giovedì 2 giugno 2011

Bipediallah



Animale...vegetale...minerale...tre sono i regni che la terra ospita, diceva la vecchia maestra.

Mica vero.

Ne esiste un quarto, che è lo scarico dei primi tre, dove si depositano le bucce, i reflui, il putridume, il decomposto, quello che neanche il suolo accetta perché al di sotto persino del letame: è il regno di Bipediallah.
Ad uno sguardo distratto, superficiale, d’acchito, sembrerebbe di vedere un bipede, ma più che animale è bestia, che è categoria di razza maledetta, perché crudele;
guardi meglio e t’accorgi che ha le funzioni della pianta: prende il sole, l’acqua, l’aria e vegeta.
Affondi lo sguardo e capisci poi che, no, neppure tra foglie fiori ed erba è degno di stare perché è parassita: porta solo morte, non nutre la vita.
Ne osservi il cuore e sai che è di sasso: «Ecco», verrebbe da dire «è un minerale!»
No. Neppure quello.
Il minerale si scompone, dalla terra sale nelle radici della pianta, si mescola e impasta, diventando frutto;
l’uomo e l’animale ne mangiano e anche quello, dall’inanimato, entra nel computo della vita.
Il Bipediallah no.
Lui non vuole salire, ma scendere.
«Voi amate la vita, noi amiamo la morte!»
Questo è il messaggio fatto pervenire all'Occidente, dagli affiliati di Al Qaeda, dopo la strage madrilena dell'11 marzo 2004.
Monnezza!
Si sentono eletti, unti del signore e poi dispregiano l’intelligenza, la dignità e la divinità dello stesso dio dandone di lui immagine di uno sciocco, che crea la vita per poi volerne la fine;
avesse scansato allora la creazione, si sarebbe - e ci avrebbe - evitato tante rogne, non facendo figura di sprovveduto, che inventa una cosa per poi volere il suo contrario.
La vita è sacra, perchè Dio si è inorgoglito d’averla concessa.
Per tutto il resto, Bipeduallah, rispondo al vostro sanguinario simulacro: «Non far questo, non far quello, vietato questo, vietato quello...Aho, bello! Sentiammè e impara: noi, nel nostro piccolo, abbiamo inventato una schedina elettronica da inserire dove occorre; nella lavatrice, ne fa strumento per lavare, così come nella lavastoviglie; il frigorifero congela e conserva, il ventilatore rinfresca, la stufetta scalda e così via.
Se ce l’ho fatta io, ti veniva difficile fare lo stesso e far uscire dalla catena di montaggio un qualcosa di già predisposto, senza poi incazzarsi per avere invece fabbricato qualcosa che non fosse né carne né pesce?»
Bene, io dico: il MIO Dio è PADRE, non PADRONE.
Mi lascia sbagliare perché impari dai miei errori e mi concede una bella fetta d’autonomia e libero arbitrio, perché arrivi ad amarlo; non a temerlo, leccarlo e pulirgli le scarpe.
Avesse voluto un lacchè, avrebbe impostato diversamente i circuiti del giocattolo.
Ma noi non siamo balocchi e trastulli suoi: siamo figli.
Questo, i Bipediallah non capiscono.
Bestie sono, nella crudezza d’animo;
gramigna nella sostanza, perché del cervello ne hanno fatto pancotto;
inanimati nello spirito, perché del cuore ne hanno fatto pietra, per poi rivestirne tombe.
Il soffio di Dio non li ha trovati argilla da plasmare, ma granito su cui scivolare via.
Una prova di quanto dico, dell’esistenza del quarto regno?
Ecco:
“Ucraina: giovane miss lapidata da tre uomini perché la Sharia vieta i concorsi di bellezza. La diciannovenne Katya Koren, tartara di Crimea, è stata trovata sepolta in un bosco, non lontano dal suo villaggio, massacrata e sfigurata a colpi di pietra [...] Anche nell’Europa dell’Est violare la legge coranica può costare la vita”.
«Voi amate la vita, noi amiamo la morte!»
Escrementi simil-umani!
Katya Koren, l’ultima di tante.
Come Hina Saleem, sgozzata e sepolta nell’orto di casa, vicino a Brescia, con la testa rivolta verso la Mecca e il corpo avvolto in un sudario perché aveva rifiutato un matrimonio combinato in famiglia dal padre;
e poi, nel settembre di due anni fa, a Pordenone: Sanaa Dafani, accoltellata a morte dal padre in un bosco per via della sua relazione con un italiano.
Un “infedele”.
Manco fossimo delle merde, per i Bipediallah.
La donna poi, anche peggio, perché gli basta meno per essere cancellata;
il non portare il velo islamico o vestire all’occidentale, frequentare amici cristiani o, peggio, convertirsi ad altra parrocchia, cercare di non essere trattata peggio di un cane fino all’innocente voglia di studiare.

Animale...vegetale...minerale.

No, cara maestra della mia giovinezza: il quarto regno ti mancava.

Ora ecco, la natura ha trovato la seduta, per andare di corpo: il buco nero dei Bipediallah!


Io, secondo me...01.06.2011