venerdì 24 luglio 2009

SCOOPata

La pollastra non è più di primo pelo e il mestiere di darla via, si sa, è usurante.
Dagli oggi, dagli domani, prima o dopo finisce l'olio e ogni pistone che vuole scorrere nella camicia, si grippa.
Hai voglia poi di botulino e silicone, a spianare rughe d'asfalto e rassodare i gonfiabili: per quanto t'impegni, il tempo avrà la meglio e la pelle ti si raccoglierà a fisarmonica, ammucchiandosi in grinze, pieghe e montagnole, come un sipario lasciato cadere;
è l'età, bellezza!
Quando arriva quel momento, l'elefante si ritira nel suo cimitero, la nave nel bacino e l'automobile alla rottamazione, ma le prostitute no: quelle danno fuoco alle polveri, sparano le ultime cartucce e deflagrano, in un fottio di fuochi d'artificio.
Poi, acqua cheta: cercano di che campare, sempre di non fare un cazzo, s'intende, ma a vivere di rendita.
Come hanno fatto nella nel periodo dell'oro, sempre dei coglioni cercano, e mi si perdoni l'essere volgare, ma non sto parlando di crocerossine o di dame di san Vincenzo.
O vanno alla cerca del giovane figlio di papà, pieno di grana e stanco di carne fresca, in vena di fare il mozzo su un naviglio storico, oppure il nonnetto ancora arrapato, in perenne fregola seppur con la canna spuntata: poco importa, che quel che vale lo porta nei pantaloni, bene imbottito, ma si chiama portafoglio.
Meglio ancora del bamboccio quindi è la mummia, ancor più da mungere se minacciabile di sputtanamento, vuoi perché tiene famiglia, è sposato o, stanco di una vita o immagine da santarellino, vuole spendere l'ultima pastiglia di Viagra, togliendosi tutte quelle morbosità che un'esistenza puritana gli ha impedito di esplorare, preferendo ora l'esistenza puttana.
La signorina dispensatrice di grazie, che la vulgata popolare collega al grosso topo di fogna, che frequenta nottetempo i marciapiedi - da qui, "Zoccola" - allora cerca prima l'approccio morbido, il lisciare in direzione del pelo, la tecnica della leccaculaggine, insomma:
- «Amore, ma sei un trapano, uno stallone infaticabile; basta, smetti che non ce la faccio più, mi hai spompata. Non ce la fo a starti dietro...davanti o sotto. Però...ho visto un braccialettino di diamanti che è uno schianto. Non potresti metterci una buona parola per quella particina per me, con i tuoi amici nel mondo dello spettacolo o della moda? Dai, amore, su...solo a pensarci mi è passato il mal di testa...dai, passerotto...su con la vita!»
Finche...dura, va avanti così, la cosa;
ma appena tira aria che la salma la sta scaricando o non ce la fa più, la caravella, sgamata da tanti abbordaggi, cambia vento.
Annusato che è arrivato il tempo di chiudere...bottega, eccola a cercare qualcosa di più morbido per appoggiare l'incallito culetto: il ricatto.
Facendo suo l'antico e dotto detto "Do ut des", io do affinché tu dia, lo trasforma in un bel "Te l'ho data, ora mi dai".
C'ha ragione: la signora non ha forse offerto i migliori...ani della sua vita?
E poi, bisogna capire: una volta si sarebbe messa in proprio, avrebbe aperto un bel bordello di cui sarebbe divenuta tenutaria e, da puttana d'alto bordo, sarebbe diventata imprenditrice, altrimenti chiamata "Maitresse", e avrebbe messo su bottega, anzi, casa...di tolleranza;
e le marchette, per il buon servizio, le avrebbe ritirate e non più consegnate.
Ma non si può più, perché l'ipocrisia strisciante ha sposato la tecnica dello struzzo, che ignoranza vuole e dice che è uso nascondere la testa sotto la sabbia, cosa che, nell'uomo, denuncia il nascondere lo sguardo per non voler vedere le vergogne attorno.
Il tutto accade dovunque e fuori controllo, ma non importa: occhio non vede, cuore non duole.
Non tollerando la casa, seppur chiusa, la società costringe la nostra meretrice - dal latino meretricium, da merere, ovvero guadagnare - a correre ai ripari, altrimenti rischia per la prima volta di non trovarsi nulla in mano, e quindi passa dalla tattica alla strategia, che non gli frega più meritare la battaglia, ma vuole vittoria di guerra e poter drizzare altra asta, che è bandiera di vittoria;
e qui, andiamo sul sodo, tocchiamo con mano quel che riassume quanto sinora esposto, che il tempo cambia le forme, ma non la sostanza.
Quel che una volta doveva accadere e morire nell'ombra, ora avviene alla luce del sole. Anzi: dei riflettori.
Quel che un tempo legava un mondo sommerso con un filo che vedeva "La maman et la putain", la matrona, veterana e ormai svezzata, con la novizia, oggi vede la mignotta - da "Mater ignota", madre ignota, la cui mancanza ascriveva la facilità del cadere così in basso - cambiar veste e diventare "Escort".
- «Ohibò! Chi è costei?»
Tranquilli: è sempre quella dei secoli passati, e sempre a fare il mestiere più vecchio del mondo, ma si sa: un abito diverso spesso riesce a far facciata, bella copertina per un libro altrimenti da poco...di buono.
Il cieco e l'orbo diventano ipovedenti, lo spazzino si trasforma in operatore ecologico, il matto, gli storpi, gli sciancati, i guerci, nella categoria generica dei diversamente abili e...Escort.
Le Escort sono prostitute camuffate da "accompagnatrici", in realtà alla fine offrono gli stessi servizi: solo, in una cornice più raffinata e artefatta; da lì si spiega il costo, spesso sproporzionato, delle prestazioni.
Sono sempre delle belle donne - continuamente aggiornate...dal chirurgo plastico - e con una certa classe.
Come a dire: la differenza tra la nouvelle cuisine e la paninoteca, il "Donne e champagne" contro "Seghe e gazzosa".
Per il teatrino Berlusconi- D'Addario, più che accompagnatrice la Patrizia dovrebbe qualificarsi come badante, ma resta invariato il sistema dell'incastro, ovvero: come ti frego il nonneto, che al posto di una bell'automobile Ford, modello Escort, si è preso quella di derivazione terminologica anglosassone, con cui quelli d'oltremanica chiamano l'immarcescibile porcella, anche se abituata a leccare caviale al posto di Nutella.
Dimmi dove lavori e ti dirò chi sei;
sei una pornodiva? Allora sei attrice;
sei una mediocre ma disponibile gnocca, nel mondo dello spettacolo? Artista, certamente.
Casalinga, studentessa, operaia, bonona dell'Est? Troia, di sicuro.
Te la fai con il popolo bue, il burino sporco d'olio di macchina o con il puzzo di pesce, piuttosto che di formaggio o di cavoli lessi?
Maiala da bassofondo.
Sempre la prugna stai a dare, ma vuoi mettere incartata in lenzuola di seta, piuttosto che straccetto stampato in Cina?
Te la sciacqui con acqua di colonia o dopobarba? 'Na chiavica!
Te la profumi con Chanel numero 5? Una Venere.
Se poi fai come la Patrizia D'Addario, che tra le gambe ci mette pure un piccolo registratore, allora sei al massimo.
Fosse stato un telefonino cellulare, messo su vibrazione, si sarebbe pensato ad una forma di autoerotismo, ma questo, no.
Non era un gadget, un piccolo regalino, un ricordino, un souvenir da mutanda, ma un nuovo assorbente, di suoni, di rumori, di parole dette e sussurrate: la tipa se l'era infilato per poter far fesso il povero e incauto bacucco.
La Silfide aveva premeditato e pianificato tutto, visto che pure aveva fotografato e filmato il luogo che aveva predestinato a suo giaciglio, a vendere a peso d'oro quella fortuna che si portava appresso, sotto l'ombelico.
Ora la beata dorme su due guanciali e viaggia con il vento...in poppe, tutti la vogliono, tutti la cercano, fotografata come mamma l'ha fatta, per i pruriginosi bisogni manettari del volgo.
Silvio, mio caro, diciamocela tutta: so fatti tuoi, ma tu si stato 'nu poco scemo, che quelle carrozzate non s'accontentano di Nutella e gazzosa.
Quelle camminano come sulle uova, c'hanno la puzza al naso e sono ben co(n)sce che "Tira più un pelo di fica che un carro di buoi", come insegna la saggezza; popolare forse, ma sempre "Vox populi, vox Dei", voce di popolo, voce di Dio.
Tu ti sarai forse pure goduto una bella scopata, ma quella s'è fatta di meglio: la SCOOPata;
e ti ha proprio preso davanti e dietro: per le palle e per il culo!
La prossima volta che ti fai una Escort, vedi di scegliere meglio la carrozzeria:
Con quattro ruote e non su e tra due gambe, che altrimenti sei tu a subire gli abbordaggi e il fuoco delle bombarde.

E te lo dice uno che non ti vede come il fumo negli occhi, né ti fa la morale, che non c'ho gli attributi.
Per la morale, s'intende.
Con affetto: Beppe, il Fontana.

Io, secondo me...24.07.2009

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