lunedì 2 novembre 2009

Open space

C'era una volta...
vuoi che fosse una principessa, vuoi un principe;
allora c'avevo le braghette corte e il moccio al naso e leggevo i fumetti de Il Monello, dove c'era anche la bella principessa Fiordistella: sognatrice, romantica, con fattezze per nulla delle indiane dell'India, ma lì stava, attorniata da tigri e incantatori di serpenti, da minareti e poveracci, avvolti in stracci;
una fiera aristocrazia, mai oppressiva e sfruttatrice: nobiltà, di natali e pure nell'animo.
Come gli avrebbe detto Fantozzi, lo sfigato impiegato dei giorni nostri: «Come è umana lei.»
Le prime turbe giovanili, il massimo dell'ardimento e dell'azzardo, era poi il passare oltre, a divenire più grandi, a sfogliare l'Intrepido, giornalino proibito, messo quasi all'indice, con personaggi quasi speculari a quelli del Monello. Al posto di Fiordistella, ecco Chiomadoro, il "Principe del sogno", l'eroe alto, bello, forte e invincibile, cui tutti si vorrebbe somigliare.
Poi, il brutto risveglio: tutto ha subito un'accelerazione, ed eccomi tondo, pelato, rimbambito, rincoglionito e prossimo alla rottamazione, a leggere le avventure di "Chiappe d'Oro", che se principe mai è, sarebbe quello del foro, ma non avvocatizio;
«Aho, c'è uno grosso che lo chiamano chiappe d'oro per come je piace!»
Così c'ha spiegato il povero Gianguarino Cafasso, "Er mejo spacciatore e pappone de Roma", morto da poco per eccessi di drogheria, mentre tentava di vendere i video dello scandalo, quelli che dovrebbero darci uno...spaccato della nuova Repubblica, che dalla nascita alla morte ricorda la storia del fisico Stephen Hawking: "Dal big bang ai buchi neri".
"Sic transit gloria mundi", così passa la gloria del mondo: in questo modo San Paolo definisce la condizione umana, in una delle sue epistole.
Povero Paolino, che oggi sarebbe a dire:
"Sic trans gloria mundi", qui, dalla trans Gloria, il mondo, e non certo ai suoi piedi.
Ebbene sì: l'unica certezza nella vita e che ci si avvizzisce e poi si muore, e allora...diamoci dentro!
"Quant'è bella giovinezza, che si fugge tuttavia [...] oggi sian, giovani e vecchi, lieti ognun, femmine e maschi [...] facciam festa tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza"; questo andava poetando, cinque secoli fa, Lorenzo il Magnifico.
Una sniffatina di qua, una trombata di là...chi vuol esser lieto, sia.
Poveri i nostri vecchi che, al grido di "Meglio vivere di rimorsi che di rimpianti", consumavano il loro cornetto, e non in latteria.
Qaundo scoperti, eran dolori!
La moglie li randellava per bene, urlando loro: «Vechio porco! Cosa ha quella più di me?»
Oggi no. Non lo dice più. Lo sa, cosa hanno più di lei...la Luana, la Palomina, la Tiffany, la Maira, la Camilla, la Brenda e la Natalì; e, dove manca il pendolo, quelli, meglio di lei, ormai sono a donare i migliori...ani della loro vita.
Chiappe d'oro...dal "punto G" al "lato B", e magari ti trovi pure quello che ti dice «Beato te: sei nato con la camicia; ai miei tempi, invece...»
E già, ti viene proprio da rispondere: «Vero. Pensa che culo che c'ho avuto!»
Ma sono cambiate le regole della strada: una volta, chi tamponava, pagava, e chi si trovava violato il didietro, era risarcito;
ora, non più: i ruoli si sono...come dire...non mi viene la parola...ecco, si: invertiti.
Ti fermi per allacciarti le scarpe e - zac! - alla Brendona gli si rompono i freni...inibitori.
La cosa brucia, ma mi dicono che i tempi sono cambiati e io sono rimasto indietro;
io forse, ma altri sono "in dietro", che se proprio devo leggere la targa di chi mi precede, spero sempre quella di una bella donna, e pure vorrei fosse questa che mi segue, e mai un paracarro, messo di traverso.
C'era una volta...il bel cavaliere che, lancia in resta, salvava la bella principessa.
Oggi c'è la Brenda, con la lancia in resta, e la fiaba scorre liscia, non più però come l'olio, che è meglio la vaselina.
Ma io sono superato, dal nuovo che avanza: i miei schemi mentali sono muffi, così come l'apertura mentale ma, di questi tempi, è meglio avere stretta questa come altre cose.
C'era una volta una bella principessa, con le chiome d'oro, splendenti come il sole.
Principessa l'è morta: oggi, d'oro, son rimaste solo le chiappe.
- «Beppe: son cazzi loro!» mi si dice.
Vero.
Ma io stavo tranquillo, prima che spuntasse la repubblica, quella cartacea, delle banane, che cominciò a smarronarmi gli zebedei riempiendo le giornate delle vacanze con le fotografie del pisello di Topolanek, nudo sul balcone della villa di Berlusconi; e pure la D'Addario, di professione "escort", quella che, sempre in casa d'altri, ci va con il telefonino, per filmare a colori, meglio se con le luci rosse;
Forse sono i provini per un nuovo "L'albero delle zoccole", girato in cinemascopata, più che in cinemascope?
Finiti i tempi del "Non te la do", dell’illibata Maria Teresa Goretti :"No, no, Dio non vuole, se fai questo vai all'inferno", per essere bucherellata a punteruolo, dal giovane arrapato respinto.
Oggi, ci sono le Patrizie, "escort" ad un tanto a botta, che all'inferno mandano te, usando il telefonino al posto del punteruolo.
Il povero Marrazzo ne sa qualcosa, che in mutande c'è rimasto per colpa della recessione, recedendo, appunto.
- «Se vado avanti seguitemi, se indietreggio uccidetemi!», raccomandava Mussolini.
C'aveva ragione.
Un volta si diceva: «Fatti da parte: questa è una cosa da uomini!»
Sempre attuale, e mai più vera.
Ed ecco perché persino un direttore di giornale cattolico minaccia la moglie del suo "moroso";
quella scostumata!
Forse che non l'aveva avvisata che "tra moglie e marito non mettere il dito", che quello gliel'aveva già messo lui, da allora per tutto il tempo a venire. O Avvenire.
E pensare che volevano pure fare una legge apposta, a tutela degli omosessuali.
Sicuramente poi sarebbe seguita quella per i Trans, le mignotte e compagnia bella.
Già ci sono leggi che tutelano: l'essere umano nella sua interezza, non solo dei quarti d'umanità.
Già ci si sente in imbarazzo, che se un marito tradisce la moglie con un altra donna, la sua s'incazza:
«Che figura mi fai fare con le amiche? Se proprio, scappa con il loro marito!»
Il giovane Albertino (gran bel fisico!) Einstein aveva ragione:
- «Tutto è relativo: dipende dal sistema di riferimento», inteso da dove uno guarda il fenomeno.
Dalla posizione, appunto.
Open space...basta con i confini, i muri, i pregiudizi, le calcificazioni, le chiusure.
Beh, ritorno alle mie letture.

"C'era una volta una bella principessa, dai capelli lunghi e biondi come il sole: si stava depilando, quando sbucò il principe Chiappe d'Oro..."

Non ci resta che stringere, anche i denti, e andare avanti;
mal che vada, in caso d'incidente, rimane la constatazione amichevole: chi SI rompe paga, e i cocci sono suoi.


Io, secondo me...02.11.2009

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