giovedì 3 settembre 2009

Porcavacca

Ormai è ufficiale, tutte le telescriventi del mondo battono all'impazzata la drammatica notizia;

Israele ha invaso ancora il Libano: è iniziata l'operazione Porcavacca!

Le informazioni stanno arrivando alla spicciolata, si accavallano e prepotentemente provano al mondo quello che sin qui era solo voce di sottofondo, ora prova provata, la famosa pistola fumante;
l'entità sionista inizia il cammino che dovrà portarla a realizzare il sogno d'ogni ebreo, da sempre gelosamente custodito, ma mai abbandonato: la conquista del mondo, il possesso dell'intero globo terracqueo, il dominio su ogni cosa tragga respiro!
Gli eroici combattenti di Hamas, le gloriose squadre Hezbollah, l'avevano sempre denunciato ma, un mondo guercio e orbato, li considerava terroristi, mai capendo fino in fondo che, quelle provvidenziali schiere, erano invece i figli della salvazione, i protettori della fede.
La massa di penetrazione nel territorio sembra avere la sua massima virulenza attorno allo stagno di Kfarshouba nella regione libanese dell'Arkoub, che è subito risultato inquinato, oggetto d'attacco batteriologico.
Sembra che i primi ad essere intervenuti, nel tentativo di tamponare la falla, siano stati i Caschi blu di nazionalità spagnola, inquadrati nella missione di peacekeeping Unifil II (United Nations Interim Force in Lebanon), dispiegati nelle immediate vicinanze;
la National News Agency di Beirut spiega:
"[...] questa opera degli uomini di Unifil, non espressamente prevista nelle regole d'ingaggio, è stata accordata dal comando dei caschi blu su richiesta dell'amministrazione di Kfarshouba con l'assenso dell'esercito libanese".
Buone speranze che si riesca a scacciare i "perfidi giudii", ancora una volta arriva dalla lungimiranza di Hezbollah, che da sotto le brande, dai congelatori, dai cessi da campo, dal fondo dei barili di farina e zucchero delle razioni alimentari dei Caschi Blu, ha tratto le nascoste armerie: bombarde, bombardini, spingarde, razzi, razzetti, missili e petardi, tric-trac e bombe a mano, che aveva pazientemente raccolto dietro le spalle degli sprovveduti e ignari soldatini, che avevano sempre mostrato loro terga, e occhi rivolti verso le terre occupate dagli sporchi ebrei.;
ora, tanto ben di dio, è come manna, dono della provvidenza.
Il tempo per questi di rimontare tutto l'armamentario, mentre i soldati Unifil, marca Spagna, hanno già provveduto a stendere recinti di filo spinato.
Da tutte le genti del Libano offeso, un grido sorge dalle moltitudini, in direzione della massa d'origine israelitica, che preme alla frontiera:

- «Cornuti, bestie, animali: tornatevene a casa!»

A dire il vero, gli strani elmetti delle forze giudee, appaiono all'orizzonte, che pare di rivedere l'invasione dei Vichinghi, dal tipico copricapo con corna ai lati;
il suolo trema al passaggio, come allo zoccolare delle mandrie di milioni di zebre, gnu e gazzelle, durante il periodo della migrazione, alla ricerca di pascoli e acqua, nel parco di Serengeti, in Africa.

Ma...ma...un momento: quel che vedo son proprio vacche, non quelle tipo "Escort", di casa nostra, ma mucche: comuni bovini ruminanti, fattrici da latte!

'azzarola!

Quel che pareva un bollettino di Vittorio Veneto, alfine si rivela per quel che è: l'ennesima e miserrima figuraccia del contingente di pace in Libano, in atto di servilismo e leccaculaggine.
Leggo meglio:
"[...] il lavoro dei militari punta ad impedire che le mucche israeliane, che pascolano libere nell'area, inquinino le acque dello stagno situato nei pressi del confine. I militari stanno costruendo dei pali in cemento, un processo che li impiegherà per tre giorni, alla fine del quale il recinto sarà completato con il filo spinato per tenere alla larga le mucche".

E già, Unifil: United Nations Interament Fessacchiott in Lebanon.
Porca vacca!

Io, secondo me...03.09.2009

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