lunedì 23 novembre 2015

ISladen

Li cercano, li stanano, li rincorrono e li abbattono, inermi e indifesi, innocenti e meravigliati come quaglie, lasciate libere in una riserva di caccia.
Perché questo è diventato il loro destino, ovunque sia il verbo di allah: il dio minore, beninteso, quello piccolo piccolo, che Bin Laden creò a sua immagine e somiglianza; quello che porta i gradi di generale, la fame di sangue e morte, la schiavitù e la mentalità di un mondo fatto di galline ovaiole e vacche da latte, da far divenire bistecche quando non più produttive.
Questo sarà - sarebbe - realizzare il mondo dei “Bin Allahden”, qualora gli riuscisse di spuntarla.
Glie l’hanno giurata: "Cristiani obiettivi legittimi". Tutti i centri della cristianità, organizzazioni e istituzioni, leader religiosi e i loro seguaci sono bersagli legittimi dei novelli “allahssassini”, ovunque si trovino.
Anticipando e allargando il concetto, sono a rispondere all’addestramento.
“Il Profeta […] dichiarò: L’Ultimo Giorno non verrà finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno […] si nasconderanno dietro una pietra o un albero, e la pietra o l’albero diranno: o musulmano, o servo di Allah, c’è un ebreo nascosto dietro di me, vieni e uccidilo”.
Visto che gli ebrei menano, meglio minimizzare il rischio.
Dalle Filippine al Pakistan, dall’Iraq alla Turchia, dalla Somalia fino all’Egitto, solo un grido:
«Dagli al cristiano!»
O all’”infedele” del momento… in nome degli “allahden” o dei “califfottuti” di turno.
«E che ci possiamo fare?», direbbe il don Abbondio di manzoniana memoria.
«Il Papa non ha le armi, l'esercito e gli arsenali atomici, per non dire gli appoggi di Israele, né la possibilità di imporre sanzioni come l'America, le sue uniche armi sono il dialogo e la diplomazia, e solo con quelli può difendere i cristiani. E la sua diplomazia sta salvando forse molte vite cristiane.»
Siamo all’Azzeccagarbugli da sagrestia.
Caro don Abbondio, hai le tue ragioni: il coraggio non si può dare a chi non ce l’ha, ma ancora meno a chi pensa di risparmiare sul pellame con l’economia della prudenza;
diamo le nostre vergini al Minotauro, affinché non ci ingoi tutti quanti.
Peccato però, che l’appetito vien mangiando e, giacché la preda non mostra unghie, perché non affondare le proprie, nell’intera dispensa?
Come un pugile sul ring: comincia con alcuni colpi di assaggio, poi di assestamento e, quando vede che l’avversario è morbido, affonda i colpi e lo finisce.
Con le quaglie è ancora più facile.
«Ma, qualora il Papa condannasse l'Islam, tutti i cristiani sarebbero uccisi dal giorno alla notte. Il Papa e i sacerdoti del dialogo cercano di non aumentare quella cifra, già abbastanza terrificante», ribatterebbe l’Abbondio nostro.
L’Islam no, ma i fondamentalisti islamici sì.
Se avessimo a che fare con dei parassiti, si: avuta giusta razione, non infierirebbero, sino ad ammazzare la fonte del loro predare;
ma questi non sono parassiti: sono un cancro.
E non cadiamo nelle frescacce: non si condanna l’Islam, ma l’”Isladen”, che è altra cosa.
Un Papa, il Pio “ics, i, i” o dodicesimo, applicò il “martirio della pazienza”, al “meglio Abbondiare che defungere”:
sei milioni di ebrei scomparvero nei forni crematori, contro quelle poche migliaia che gli riuscì di contrabbandare e che pure alla controparte andava bene, che il compromesso salvava la faccia a quelli e la coscienza al XII, il Pio… pio… pio.
Scusate, stavo richiamando le galline al pollaio.
Certo che il pericolo sarebbe stato il vedere un Papa dietro il filo spinato, ma forse che solo ai più umili è destinato esser pasto di leoni? Pure Pietro nostro, buon apostolo, rinnegò Gesù, ma poi non rifuggì il martirio: quello della pellaccia sua, beninteso, non della pazienza.
Tanto poco fa assai: pian piano il massacro sta diventando a due, tre cifre: a quando i grandi numeri?
Le “epurazioni” contro chiese e frequentatori vari, sono all’ordine del giorno, ma al microfono è stato messo il silenziatore o il “sussurratore”.
Noi si risponde in genere con “messaggi forti”, pigolii che certamente farà tremare Al Qaeda & Co. dalle fondamenta.
Qualcuno azzarda il generico ”servono azioni concrete”.
Azioni concrete?
Il dialogo, la diplomazia, il "martirio della pazienza”, da soli sembrano non bastare.
Duemila anni di storia, la BIBBIA NON certo ULTIMA ARRIVATA: basta fare le trombette e i trombati di allahden e dei suoi allahssassini!
Non basta invoca Dio “perché parli al cuore dei terroristi e li apra alla luce della verita".
Quelli ormai sono lampadine fulminate.
Papa Francesco, di ritorno dalla Turchia ebbe a dire:
«Se il Corano è libro di pace, gli islamici lo dicano forte!»
Caro Franceco, ma come fanno: nel cristianesimo Dio si è incarnato in Gesù Cristo; nell'islam è “incartato" nel testo coranico.
il Corano è increato ovvero è eterno come Dio, è la parola di Dio che “incarta”.
Dio, è Dio;
ed è la RIVELAZIONE CONCLUSIVA rispetto all'Antico e al Nuovo testamento.
IL SIGILLO delle rivelazioni: CONFERMA, CORREGGE E COMPLETA le PRECEDENTI.
Non sarà mai possibile una “release” riveduta e corretta.
Punto e basta.
Allah… il Compassionevole, il Misericordioso la canta chiara.

 “O voi che credete! NON ABBIATE AMICI tra gli Ebrei e i CRISTIANI […] Allah darà una più grande ricompensa a coloro che combatteranno per lui […] I musulmani devono arrestarli, assediarli e preparare imboscate in ogni dove […] circondarli e metterli a morte ovunque li troviate, uccideteli ogni dove li troviate, cercate i nemici dell’Islam senza sosta […] tagliate loro le mani e la punta delle loro dita […] se un musulmano non si unisce alla guerra, Allah lo ucciderà […] I musulmani devono far GUERRA AGLI INFEDELI che vivono intorno a loro […] brutali con gli infedeli […] un musulmano può uccidere ogni persona che desidera se è per giusta causa […] chiunque combatta contro Allah o rinunci all’Islam per abbracciare un’altra religione, deve essere messo a morte o crocifisso o mani e piedi siano amputati da parti opposte […] chiunque abiuri la sua religione islamica, uccidetelo”.

Il “compassionevole” e “misericordioso” continua.

"Abbiamo preparato la Fiamma per i miscredenti, per coloro che non credono in Allah e nel Suo Inviato […] colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi! […] non obbedire ai miscredenti; lotta invece con essi vigorosamente […] uccideteli ovunque li incontriate […] combattili fino a quando non ci sia più tumulto o oppressione, e prevalga la giustizia e la fede in Allah ovunque e […] ai miscredenti saranno tagliate vesti di fuoco e sulle loro teste verrà versata acqua bollente, che fonderà le loro viscere e la loro pelle. Subiranno mazze di ferro, e ogni volta che vorranno uscirne per la disperazione vi saranno ricacciati […] il loro rifugio sarà l’Inferno, qual triste rifugio! […] e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati […] in verità È GENTE CHE NULLA COMPRENDE”.

«Dove c'è un'aggressione ingiusta […] è lecito fermare l'aggressore ingiusto. Sottolineo il verbo fermare, non bombardare o fare la guerra […] i mezzi […] dovranno essere valutati ».
Parola di “Pope” Francesco.
Siamo alle comiche.

«[…] sì ci sono le minoranze cristiane, ci sono i martiri, ci sono tanti, ma qui ci sono uomini e donne, minoranze religiose e altri, e tutti sono uguali davanti a Dio. Fermare l'aggressore ingiusto […] è un diritto dell'umanità, ma è anche UN DIRITTO CHE HA L'AGGRESSORE DI ESSERE FERMATO PERCHÉ NON FACCIA IL MALE».

Se questo è logica, mi arrendo, ma…
«[…] è vero che non si può reagire violentemente ma […] dice una parolaccia contro la mia mamma, si aspetti un pugno!»

Beh, allora… io, secondo me… una bombetta… magari piccola, la posso lanciare a chi ammazza la mia?


Io,  secondo me... 23.11.2015

mercoledì 18 novembre 2015

Akbarbari

C'è chi la perde per una donna, chi per la paura, per una provocazione o uno sgarbo;
così si dice di chi la ragione smarrisce: quello, ha perso la testa!
Ma in senso figurato;
invero, quella c'è sempre, ben piantata sul collo: quel che manca è la capacità del discernimento.
Ci si uccide per amore, si salta nel vuoto da un grattacielo in fiamme, si picchia se offesi o si accoppa per uno sgarro e la zucca, anche se vuota, si accompagna sempre allo sfortunato, che ci ha tolto il sale per metterci l'aria.
Altra cosa per chi veramente se la trova tagliata, solo perché ha trovato sulla sua strada un coglione che, dopo averla spiccata dal corpo, la mostra come trofeo, gridando:
«Ho ucciso il grande satana: Allah Akbar!»
Pirla.
Figlio di un dio minore, povero d'intelligenza quanto di verbo, tanto da preferire, al filo del discorso, quello della lama;
di lui si potrebbe dire, come per un animale che gli manca solo la parola ma, a differenza di quello, non è neppure intelligente!
Che sgozzino o facciano saltare le teste con bombe o con il kalashnikov, segue la regola che, invertendo l’ordine dei fattori, il risultato non cambia.
Se non zuppa, è pan bagnato: sempre sono a significare che “Noi siamo noi e voi un cazzo”!
Allah Akbar...ma va da via i ciapp, paciaratt: offri il tuo didietro, mangiatopi!
Nel mondo degli "akbarbari"  così è fatto tacere chi oppone Cristo, maestro di pace, ad un profeta che diffonde spade e catene.
Senza questi "ferri" del mestiere, pochi accetterebbero di servire da inferiori, quando possibile essere trattati da pari.
La ragione della forza è il bastone del pecoraio, dove a lui spetta latte e carne e al gregge fornire quello e questa, da brave bestie da macello.
Solo a Roma, ad un tiro di schioppo, abitano la Chiesa di San Pietro, una bella Sinagoga e una paffuta Moschea, tanto che, se ognuno si affacciasse, potrebbero  darsi voce, come nel cortile di case di ringhiera.
Nel cuore della cristianità, un segno di fratellanza, a pari livello: in quello dell'Islam, solo segni di un padrone.
Cazzeggiamo pure sui distinguo, ma la sostanza, il succo del discorso, quello è!
Entra nel mucchio e sei come le vacche del cow-boy: marchiato a fuoco!
Da quel momento non esisti più, come individuo, ma come numero: prova saltare lo steccato e ti trovi...stecchito!
Non esiste divorzio, nessuna possibilità di riscattare l'ipoteca; sei una proprietà indivisibile...tranne che nel breve spazio tra il mento e le spalle!
Da ultimi arrivati, nella gestione delle cose del buon Dio, vorrebbero esserne sigillo, quasi che le la Storia iniziasse dal fondo e i piedi, d'improvviso, volessero che fossero le mani a camminare, di modo che il sotto diventasse il sopra e il fondello la testa.
Nulla da eccepire, se solo con lo scolapasta in testa e la mano sul petto, infilata nella camicia, il novello califfo imperasse tra le mura del manicomio.
E la Storia, quella con la “S” maiscola, che scredita gran parte delle loro balle? Basta riscriverla.
Se vincitori, potranno farla iniziare da dove si vuole, reinventando avvenimenti e personaggi!
Da subito si partì su fondamenta fesse.
Università di Oxford, anno del Signore 2015, mese di luglio.
“[…] annunciato la scoperta della più antica copia del Corano che si conosca; l'esame del carbonio 14 dimostrerebbe che è stata scritta prima della predicazione del profeta islamico […] alcuni frammenti dell’antico Corano: scritti già nel 568 dopo Cristo, mentre Maometto visse tra il 570 e il 632 […] che avrebbe usato un testo già esistente. Secondo la tradizione, Maometto avrebbe appunto ricevuto la rivelazione, che poi ha portato al Corano, fra il 610 e il 632 dopo Cristo”.
Altro che Arcangelo in sogno, con copriletto di broccato con sopra scritto i primi versi del Corano!
SI vorrà mica credere che sia andato in giro anni con la copertina, per poi dispiegarla e farla leggere all’eletto, quando ormai doveva avere più tarme che caratteri?
Nessuno problema… la Storia per loro si scrive sul filo di spada, che pesa e taglia più di penna e calamaio: se cittoriosi, potranno comunque favoleggiare di asini che volano.
Allah Akbar...beh, anche il mio Dio è grande e certo ben da prima che il novello si presentasse sulla punta delle scimitarre!
Come quello d'ogni creatura, pienamente in diritto di cercarlo, chiamarlo, pregarlo, adorarlo come meglio crede.
I grilli hanno lasciato lavorare le formiche, per poi sedersi al banchetto e voler dare misura e porzione, usando il coltello per tagliare pane, companatico e gole.
Il tappo di sughero vuole e pretende di valere più e quanto l'intera damigiana e del vino!
Libero di crederci, ma non d'imporre, cazzo!!
E se la forza è la sostanza di un dio e del suo profeta, poveri tutti: chi ne è servo non può certo amarli, ma solo temerli e nulla è più vile di chi usa tale semenza, che di anima ha solo quella del fagiolo.
Cani, scimmie e maiali saranno pure animali impuri, ma ben contento sono d'accompagnarmi a loro, piuttosto che agli Akbarbari, figli di Caino e di null’altro!
‘fanculo, Akbarbari: adorate pure il PADRONE.
Io, un PADRE!
È vero: noi amiamo la vita, dono di Dio PADRE.
Voi la morte? E sia: sparatevi e andate da schiavi al padrone vostro, a restituire la carcassa!


Io,  secondo me... 18.11.2015