia, Nigeria».
Eh sì: «Franza o Spagna purché se magna !».
Maledetti figli...d’Ipocrite !

Io, secondo me…14.08.2007

lunedì 13 agosto 2007

Gold one in Italy

The Big Man...a gold one in Italy !
Finalmente questo paese, visto con la maschera di Pulcinella, può vantare qualcosa di polposo e grasso, un primato, che è una gioia per il detentore e una beffa per noi, che siamo arrivati al punto che, domandando pane, manca poco che ci rispondano di mangiare brioches !
In soldoni, "[..] dei capi di stato degli otto Paesi economicamente più potenti, Prodi è quinto".
Primo Bush, segue Gordon Brown poi il giapponese Shinzo Abe, la Merkel, e lui, il Romano;
non fa specie tanto chi ha davanti, quanto chi si lascia dietro: sesto in classifica, Nicolas Sarkozy e - udite, udite ! - al settimo posto arriva il presidente russo Vladimir Putin, che se non fosse per lo sfigato e ultimo, il cinese Hu Jintao, farebbe la figura del barbone, anche se, buona parte di chi lo precede, potrebbe "parcheggiare" il suo paese in un pezzo di territorio russo ( o cinese ), che nessuno se n’accorgerebbe, quasi una formica che si coltiva un orticello sull’altipiano della Sila !
Cribbio, non c’è proporzione: per misure, volumi e numeri, il nostro figura come l’amministratore di condominio e, per capacità, come contabile d’elemosine di vecchiette, da mettere nella cassetta delle offerte, nella Chiesa parrocchiale !
Romano Prodi con 18.900 euro mensili surclassa i 6.600 del francese Sarkozy, il misero 4.860 del russo Vladimir Putin e la "paghetta" di 274 euro del cinese;
da notare che la tedesca supera il campione italiota di nulla, 1.527 eurini, ma per poco: il nostro sta cercando di "grattare" il fondo del barile, l’oro della Banca d’Italia, e allora...
«Ehi, George, ho saputo che hai problemi: tè, prendi un lingotto; e al Gordon, una...sterliRa dorata. Ehi, Japan, eccoti un pacchettino di polvere paglierina. Oh, sciura Angela: ecco un braccialettino, e al Nicolas una luccicante medaglia, a commemorare e rammentare i mondiali di calcio che hanno perso. A Putin una bionda falce con martelletto e al cinesino una grana di..risOro, giallo ovviamente !».
E sì, che con le palanche della riserva - per un po’ - l’amico ci può fare il bauscia che allora, sì, possiamo dire che, con quella faccia da bonaccione, è proprio un...tesoro d’uomo, che dire tesoretto è riduttivo, anzi, tende a...farlo scomparire !
Io, noi, cominciamo ad abituarci a non pensare più in grande: «Da dove veniamo ? Chi siamo ? Dove andiamo ?».
Risposta: «ChisseNEfrega !».
All’uomo d’oro, il Gold one, chiediamo solo: «Dove hai imboscato il tesoretto ? E le badilate di tasse con cui ci hai fatto la flebo al contrario ?».
E dell’oro della Patria, in fase migratoria, chiedo: «ChisseLOfrega ?».
Dio, mi tremeranno le gambe quando sentirò il passo Romano del Prodi che, al microfono della televisione, a reti unificate, si vanterà: «Mamma, sono contento di essere arrivato...UNO !»;
Lui, solo e unico "Gold one in Italy", anzi, nel mondo !
Mustafà, lo scafista e quelli appena sbarcati a Lampedusa non capiscono e continuano a grattarsi le cocuzze, sgranare gli occhi, piegare la faccia a punto di domanda, meravigliati: «Ma questo, con moglie, cane e valigia di cartone legata con lo spago, è completamente rimbambito: vuole pagare perché lo si porti con il gommone in Libia !».
Gli ho spiegato tutto, intanto che ce ne tornavamo assieme da Gheddafi !
Beh, cari compatrioti, spero d’essere stato all’altezza del mio, nel rivolgermi a voi con la speranza che «È meglio far ridere che piangere» che, se ci sono riuscito, sono contento;
vi ricorderete di me, quando arriverà il momento di strizzare il fazzoletto, dopo aver versato una...Fontana di lacrime !

Io, secondo me…13.08.2007

carusSo

«[..] i due caduti sul lavoro, Angelo e Cristian, sono morti assassinati [..] i loro assassini sono Treu e Biagi, le cui leggi hanno armato le mani dei padroni, per [..] sfruttare con maggior intensità la forza-lavoro e incrementare in tal modo i loro profitti».
M’immagino la scena: Treu e il fantasma di Biagi che passano le cartucce a pallettoni, ossequiosi e servili, come il Caddy, che porta e passa i ferri al golfista ( quello che gioca a golf, 'Francè, non che fa la maglia ) !
«Pull !»...l’operaio transita nel cantiere...Bum ! Bum ! Bum ! Qualche schioppettata: la sagoma vacilla e cade;
"el Cumenda", fa un segno a Fantozzi-Biagi e a Filini-Treu, che gli caricano le canne e gli passano la spingarda.
«Pull !»...un altro "Operollo" (operaio-pollo ) esce e...Bam ! Bam ! Bam ! el sciur Brambilla t’impallina pure quello !
'A 'Carù, ma se i padri del tuo pensiero in fatto di lavoro avevano la famosa legge StaLenin, che in fatto di "Sfruttare con maggior intensità la forza-lavoro e incrementare in tal modo i loro profitti" furono maestri indiscussi e insuperati !
Non mi pareva che nei Gulag avessero ponteggi protetti, leggi per la tutela dell’operaio o assistenze per salute e sicurezza e l’accompagnamento era quello delle guardie armate, che tutti i giorni li menavano al lavoro forzato, bastonandoli, come si usa per indirizzare le masse, mandrie di vacche riottose !
E pensare che proprio gli operai erano le formiche di quel proletariato a cui promisero in eredità il potere della e sulla terra, e gli misero in mano un cerino, ad accendere ed avviare il fuoco del sol dell’avvenire, che la terra sì, l’hanno poi ottenuta: in Siberia, ma loro ci stavano sotto e con il fiammifero gli hanno acceso il lumino sopra !
Guardo l’origine e la profondità del pensiero nativo della generazione CarusSo;
osservo opere e missioni, credo ed azioni dei tuoi antichi progenitori, ed ecco sbucare il...figlio di papà, un figlio d’arte, che, con alle spalle le gigantografie dei progenitori, addita ad assassino un povero cristo, assassinato da compagni di merende, laurearti all’università della Lubianka !
«Ah ! Mò ho capito: non avendo potere di resuscitare Biagi, cerchi...equivicinanza, di usare la livella per portare Treu in bolla e magari aggiungerci - che so - anche un Ichino, un Saccono. Che dici, 'Francè, meglio cambiare, nè: un filotto perfetto, uno strike da urlo» !
Mi sembri quello che aspetta il vecchietto, che esce dalla posta con la pensione: un segno con il gessetto sulla giacchetta e, poco dopo, Zac ! il compare inquadra il bersaglio e l’inchiappetta per bene.
Come "onorevole", mi dai la stessa impressione di quando schiacci il pedale e s’apre il coperchio della pattumiera, che si rovescia e, invece d’entrare, la 'monnezza se n’esce !
«'A 'Francè, ma che, perché t’incazzi: ti hanno schiacciato il piede ? Dai, che ti dedico una canzone, "Papaveri e papere": sei riuscito con un colpo solo, ad infilare - nella canna fumaria tra la bocca e la fronte - i primi e abbondare nelle seconde !
Il povero Biagi, dall’aldilà, sicuramente intercederà per uno come te: « Padre, perdona lui, perché non sa quello che fa !», ma com’è possibile che noi si faccia lo stesso per chi ti ha proposto, ben sapendo in quale pollaio t’avevano lasciato a razzolare ed ingrassare ?
...inFausto fu il tuo mèntore, ed ora - 'Francè - ti muovi come un elefante, nella...notte dei cristalli.
Dai, lascia perdere, che a parlare di lavoro ci vogliono i professionisti.
Vai in birreria, fatti...Monaco e bevi una bella birra, rossa ovviamente, sghignazzando sotto i...baffini, che il riso, si sa, fa buon sangue !
Fatti una bella vacanza, lassù, sui monti, dove trovi la kompagna Haidi, che sui monti Giuliani piange il povero...estintore, uno che, come te, appiccava il fuoco per poi cercare di "spegnerlo" a...getto !
Ascolta CarusSo, quel che raccomandavano i miei vecchi: «Zitto e...Mosca !», un silenzio in cui neppure quella si deve sentire !

Io, secondo me...13.08.2007