martedì 3 febbraio 2009

Stracci, straccetti e straccioni

In tante barzellette, il matto è, per definizione e descritto, con il colino o un pentolino calato sul cranio;
quello che ho visto io, invece, ha la variante della "schiscetta" - come la chiamano a Milano - quel glorioso recipiente tubolare, il triste panierino con gli spaghetti freddi o il panino alla frittata destinati al pranzo del manovale o dell'operaio fuori casa.
Contenitore di roba riscaldata...la solita minestra, come la broda scodellata dallo sceicco Yousuf Al-Qaradhawi, ai microfoni della televisione di Al-Jazeera nel Qatar, emirato del Medio Oriente.
Decisamente, quel copricapo a tuba infilato sulla cozza somigliava ad un pezzo di grondaia ingolfata da un fagotto, con occhialini e barbetta bianca, ad intasare il canale di scolo, estremità del famoso "mocio lavapavimenti", il celebre spazzolone a liste spugnose e assorbenti, poste in coda al manico;
lo strapazzi per terra, ci raccogli la schifezza, lo metti nel secchio con il suo strizzatoio, lo risciacqui della schifezza che ha raccolto e butti l'acqua sporca nello sciacquone del cesso.
Al-Qaradhawi meriterebbe stesso trattamento: anche lui raccoglie e, una volta torchiato, rilascia pari liquame.

Il "succo" del discorso:
- «Allah ha mandato Hitler per punire gli ebrei».

Visto che il primo "sgrassatore" non ha completato il lavoro, vorrebbe essere lui e i pari suoi a fare pulizia:

La spremitura:
- «...ad Allah piacendo, la prossima volta sarà per mano dei credenti».

Povero Allah: non c'è una cosa che gli riesce bene da solo, senza scomodare sicari prezzolati, e pure è parificato ad un tenutario di bordello, che deve fornire decine di gnocche, e pure vergini, per sollazzare l'augello di tanti martiri che, sì, trapassano con gioia, ma solo con garanzia di poter cambiare condizione e, da "Seghe e gazzosa", promuovere a "Donne e champagne".

Hitler quindi, santo, e subito, se non altro per l'impegno !

Gente di stessa pasta: entrambi a cercare di imporre una razza di presunti eletti;
alla fine, una massa di deficienti dediti a farsi largo nella vita menando gomitate sui denti del prossimo.
Pattume simile c'è sempre stato, e sempre ci sarà, che la legge dei grandi numeri ci dice che, nel mucchio, qualcosa o qualcuno venuto male c'è sempre.
Quel che fa senso è che non c'è nessuno che si levi una scarpa - magari uno scarpone chiodato - lo miri e lo centri - come per la forma ai baracconi del Luna Park - lasciando un'impronta di civiltà su quella cervice ripiena di corpi cavernosi.
Ah, già, dimentico sempre: quella è gente che ti fa ingoiare i rospi, facendoli inghiottire direttamente dalla gola scucita con il coltellaccio, senza passare dalla bocca.

Visto che i coglioni viaggiano a coppie, manca solo il cretino dall'altra parte della barricata, a dire:
- «Dio ha mandato Israele per punire i palestinesi; a Lui piacendo, la prossima volta sarà per mano dei credenti».

E qui siamo come i bambini, quando si rinfacciano che il papà dell'uno e migliore di quello dell'altro, e poi a menarsi di santa ragione; e chi se ne frega del babbo se è d'accordo.
La divinità ridotta ad un burattino nelle mani di un ventriloquo, a muovere le labbra su una base già registrata.
Un guitto, costretto a recitare con il "gobbo", che nello spettacolo identifica quelle scritte che passano davanti agli occhi e si devono ripetere senza variazioni sul tema.

Il vile silenzio dell'Eurabia, davanti a tanta stronzaggine è agghiacciante.
Tutti sono a commiserare i poveretti di Gaza, i rapitori e torturatori di soldati, quelli che da anni mandano in testa al vicino missili su missili, che si nascondono dietro donne e bambini, che hanno fallito opportunità per dar prova di saper fare per la propria gente, il trasformare tutti in sacchi di sabbia per trincea e scudi per la propria cotica, programmando i bambini per crescere assassini pari loro e pure massacrandosi tra fratelli, quando in disaccordo: tanto è l'istinto di uccidere che pure il cannibalismo in famiglia è divenuto pratica quotidiana.
Senza contare lo scrivere, nero su bianco, la volontà di cancellare fisicamente un altro, un intero popolo, che l'essere portati al genocidio l'hanno pure inciso nei cromosomi.
Per questi attaccabrighe, accozzaglia di terroristi e nulla più, si mobilita gente che si sente fatta ad immagine e somiglianza.
Come il primo ministro turco, al forum di Davos, che improvvisa una sceneggiata ad uso e consumo degli stimatori, non si sa se in odore di leccaculaggine, per assimilazione o entrambe le cose.
Il dibattito a cui partecipava Recep Tayyp Erdogan, assieme al presidente israeliano Shimon Peres, al segretario dell'Onu Ban Ki-moon e a quello della Lega Araba Amr Moussa, era per trovare una via per il processo di pace.
Una bella piazzata, una chiassata con rimproveri ed escandescenze verso Peres, per il cazziatone che Israele ha fatto ai "teneroni" di Hamas.
Semplice e lineare, la replica al turco:
- «Non so di quale Hamas lei parli [...] Gaza era aperta e l'economia iniziava a fiorire, prima che Hamas prendesse il potere e iniziasse a condurre attentati, costati migliaia di morti. Israele ha chiuso i valichi perché da lì passano autobus carichi d'esplosivo. Cosa farebbe se Istanbul fosse colpita ogni notte da dieci o cento missili ?»
Parole sante, ma la logica non può scavalcare l'opportunismo di chi mira ai voti e a tenere le chiappe sul cadreghino del potere, che al Recep interessa l'elettorato dell'Akp, il partito neo-islamista, a picco nei sondaggi, alla vigilia delle elezioni amministrative e ora entusiasta della svolta filo Hamas.
Tipico caso di prostituzione politica. Puttana d'alto bordo, ma sempre quella è.

Altro caso quando gli attacchi arrivano da chi l'essere padre-padrone l'ha nel sangue.
- «Hanno dissacrato la sinagoga di Mariperez, gettato in terra i rotoli della Torà, lasciato scritte insultanti ed erano armati».
Gioco di sponda in Venezuela, nella Caracas di Hugo Chávez.
Prove, ad apparecchiare per una nuova Notte dei cristalli, la Reichskristallnacht di nazista memoria.
L'onda lunga è partita fra il 2004 e il 2005, quando Chávez mandò per la prima volta la polizia a bussare alle case degli ebrei per "censire le presenze", sapere in quanti abitavano in quali case.
E poi, gli insulti lanciati da Chávez nella notte del Natale 2006 nei confronti di alcune "minoranze" discendenti da coloro "che hanno crocefisso Gesù";
ancora: la diffusione del libello antisemita zarista "Protocolli dei savi anziani di Sion", enorme bufala, pura invenzione di una cospirazione degli ebrei per conquistare le leve del potere nel mondo;
le scritte "Judios perros", ebrei cani sulle mura di centri ebraici e le minacce di morte ai rabbini seguono a ruota.
Tutto quanto è la preparazione alla centrifuga: il lavaggio del cervello per poi arrivare a disfarsi dell'acqua sporca.
Lo facesse lo stato di Israele con i suoi nemici, suonerebbero tutte le trombe del giudizio, su tutti i mezzi d'informazioni e in peti e flatulenze dell'Intellighenzia, i cosiddetti intellettuali, quelli che sanno, che hanno studiato, che fanno cultura, con i calli sul culo più che sulle mani.
Qui, siamo invece alla presenza di compagni, anzi, Kompagni di merende, che applicano la regola del "Cane non mangia cane".

Buonanotte, Eurabia, e pensa a dormire a pancia in su, che non sai chi ti entrerà nel letto, e non solo in quello !

Le elezioni in Iraq hanno registrato il successo della politica americana in quel paese.
Imponenti misure di sicurezza, ma nessuno stavolta è arrivato a far saltare in aria gli innocenti, perché quel paese e la sua gente sono riusciti a scacciare dal pelo i parassiti di Al Qaeda.
I morti non lo sono stati invano.
La fine delle piattole, da Saddam Hussein ai suoi sottopancia, alla fine paga e con gli ineressi.
Gli iracheni sono tornati, come quattro anni fa, a "toccare con dito" cosa sono libere elezioni, tuffandolo nel
barattolo, che lo tinge di viola e ne prova l'aver già espresso voto.
Ma la democrazia non fa notizia ed è così bella da criticare, che per quello che è, non ti fa nulla e si può sputare nel piatto dove si mangia senza che ti taglino la lingua.

Buonanotte, Eurabia: hai imparato bene la lezione di Don Abbondio.

Io, secondo me...03.02.2009

Nessun commento:

Posta un commento