«Cusèèèè?
Vialter sì matt!!»
Giuro,
mi è scappata, l’esclamazione di meraviglia e il dar del matto al cartellino
del prezzo.
Ai
due ragazzi dietro al bancone - figurini e ben figuranti, abitino scuro e
cravattina su immacolata camicia bianca - scappa un sorriso divertito.
«Scusi
signore: ma… lei cosa cerca?»
E
già, la domanda sorge spontanea, quando davanti uno in tenuta da sgambata
festiva: giubbino vissuto, jeans ormai impalliditi dall’uso e abuso, scarpette
da ginnastica logorate dal tanto viaggiare e impolverate dall’ultima e fresca
camminata;
il
tutto a incorniciare una faccia sudata su un viso stupito, con gli occhi a
palla e il labro inferiore ancora pendolante, la bocca spalancata in una “O”
perfetta.
Da
sempre combatto contro uno dei miei limiti e di un ormai radicato abitudinario
bestiario: quel che vesto porto a consumazione, a spirare dopo lunga agonia e
penoso accanimento terapeutico, a cercare comunque medicina su paziente
terminale.
Così
quel giorno, per la cintura.
«Ti prego,
lasciami morire… stacca la fibbia» mi diceva, ormai ridotta a un filo, prossimo
allo spezzarsi.
Impietosito,
rassegnato, l’ho accompagnata, negli spasmi, nella contorsione finale,
nell’ultimo allungo, prima di seppellirla nel cassonetto.
Con
un ultimo sprazzo di magone e nostalgia, ne ho abbandonato ricordo e filiforme salma:
riconoscente del tanto e ben servire, con rimorso per troppo aver preteso dalla
poverella, nel tirarla allo stremo.
Anche
lei, una delle tante vittime di Monti, dei tanti spezzati per il troppo tendere
la corda del Marietto, che la mia sfortunata cintura alfine ha ceduto… in vita.
Grandi
Magazzini… Rinascente di Milano, in fianco al Duomo.
L’entrata
è spettacolare: piano terra, reparto profumi;
passaggio
obbligato, ma “il naufragar m'è dolce in questo mare… ”: tante sirene che
cantano e ammaliano, mentre rincorrono i clienti con le boccettine.
«Prego,
signori e signore… sentano, annusino la fragranza, gli effluvi, l’incanto del
prodotto!»
Avvenenti
e virili amazzoni si contendono la fauna, attanagliano e catturano i polsi e
danno di pompetta, con la stessa generosità di quelli che disinfestano le
piante.
Spruzzz…
spruzzzz… spruzzzz…
I
più, attorno a me, superano quello sbarramento uscendone con aureole di nebula
olezzante;
io,
con il sospetto che la tipa, visto e catalogato il soggetto, mi abbia innaffiato
con il “Raid mosche e scarafaggi”!
Snifff…
sniff… sniffff… se mi beccano quelli dell’Ufficio Igiene non la passo liscia;
anzi, non passo proprio!
Riesco
a guadagnare il famoso “Piano uomo”, quello che “Non deve chiedere mai”, perché
il mondo è ai suoi piedi.
Sbagliato
reparto.
MI
guardo attorno, dopo avere appoggiato con riverenza quella cintura da 180 euro
che, per il mio portafoglio, immagino e vedo come il cappio del patibolo.
«Io
cerco qualcosa che tenga su i pantaloni» rispondo al “gatto e la volpe”, quasi
pentendomi e aspettando che mi passino lo spago con cui di solito si chiude il
pacco destinato ai poveri.
«Sono
nuovo del posto. Mi sapete indicare, se o dove esiste, un reparto, più che “For
man”, per “Poor man”?»
I due sembrano ben addestrati all’emergenza, a
gestire e rispondere all’imprevisto, alle “invasioni di campo”.
«Guardi:
in fondo, nell’angolo, c’è un corridoio di raccordo: oltre, si troverà
nell’ambiente giusto per lei e i suoi bisogni.»
‘azzarola…
la classe non è acqua, anche quando vorrebbero usare il Flit contro gli insetti
fastidiosi!
Instradato
e incasellato nel mio, faccio inventario della graduale trasformazione di
“Location”;
ussignùr,
nulla di traumatico: più che accogliente e a misura, ma cambio di “sbarlusc”, altro
modo e mondo che “sbarluccica”, come detto in dialetto milanese.
Gli “effetti
speciali”, le fantasmagorie, la scena, la pompa e gli orpelli seguono quelle
dei portafogli, dove quelli come me hanno una lampadina di poche candele,
seppure di classe “QB”… quanto basta.
“Al
fine della fera”, al termine del “peripeziare”, me ne esco con due cinture, due
camicie e un pantalone “orlo gratis con tessera Rinascente”.
Male
che vada, le cinture, alla bisogna, me le firmo da me, tanto il tarocco è di
moda.
Per
creanza, ripasso con i miei pacchetti nella “zona sciuri“, a salutare il gatto
e la volpe.
«Vedo
che il signore ha trovato quel che cercava» sorride il gatto.
«Siamo
contenti di averla ben consigliata» gli fa eco la volpe.
Li
guardo e ricambio il sorriso: alla fine capisco che nel loro dire non c’è
ironia.
Sono
due giovani che hanno e sanno aver fortuna di lavorare;
complici,
perché anche loro, tolto l’abito di scena, ci passano, in quel raccordo di
corridoio, che porta “all’altro mondo”, dove le luci “sbarluccicano meno”, dove
respira e vive il quotidiano e la quotidianità.
Quel
mondo sconosciuto ai nostri politici e ai “tecnici fighetti”, racchiusi in
torri d’avorio, lontani dalle “impurità” della vita “normale”, in bolle
asettiche, nutriti dalla teoria del virtuale, dove il reale è gioco da Play
Station, con omini che muoiono, ma riprendono vita al tasto “Start” e il mondo
rinasce con “New game” e, male che finisca, la buonanotte arriva con uno
speranzoso “Ritenta, sarai più fortunato”.
Quaggiù
- dove sono io e i più - chi ha, spera di mantenere;
chi
no, non avrà neppure bisogno della cintura.
Le
mutande stanno su da sole… fino a che le lasciano!
Poi,
si passerà da “Nudi alla meta” al gemellaggio “Uomini e topi”.
Il
vecchio che avanza, i promossi “Tecnici”, prima eminenze grigie, ora esattori,
sono a lavorare in uno scenario frutto del loro, quando suggeritori: prima
comparse, oggi attori.
Sulle
macerie del loro insegnato, sono a dover passare oltre le scrivanie, a fare di
teoria pratica.
A
dimostrare di non essere né “Super” né diversi, nell’applicare le scoperte
dell’acqua calda, quando a ricalcare orme del gestire di chi li precedette:
tagli e tasse!
Quando
si passa al castrato, al “Cresci”, segue solo “taglia”, non “Italia”.
Hanno
aumentato le imposte per meravigliarsi poi che sono diminuiti i consumi e
l’offerta offre ciccia a chi a malapena si può permettere l’osso; imprenditori
si scoprono ad avere più da produrre che chi a rosicare; sette su dieci del
ricavato se lo pappano le termiti e solo tre resta, a tenere in piedi la
baracca.
Un
altro genio sposta il paletto delle pensioni e si “dimentica” degli
"Esodati", quelli che hanno anticipato l’uscita del lavoro, dopo una
trattativa comunque favorevole a tutti, salvo poi trovarsi ora alla fame, che i
termini avanzati li condannano a "Fam Fum e Frec", fame, vita in fumo
e freddo.
Questo,
mentre i nostri all’ingrasso, poco “Onorevoli”, si sono assicurati il periodo
di legislatura giustamente scedenziato, a garantire quel tanto di lucrose prebende.
Niente
e nessuno di questi parassiti ha visto - e vuole - intaccato niente del grasso
pastone.
Gemelli
dei tecnici bocconiani, dopo mesi di cazzeggi mentali, hanno belluinamente e
sfrontatamente fatto atto di resa:
“Non
siamo in grado di far media degli appannaggi di pari europei, per riallineare,
stabilizzare e livellare i compensi dei nostri politicanti a livello della
comunità”.
Più
facile è stato però usare la scure, per affettare lombi del popol bue.
Incapaci,
inetti, ignoranti, mangiapane a tradimento, untuosi lacchè!
Giusto
per far capire il sistema a spanne montiniano: aumentato le accise sulla
benzina, che è schizzata alle stelle, ora sono a raccoglierne… ‘na beata fava!
Con
calcolo fesso, avevano messo a ruolo guadagno lasciando invariato il consumo…
che è diminuito, come c’era da aspettarsi, anche da calcolo della serva.
Morale
della favola: l’indice di entrate è cambiato al medio… vigorosamente in
erezione su pugno chiuso!
Ora
hanno messo a paga altri “Supertecnici”, che dovrebbero esser cesoia per
sprechi.
Monti,
invece di far subito evirazione di sperperi, per calibrare sulle entrate le
tasse, partì dal fondo.
Ma
forse già sapeva - o era intesa sottobanco - il non toccarli, dove
rappresentanza e ingrasso di privilegi e paraculati.
Mille
fecero l’Italia; poco meno basteranno a smontarla!
La
cinghia per impiccarsi… 180 euro?
«Cusèèèè?
Vialter sì matt!!»… siete matti!!!
Pure
per questo ci tocca aspettare: di morire per fame, che anche il suicidio costa
troppo!
Io,
secondo me... 02.05.2012
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