sabato 15 gennaio 2011

JEanSUS

Gli sputi, le botte e le nerbate, le spine e i chiodi e fortuna che poi è morto in fretta, altrimenti gli avrebbero spezzato pure le gambe!
Conciato peggio che una bistecca sotto il pestacarne, allora il poveretto avrà pensato d’essere al capolinea: peggio di così...si muore.
Ma ha avuto la cattiva pensata di resuscitare e da lì i guai sono continuati;
se ne fosse stato schiscio schiscio, come si suol dire in Lombardia, ovvero, tranquillo nel suo bel sepolcro, si sarebbe risparmiato il seguito.
Beh, a dir il vero, per un paio di millenni la cosa è durata: chi avesse osato tanto quanto oggi, avrebbe visto la testina rotolare a terra o il culo riscaldato dalle fiamme;
ma i tempi cambiano, ci si evolve, ci si umanizza, si diventa sempre più civili.
Bruciare il corpo per salvare l’anima non è più di moda, almeno, da noi.
Basta stare attenti a non sbagliare bersaglio, magari con qualche vignetta irridente ad altro profeta, e tutto fila liscio come l’olio;
anzi: dimostri d’essere moderno, all’avanguardia, d’ampie vedute, di non puzzare d’incenso e sagrestia.
Ecco allora fare a gara, a riprendere il poveretto, che di croce ne ha portata una ma bella grande e il gioco è fatto.
Lo getti dalla finestra, lo fai diventare verde e lo raffiguri come una rana o lo fai diventare donna, con la schiena rivolta a chi guarda, lo metti nell’urina o gli infili un bel preservativo in testa - et voilà! – il mondo accademico applaude all’artista, al genio, all’intellettuale, all’incompreso, che precorre i tempi e guarda avanti, dove le talpe non arrivano.
Povero Jesus nostro!
Cominciano le danze.
Avendone probabilmente in abbondanza, per il pannolone ed oltre, ecco l’Andres Serrano, fotografo statunitense, che nel 1987 comincia con “Piss Christ”, Cristo di piscio:
la raffigurazione di un piccolo crocefisso di plastica, immerso in un bicchiere di vetro contenente minzione d'autore.
Alla mezza sega - siamo nel 1990 - segue la mezza calzetta.
Martin Kippenberge alla crocetta infilzò una rana e la espose al Museion, il museo di arte contemporanea di Bolzano;
L’anfibio stringe nella mano destra un boccale di birra e nella mano sinistra un uovo.
Vorrebbe rappresentare l’uomo ridotto ad animale, che beve fino all’abbrutimento, che non riesce a liberarsi dalla croce dell’alcool vissuto come piaga;
lo spaccato di una società che appare perfetta, ma che in realtà è ipocrita che, alla fine giornata, si abbrutisce di birra nei bar, si lascia andare alle battutacce sul sesso ed a frasi sconce.
L’uovo rappresenterebbe la perfezione tradita. Sarebbe bastata una frittata;
e il nostro pataccaro vorrebbe convincere ad ingoiare; più che il rospo, la rana.
E poi, il tocco finale: Kippenberger condanna una società che da una parte si dice cristiana e che dall’altra, proprio sotto o davanti al Cristo che dice di venerare, riesce ad esprimere solo il peggio di sé.
C’è riuscito!
A rimorchio della moda, arriva la donna crocifissa, di Maurizio Cattelan: di schiena, all’interno di una cassa di legno, attaccata alla parete esterna di un’ex sinagoga, a circa quattro metri d’altezza dal suolo.
Ad agitare le acque prosegue Adel Smith, presidente dell'Unione musulmani d'Italia, lanciando dalla finestra il crocifisso della stanza dell'ospedale dove, nel dicembre 2003, era ricoverata la madre.
Forse la vecchia era impressionabile, e lui temeva che gli venisse un accidente.
Visto il preludio, facile immaginare che ogni diga rompe gli argini e qualunque cazzone di passaggio ha mano libera, come gli Unni che, una volta travolto le difese d’ogni presidio, si danno al saccheggio e agli stupri.
Ecco sfilare l’opera “Sacred love”: il cristo coperto da un condom.
Si vorrebbe spacciare per una forma educativa: riflessione sul tema condom e prevenzione dell'Aids;
Beh, l’artista (sic!) poteva infilarci la sua, di testa e, per i simili, mi basta applicare la raccomandazione più calzante: se li conosci, li eviti!
La più vicina a noi, in termini temporali, è il Topolino crocifisso: la statua, esposta in un centro commerciale di Pechino, il Beijing's Luxury Yintai Shopping Mall.
Commento dell’intellettualoide di turno, di quelli che riuscirebbero a vedere l’immensità nel buco fatto in una tela da sacco: “A migliore sintesi della cultura americana”.
Ciumbia, che raffinatezza: si sarebbe dovuto mettere i diritti d’autore, sul legno della croce; sai quanti soldi si sarebbero fatti, affittando lo spazio!
L’ultimissima, fresca di giornata: un gigantesco cartellone di dieci metri per dieci, con un Cristo in croce le cui ultime parole sono state raccolte dall’ennesimo evangelista, il Carlo Chionna, stilista bolognese.
Sotto la croce, avrebbe sentito il delirio dell’agonia:

«Perdona loro perché non sanno quello che indossano.»

Buono è che non ha fatto a tempo ad infilare al buon Gesù un paio di Jeans o di mutandine Cagi.
«Voglio difendere il Made in Italy, dove gli artigiani dell’abbigliamento sarebbero in braghe di tela, nell’indifferenza e nel menefreghismo totale.
Il classico sistema di buttare la vecchina sotto il tram, invece che aiutarla ad attraversare le rotaie, che tutto è buono per emergere dall’omologazione.
Potrei finire qui, che è solo una miseria di raccontato, in rapporto alla gran massa di merda e merdaioli, che si raccolgono attorno al dolore della croce.
Ma voglio andare fino in fondo, in questo letamaio dove tanti scarafaggi razzolano.
Raccogliendo tanta melassa, sono venuto a conoscere che le fogne sono traboccate, dove mercati “on line” offrono “giocattoli sessuali” a forma...vediamo il catalogo:

vibratore Gesù crocifisso;

vibratore Maria vergine...
la Vergine Maria, come ogni donna elegante, sa che c’è una Seconda Venuta. E una terza. E una quarta. Dunque, dai alla Vergine Fortunata quello che vuole! E puoi scommetterci che non sarà una cosa immacolata;

vibratore Gesù bambino:
Quando ti sei svegliata stamattina sapevi che qualcosa mancava nella tua vita. Non era la macchina nuova, il lavoro nuovo o un ragazzo, ma il tappo da [non lo dico, che anche con il mio stomaco trabocco] del Bambin Gesù.

Dell’ultimo pezzo non me ne glorio, ma si deve sapere con chi abbiamo a che fare, dove pure nel bidone delle immondizie c’è chi trova di che sfamarsi.

Sfido questo liquame umano a fare “arte” usando anche materiale tratto dal Corano, estensori ed interpreti.
Sarò felice di vedere le loro teste profondere altrettanto, prima di trovarmele a rotolare tra i piedi!


Io, secondo me...14.01.2011