giovedì 5 gennaio 2012

Ufo de Padulis

L'uccello Padulo, scientificamente Padulus Padulus, è come la materia oscura nell’universo: non si vede ma c’è, misurabile indirettamente per gli effetti che comporta.

Nell’immaginario del volgo, si dice abbia volo basso e radente, da essere quasi invisibile al rilevamento, come gli Stealth americani: insidioso al pari dei missili terra-terra, sembra abbia abitudine di colpire a tradimento e non vale stare chini per evitarlo;
anzi, peggio: sembra sia questa la posizione peggiore e l’effetto più dirompente.

Sull’italiota penisola ne abbiamo provato flusso migratorio più folto e da noi stormi interi si sono materializzati e sono a svernare.
Statisticamente, ogni italiano ne ha provato bruciante esperienza, come ad essersi trovati sotto sciami di piccioni in volo acrobatico mentre svuotavano i serbatoi.

Neppure il grande Alfred Hitchcock, nel film “The birds”, gli uccelli - dove immaginava centinaia, migliaia di corvi aggregarsi per attaccare la razza umana - o Don Siegel ne “L'invasione degli Ultracorpi”, mortiferi alieni replicanti, potevano mai concepire il peggio del Padulus Padulus.

Un esemplare ovaiolo della razza, da incrociare con specie autoctone, per rafforzare la razza - si è poi scoperto - è stato importato, dalla Francia e dalla Germania, da un certo Mario Monti;
ingozzato con Bocconi generosi, il Padulo ha sgravato felicemente - peggio che nell’invasione delle cavallette o delle formiche legionarie - gli ” Ufo de Padulis”.

“Ufo”, non perché Unidentified o Unknown Flying Object,oggetto volante non identificato;
l’abitudine sarebbe stata poi quella di vivere alle spalle degli altri, “a ufo”, come si diceva ai tempi delle costruzioni delle Cattedrali, dove sui materiali non si pagava tassa, perché “Ad Usum Fabricae”.

I Paduli non conoscono l’accezione “Do ut des”, io do affinché tu dia: sono dei buchi neri che, come i cannibali dell’Universo, ingoiano senza mai rigurgitare;
La capacità di creare ricchezza sociale ed essere valore aggiunto, è pari a quello delle piattole.
Prolificando come e più di conigli, “scarrafoni e ratti, hanno infestato intere...Camere.

Niente è paragonabile, nell’intera storia del paese, a tanti razziatori: Attila con i suoi Unni, la Peste Nera e Georg von Frundsberg con i Lanzichenecchi assieme, non sono riusciti a devastare quanto i Paduli.

D’improvviso, ignari di quanto fossero state rosicate e intaccate le fondamenta, milioni ‘italiani si sono visti costretti a puntellare la casa, pentiti dopo troppa obbedienza china a tanti parassiti di bassa lega, altezza e volo.
Ora, il Padulo non è intelligente per natura: ama covare scaldando la poltrona.
Per le decisioni, fa da risonanza: dietro, ci sono le vere eminenze grigie, i “Tecnici” quelli che “Sanno”, “Professoroni” e “Professorini”.

Per ammissione, uno di questi è a dire: “Quelli non sono certo tuttologi, ma ascoltano; e quando non sanno, c’è chi li aiuta e risolve le grane”.

Tanto hanno ascoltato, e quelli a suggerire, che oggi siamo con il culo per terra...dopo il passaggio dei Paduli e mortacci loro.

Ora che Ufo de Padulis si sente come la quaglia, lasciata libera in riserva, all’apertura della stagione di caccia, da impallinatore rischia d’essere impallinato;
ecco allora l’idea geniale: a bersaglio, ci mettiamo i “Consigliori”.
Operino loro, basta che non facessero mai mancare grana e granaglie, nella loro mangiatoia, come sempre abituati.
Ora, dopo il passaggio dei Paduli, siamo a dover prendere lezioni da quelli che, dopo aver provocato il crollo, parlano di ricostruzione.
Nell’immediato e in pieno inverno, eccoli a presentare logoro repertorio: tosare le pecore, sperando che, nude, riescano a superare la stagione e il pelo ricresca, per il prossimo raccolto.

Di togliersi, togliere e spennare Paduli & C., nemmeno a parlarne: abituati a far di conto nelle tasche d’altri, sono a gettare spugna, dichiarare incapacità e resa nel calcolare pastura e razione loro, a misura dei simili, di altre voliere, meno voraci e più produttivi.

Loro, come per i fili dell’alta tensione, sono pericolosi da toccare.

Speriamo in un cortocircuito e che...chi di Padulo ferisce...
...

«Mamma mia, che Incubo!»

Sobbalzando improvvisamente sul letto, madido di sudore, ansimo per l’agitazione e il terrore;

«Calma, caro: è stato solo un brutto sogno» mi tranquillizza, preoccupa, una premurosa mogliettina.

Mi alzo, lavo i denti, faccio la barba, prendo la borsa, le chiavi della macchina e vado per mettere le scarpe.

«Caro, ci sono quelle nuove, con la stringa!»

Fossi matto.


Io, secondo me...05.01.2012

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