mercoledì 1 febbraio 2012

Servizio scopa

Mario Monti - con i compagni di merende e furbetti del suo quartiere - c’ha dato un taglio e dal Servizio Sanitario Nazionale è passato al “Servizio scopa”;
quello che, nelle gare di pedalata, ha il compito di raccogliere spompati e scoppiati: dalle camere d’aria di biciclette al ciclista in affanno e in difetto d’ossigeno.

Nel suo “Giro d’Europa”, il percorso a tappe che ha studiato non ammette debolezze: è un correre che ricorda la selezione naturale, dove il più forte vince e il resto crepa, sino a che rimarrà una razza temprata e talmente dura da potersi fregiare del titolo di ”eletta”;
anche se questa medaglia di nomina non gli appartiene.
Come a nessuno della sua armata Brancaleone, chiamata a raccogliere patate bollenti e castagne dal fuoco, per poi ancora tornare da dove arrivata: nell’armadietto degli stracci.

Urge far cassa: per lui quella del grano; per il rimanente, da morto.

Oltre che in casa, c’è da fare anche i “compiti delle vacanze”, da riportare all’Angelina, la maestra di “Cermania”:
Angela Dorothea nata Angela Dorothea Kasner.
Oggi, Merkel, famosa per il suo lato “B” che, per abbondanza, superato quello della famosa “Pippa” d’Inghilterra, la cataloga nella classe “K”… Kulona, nel superlativo e superbo voto popolare.

Il “Panzer” detta legge, bacchetta e bastona, un’Europa nata male e in crescita come Sarkozy: da tappo.
Dal benessere dell’ordine sparso alla povertà dell’ammucchiata.

Tante uova messe nello stesso paniere che, già alla posa, si sapeva avrebbero fatto frittata.
Qualcosa cui mai affidare anima e identità, orgoglio e radici: un bel fiore, ma senza affondo né cordone ombelicale, indispensabili cannucce per succhiare l’elisir di lunga vita.
Come l’effimera, farfalla condannata a veder luce per poche ore, senza stomaco e bocca, giacché non serve, a chi vede la luce quel poco che basta per essere pasto d’altri.

Il “Servizio scopa” della Merkel e dei banchieri, veri registi della sceneggiata, ramazza solo le ossa e le briciole del pasto, da gettare al cane: quel che meglio ha servito, ma sempre cane resta; anche se si chiama Nicolas, convinto di far parte della razza padrona solo perché gli hanno dato servizio di abbaio, per raccogliere le vacche da macello.

A costoro obbediscono e rispondono i “Leccaculo”, gli “Untori della vaselina”, lubrificante spalmato in abbondanza su parti destinate a brucio di penetrazione.
Questi “Intruders” ce li siamo trovati all’improvviso, dalla sera alla mattina;
braccianti, lavoro da “Subappalto” e a cottimo: un tanto al chilo, per ogni monetina estorta al popolo bue.
Sparano a pallettoni al grido di “a chi tuca taca”, a chi tocca tocca;
basta che alla fine, nel e dal mucchio, qualcosa di buono rimanga, come si augura il barbone quando scava nel bidone della spazzatura.

Ci hanno svegliato con i campanacci, urlando nelle orecchie: «Bambole, non c’è più una lira!»
E che cazzo: a voi avevamo lasciato il portafoglio e ne avete speso, per poi ora prendere per i fondelli, insinuando che avremmo vissuto sopra le nostre possibilità.
E che: noi abbiamo usato solo la “mancina”, mica i pezzi grossi.
Di quelli, loro, i maledetti, avevano custodia e delega.

Poi abbiamo capito: come l’amministratore di condominio, tanti sono scappati con la cassa.
Abbiamo scoperto autostrade, uffici pubblici, centri sportivi e ricreativi, iniziati e mai finiti o, quando sì, mai usati, lasciati a marcire.
Milioni e milioni di Euro finiti in buchi neri…o “Onorevoli” tasche.
Amministratori pubblici, Ministri e ciarpame vario, cui qualcuno ha fatto elemosina: case e vacanze pagate…a loro insaputa, poverini!
Siatemi “Sesto” o “Penati”, collettori, idrovore, bocche voraci di sanguisughe;
flebo per "Partitoparassiti" e pari associazioni per delinquere, sempre affamati, in perpetua riserva di liquidi.
Da questi lo svenamento.

Gli stessi, che erano le seconde linee “tecniche”, a suggerire alle zecche e alle piattole dove attaccarsi, ora sono in primo piano, a mettere in pratica stesso copione, trama e ordito, che prima avevano scritto per altri.
Finalmente ora, oggi promossi: da comparse ad attori.
Alfine, solo miserabili guitti.

Parola d’ordine: tassare tutto il tassabile, “grattare” e raschiare fondo di barile.
Del maiale macellato, scartare nulla.
Poi, dicono, seguirà la rinascita, come l’Araba Fenice dalla cenere.
Come i medicastri di una volta: per ogni cosa, salasso!

L’operazione è riuscita ma il paziente è morto.

C’è sempre il ricorso al buon Gesù, per il povero Lazzaro.

Presentato il rapporto, Il buon senso avrebbe suggerito partire dai tagli, su cui misurare eventuali gabelle.
I conti della serva o della vecchia “Regiùra”, la donna che in casa teneva i conti, prima di ridurre il companatico, studiavano se c’era del superfluo o non necessario, cui rinunciare.
Chessò: l’abbonamento alla rivista, al Calcio-Tv, alla palestra o al corso di danza della figlia, alla pizza, all’aperitivo o alla gita fuori porta, al cinema e così andare.

Fatto questo, dal rimanente si capiva se rinunciare anche alla carne e andare di brodino.

Improvvisamente e brutalmente si è capito che noi tutti siamo come il cavallo, l’asino e i pennuti di “Animal Farm”, La fattoria degli animali, racconto pubblicato nel ’47, da George Orwell.
In una fattoria inglese gli animali si ribellano al padrone, che li maltrattava.
Una sera un maiale della fattoria chiamato Vecchio Maggiore riunì tutti gli animali e li incitò a ribellarsi e iniziare la rivoluzione.
Lo fecero, gli riuscì.
I maiali assunsero il comando e il posto del fattore, mantenendone però tutti i vizi, privilegi e nessuna virtù, e gli altri a trottare più e peggio di prima;
dando ragione al Principe di Salina e della Sicilia borbonica al tramonto, ne “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa quando, rassegnato, ebbe a dire:

«Occorre che tutto cambi affinché nulla cambi.»

Sempre trottare e tirare ci tocca, a far l’ovo, a offrire latte e lana, passare l’inverno nudi come vermi.

Sono di turno, allo scorticamento: portatori di pannoloni e cateteri, diabetici e celiaci, cui saranno applicati ticket da sballo, per “Contenere i costi”;
loro, poverini, devono solo contenere i bisogni: sia economici sia corporali.

Per l’Italia... ave, Caesar: morituri te salutant!

Dimenticavo: dentro la lista dei condannati ci sono anche quelli che hanno bisogno del bombolone di ossigeno.
Ma a loro andrà meglio.
Ci salva, dalla Germania, la Merkel…con forniture di Zyklon B.

Finalmente: una boccata d’aria, per chi ridotto alla canna del gas!

Io, secondo me...01.02.2012

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