martedì 5 aprile 2011

Spurghi

«Se avessi saputo allora ciò che sappiamo oggi, il rapporto sarebbe stato differente.»

Imbecille.

Mica eri al Bar Sport, per dar fiato alle trombe mentre il cervello era in arieggio per il ricambio d’aria!

«Oggi sappiamo molto di più su quanto avvenne [...] rispetto al periodo nel quale condussi l’inchiesta per conto del Consiglio Onu sui Diritti umani.»

Allora sei proprio scimunito!

Aspettare il giusto tempo, per poter raccogliere quel di poi che serviva, no, è?
Ti bruciava il culo, di dire le tue cazzate, o forse ti sono venute in anticipo, le tue cose, con le perdite di materia grigia nel pannolone degli incontinenti?
Ecco lo scemo del villaggio: Richard Goldstone, che firmò il famigerato rapporto della commissione d'inchiesta ONU, che porta il suo nome
A questo giudice sudafricano fu affidato tanto e lui si allineò al vento, con l’attitudine delle mezze seghe a far da banderuola: Israele fu accusato di crimini di guerra, per l’operazione “Piombo Fuso”, atto militare lanciato su Gaza, alla fine del 2008.
Gaza: gli israeliani lasciarono quel pezzo di terra senza condizioni, ai palestinesi, che subito ne fecero una caserma - dopo aver azzerato le infrastrutture che si era trovate in regalia - piantando, al posto di alberi e sementi, missili;
una selva, che neanche un istrice aveva tanti aculei, come Hamas razzi sulla cotica.
Da allora, dal 2005, una pioggia incessante piovve sui villaggi israeliani al confine di quel lascito: peccato che quelle gocce che cadevano, esplodevano!
Seimila bombarde dal cielo, da allora, incessantemente, puntualmente come le tasse e la morte, sono state rovesciate sui civili israeliani: goccia a goccia, giorno per giorno, mese per mese, anno dopo anno.
Tra l’indifferenza, il silenzio e, dico, anche il disprezzo, di gran parte del mondo occidentale: quello ipocrita, che vuole regole e giustizia a senso unico, per gli scarafoni suoi.
Ovvio aspettarsi che non poteva durare in eterno, che anche un elefante sopporta la zanzara ma, quando è troppo, la schiaccia.
E noi - che se la vicina di casa, del balcone sopra, ci scopa in testa, poco manca che finiamo al coltello - ci si scandalizzò, quando venne la rappresaglia, dopo l’ennesimo avvertimento, debitamente inascoltato.
Anni erano passati, mica bruscolini: nessuno, neanche un cane allora bacchettò gli straccioni di Hamas;
nessun “Goldstone” usò il buon senso, del “meglio prevenire che curare”.
Salvo poi, quando i rompicoglioni hanno cominciato a prendersi sberloni di ritorno, dare del manesco a chi, fino allora, le aveva prese senza reagire.

Manica di pirla!

«Se avessi saputo...oggi sappiamo molto di più... sarebbe stato differente...sbagliato il mio rapporto.»

Cretino;
bastava avesse letto lo statuto di Hamas, dove c’è scritto - nero su bianco - la volontà, di cacciare gli ebrei, ma nel senso di selvaggina, da impallinare.
Bastava seguire la scia dei seimila missili.

Quanti Goldstone ci sono in giro?
A fare il censimento, si fa prima a trovare il sano, non lo scemo del villaggio che, nel frattempo, ha figliato a conigliera.

Giusto per finire: due o tre giornali hanno dato notizia del “Mea culpa” del Richard “bamba” Goldstone, e non certo a caratteri cubitali.
Quel che allora si annunciò con rombo di tuono, ora si smentisce con soffice peto.

Ciliegina sulla torta: il mio personale sputo sui tanti fighetti, che si danno tanto da fare per quei “poveri” palestinesi bombaroli;

25 giugno 2006...ricorda nulla?
No, è?
Memoria corta, come i filamenti dei loro neuroni.
In quella data fu catturato, da un commando palestinese, il soldato israeliano Gilad Shalit.

Ad oggi, anno del Signore 2011, del mese di Aprile, ancora è ostaggio, in loro mani.
Non è dato vederlo, non è permesso sentirlo, sapere se ancora è vivo, se sta bene o l’hanno fatto diventare una larva d’uomo, dopo tante torture;
Persino per un assassino seriale come Saddam, si scomodarono, nel tentativo di salvargli la cotenna.
Per Gilad Shalit, nessuna misericordia, dai teorici della pace, dai difensori dei diritti umani, dagli estimatori della vita e dalle madonnine infilzate.

Niente da fare: la “specie Goldstone” prolifica, fruttato dei lombi della madre degli imbecilli, che continuamente sgrava.

Avanti così, continuiamo nel letargo, che prima o poi la festa finirà: quando ce la faranno gli altri!


Io, secondo me...05.04.2011