Per un momento ho avuto un rigurgito, un senso di colpa: (s)parlare ancora del Monti, come sparare alle quaglie, quando, all’apertura della caccia, sono offerte a pallini e pallettoni delle doppiette.
Durato poco: l’umana pietà è stata brutalmente sostituita dall’animalesco istinto di veder saltare per aria il variopinto piumaggio del vanitoso pavoncello, preso a schioppettate dal pubblico disprezzo di tanti che, oltre al pelo di tosa ora sono ad essere scarnificati pure di pelle, che si vorrebbe lasciata alla gabella pure quella!
L’esercito dello sputo piombato è numeroso e sempre più si ingrossa: disoccupati, “esodati”, spolpati e tartassati, scippati di pensione, condannati al lavoro eterno - quando c’è - prossimi al licenziamento, al “cambio” del “far fuori il vecchio per il giovane”… e i nonni.
Verso questi hanno messo in pratica una forma di eutanasia politica, di “Soluzione finale”: un modo pulito e legale per svenarli, che ormai sono inutili e costosi, come i lavoratori datati, da trovar modo di liberarsene.
I “Tecnici dello sterminio” si sono inventati lo “Zyclon B”, per portarli alla canna del gas;
l’arma di distruzione di massa, il “Copa el vecio”, l’accoppa il vecchietto perfetto: il dissanguamento tramite tassa sulla seconda casa!
Durante l’esistenza, le “zavorre” si erano fatti - vanto dell’operosità italiana - la casa, o l’avevano ereditata dai genitori.
Bene su cui hanno sempre pagato ogni immaginabile e non balzello.
S’invecchia, si sa: prima o poi, agli sfortunati, che sono i più, arriva momento del collocamento… in ospizio o casa di riposo.
Del bene del nido, che giocoforza hanno dovuto lasciare, ora sono pure a subirne pene e pena: non è più residenza, quindi, seconda casa!!
Come se il nonnino fosse a svernare in lidi più accoglienti, in stagione sfavorevole, li prendono per il portafoglio, oltre per il culo, che già essere in quelle strutture “di parcheggio”, costa un occhio della testa.
Fa nulla: potessero, i nostri grassatori, sarebbero anche a raccogliere le ossa dalle tombe, per rosicchiare pure l’interrato.
Quel che fa roteare i coglioni come pale di elicottero, è la motivazione demenziale portata a difesa dai tecnici della disinfestazione:
«Dobbiamo farlo: il rischio è che un’agevolazione di questo genere spinga i familiari a mettere gli anziani in una casa di riposo, per usufruire di una tassazione più leggera sulla loro casa di abitazione!»
‘fanculo!
Ma sai che valanga di quattrini costa la degenza in quello che non è un mattatoio per anziani?
Salvo casi particolari, ai genitori si vuole un bene dell’anima e si sa quanto costi (anche in palanche, ciula di un tecnico!) in termini affettivi e di umiliazione personale il doverli sradicare dalla loro casa, perché non ci si può permettere di lasciare un lavoro il cui stipendio garantisce la sopravvivenza, il mantenere la propria famiglia, i figli e lo sfortunato genitore stesso.
Pirlotto… tu che vivi in una torre d’avorio, ven giò dalla pianta.
Prova a stare tra i comuni mortali, a vivere al lumicino, grazie a quelli come te, tecnico del menga!!
Anche uno sprovveduto conosce l’effetto valanga: l’innalzamento di ogni punto di imposta, di ogni centesimo sulla benzina;
lo vede quando fa la spesa, quella spesa che deve ridurre perché non ce la fa a star dietro agli aumenti conseguenti, che gravano come ciccia di porco su gambetta di libellula.
Anche un deficiente conosce la regola della domanda e dell’offerta:
“No domanda, no party”, finisce la festa.
Tu, tecnico dei miei stivali, con i “Compagni di merende”, stai compiendo omicidi seriali, stai ammazzando il vitello in pancia alla vacca, come dicevano i vecchi.
Peggio: sei - siete - complici dei “Poteri forti”, quelli che non avete vigliaccamente toccato;
ussignùr… che ingenuo, dimenticavo: ne fate parte o li avete sempre serviti, come sguatteri di bettola.
Cane non mangia cane.
Nessuno dei “culetti d’oro” c’ha lasciato un obolo: all’armiamoci e… patite, solo il popol bue, oltre ad essere cornuto ci rimane mazziato.
I “generali” della Caporetto d’oggi, stragisti dell’economia e del risparmio di tante formichine, non pagano, intanto che le ossa degli sconfitti biancheggiano al sole.
Li abbiamo ingrassati come maiali, convinti che, senza l’incubo della fame, prendessero cibo - o caramelle, come ebbe a dire “La” Fornero - da sconosciuti.
Peggio delle puttane, invece di marchette ne hanno accumulate: tante che neppure s’immagina e sanno di avere, quando addirittura in casa propria si fanno sgraffignare la paghetta da scarsi ma furbi “ragiunatt”, ragionieri di bottega.
Di cui, ovviamente, si fidavano, non sapevano, sono stati raggirati.
Pur di non aver manette ai polsi, ammettono candidamente quello di cui ci si era già accorti: che sono una manica di ignoranti e rincoglioniti!
Salvo rimanere ben avvinghiati all’albero della cuccagna: l’Italia nostra, cui sono stretti come l’edera che, , alla fine, con l’abbraccio ciuccia linfa e poi soffoca.
Qui ormai non si fa più demagogia o populismo: si è incazzati neri e il nervo è scoperto.
Sfacciati e impuniti, lardo senza cervello, tale è l’ingordigia da non aver lasciato neppure “Panem et circenses”, la michetta e il giochino, “sfogatoio” per la rabbia della gente, per abbassare la tensione.
Un turacciolo sullo sfiatatoio della pentola a pressione!
Chissà se nel calendario cinese esiste l’anno della quaglia…
Ultim’ora: alla prossima calamità naturale si farà fronte con… auMONTI della benzina.
«Che te possino…accise!»
Io, secondo me... 15.04.2012
domenica 15 aprile 2012
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