mercoledì 26 settembre 2007

CA(ta)STA funebre

Si era nel mese di Marzo quando al primo ministro, in piedi dietro uno scranno trasparente, cento semplici cittadini concentrarono una mitragliata di domande, su temi d’economia , disoccupazione e terrorismo;
da consumato animale politico il nostro eroe non ebbe difficoltà a scivolare tra questi ostacoli, favorito dal grasso d’anguilla, che fa parte del patrimonio genetico della categoria..
...quasi senza difficoltà;
un perfido della centuria ha gettato la classica buccia di banana:
«Presidente, ma lei lo sa quanto costa un caffè al bar ?».

Panico.
Terrore.
Sudori freddi e brividi a ghiacciolo.

Una risposta buttata alla disperata...lo sputtanamento mediatico assoluto, una figuraccia pazzesca;
una bacchettata canzonatoria: «No ! Quello era il prezzo all’epoca di nonno Pachi».
Nonno Pachi era il soprannome popolare del dittatore Franco:
si era in quel di Spagna, la trasmissione si chiamava "Tengo una pregunta para usted" - Ho una domanda per lei - e il povero inforcato fu Zapatero, che diede dimostrazione di quanto, quelli come lui, vivessero in una torre d’avorio.

Qualche differenza con i nostri ?
Nulla, se non in peggio, che almeno da loro l’economia gira.

Da noi:

presentano interpellanza parlamentare perché manca il gelatino al baretto del transatlantico;
sniffano come un aspirapolvere;
a domande di normale cultura generale rispondono come amebe;
prendono la crocerossa - per evitare il traffico ed arrivare nello studio di una trasmissione televisiva - e se ne vantano;
si fanno pescare nella suite di un lussuoso albergo romano, in compagnia di mignotte, in cerca di soldi e cocaina ( arrivando a giustificare la debolezza e chiedere l’avvicinamento della famiglia, che altrimenti non sarebbe successo );
scroccano un passaggio su un aereo di servizio per andare a vedere una partita all’altro capo della penisola;
mostrano tesserino da parlamentare stile "Lei non sa chi sono io !";
guadagnano una fortuna al mese, spendono e spandono, mangiano e si divertono, risparmiano sugli affitti, acquisti di case;
si arrogano diritti di fare e disfare, sprecare ed apparire, a promettere cose che non manterranno mai
...e..e...e...Vaffa.....!

Vedovo, 75 anni, una magra pensione da ex artigiano come unico reddito e difficoltà economiche.

Disperato.
Umiliato.
Affamato.

Ruba un pacco di pasta e un pezzo di formaggio dagli scaffali del piccolo negozio di generi alimentari sottocasa, a Cagliari.
Scoperto, con le lacrime agli occhi: «Non ce la faccio ad arrivare alla fine del mese».
Potrebbe capitare a tanti di noi, con i chiari di luna che ci sono.
La torre d’avorio continua a luccicare, irraggiungibile, come una carota appesa al filo, davanti al naso dell’asino, che tira la carretta.

Della serie: «Il popolo non ha pane...che mangi brioche !»

Soluzione...rivoluzionaria !

Io, secondo me...26.09.2007

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