lunedì 25 maggio 2009

Piccoli nani crescono

Prologo.

Siamo stati influenzati.

Accidenti, l'Ahmadinejad ce l'ha fatta ad impestarci tutti e c'ha trasmesso la Teheran/ H1N1, la variante locale della febbre suina!
"Piccolo nanerottolo infetto: ti è riuscito di ammorbare l'aria, anche al di fuori di casa tua", ho pensato;
poi leggo meglio e tiro un sospiro di sollievo.
Hassan Qashqavi, portavoce del ministero degli Esteri iraniano e trombetta del regime, ha fatto la puzzetta:
- «L'Italia ha annullato la visita a Teheran perché si è fatta influenzare.»
Ma senti sta faccia di m....malta che ci viene a dire.
Beh, in effetti il suo piccolo e capriccioso Mahmud c'è rimasto male, quando il nostro Frattini, agli Esteri preposto, gliela data buca e non ha voluto accettare l'invito del nano, a fare da spessore per i tacchi, ad innalzarlo e legittimarlo agli occhi del mondo.
- «Dai, Franco: vieni da me, qui a Teheran, che ci facciamo du spaghi, ajo e ojo.»
Il nostro Francy, immaginando quante taniche di benzina c'avremmo guadagnato nel portare ossequio al bimbo, c'è stato.
- «Vabbè: namo a magnà!»
Il nostro sta ancora preparando i cartocci e il cestinetto per la scampagnata, che gli arriva un gavettone:
- «Ciao, Frank: ho pensato bene di aggiungere un posto a tavola e ho invitato pure Sejil 2.»
M'immagino il buon Frattini, scarabocchiare su un foglietto un messaggio per il suo portaborse:
"Sejil 2...ma che cazz'è? Il figlio di primo letto, la seconda concubina, una passione morbosa?"
- «Sai, non ci si vede più qua, a Teheran, ma a Semnan», prosegue Mahmud, l'Ahmadinejad.
Francesco avrà sicuramente cercato di programmare il suo navigatore satellitare, che gli avrà segnalato un gruppo di fienili ai piedi del Gennargentu o degli ovili, sull'altipiano della Sila.
- «Dai, Francesco, prendi nota dell'indirizzo: Latitudine 35 gradi nord, Longitudine: 53 gradi e 30 primi est; ti porto a vedere la mia nuova creatura!»
Il nostro politico sicuramente avrà pensato ad un figlio illegittimo, per averlo nascosto in una località così sperduta.
- «Vedrai, amico italiano, che resterai con la bocca aperta e il naso all'insù: Sejil 2 e di gran lunga migliore di Shabab 3!»
"Naso all'insù...è che è, un giocatore di basket?", avrà pensato il ministro.
- «Fa 2000 chilometri: fino ad Israele e alle basi americane nel Golfo.»
"Beh, non è un giramondo", si sarà detto Francesco nostro: "Limitato: una cosa...terra terra".
- «Ed è anche veloce!», aggiunge Mahmud.
- «Un missile!», ribatte Frattini.
- «Bravo: C'hai la faccia ma non sei scemo!», risponde sorridente il buon Ahmadinejad.
Solo allora, il buon Francy, capito il trappolone in cui stava per cadere e ben lontano dal volere reggere il moccolo al nanetto persiano, ha declinato l'invito.
- «'azzarola, caro Mahmud: m'è venuto in mente che c'ho un impegno inderogabile: è meglio che ci si veda in un momento più propizio, magari per un "Ménage à trois", con i presidenti afghano Hamid Karzai e il pachistano Asif Ali Zardari, e vedere di metterci una buona parola per cercare un rimedio alla guerra in Afghanistan. E poi, dovete andare al voto, e se ti trombano, che parlo con te a fare, che poi mi tocca ripetere daccapo!»
Al piccoletto deve essere saltata la mosca al naso.
Il Mahmud allora gioca l'ultima carta:
- «Voi avete una grande civiltà e non dovreste lasciarvi influenzare da altri.»
Un così patetico tentativo di solito solletica l'amor proprio, come quando un coniuge accusa l'altro di un comportamento sotto l'influsso della mamma sua.
- «Non ci facciamo condizionare, abbiamo le nostre profonde convinzioni, ma abbiamo anche degli obblighi internazionali che dobbiamo mantenere», risponde imperturbabile il nostro eroe.
Al che, il sottopancia gli fa tintinnare la tanica vuota, e il nostro apre uno spiraglio:
- «Continuiamo a ritenere che l'Iran sia un partner importante.»
Un bella lisciata nel senso del pelo non guasta mai.

Epilogo.

L'Iran sta progettando un altro missile, ora con gittata di 10.000 chilometri, ad arrivare fino alle coste dell'America.
Questione di tempo e, temporeggiando e prendendo per il culo l'Occidente, ci arriverà, come pure ad avvitarci sopra una bella testata nucleare, e non solo per minacciare Israele.
Piccoli nani crescono.
Nella costruzione d'armi nucleari sono pure aiutati dalla complicità di Russia e, in secondo luogo, della Germania.
In questo scenario, non dobbiamo farci gabbare dal vissuto, quando l'equilibrio della guerra fredda faceva sì che nessuno avesse interesse ad una catastrofe nucleare, dove si contavano i morti, ma anche la scomparsa di un'economia che reggeva il benessere materiale e il quieto vivere.
Vivi e lascia vivere, con la classe Mahmud non funziona più.
L'annientamento di Israele mediante un olocausto atomico è una missione divina e la jihad un comandamento che investe la sfera del trascendente, in nome di cui ogni massacro è legittimo e legittimato.
Quando s'interpreta una missione come senza tempo, di conquista, i periodi d'acqua cheta sono solo per riprendere fiato e rifare il filo alle lame.
Dovessero trionfare, si rivolterebbero poi l'un contro l'altro, che il fanatismo è religione cannibale.

Piccoli nani crescono; se non altro, nella presunzione.
Se le mezze seghe non si ridimensionano si credono giganti, e come tali si comportano.
Buonanotte, Occidente.

"Ninna nanna bel bambino fa la nanna sul cuscino..."


Io, secondo me...25.05.2009

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