Ho dovuto correre al bagno, che me la stavo facendo proprio addosso;
"è l'età", dirà qualcuno "la vescica non tiene più come una volta e il pannolone per l'anziano è dietro l'angolo e l'incontinenza va a braccetto con la demenza senile".
Calma e gesso: ancora le tubature reggono, anche se si avvicinerà il tempo in cui dovrò declamare la vecchia pubblicità del cacio, che canticchiava "Se c'è la goccia è Gim!", indimenticabile e mitico richiamo alla cremosità di quel formaggio, che aveva e dava in quella lacrima la propria garanzia di freschezza.
No, la spremuta mi veniva dal troppo sbellicar di risa, così come il mal di stomaco per i ridanciani singhiozzi, e le lacrime agli occhi per l'estremo umorismo della situazione.
Colpa della Patty, che non è mia moglie, ma neppure la morosa di scorta o l'amante tradizionale;
la Patty è la Patrizia. D'Addario.
La "escort", quella di Berlusconi; non la macchina di fordiana memoria, ma la bipede femmina, quello che una volta si diceva "signorina dai facili costumi" e chissà perché, visto che il suo lavoro lo svolge esclusivamente con il vestitino con cui l'ha fatto mamma: la pelle, il pelo sullo stomaco e poco sotto, e basta.
Per chi ancora - anima candida - non capisce, Patty è della categoria delle "accompagnatrici": le paghi e ti portano in camera da letto, ma non per fare le pulizie, che la parola "scopare" intende sì l'uso di un manico, ma non di ramazza.
Beh, insomma: paghi, e invece di andare a "seghe e gazzosa", viaggi a "donne e champagne".
Il mio amico napoletano, a questo punto, sbotterebbe con un bel "Allora è 'na baldracca!"
E no, Nicolino: qui si sente che ti manca l'informazione e lo studio, che hai voluto troppo presto lasciare la scuola;
se la donna ti cornifica, è una sgualdrina, se ti "lavora" per pochi spicci è una troia, per un centone è una puttana, protagonista di un'orgia, per un filmino a luci rosse, è attrice, se la da al regista o al produttore è artista, e a salire, fino a fagocitare il tuo stipendio di mesi o dell'intero anno, caro Nicolino mio, vuol dire che rotta ad ogni trattativa, abile a venire a Patty...scusate, volevo dire: a patti;
a quelle altezze c'è la santificazione del prodotto e del mestiere, tanto che la categoria può...aspirare persino ad ottenere riconoscimenti altisonanti, tipo "cavalla" del lavoro.
In genere hanno una visione ristretta: più che a trecentosessanta, a novanta gradi, ma tanto basta per dire che la cosa non ha preso una brutta...piega.
Proprio il caso di dire "cazzi loro!", non fosse che poi arriva sempre quella che si monta.
La testa.
Patrizia docet.
- «Ho avuto in passato altre esperienze con uomini d'affari che chiedevano di lavorare con i politici, di destra come di sinistra».
Dov'è la novità: forse che le manovre e i cambi di mano le hanno fatto venire l'infiammazione al polso per sindrome del tunnel carpale?
Vabbè: si sa che in tempo di crisi bisogna andare di bocca buona ed ingoiare quel che si trova nel piatto.
La nostra eroina poi, la Patrizia, nel caso specifico lamenta anche promesse da marinaio:
- «Dopo essere stata» è il caso di dirlo«introdotta al premier da Giampaolo Tarantini, sono stata» oh, ritorno alle origini «degradata: da candidata alle elezioni europee a quelle regionali, dopo la decisione della moglie del premier, Veronica Lario, di chiedere il divorzio».
Ussignur com'è caduta in basso, poverina: degradata sul campo...rella.
- «C'è malcostume; il sistema è così: tutta l'Italia funziona così. Sono l'unica che ha detto la verità. Se altri dicono la verità forse c'è speranza che il sistema possa cambiare; se nessuno parla, chi cambierà il sistema?»
E già, che malcostume adamitico: meglio coprirsi, magari con una foglia di...fica.
Ecco che ancora un bue da del cornuto all'asino.
Anzi, no: è l'asina che la da al bue.
Mi rivolgo al caro Giuàn, amico meneghino di vecchia data:
- «Hai sentito la D'Addario, la barese con la cima di rapa, che ci da lezioni d'etichetta e galateo. Che gli rispondiamo?»
Giuàn mi guarda, incazzato nero:
- «Vada via el cù, Patrissia!»
- «Giuàn, ti ho detto di rispondere, di controbattere, di argomentare, non di farle un complimento!»
Io, secondo me...06.08.2009
giovedì 6 agosto 2009
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