“Amami. Non sono quello che ti aspettavi, ma amami, per favore”.
Solo una mamma può comprendere un simile linguaggio degli occhi, dalla sua creatura, quella che si è portata in grembo per mesi e mesi.
Con questo piccolo chicco è vissuta in simbiosi, ci ha parlato, ha cantato per lei la ninna-nanna e magari ha raccontato fiabe, certa che, comunque divisi da un sottile diaframma, quel seme in germoglio ne provasse piacere.
Poi sboccia.
Con gli occhi a mandorla, tipici dei bambini con la sindrome di Down… “mongoloide”, all’occhio volgo.
Leggo il dire di una mamma, che ha ricevuto tra le braccia questo fagottino:
«Avevo capito […] anche se nessuno me lo aveva detto. Ma la guardai. Non dimenticherò mai […] mentre apriva gli occhi per la prima volta, e incrociava i miei, e mi entrava dritta nell'anima.»
Se mai avessi avuto dubbi sul significato della parola “amore”, ora non più.
E allora rammento… mi passano davanti agli occhi i fotogrammi del mio camminare e quello che, catturato con la coda dell’occhio, distrattamente ho archiviato nello schedario della memoria;
quanti ne ho sfiorati, di quanti ho incrociato sguardo mite, innocente e sereno, per poi sfuggire altrove, nella fretta e nella frenesia di andare… dove?… boh!
Come dice un vecchio proverbio degli uomini del deserto, verso il nostro vivere “Voi avete l’orologio… noi, il tempo”.
Ecco che, leggendo di quella mamma, capisco quanto vero sia questo.
Mi fermo a riflettere: tiro fuori dalla memoria quelle immagini, che frettolosamente ho messo da parte, nel basso della lista delle priorità;
e ho scoperto che le occasioni sono state tante, riconoscendo finalmente quanto ho perso, nel non avere cuore di mamma…
“[…] apriva gli occhi e incrociava i miei […] «Amami. Non sono quello che ti aspettavi, ma amami, per favore» sembrava dirmi”.
“Addomesticati” come i cani di Pavlov, a reagire solo a certi stimoli, siamo catturati dal bello, dal luccicare, dalle simmetrie e dal perfetto armonico, dimenticando di come questo sia fuggevole batter di ciglia, per essere subito pasto per il tempo e il suo passare carta abrasiva.
Come le Effimere, bruciamo subito i giorni, cantando come cicale per poi soccombere all’inverno.
Un giorno da leoni contro cent’anni da pecora.
Il diavolo ce n’è grato, del baratto per quell’unico giorno, quando l’anima ci pare “solo” inutile zavorra da abbandonare.
E quegli “Imperfetti”, ci guardano, mansueti.
“Amami. Non sono quello che ti aspettavi, ma amami, per favore”.
Non c’è tempo… la vita scorre lesta… zavorra… chi cade resta indietro, la pietà l’è morta!
Al grido di “Meglio prevenire che curare”, ecco l’”annunciazione”:
“La Danimarca ha proclamato che entro il 2030 raggiungerà l'obiettivo di diventare uno Stato “Down Syndrome free”;
Niels Uldbjerg, professore di ginecologia ha progettato l'eliminazione di feti “difettosi”: se lo vedi, lo eviti!
Una bella diagnosi prenatale e via alla disinfestazione del parassita.
“Amami. Non sono quello che ti aspettavi, ma amami, per favore”.
Non c’è spazio per gli aborti, dove selezionare una razza nuova, senza scorie, “che si presenti bene”.
E il meglio è in catalogo, offerto dalle varie Manhattan Cryobank, Cryos International, The Fertility Institutes: sirene che incantano e offrono la perfezione, su raffinata carta patinata.
Come lo vuoi il putto?
Maschio o femmina, bianco, nero, grigio fumé o fumo di Londra… di serie, due orecchie, una bocca, un naso e gli occhi… azzurri, verdi, neri, castani; i capelli: rossi, gialli, viola… sfumati?
Il donatore del seme, come: dottore, sportivo, intellettuale, scienziato?
Chissà se sarà come per le automobili: garanzia di legge due anni; estensibile con un piccolo contributo a tre, quattro, cinque o illimitata.
Diritto di recesso entro sette giorni?
E l’imballo?
Lo devo tenere, che se la merce e difettosa, la ritorno e me la cambiano, nuova di zecca?
Ah, lo sperma… lavato o no?
Lavato dalle prostaglandine, che sono acidi, evita crampi dolorosi a chi affitta l’utero… perché la “merce” meglio averla già “chiavi in mano”.
Meglio ancora, se il “brodino” è sterilizzato: conserva al meglio le sue proprietà!
Notizie dell’ultima ora: i saldi!!
A causa della scarsa domanda, si svende il seme di “campioni nordici”, di donatori fulvi, dai capelli biondi o rossi;
e già: il cambio di stagione vuole si vuotino i magazzini del fuori moda.
“Amami. Non sono quello che ti aspettavi, ma amami, per favore”…
Qualcuno vuole il catalogo primavera/estate 2012?
Io, secondo me... 23.02.2012
sabato 25 febbraio 2012
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