domenica 10 maggio 2009

O(r)moni

- «Beppe, ma hai visto quella? Roba da far drizzare un morto!»
Il gomito del tipo in calore scatta a raffica e martellante verso il mio fianco, a voler sottolineare la frenesia del maschio in fregola, in cerca di confidenziale complicità e attenzione.
«Alì, scusami, ma a me pare che sono tutte uguali.»
Dallo sguardo si capisce che Alì si sta chiedendo se il Beppe, oltre che d'altra sponda perché italiano, non lo sia anche per preferenze d'accoppiamento e portato verso quelli di pari sesso.
- «Ma come? Guarda quegli occhi malandrini, lo sguardo che invita all'alcova, le movenze che paiono serpentini contorcimenti di lasciva goduria; e la caviglia...bianca come ebano e slanciata come di gazzella. Quella ci sta, Beppe: me lo sento!»
Maledizione a quando mi sono lasciato trascinare in questo concorso di bellezza, che a quest'ora potevo essere a casa, a guardare la televisione e dare di cucchiaio nel barattolone di Nutella.
D'accordo, le donne sono donne e i miei ormoni ancora riescono a far salire la pressione, come le bustine di idrolitina, quella polverina effervescente che una volta ci mettevi nell'acqua di rubinetto per farci fare le bollicine e, se non tappavi subito la bottiglia, quella eruttava e ti ritrovavi come la macchina sotto i getti dell'autolavaggio.
Ora poi che la stagione e propizia e il caldo aiuta a far spogliare le donzelle, sempre più capita di puntare gli occhi nei punti maggiormente torniti e ruotare le palle dei bulbi oculari in modo indipendente, come il camaleonte, a seguire la libidinosa minigonna mentre l'occhio sotto il controllo della moglie, che ti sta a fianco come un carabiniere, resta fisso in una finta simulazione di indifferenza, mentre anni di mestiere riescono ad impedire che la lingua spunti a lato e la salivazione del pervertito sessuale tradisca insane pulsioni.
«Beppe, ma che sei: già in andropausa? Ma non vedi che gnocca di donna sta sfilando sulla passerella? L'aveva mica detto anche quel matematico greco...il...il...l'Archimede, ecco! Datemi un punto d'appoggio e vi solleverò il mondo. Beppe, sei moscio? Davanti a tanta grazia d'appoggio a te ti si grippa la leva?»
Mò mi sta venendo la mosca al naso: cerco di sostenere lo scambio tra i popoli, l'apertura mentale verso le altrui culture, usi ed abitudini e assecondo Alì nella sua ricerca di emozioni sotto ombelico e mi prendo pure del decadente nel sistema di puntamento?
- «Alì, senti: tu ci devi avere una fervida fantasia nell'immaginare l'invisibile!»
Mi guarda un pochino risentito.
«Ma guardala...non vedi con quanta grazia volteggia e si muove? Osserva bene e dimmi se non è un bel pezzo di f...figliola!»
Per un momento resto interdetto, che non ho capito quell'improvvisa inversione di linguaggio, quando era scontata la sequenza vocale-consonante-vocale che, in quattro lettere, descrive ogni femmina che riesce a solleticare la corteccia libido-rettiliana del maschio arrapato.
- «Proprio una bella figliola. Ottima l'organizzazione e il gusto, che sposa tanta grazia a bellezza, rispettabile Khadra.»
Ah, ora ho capito l'improvvisa scomparsa di fulcro e leva, nella fisica di Alì; quatta quatta si era avvicinato lei, Khadra al-Mubarak, l'artefice del concorso per l'elezione della Miss.
Miss Arabia.
Come un termometro, aveva capito che la temperatura di Alì stava salendo vertiginosamente, visto il colorito scarlatto e la sudorazione, e per nulla convinta che fosse la camicia a gonfiargli la patta dei pantaloni.
«L'aspetto fisico esteriore che interessa tutti gli altri concorsi in giro per il mondo a noi non interessa affatto. I requisiti sono altri, non certamente quelli decadenti che si concentrano sulle misure del corpo femminile e sulla sua immagine: ci interessa la bellezza dell'anima e la morale!»
Chissà perché mena l'indice accusatore sul naso di Alì, ma fissa me.
Fino ad ora è riuscita a rendere decadente il povero Alì, mica il Beppe.
Per prudenza faccio sparire il volantino con il programma della manifestazione, dove tenevo l'inserto del paginone centrale e pieghevole con la coniglietta di Playboy.
- «C'hai ragione, Khadra: non di sola carne vive l'uomo!»
La tipa cambia bersaglio e, con i pugni sui fianchi, si china fino ad avere la punta del suo naso contro il generoso mio.
«Le duecento concorrenti non devono sfilare discinte! Per dieci settimane dovranno seguire corsi per scoprire la forza interiore, il tutto ispirato alle parole di Maometto: "Il Paradiso è sotto i piedi delle mamme". Impareranno ad ubbidire ai genitori ed essere esempio di moralità!»
C'ho messo meno ad addestrare il mio cane... lo penso ma non lo dico, alla Khandra.
Abbozzo un sorrisetto e, dopo un ultimo sguardo dubbioso, la via di mezzo tra una cariatide e la virago mi presenta la poppa - in termine marinaresco - e se ne va.
- «Caro Alì, te lo avevo detto che erano tutte uguali: con il Burqa addosso...tiri di fantasia, e nient'altro! E la Khadra avrebbe bisogno di una bella cura. Di o(r)moni!»


Io, secondo me...10.05.2009

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