martedì 25 settembre 2012

Salsiccione e i Filistei


«Muoia Salsiccione con tuti i Filistei!»

Ai lati di “Fatman”, più che Batman, non stanno Jakhun e Beoz, le colonne che tenevano in piedi il Tempio di Salomone;
e neppure sono quelle del “Circolino”, dove i Filistei gozzovigliavano prendendo per i fondelli il povero Sansone della Bibbia: il culturista forzuto, vanto degli Israeliti, che se lo mandavano avanti quando c’era da menare le mani.
Sansone era ipertrofico: bicipiti, tricipiti, quadricipiti, pettorali, polpacci e caviglie erano grossi come nodosi ceppi di quercia. Menava le mani come pale da mulino e colpi pesanti come macine.
Forse fu per questo che Dalila, la moglie filistea del palestrato, dapprima lo adorò, pensando che, se tanto prometteva tanto… che notti, che corse alla cavallina!
Poi, si accorse che il colosso era come i Bronzi di Riace: l’unico muscolo che serviva a lei, era rimasto rachitico.
Incazzata come una biscia, gli tagliò… i capelli, da dove gli derivava la possanza: per uno strano fenomeno, Sansone, proprio da quelli traeva la forza mostruosa. Forse erano unti e grassi e rilasciavano anabolizzanti.
Fatto è, che pelato come una boccia da biliardo, divenne un budino, perse vigore, fu sopraffatto e incatenato a due colonne, nella trattoria, dove i suoi nemici andavano a riempirsi la pancia.
Ciucchi da far paura, non si accorsero che sul crapone dello sfigato il pelo ricresceva.
Tanto bastò per dargli la forza di buttar giù i pilastri e far diventare tutti spessi come carta velina.

«Muoia Sansone con tutti i Filistei!»

Memorabile!

Ritornando a noi.

A confronto, il nostro “Salsiccione”, Franco Fiorito, fa la figura de ‘na fetecchia, seppur ci sta, per polpa!

Il nostro “surrogato” c’ha i muscoli nella trippa: ‘na panza da far paura e salvagenti ai fianchi che, se li avesse avuti il comandante Edward John Smith, del Titanic, col cavolo che sarebbe affondato con il suo barcone!

«Me so magnato dodici bignè allo zabaione!»

Con tanti zuccheri nel sangue, scuote le colonne del tempio dei “Magna-Magna”.
Mica scemo del tutto (leggeva Topolino a tre anni, confessa la mammina sua), avuto incautamente le chiavi della dispensa, ci si è subito infilato.
Gongolando allegramente, dava il via all’abbuffata con un sonoro bramito di raccolta.

«‘nammo a maggnà!»

Due vassoi di fettuccine con i funghi porcini, quattro bistecche, ma al dolce rinuncia.

«Non posso…devo stare attentino alla glicemia!»

La morosa sua sospira e confessa, alla vicina di tavolo:

«Sì, vabbè: prima s’è vuotato una scatola con 24 Baci Perugina!»

Tra un ruttino e l’altro, canticchiava: “Così fan tutti!”.

Uomo “de panza” e di peso, 180 chili distribuiti a caso, neppure gli riuscì di stare in piedi sulla moto: da fermo, si ribaltò.

“Un pomeriggio, in garage, si mise a cavallo di una fiammante Harley Davidson. Non appena i quattro amici che lo tenevano mollarono la presa, non riuscì a ingranare la prima e, con un tonfo sordo, bestemmiando, cadde su un fianco”.
Brutta cosa il baricentro, quando naviga nella ciccia.

Da allora, fu soprannominato “Batman”.
Era meglio “Fatman”, giacché l’ingordigia l’ha fatto spumeggiare di lardo.

Donne… anzi, fighe e Champagne (e le ostriche per stuzzichino), stridono con le abitudini del resto del paese, che gli va bene se ancora riesce a mantenere ancora la gazzosa, con le seghe!
E questo, seppur volgare, è dire di popolo!

Salsiccione si permette pure di prendere per i fondelli il popol bue, mentre ciuccia l’ostricuccia sua:

«In Ciociaria, prima di me, conoscevano solo il tonno in scatola!»

Che barbari!

Luigi Lusi della Margherita… Francesco Belsito della Lega… ora Fatman.
Anche qui, come per il Titanic, abbiamo sbattuto solo contro la punta dell’iceberg!
Quanti altri intrallazzatori e fantasiosi delle armate Brancaleone sono in giro, a usare i soldi che gli italiani hanno avuto la malaugurata idea di lasciare nelle mani di costoro e dei loro capoccia?
Che, guarda caso, cadono dal pero: nessuno si accorge del proprio sottopancia, che improvvisamente naviga nell’oro, acquista SUV, terreni, case, tromba biondone come un riccio e, al “pesce azzurro”, preferisce caviale Beluga e Champagne Bollinger Grand Année  '88… mescolato, non agitato.

Tutto quanto è frutto di una truffa agli italiani, che avevano votato un referendum contro il finanziamento ai partiti, dopo che un altro letamaio simile era emerso.
Hanno allora inventato i “rimborsi elettorali”, dove comunque ciò che è ritornato non è piè di lista, quanto veramente speso, ma in eccesso.
I partiti hanno talmente tanta carne al fuoco da lardello - e non osso - ai loro “cani” più che capi partito e amici di merende!
Quel che assurdo è che l’oro di Creso continua a fluire anche ai morti: partiti non più in essere assicurano agli eredi redditizie entrate.

E pensare che qualche “professore” da strapazzo bolla indignazione e protesta popolare in merito, come “Populismo”, quale fosse mugugno d’ignoranti pezzenti.
I Lusi, i Belsito e i Fioroni sono stati fatti con lo stampino.
Sono dappertutto, anche se ora le varie strutture si stanno organizzando per creare cortine fumogene.
Siamo appestati, da questi parassiti.

Oltre a questo, sempre il “Sotuttoiovoisietescemi”, continua a insinuare che siamo noi, zotici, ad avere creato lo sconquasso, perché “vissuti sopra le proprie possibilità”.
Il becchino dal tono piatto si fa bello dell’opera di un altro, veramente meritorio: Mario Draghi.

Lui sì, che ha veramente agito con decisione e capacità, spuntando le armi degli speculatori.
Nessun “teorico delle scartoffie” avrebbe potuto salvare, dal dentro, il paese;

il pallino era nelle mani di speculatori internazionali, fuori dal controllo di campanile.
Ora, grazie ad un Drago, il pavone fa ruota e passerella, prendendosi meriti di altri.
In casa la miseria impera, grazie alla sua specialità di organizzare funerali invece che matrimoni.

Cazzo gli frega: tanto è Senatore a vita e c’è ancora chi vuole rinnovare la sua faccia, ripresentarela Mario… netta.
Il vecchio che avanza: tolto Matteo Renzi, il resto del gerontocomio si ripresenta.
Bersani, Casini, Fini, D’Alema, la Rosy Bindi, “Bambolone” Rutelli… mi pare di averli già visti.
Bersani non sapeva una beata fava di quel che faceva il suo amichetto, il Penati;
Bambolone, nulla di Lusi.

E hanno il coraggio di ripresentarsi: se non sono collusi, sono inetti e incapaci, e il vigilare certo non è il loro forte e questo crea i buchi nelle nostre tasche.

Un giudice arrivò a voler colpevolizzare comunque Berlusconi solo perché “Non poteva non sapere”.
Lo applicasse anche per i buoi della sua stalla, non si salverebbe nessuno!
Lusi, Belsito e Fioroni sono figli legittimi di questa stirpe di vecchiardi, sempre avidi di potere e palanche.

Presi l’uno per l’altro, tesorieri di tal fatta hanno professionalità nulla, per il mestiere.
Ma, lasciati pascolare, vengono buoni per prendersi le colpe, quando presi con le mani nel sacco, mentre i padri si nascondono dietro il pilatesco “Non sapevo”.

Meglio figura da scemo che con le manette ai polsi!

Salsiccione non ci sta, a fare la quaglia e di trascinare nella caduta i complici Filistei, cariatidi e mercanti del Suk.

«Muoia Salsiccione con tuti i Filistei!»

Dai gigante, pensaci tu: una bella scrollatina e forse le piattole stavolta si staccano!

Io, secondo me... 25.09.2012

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