Arsène Heitz la combinò proprio bella.
Al momento sembrava una cosa… campata in aria: dodici innocue stelline
disposte a cerchio, in campo blu;
come se ne vedono dappertutto, a distinguere gli scudetti vinti dalle
squadre di calcio, di boriosi soldatini graduati, voto di guide gastronomiche e
tante altre categorie, che le utilizzano per certificare o no la qualità e
affidabilità di tanti prodotti, quando non assegnare scale di merito.
Non fosse che…
Colori, simboli e loro disposizione sono stati ripresi direttamente dalla
devozione mariana;
l'azzurro del cielo… dodici stelle… dall'Apocalisse biblica, in cui
compare la Madonna con in capo una corona.
"Com'è al di sopra, così è al di sotto; com'è al di sotto, così è al
di sopra".
Per il lupo è il richiamo della foresta, così per l’uomo, quello di Dio: comunque
si adori, si chiami o s’identifichi.
Dall’animista, che lo vede come nei tanti frammenti di uno specchio
rotto, dove questi sono le cose del mondo, gli animali, i fenomeni naturali:
noi, “immersi” nel corpo metabolico divino, nel sangue e nel soffio;
Dio è ogni cosa, ogni cosa è Dio.
L’ateo… esiste?
Se sì, comunque un dio l’ha: terreno… terra-terra… di materia e a
scadenza, come lui.
Lo identificherà nel soldo o nel potere, ma adorerà comunque un qualcosa
e si accontenterà di seguire la dottrina del “Magnifico” Lorenzo de Medici, più
che del “Migliore”:
“Quant'è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza
…
perché 'l tempo fugge e inganna
…
di doman nessun si paschi;
oggi sian, giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.
…
Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti”.
Del davanti si aspetta solo di divenir un giorno polvere, e allora…
Bacco, tabacco e Venere: meglio cercar subito il godimento, per poi ridursi in
cenere.
Ma, di quanti conosciuti, posso dire, usando i versi ironici del nostro
poeta ottocentesco Giuseppe Giusti:
“Ateo sin ch'è robusto/ infermo è pio./ Saprò dal polso/ quando crede in
Dio”
Li vidi nascere incendiari e morire pompieri!
Come in cielo, così in terra…
I nostri antichi padri, i popoli che ci hanno preceduto, hanno cercato di
mettere in atto sulla Terra questo “gemellaggio” spirituale: le Piramidi di
Giza e la cintura di Orione, i templi cambogiani di Angkor Wat e altri e la
costellazione del Drago, come l'acropoli di Alatri e la costellazione dei
Gemelli.
Arsène Heitz disegnatore… cattolico.
Il cittadino Arsène Heitz, che nel 1955 vinse il concorso del Consiglio
d’Europa, per raffigurare il simbolo che li avrebbe rappresentati… la bandiera
blu con le dodici stelle dell’Immacolata Concezione.
“Ispirato da Dio”, disse del suo lavoro: Corona stellarum duodecim.
"Io chiederò la Consacrazione della Russia al Mio Cuore
Immacolato... Se vi atterrete alle mie richieste, la Russia si convertirà e il
mondo avrà pace" raccomandò la Madonna, apparsa a Fatima.
Anche l’Europa… perché no?
No, non per timore di “rappresaglie”, come i più arrabbiati vorrebbero
sia l’ira di quel Dio di cui hanno tanta paura, da volerlo in forma diabolica,
per allontanare quel richiamo da respingere.
Arsène ascoltò la voce dei nostri avi, lesse nelle radici della nostra
cultura, nei simboli e nelle forme delle costruzioni degli antichi architetti,
interpretò la voce dei tanti morti per la fede, di cui è pieno il cuore
dell’Europa.
Arsène trasferì l’identità del vecchio Continente, che è come il
companatico tra le croste di pane.
Oggi ciò sembra schifare, quasi si volesse fare a gara nel presentarsi
come “illuminati”: che quello è solo strame di buoi, menati con l’anello al
naso, dicono i relativisti.
La morale ridotta a mutanda elastica: bella lasca, che si adatta bene a
tutte le forme e a perdonarne e modellarne pure le deformazioni.
Tutto è relativo… dipende dal punto di vista da cui si osserva un
fenomeno.
“Quando un uomo siede un'ora in compagnia di una bella ragazza, sembra
sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli
sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività”,
spiegava Einstein.
Ecco, oggi questa Europa è Unita solo nella democratica forma di una
discarica, non differenziata: ci si getta ed entra di tutto, sino al colmo.
In cielo come in terra… no.
Dalla stalla si guarda in alto, dove brillano le stelle.
E sotto i nostri piedi non ci vuol molto a capire cosa ci sommergerà, che
dall’odore del pestato s‘indovina materia.
L’Europa è come il carapace di un fossile: guardando il vuoto se ne
indovina la grandezza che fu.
Solo in cielo… non più in terra.
Arsène Heitz la disegnò proprio bella, ma finì la carta igienica!
Io, secondo me... 21.06.2012
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