mercoledì 26 ottobre 2011

San Rafale




Ride, il bischero...

“Bah! sei tu forse un uom? / Tu sè Pagliaccio!
Vesti la giubba e la faccia infarina.
La gente paga e rider vuole qua /.../ ridi, Pagliaccio...e ognun applaudirà!”.

Sulle note e sulla voce dell’opera lirica di Ruggero Leoncavallo, ecco i “Pagliacci” entrare in scena ma, diversamente da quelli, i nostri abbandonano la maschera e si mostrano per quel che sono.

Ecco il re, di loro, il “Nicolino” Sarkoszy, Monsieur le Président de la République Française.
A seguire, il codazzo del gran Circo, dal ministro della Difesa Gerard Longuet a Pierre Lellouche, segretario di stato agli affari Europei ma, soprattutto, al commercio estero.
Nicola, Gerardo e Pierino...la mazza e le palle, per un gioco elaborato dall’unico cervello del gruppo: l’intellettuale Bernard Henri Lèvy, che ha dato la battuta al primo per poi far girare il resto.

«Libya delenda est...Delenda Libya!» la Libia dev'essere distrutta, concludeva ostinatamente il Bernardo ogni sua orazione, come il vecchio Catone per Cartagine.

E già, tutto quanto si distrugge, alla fine deve essere ricostruito: più macerie, più lavoro, più salario.

Diversamente che per la storica Cartagine, qui non si cospargeranno le rovine di sale, per rendere sterile il terreno, a che più nulla possa risorgere dalle ceneri.
Sull’anticipo, sull’uscita di quattrini per far piazza pulita, ora è il momento di battere cassa: oltre a quella per inchiodare dentro il vecchio padrone di casa, anche per quella dei denari.
Anche liquidi vanno bene: è meglio fare il bagno nel petrolio che nel latte d’asina, anche se, nel e per olio nero, si rischia di lasciarcela, più che lisciarsela, la pelle!

«La Francia si sforzerà con la Libia di svolgere il ruolo di un PARTNER PRINCIPALE, in un paese in cui i dirigenti SANNO che ci DEVONO MOLTO!» dice un bellicoso “Gerardino” Longuet.

Ancora non si è seccato il sangue nelle vene, al vecchio padrone del vapore...e petrolio, e gas, il Muammar Gheddafi, che gli avvoltoi sono scesi dai “Rafale”, con i motori ancora roventi e fare la pisciatina che marca e delimita quel che si ritiene di diritto un proprio spazio.

Giusto per rendere chiaro i veri motivi di tanta cagnara, ecco anche l’avvertimento ai “Compagni di merende”, lesti o tardivi, che si sono attaccati al tram, costretti a sedersi a stessa tavola, che ormai le uova erano rotte e la frittata da fare.

«I paesi della coalizione cercheranno probabilmente di [...] trarne vantaggio.»

Tradotto: cercheranno di fregarci l’osso e i pezzi migliori.

«Non saremo né gli ultimi né i più volgari. Non ci siamo impegnati in modo tardivo, mediocre e incerto!»

Il classico grasso e grosso maiale che, scacciato il vecchio dal trogolo, ora difende il meglio della sbobba, i bocconcini più sugosi e il diritto del “Jus primae noctis”, a deflorare per primo la sposa d’altri.
L’importante è fottere.
Prima il mercato africano dell’Italia, che in Libia ci marciava bene;
ma anche a quelli che hanno dato appoggi, droni, basi, bombarde e navi, per aiutarli a tenere immobilizzato e compiere lo stupro.

Nicola, Pierino e Gerardo, ancora con i pantaloni abbassati, sono all’ipocrisia:

«Alle persone che ci mandano un S.o.S per la libertà, indipendenza e sicurezza NON INVIAMO NESSUNA FATTURA.»

Commovente.

Vorrà forse dire che lavoreranno in nero, tutte le parti economiche che entreranno in causa, coordinate da Pierre Lellouche.
Ubifrance e la Egis International, per la finanza;
Afex per gli architetti che andranno a ricostruire case e cose, piuttosto che Air France con la flotta libica rottamata;
Total, Entrepose Contracting e Gecol, per la benza e le centrali elettriche;
Alcatel Lucent per le comunicazioni, Sofrecom per i servizi di telefonia , Nexans per le linee ad alta tensione.
Hill-Rom per la sanità, per ricostruire il Centro Medico di Bengasi e Soufflet, nell’agro-alimentare.
Nicola, Gerardo e Pierino...forza gente, sono arrivati i Babbi Natale!.

«Venghino, siore e siori: non siamo qui per vendere ma per regalare!»

Alle persone che ci mandano un S.o.S per la libertà...
vedremo di far pervenire richieste d’aiuto anche dalla Siria o dallo Yemen o in Iran: il mondo è pieno di gente che grida «Aiuto! Aiuto!» soffocata da regimi dispotici o dittatoriali.
Appena sapranno che la Francia menerà le mani per loro - e “agratis”, senza presentare fattura - manderanno raccomandate con ricevuta di ritorno, con S.o.S a “Gerardino” e compagni.

Chissà se anche a loro metterà a disposizione la “Santabarbara”, signora delle polveri, dell’Eliseo o, ancor meglio...san Rafale.

Certo che la figura, il Libia, è stata barbina: otto mesi per piegarne la resistenza, nonostante “Er mejo” della ferraglia occidentale;
colpa degli straccioni, di quell’accozzaglia di briganti che avevano attivato sul campo, per scardinare il vecchio regime e far credere movimento di ribellione “spontaneo”.
‘Na chiavica.
Più che sparare ai piccioni e farsi fotografare con il telefonino, non sapevano fare, che un conto è rubare alle carovane, un altro portare avanti una battaglia.
Hanno dovuto inframmezzare a quelli, “consiglieri” di professione, che li raggruppassero in un qualche cosa che assomigliasse ad un’armata, seppur Brancaleone.
Il regime non era marcio: nonostante l’incessante e impressionante pioggia di fuoco dei coalizzati occidentali, i fedeli del Raiss hanno combattuto fino all’ultimo.
E questo non è tipico nè dei mercenari, nè di nessun soldato o uomo che non abbia fede nel proprio condottiero.
Che ha mantenuto parola di farsi ammazzare, piuttosto del classico “armiamoci e partite”.

Ma doveva essere accoppato.
Mai ci fu intenzione di prenderlo vivo e processarlo, sia perché poteva rivelare relazioni imbarazzanti e compromettenti dei “coalizzati occidentali”, sia per non essere santificato come eroe contro quelli che - presto, molto presto - saranno additati come “crociati”.
Appena sarà messa in opera la Sharia, "la via da seguire", che converge con l’”occidentepensiero” come i binari del treno, ovvero mai, cominceranno i guai.
Aspettiamo, quando i ladroni saranno a voler dividere e pretendere la loro parte di bottino.
Anche questi diranno che i dirigenti - i più, voltagabbana - del sedicente Consiglio nazionale di transizione:
«SANNO che ci DEVONO MOLTO. Non saremo né gli ultimi né i più volgari. Non ci siamo impegnati in modo tardivo, mediocre e incerto!»
La resa dei conti non si farà con i guanti bianchi.
Le bestie che hanno liberato sono ora fuori dalle gabbie, ad infilare bastoni nel culo al vecchio leone e farsi immortalare accanto al suo cadavere, freddato dopo averlo oltraggiato e torturato.
Pezzenti in cristalleria, mai potranno accettare, pur’essi, che gli si sfili l’osso allo spolpamento.

Il malefico nanerottolo gallico si permette ora di sogghignare, con la crucca, dell’italico paese.
Non è, non sono messi meglio, ma si ritengono migliori, imbastarditi tra “La grandeur” e l’”über alles”.
Con i trenta denari della Libia vorrebbero rattoppare le pezze che hanno al culo.
Che gli vada di strozzo...o di stronzo.

Nicola, Pierino e Gerardo...mandanti ed esecutori: dove sta la differenza con Gheddafi?
Forse solo nel fatto che non si sporcano le mani, ma lasciano ad altri il farlo.

O a san Rafale, bombardone tuttofare!!


Io, secondo me...25.10.2011