venerdì 21 settembre 2007

Il porcellino e la mela

Per me sarebbe stato come vedere l’accompagnatore del ministro Calderoli, in quel di Bologna, menato a fare i propri bisogni sul terreno, dove si voleva sorgesse una ciclopica moschea, con l’ingenua convinzione che ne avrebbe impedito la costruzione, e bastasse il rivolo paglierino del porco animale a rendere impuro e dissacrare quello spazio, così non più adatto a battervi la fronte per invocare ed evocare il nome di Allah e del suo profeta.
Sciocchezze.
Fatto la legge, trovato l’inganno: una canna e una bella spruzzata d’acqua è la sana purga per rigettare ogni rospo ingoiato, in barba a qualsivoglia (in)disposizione.

Il "maiale-day" si voleva fosse replicato a New York, dove un Bush-Calderoli, avrebbe dovuto soddisfare i bisogni di Mahmoud Ahmadinejad: il nanerottolo avrebbe voluto visitare Ground Zero, dove sorgeva il World Trade Center, obiettivo degli attentati di al Qaeda.
M’immagino come sarebbe stata la scena: Mahmoud che, badando maliziosamente di stare più rialzato da George, apre la patta, estrae il pisello e zampilla beota, a consegnare alla storia e ai suoi bischeri l’immagine.
Un effetto come quello della celebre fotografia, con alcuni uomini intenti ad issare la bandiera americana sulla vetta del monte Suribachi, dopo la vittoria a Iwo Jima ( Isola dello zolfo, in giapponese).
L’immagine di un trionfo, arrivato dopo anni di batoste, iniziate da una primitiva aggressione.

Il tappo di pelo iraniano, nella grande mela per i lavori dell'Assemblea Generale dell'Onu ci ha provato;
come diciamo noi, di Milano: "Se la và... la g'ha i gamb !", ovvero "Se và ha le gambe"...se riesce, si azzecca.
Costui è esponente di un mondo - parziale ma agguerrito - che vive tanto d’immagine e di simboli, macerato da rancori atavici, avvelenato dalla nostalgia della passata "grandeur";
che, ai libri, alla saggezza e intelligenza dei padri, predilige, trasuda e spurga odio, alimentato dalla vergogna e dalle umiliazioni di recenti e passate batoste, che ne hanno ridimensionato i sogni di gloria: un mondo piccolo, ma agguerrito, dotato di una notevole polveriera.

Ahmadinejad è un sublimato di tutto ciò, e la passeggiata a Ground Zero sarebbe stata uno sputo sui corpi e la memoria delle vittime dell'11 Settembre, visto che il regime iraniano rimane il maggiore sostenitore del terrorismo nel mondo !
Minaccia l'America e prepara i forni per Israele, dà riparo ed asilo agli scarafaggi di al Qaeda, rifornisce d’armi gli insorti iracheni e continua a girare il mestolo nel calderone del brodo atomico, che forse è per quello che gli spuntano tanti peli !
Porge la tetta ad allattare la Siria, intenta a sterminare gli avversari politici in Libano e aprire la strada alle bande armate di Hezbollah, ormai padrone di fare il cattivo tempo alla bisogna, pronti a saltare alla gola ad Israele;
Hamas s’è impadronita della striscia di Gaza, a cancellare ogni possibilità di pace, che non si vuole perché toglierebbe l’innesco alla bomba, che il megalomane ed arrogante Mahmoud vuole esplosa.
Questi è convinto ormai di essere un ibrido tra un nuovo Saladino e il Mahdi, il dodicesimo imam scomparso nel 874 (secondo la tradizione sciita), che tornerà "[..] quando il mondo sarà in preda alla corruzione, per riportare giustizia e sconfiggere i nemici", a rimettere l’Islam della spada sul trono che gli compete.
A suo tempo Ahmadinejad disse di avere stretto un patto con il Mahdi nel mausoleo di al-Askariya, nella città oggi irachena di Samara: a furia di bere grappa, è arrivato ad identificarsi e poi credersi lui.

Iran, Siria, Hezbollah in Libano, Hamas a Gaza...
Deadlock, l’abbraccio mortale: Israele prima...e poi ?

Mala tempora currant...
e l’Occidente, papalina, vestaglietta, orsacchiotto e pollice in bocca, spegne la luce e dorme.

Buonanotte !

E l’ultimo chiuda la porta, per quel che può servire ormai !

Io, secondo me...21.09.2007

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