"Il terrorista è il combattente di una guerra asimmetrica [...] il piccolo non ha le armi del grande ed è efficace soltanto quando colpisce l'avversario sotto la cintura. Tentare di sottoporre questa guerra a regole convenzionali mi sembra un esercizio inutile".
Esercizio ?
Cazzo, si presenta come un saggio ginnico, un'acrobazia mentale, un'elucubrazione da contorsionista, una dialettica da triplice salto mortale carpiato.
Ma è la logica di Sergio Romano, che dalla torre del Corriere della Sera butta giù "il grande" e le sue armi e salva il "cucciolo", che pinza i testicoli...ma fa così tanta tenerezza.
Tentare un distinguo, a bollare sicuramente come terrorismo il far scoppiare come castagnole dei civili, bambini e vecchi compresi, l'arte grezza del "n'do cojo cojo", è "[...] un sentimento comprensibile, ma poco razionale".
Romano è per il Machiavelli: "Il fine giustifica i mezzi";
ma, si badi bene: è prerogativa del piccoletto, che il grande deve combattere con i piedi legati e la mano dietro la schiena.
Israele non può fare lo stesso, mettendo bombe nei mercati, sui bus, nei cinema o fuori delle scuole, a Gaza;
e neppure rilanciare razzi da Sderot, a pareggiare i conti di quelli che gli piovono in testa;
figurarsi poi il farlo nel covo di Hezbollah, che poi tanto indifesi non sono: hanno più missili e bombarde dell'intera penisola italica, che rischierebbe di uscirne con le ossa rotte, in un confronto diretto.
Non parliamo poi di lanciare qualche ogiva atomica sull'Iran: si deve aspettare che sia questi a dare la prima mazzolata e poi, se ancora la testa non si è scoperchiata, rispondere...ma con moderazione, che il grande deve saper dosare le sue forze e accettare l'handicap, qualche condizione di svantaggio, che altrimenti il gioco finisce subito, e dove lo mettiamo il divertimento, il fremito emotivo che deve percorrere e far rabbrividire la cotica degli spettatori ?
"Il piccolo non dispone delle armi"...
E allora, caro Sergio, ascolta questa:
"[...] è di almeno 26 persone uccise e 68 ferite il bilancio complessivo di una serie d'attentati che in Iraq hanno insanguinato i festeggiamenti per la fine del Ramadan [...] un kamikaze alla guida di un'autobomba si è lanciato contro una moschea sciita del quartiere Zafaraniya di Baghdad [...] in una moschea nel sobborgo sud-orientale di Jadida un ragazzino di appena 14 anni si e' mescolato ai fedeli intenti a celebrare la ricorrenza di Eid al-Fitr, che per gli sciiti segna la conclusione del mese sacro islamico dedicato al digiuno diurno e alla preghiera [...] altre persone uccise dall'esplosione di un'autobomba nei pressi di una moschea sciita nella regione di Balad [...] due donne, due bambini e due uomini di una stessa famiglia sono inoltre stati massacrati nei pressi di Baquba [...] un commando di miliziani ha aperto il fuoco su un mini-bus, uccidendo sei passeggeri".
Fedeli all'uscita della preghiera, viaggiatori presi a fucilate, come pupazzi al Luna Park, bambini usati come contenitori di polvere da sparo contro...contro...e già contro quale "grande", da colpire sotto la cintura, in una guerra asimmetrica ?
Ma no, c'ha ragione il Romano: quelli sono "resistenti", che resistono, resistono e resistono...
Terroristi ?
Nooooo !
'A Romà: perché addirittura gli alzi un altare ai bombaroli ?
Anzi, fai come quelli di Cinisello Balsamo, accatastamento alla periferia nord di Milano, che hanno pensato bene di dedicare una via ai "Martiri palestinesi": shahid, attentantori suicidi.
Sotto la cintura, il plastico.
E già si devono difendere, che hanno letto "Il manuale delle giovani marmotte", i famosi "Protocolli dei “savi anziani di Sion", falso documento su un complotto degli ebrei per dominare la terra.
Ma guarda te che furbi: ti avvisano prima e pure ti spiegano l'attacco.
Come Hitler con la Russia o i giapponesi a Pearl Harbour !
Proprio vero che i babbei sono i nipoti della madre di tutti gli imbecilli, quella che hanno colpito...sotto la cintura !
Io, secondo me...02.10.2008
giovedì 2 ottobre 2008
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