domenica 8 luglio 2012

Cecco Coniglio

 

“Cecco” Coniglio è uscito dalla tana e vorrebbe la carota.



Lungi dall’essere un simpatico personaggio da fiaba, il nostro è un pezzo da novanta… come la fifa che, come si dice, quello fa, misurando del vigliacco la febbre.



Presto gli sarà dedicato un monolite a ricordo: si chiamerà “Punta Cecco”.



Oddio, come monumento è un poco misero, un sassetto vicino alla… Costa.

Insomma, uno scoglio, solo soletto tra le onde, in prossimità dell’isola del Giglio, nell’arcipelago toscano.

Il piccoletto stava lì da centinaia di migliaia, se non milioni di anni.

Chissà, magari ha visto pure i dinosauri.

Eppure, neppure aveva un nome suo: troppo insignificante per avere un’identità, fino a che “Cecco Coniglio” l’ha preso in pieno.



Il capitano Edward Smith, comandante del Titanic, è stato surclassato dal barcarolo di casa nostra;

Tutti sono capaci di centrare un ghiacciolo grande come una montagna, ma un un foruncolo in mezzo alle acque… altra cosa: ci vuole consumata perizia, professionalità, capacità e mestiere!



E che nessuno osi togliere al nostro Francesco, “Cecco” Schettino, tanta maestria, usando l’arma dell’invidia e dire che è stato solo un colpo di culo… casomai di fiancata.



Smith ha colpito un elefante con il cannone: Cecco, a confronto, una mosca in volo con un pallino di carta, sparato da una cerbottana.



Giù il cappello: onore al merito!



E poi, Smith… un dilettante: si prodigò nelle operazioni di salvataggio, assegnando i vari compiti a ciascun ufficiale e consegnando ai marconisti il messaggio di soccorso;

Poi, quando le scialuppe erano state tutte ammainate e ormai non c'era altro da fare, passò al "si salvi chi può", liberando l'equipaggio dal suo lavoro e affondò con la nave.

Il suo corpo non fu mai ritrovato.



Un pivello: ci fosse stato Cecco, gli avrebbe dato una dritta.



«Scenda dalla nave, cazzo!»



Smith, poverino, aveva un’attenuante: era sfigato, senza santi e madonne in paradiso.



Cecco, si: grazie a una mano divina sulla testa, ha fatto una manovra “solenne” evitando, grazie ad un “encomiabile” fiuto, che avvenisse una “ecatombe”.

In verità, in verità vi dico... parola di Cecco.



Ecco che Smith avrebbe dovuto tenere, sul ponte di comando, quello che gli automobilisti degli anni ’60 sulla macchina: il rosario e la placca calamitata, con fotografia di moglie e figli e la raccomandazione “non correre: ricordati di noi”.

Schettino, da buon napoletano, in plancia non c’era, ma aveva sicuramente appeso il classico cornetto portafortuna che, pensava, era meglio del pilota automatico.

Occupato a dare la migliore immagine, che ci si aspetta dal comandante di una nave che si rispetti, stava dandola ad intendere a una bella biondona, e l’ha sbattuta. La nave.

Solo allora aveva capito di comandare una banda di cretini.



«Ma dove mi avete fatto sbattere? Cosa mi avete fatto combinare?»



Magnanimo, non infierì sull’equipaggio di "Minus Habens", trogloditi scarsamente dotati d'intelligenza.



«Vabbuò… bisogna essere lucidi, agire, mantenere la calma e non perdere tempo a cercare i colpevoli.



Solo allora si ricordò di aver lasciato aperte le porte stagne, per fare aria e corrente, arieggiare la nave e cambiare l’aria viziata.



Glu… glu… glu… troppo tardi.



La stoffa del marinaio venne… a galla e, facendogli prendere le decisioni giuste.

L’istinto di sopravvivenza gli aveva dato la… dritta giusta: sterzare verso terra, dove sbarcò per primo, salvando il prezioso PC portatile.

All’asciutto, con i piedi ben saldi, si rammaricò della mediocrità del suo equipaggio, non all’altezza di uno scafato uomo di mare come lui.

E dire che, facendo tesoro di quando era mozzo nella flotta borbonica, aveva lasciato ordini chiari e precisi, “a prova di scemo”.



«All’ordine facite ammuina: tutti chilli che stanno a prora vann’ a poppa e chilli che stann’ a poppa vann’ a prora: chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta: tutti chilli che stanno abbascio vann’ ncoppa e chilli che stanno ncoppa vann’ bascio passann’ tutti p’o stesso pertuso: chi nun tiene nient’ a ffà, s’aremeni a ‘ccà e a ‘llà”»



Proprio scalognato, il Cecco Coniglio.



E pure la Costa Crociere, società proprietaria della nave colata a picco: ha preso uno scoglione!





Io, secondo me... 08.07.2012

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