lunedì 14 giugno 2010

Mezzaluna di fuoco

Il film "Mezzogiorno di fuoco" era ambientato nella cittadina di Hadleyville e narrava la vicenda di Will Kane, uno sceriffo che si sentiva moralmente obbligato ad affrontare un manipolo di fuorilegge giunti in città;
tutti i cittadini allora lo abbandonano al suo destino: molti gli chiesero addirittura di andare via per evitare la sparatoria, che avrebbe dato al paese una cattiva reputazione.
"Non importa chi ha torto e chi ragione: questo non serve a nulla quando iniziano a sparare", è la filosofia dei vigliacchi, più interessati a salvare i propri interessi, disposti pure a compromessi e a pagare pur di poter continuare ad ingrassare.
Lo sceriffo non ti ucciderà, ma gli altri si;
è la perversa, egoistica e miope mentalità di tanti imperi che, raggiunto l'agiatezza, delegarono a mercenari il compito di difenderli, facendo l'errore di affidare a morti di fame le chiavi della dispensa.
Vendettero così la propria forza, che si chiamava dignità, il cui mantenimento incuteva, esigeva e ritornava rispetto.
Quelli, appena accortisi che era stupido ammazzarsi l'un l'altro per difendere dei debosciati, alfine capirono che era giunto il momento di infilare a quelli lo spiedo nel didietro e la mela in bocca, piuttosto che scannarsi per loro.
Quello che li motivò, prima che la bramosia e la facilità della conquista, fu il disprezzo: l'altrui viltà li rese consci del proprio valore, e che era assurdo che ruvidi guerrieri servissero delle viziate femminucce.
Eurabia, la pulzella, non ama virile mucolarità: villosi e pelosi maschioni, ammazzatevi, ma fuori dal giardino dove raccolgo margherite.
Israele, come Will Kane, non irriti i bruti e, se proprio lo vuole fare, che non porti conseguenze all'imene della femminuccia.
Apra le frontiere, abbatta il muro che difende la sua gente, si lasci piovere in testa missili, tric-trac e bombe a mano e che i suoi esplodano, tra coriandoli di budella e frattaglie, ma che il sonno della bell'addormentata non sia disturbato dalle bombarde.
Lo sceriffo non ti uccide; Israele non mette bombe.
Lascino stare, lascino fare, per evitare la sparatoria, che darebbe al paese una cattiva reputazione.
Come si fa a fare affari, in mezzo alle pistolettate?
Israele, sei la prima linea: tieni duro e, soprattutto, non lasciare che la linea del Piave arrivi a noi!
E voi, incazzuti, guardate: leviamo i nostri crocefissi, tacitiamo le campane, vi lasciamo le piazze, mettiamo silenziatore alla critica e alla satira, e vi chiediamo scusa, dite voi quando e su cosa.
Cominciamo a lasciare sacche nei nostri ordinamenti, affinché possiate applicare vostre leggi;
sigillate le vostre donne nel burqa, sgozzatele se non seguono il padre-padrone, pretendete di avere moschee che arrivano al cielo, finanche dove avete abbattuto torri gemelle per farvi posto;
non diciamo neppure "Chiedete e vi sarà dato", perché potete esigere, reclamare!
Ma lasciateci intrallazzare.
Sbudellatevi, ma fuori, non da noi...lasciate la cittadina, per evitare di dare al paese una cattiva reputazione, che sarebbe nocumento per gli affari.
"E noi? La nostra gente, sopravvissuti di generazioni cancellate nei campi di concentramento e dai forni crematori? Noi non abbiamo diritto a controllare che quello che entra nella terra che abbiamo lasciato, in segno, nel tentativo di pace, non sia strumento per nostro macello? Non possiamo difenderci, quando i nostri soldati sono assaliti da finte colombe, che poi mostrano artigli e zanne, quando si tenta di accertare che non cerchino di contrabbandare polvere da sparo invece che di farina?".
Eurabia non vuole: un piatto di lenticchie è meglio di una bomba sotto il culo e Israele è un buon capretto da donare, per il sacrificio ad Allah.
D'un colpo si realizzerebbe il sogno del nero e del rosso, in verde tinta.
E quando quelli si accorgeranno che Eurabia è facile da infilare, con spiedo in culo e mela in bocca, toccherà a lei lasciarci candore e verginità;
allora - se non già - ecco la sfida finale, la resa dei conti...la resa.

Mezzogiorno...anzi: mezzaluna di fuoco!


Io, secondo me...04.06.2010