venerdì 3 febbraio 2012

L’Api Magna

“Si sveglia il mondo, lo accarezza il sole;
si sveglia l’ape Maia dentro un fiore… ”

Sara di sicuro una margherita.

Bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz

“…apre i suoi occhi sorridenti
vola, vola, vola vola, vola l’ape Maia […] tanto gaia
vola sopra un monte, sfiora il cielo”.

Bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz

Che bel quadretto: proprio il ritratto del bel bamboccione, il “Cesco” Rutelli, il belloccio che pare il Ken della bambolina Barbie;
è lui spiaccicato; un farfallone, bello come i palloncini del Luna Park: colorati, leggeri e pieni di nulla.

“[…] per rubare il nettare da un melo”.

Ahi, ahi, ahi…qui casca… l’asino.
Fin che si parla di fare il fighetto, passi: il Ceschino ci sta a fagiolo, ma rubare no;
per farlo bene ci vuole macina di materia grigia: non basta la faccia da ciuccio.

Anzi, il Cecco è proprio Pinocchio giusto per il Gatto e la Volpe.
Via di mezzo tra il micione e il volpone, è stato “Gigetto” Lusi, custode del barattolo della Nutella.
Se anche si presentava con la barbetta grigia sporca di cioccolato, “Ruty” pensava se la fosse tinta.

“Franky” Rutelli come i piccioni, ai giardini;
butti della mollica e quelli si avvicinavano ondeggiando, come la Costa Concordia dopo la “scoglionata”; ti arrivava al volo il passerotto e - Zac! - fregati: tanti imbranati a guardarsi e interrogarsi, per capire dove finite le briciole!

Ecco il Franceschino, mentre rispondeva all’intervistatore, del come non si fosse accorto dello scippo di milioni e non di bruscolini: stesso sguardo da pesce lesso, stessi occhi spenti;
se veramente fossero specchio dell’anima, viene da chiedersi se il Rutellino non facesse parte del “Vuoto a rendere”.

Tredici, dicasi tre-di-ci milioni, di eurini, svaporati dal bilancio della Margherita: briciola dopo briciola, senza che il bambolone se ne accorgesse.
E lui, svegliato dai campanacci, chiude la stalla a buoi scappati: «Sono incazzato!»

Lui, Franceschiello, si dice incazzato.
E noi: come minchia possiamo dar delega a uno così, di sedere e decidere per noi, in qualsivoglia consesso politico: un ciula del genere, si può immaginare come tanti più svegli se lo incarterebbero.
Se il Gigi Lusi l’ha fregato in casa sua, immaginiamo come più facile fuori dal nido.
Peggio della nonna paralitica: è lui ad avere bisogno di una badante!

Sto babbione è passato dalla Margherita all’Api, Alleanza per l'Italia.
In origine il simbolo del partito era un tondo con due api tricolori, che volano intorno a un fiore d'arancio, su sfondo azzurro chiaro;
poi il ritocco: la scomparsa delle api e l'ingrandimento del nome, il tutto su uno sfondo blu.

Bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz

“Vola vola vola l’Api Magna”…
e Luigino Lusi s’invola con il barattolo del miele.

Qualcosa va storto alla fine, e la sgraffignata si rivela;

“Vola, vola, vola vola, vola l’ape Maia […] tanto gaia
Finché il ragno tesse la sua tela
mentre il vento la sua trama svela”.

Cesco ancora dorme: lo scrollano e s’incazza.

“Il grillo canterino s’è svegliato
fa la serenata a tutto il prato
In quel prato verde come il mare
l’importante è un fiore da trovare”.

Ovvio che all’assonnato gli è fatto cazziatone, di tanta cappella.
E lui si offende.

“C'è una cultura di partiti in cui il capo del partito è anche quello che ha la cassa, mentre la mia è una cultura fatta di passione e quando succedono queste cose è evidente che sei stato fregato, che siamo stati ingannati".

“SIAMO” stati ingannati?
Uè, babbeo: tu sei stato trombato!
Persino nel cervello del povero nonnino con l’Alzheimer sarebbe scaturito sospetto dell’uso delle sue sostanze, nel vedere la famiglia comprare a destra e manca, casa e palazzotti.

Ken-Rutelli - meglio tardi che mai - arriva da buona maglia nera al traguardo:

" […] Voci evidentemente false e poi inserite in bilancio […] che è un furto, è EVIDENTE".
Evidente…evidente…e già…adesso: bravo, ci sei arrivato!

“Un caso orribile, terribile che ci colpisce e ferisce in modo drammatico e colpisce chi ha avuto responsabilità in anni passati e chi ci ha votato".

Orco can!
Sta uscendo dal letargo: comincia a rendersi conto del buco, della falla della nave, che imbarca acqua; parla di responsabilità… da dividere con altri, come tenta difesa Schettino dopo l’affondo del barcone all’isola del Giglio.

«Quanto ci… Costa la Concordia» si chiederà ora il bell’addormentato, nel cercare galleggiante per salvare, se non la faccia, almeno il recuperabile.

Difficile però, visto che lo sveglione ancora dimostra quanto sia bamba;
Alla domanda se leggeva i bilanci, risponde:

“Come TUTTI coloro che approvavano i bilanci in assemblea, mi fidavo ciecamente e mi sentivo come assolutamente garantito […] ci fosse stato uno dei nostri dirigenti che […] ci avesse detto di andare a controllare, secondo voi non lo avrei fatto?".

Ecco la vigliaccata finale, la “Ponziopilatite”;
la colpa è sempre di altri… TUTTI coloro…
Lui normalmente mangia, evacua e dorme;
altri devono vegliare e dare l’allarme.

Si vorrebbe che la legge fosse uguale per tutti; dura lex, sed lex… dura legge, ma legge.
E non ammette ignoranza.

Giudici smaniosi di fottere il Berlusca, sono arrivati a formulare il famoso: poteva non sapere?
L’ignoranza non è ammessa.
Neppure per Bersani allora, con il suo sottopancia, il Penati, procacciatore di finanziamenti occulti e occultati;
nemmeno con D’Alema, dell’operare dell’amico Tarantino, con cui si trovò a pasteggiare;
men che meno il Vendola, del suo passacarte Tedesco, che lucrava e faceva cresta sulla sanità e sui malati pugliesi;
e che dire dei vari porporati, riguardo ai preti pedofili e via andare.

Non potevano non sapere.

Ken-Rutelli… neppure lui.
Se sì, Berlusconi è…e Bersani e D’Alema e Vendola e… e…

Ammazzate oh: quanti ignoranti c’abbiamo a comando!
A confronto, pure “Titanic” Schettino, naufrago dell’anno, è un dilettante;
Lui ha mandato a fondo solo una nave.
I nostri, un…Transatlantico: Italia.

“Vola, vola, vola vola, vola l’ape Francesco […] tanto gaio”.

Ignaro volteggia, mentre dall’altra parte si canta:

“Vola vola vola l’Api Magna”…e i Gigetti ringraziano Dio, di aver creato tanti pirla;

beninteso, nel significare del dialetto milanese di “pirlare”: il gironzolare, senza scopo, di voltolante trottola.

“Pirla, pirla, pirla l’ape Maia…. ”.

Bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz


Io, secondo me...03.02.2012

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