martedì 17 gennaio 2012

Parenti dei Boeri

«C’è del marcio in Danimarca!» dice il principe Amleto, nell’opera di Shakespeare, a presentare una situazione dove impera disonestà, delitto, corruzione e mercimonio.


“Ubi maior minor cessat”... dove il maggiore, il minore decade;
detto terra-terra: alla presenza di peggio, ogni altra disgrazia è nulla.

C’è della merda in Italia!» dico io.
Ubi maior...

Mica scherzo e non mi riferisco alla disastrata e dissestata situazione economica dove, dopo averci galleggiato sopra, ora siamo in ammollo, prossimi allo sprofondo.
Visto abbondanza stercoraria, c’è chi, facendo di necessità virtù, ne contende alle mosche uso: Romeo Castellucci, regista.

Piatto ricco, mi ci ficco!

Romeo, ronzinante e in volo pindarico sull’escremento, meglio del Cagnotto tuffatore, parte in picchiata e vi si getta.

Come don Abbondio, come quello amante del “vincere facile”, tira schioppettate alla Crocerossa;
o, almeno, non proprio quella, ma l’equivalente, che sempre croce è: quella del povero Salvatore.

Gesù, Giuseppe e Maria, salvate l’anima mia!

«Beghine rincitrullite, baciapile!» tuona il Romy «tutta robaccia, quella: è ora di togliersi i guanti e mostrare pugno di ferro!»
Beh...togliersi i guanti forse no, dovendo ficcarci dita nello “spantegoso”, “cioccolatoso” surrogato della Nutella, ma saccheggiarlo senza misericordia e risparmio, questo si.

Dalla raffinata Francia - dopo i formaggiosi Roquefort e Camembert, Beaufort e Brocciu, Brie e Picodon, gli “Sciampagnosi” Dom Perignon e Moet & Chandon, i Cognac, le favolose “Escargots”, la ghiotta “Soupe d'oignons”, il tradizionale “Boeuf bourguignon” e il maestoso “Chateaubriand” - finalmente una ventata d’aria nuova.

La “merde”, del Maître & Chef Romeo!!

Signori: dopo aver spopolato - sarà per la puzza? - dai galletti d’Oltralpe, finalmente - e sotto il naso della Madunina indorata del Domm de Milan - arriva, al Teatro Parenti, lo spettacolo “Sul concetto di Volto nel Figlio di Dio”, dove il faccione di “Salvatore” è come per i gioppini dei Luna Park: da tirarci addosso.

Unica differenza: per quei pupazzetti si usano le palline, per centrarli;

Salvatore invece ci mette la sua, di faccia.

“Alla fine della rappresentazione il volto di Cristo è imbrattato di liquami, che richiamano gli escrementi di un anziano accudito dal figlio”, si legge.

Bestia, che spurgo...accidenti, che sbroffi: più che olio di ricino oggi servirebbe l’Imodium, per simili scagarazzoni.
Più che successo, il Romeo si siede sugli allori e... sul cesso, a cercare fama e imperitura memoria.

Come per tutti i grandi “artisti”, Romeo si sente incompreso dallo “zoticame” di bassa estrazione, dipendente e assuefatto all’incenso degli altari;
non si capacita di come siano così trogloditi, tanto cavernicoli, scimmieschi, da non vedere quanta luce lui - moderno Prometeo - porta loro in dono.

Vabbè...proprio luce no...cacca, ma sempre parte dell’umanità.

Ovviamente lui non si sporca le mani...non scende tra quel bestiame incolto e rozzo: ad ammaestrarli ci manda e si raccomanda ai sottopancia, alla “Manovalanza di bottega”, ai “Magutt”, agli incazzosi partigianelli della rivendita sua.

Ruth Andrée Shammah, direttore artistico della baracca, minaccia e tuona di portare esposto in tribunale, per “minacce al Parenti e alle persone che lo rappresentano”.

Che miserabile e miseria di reazione;
di che cazzo ha paura: mica ha messo al tirassegno la faccia di Maometto, le pagine del Corano o l’evocazione di Allah.
Allora sì, che gli avrebbero fatto una “Fatwa”, equivalente alla licenza di uccidere di James Bond, dove rischiava la cotica, sgorgata la giugulare e la testa scardinata dal corpo!

Invece, per tanto e da noi, neppure più una scomunica, una messa all’indice.
Tant’è, che il tutto ha avuto pochi, sommersi e soffocati pigolii, come per il massacro dei Cristiani:
bastonate che ormai non lasciano più segni, tanto la pelle del nostro stato di coscienza ha fatto callo!

Peggio;
“Shammahnnata” ribatte, contrattacca e minaccia, anche alle poche lagne.

«Se io scateno i social network, capite cosa succede?»

Come per il Centurione Massimo Decimo Meridio, l”Ispanico” de “Il gladiatore”, eccoci al:

«Al mio segnale, scatenate l’Inferno!»

Dopo “el sciur” direttore artistico, scende in campo anche un altro, della scalcinata armata Brancaleone:
Boeri.

Non i cioccolatini, con il cuore di ciliegia galleggiante nel liquore.

L’altro, con il cervello fluttuante nel vuoto pneumatico.

«Gli attori lanciano finti escrementi contro il volto di Cristo» dice, come se la “Finta merda” scagioni l’atto dal dover offendere la “Sensibilità”dei Cristiani.
E già: perché si è scoperto che anche loro hanno una “Sensibilità”.

Non solo quella dei figli dell’Islam, a cui abbiamo sacrificato - a casa nostra - usi e costumi - Crocefissi, Presepi, campane - per non crear loro turbe patologiche.

Altrimenti menano.
O applicano il sistema “Theo van Gogh”, prendendo per la gola...e non per ingolosire.

«[...] mai ostacolare la libera espressione dell’arte e la libertà» continua lo Stefy Boeri.

Stefanuccio nostro è evoluto, con ampia visione d’idee e del dove si trova il “Bel sol dell’avvenire”.

Si sintonizza e...”Ruthta”, Shammah:

«Questa non è un’offesa alla religione, ma uno spettacolo cattolico, che è stato difeso anche da molti vescovi francesi.»

Non lo metto in dubbio: i mosconi amano il pasto che la natura gli ha assegnato in dote.

Si vede che quei vescovi hanno molto da donare e in dotazione.

Non posso auspicare a tanto ciarpame quanto era d’augurio per Luke, in “Guerre Stellari”: La forza sia con voi.

Ma, da semplice Beppe, con tutto il cu..ore:

«La popò sia con voi!»


Io, secondo me...17.01.2012

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