lunedì 10 novembre 2008

Facce di ab..bronzo

Certo che l'ex italica, ora franciosa, "Carlà Brunì", le situazioni le sa proprio prendere di peto...scusate, volevo dire, di petto !
Giovane, bella e...colorita, la nostra entra a coscia...gamba tesa in ogni tenzone, precedendo spesso e volentieri un letargico marito, l'orsetto Bubu Sarkozy, maritato a lei, la Yoghi Bruni;
presi assieme, ben riescono a formare la tenera copia di orsi imbranati, simili a Stanlio e Ollio, creati dalla matita di Hanna e Barbera.
E noi ?
A cantare il motivetto:
"Siamo tutti qui e tutti insieme vogliam vedere Braccobaldo show !".
E già, che la sciura Carletta è una sparacazzate, peggio di quegli aggeggi che lanciano i piattelli nelle gare di tiro a segno !
La prima sparata, da signora "President Riccadonna", la sentimmo per difendere una meschina, ammalata e sofferente, cui la bieca giustizia italiana stava da anni a farle la posta, a cercare d'acchiapparla e metterla in gattabuia: la Marina Petrella - nome di battaglia di "Virginia" - brigatista di primo pelo, condannata all'ergastolo in Italia per concorso in omicidio di un agente di polizia, per tentato sequestro e tentato omicidio, sequestro di un magistrato, per rapina a mano armata e miscellanea d'altri attentati; e scusate se è poco.
- «Ci vogliono cure, non il carcere»;
pietà per l'assassina, che è "in precarie condizioni fisiche e psichiche" - ma meglio dei suoi accoppati - da alcuni mesi in ospedale in stato di grave prostrazione e di difficoltà ad alimentarsi e a reagire.
Ebbene, la Carla Bruni, spalleggiata dalla Valeria Bruni Tedeschi, la cognata, tanto ha scassato i marroni al maritino, che questi arrivò a negarne l'estradizione, pur di rimanere e godere nelle e delle grazie della sua nuova gnocca.
Quanto c'è di volgare, ma vero, nel vecchio e saggio proverbio popolare meneghino:
- «Al tira pusè un pel da figa che un car da bò»,
che non traduco, ma lascio intendere di chi è il pelo che tira più di un carro di buoi !
Oggi, giusto a farci capire quanto poi gli facciamo schifo, eccola, a massacrarci ancora gli zebedei:
- «[...] gioia immensa" per la vittoria di Obama [...] felicità di "essere diventata francese"».
Ovviamente, l'adorazione del primo, il "Bronzo di Riace" e il cambio di "Pedigree" è colpa del Berlusconi, che gli ha fatto capire quanto sia buono e meglio mangiare escargots de Bourgogne ( lumache cucinate con aglio ) e Champagne e sputare nel nativo piatto di polenta concia, innaffiata con bianco Cortese.
- «Quando sento Silvio Berlusconi prendere l'avvenimento alla leggera, e scherzare sul fatto che Obama è sempre abbronzato, mi sembra strano. Si dirà che fa parte dell'umorismo, ma sono molto felice di essere diventata francese !»
Come a dire che uno è la causa e l'altro l'effetto.
E poi: «[...] viva la gente delle "banlieue", non quel potere che ha sempre la stessa faccia, uomini bianchi e piuttosto anziani [...] la gente delle cité di banlieue deve diventare il potere !».
Sciura, ricorda: la rivoluzione c'è già stata, e tante teste sono cadute per gridare "Liberté, Égalité, Fraternité", che ora abbiamo bisogno di pompieri, non d'incendiari !
Poi, dopo avere parlato di spumante, si ricorda anche del suo tappo, il Nicolas:
- « Beh, non é Obama, però...»
Ma dai, Carletta, taci: c'abbiamo cose più importanti da fare che dar retta a te !

Un silenzio monacale ci vorrebbe pure per un'altra gemellata con questa, abile nell'aggrovigliare le matasse: la giovane, bella e abbronzata Afef Jnifen, paladina dell'islam, quella che fece il cazziatone a Magdi Cristiano Allam, accusandolo di incitare all'odio e d'essere pure un provocatore, per l'ardire e la sfrontatezza con cui si è donato alla religione cristiana, abbandonando il primo amore !
Lei, donna in bambagia, predica norma del velo, e lo sbatte in faccia alle sue "sorelle musulmane": alle Souad Sbai, alle Dounia Ettaib, che alle Hina Salem lo hanno messo a coprire la faccia, dopo sgozzata.
Lei, di veli ne porta pure sette, ma solo per la danza del ventre, lo streap-tease di Salomè per il suo bel fustacchione, il ricco Marco, che l'ha marcata "signora Tronchetti Provera".
"Le italiane ti sbattono tutto in faccia. Oggi in Occidente c'è una notevole massa di carne esposta in giro. E poi criticano il velo delle musulmane [...] mille volte meglio il velo che tutte queste donne spogliate".
Porca miseria, mi pare un ragionamento dei tempi di Carlo Cudega, quando solo per una caviglia scoperta una femmina diventava una "poco di buono".
E poi, da che pulpito vien la predica: non mi risulta d'aver mai visto la fustigatrice di costumi portare hijab, niqab, khimar, chador o burqa;
la Jnifen è stata fortunata, ha potuto fare di testa sua: considerata per quel che vale, in una società che lo riconosce come l'altra metà del mondo e non valore dimezzato !

"Allah svia chiunque desidera e guida chiunque desidera [...] scientemente lo allontana, suggella il suo udito e il suo cuore e stende un velo sui suoi occhi. Chi lo potrà dirigere dopo che Allah lo ha sviato ?".

Ma certo, ecco l'arcano: Carla e Afef sono galline, con cervello e paraocchi da pennuta.

Allah si ritroverà proprio un bel pollaio.


Io, secondo me...11.11.2008

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