martedì 30 marzo 2010

L'anno della trota

- «Hanno preso la trota!»

Anche al sciur Bossi, paron della Lega Nord, finalmente, gli è riuscito di metterlo a posto, il pesciolino suo, che quello, fino ad oggi, mai era stato - vergogna del "celodurista" - un duro;
anzi, era talmente mollaccione da far tenerezza quando, puntuale come la morte, era bocciato agli esamini di maturità.
Come per il Tramaglino di manzoniana memoria, anche al Renzo Bossi gli si precludeva l'unione con il diplomino:
- «Questo esame non s'ha da passare!»
Dai che ci dai, vero che la goccia scava la roccia, alla fine una breccia si è aperta;
se non quella di Porta Pia, almeno in quel di Brescia, incoronato Consigliere.
Renzo Bossi, la "trota" - parola di "papino" suo, quando gli chiesero se ne fosse delfino e successore - lattante di 22 anni, poggia chiappa sul cadreghino del consiglio regionale.
Meno male che al pupo almeno hanno trovato la tettarella buona.
Forse anche il capodanno cinese annunciava l'avvento, che questo era l'anno giusto: quello della trota, razza "Salmobossi Nordiensis".
Il pargolo entra nell'arena, pronto a farsi - o lasciarci - le ossa.
O la lisca.
Beh, la Lega tira, è il suo momento e, meritatamente, raccoglie quel che seminato;
il popolo si è espresso e questo è incontestabile: per i tontini, che non lo sanno, si chiama Democrazia, basata sulla libera espressione e conquista del voto elettorale;
vorrà dire che, chi non l'accetta e parla di Regime, sarà libero di fare armi e bagagli e - "Camel e barchetta" - migrare, portandosi appresso la valigia, chiusa con lo spago e piena di caciocavallo, ottimo formaggio stagionato, a pasta...filante.
Ma non accadrà;
dicono che c'è fuga di cervelli: è vero.
Ma, come per le bottiglie, il vuoto è a rendere o a perdere, e a noi rimane quello.
7 regioni a sinistra e 6 al centrodestra;
A qualcuno dei mancini, ragionando in termini calcistici, gli è venuto di dire: «Abbiamo vinto noi!»
Fino a ieri, ne avevano quattro in più: Lazio, Piemonte, Campania e Calabria.
Le hanno perse ma, con una di vantaggio, si sentono capolista della serie "A".
Penso che anche Pirro, con i suoi elefanti, nella battaglia Eraclea - in quel lontano 280 a.C. - di primo acchito abbia manifestato pari e iniziale goduria, polluzione abbondante ed "ejaculatio praecox".
Salvo poi far meglio i conti della "partita" appena giocata: Romani 15.000 – Epiro (oggi Albania) 13.000;
con quel che di risicato gli restò, collezionò poi un rosario continuo di legnate, tornandosene con la coda tra le gambe nel paesello suo a leccarsi le ferite, per morire poi lasciando ai posteri l'eterno ricordo del biscaro, contento ma trombato.
7 a 6...«Abbiamo vinto noi!»
gli elefanti-ventilatori spandimerda ancora stanno girando, per inerzia;
magistrati, giudici e scribacchini gossipari sono ancora con le dita nell'inchiostro e a lasciare la chiave del magazzino-intercettazioni sotto lo zerbino;
e tontini sandipietrini, travaglini e santorini a ripulirsi i denti del veleno.
Tutti belli in carne, grassi, floridi e pasciuti, nonostante il duro vivere sotto il Regime del Berluska.
Pure il Pannella, con i tanti scioperi della fame, ha una camera d'aria bella pienotta, come quella dell'"omino Michelin".
Sicuramente è parte di un disegno diabolico, la volontà di ingrassarli, come i capponi per Natale.
Mefistofelico Silvio.
Gallina vecchia fa buon brodo, si usava dire;
ma qui, l'hanno letteralmente spremuta, che dal di dietro spara uova a raffica.
E già: al brodo c'hanno preferito una bella frittata!
Palla al centro: si ricomincia.
Da...annozero.

Io, secondo me...30.03.2010