martedì 1 aprile 2008

Il brodo, la gallina e l'uovo

Ecco qua, un'altro bell'uovo, fresco di giornata, da una gallina d'antica cova.

Ultimamente m'assilla il pensiero delle greggi, del pecorame di Hamas, e chi ha avuto costanza nel leggermi s'è smarronato per bene gli zebedei, che il frullato glie l'ho fatto usando i loro, d’ovetti;
ma, mi si perdoni l'andar d'incudine e martello: semmai ce ne fosse bisogno, per chi abituato a circolar a braccetto loro, ormai abbondano prove di un disegno destabilizzante nel medio oriente, cui fa capo l'Iran del nanerottolo peloso, l'Ahmadinejad, quello che è seduto ad attendere schiusa, più che d'ovo, di funghetto, a dimostrare che non è vero, che lui non capisce un...acca !

Hezbollah e Hamas sono abboccati e formati con latte di stessa tettarella: allievi, apprendisti e lavoranti in e di corrispondente scuola e fonderia, dove gli atomi della bombarda atomica sono a svecchiare i vecchi forni, che poi gli ebrei si potranno bruciare e fondere con un colpo solo.

Una politica miope e fessacchiotta ha portato addirittura a mettere cuscinetti di protezione a confine tra Libano e Israele, dove i nostri ragazzi sono a fare imbottitura e impedire ad Israele di battere il materasso di Ahmadinejad: i suoi amati hezbollati.
Professori, professorini e professi nostri c'hanno spedito milizie, al passo del governo, Romano, ovviamente:
- «Avanti, o Prodi: armiamoci e partite; che dovete fare scudo tondo per gli ebrei e fesso e convesso per hezbollini, che andrebbero disarmati»;
è ancora tanto che non siano loro a togliere ai nostri, che appena la tenaglia attorno ad Israele sarà pronta, la chiuderanno, togliendo i denti buoni assieme ai cariati, che non vanno per estrazione, ma per distruzione.
La missileria che, senza sosta, è giunta e ancora arriva loro da papà Iran, sarà domani a piovere sull'ombrello dei fanti d'Italia, cornuti e mazziati, quando la loro ciccia sarà d'ingombro nell'avvicinarsi all'osso giudeo.

Non basta ai principianti uscire da botteghe oscure, imparare l'inglese, abbandonare l'antico idioma Russo e scriver cirillico: dal campanile a cipolla del Cremlino alle torri dei minareti ce ne corre, che sono uguali per fine loro e d'altri, ma da raggiungere con mezzi e modi differenti;
è dal un pezzo che la situazione è a dimostrare che giochi e mosse sono ad usare il pantografo, a riprodurre disegno su diverse scale di grandezza, tracciandone i contorni: tecnica ostica d'apprendere, per gli scolaretti dell'Istituto professionale Molotov dove, alla Coca Cola con cannuccia, si preferiva la bottiglietta di benzina con lo stoppino.

Andiamo sul pratico, ad indagare, comprendere ed apprendere che - come m'ostino a ripetere - è nel piccolo che si trova e si ripete il grande;

erano sospetti, bisbigli e mugugni, ma ora trova conferma la notizia che Hamas si addestra in Iran:
è lo stesso capo delle brigate guerriere, le Ezzedin al Qassam, a dire con orgoglio che è tutto vero.
Facciamoci descrivere il programma scolastico:
- «[...] ci hanno insegnato come fabbricare esplosivo con gli ingredienti più ordinari [...] fare bombe più potenti, razzi più precisi da lanciare contro i civili e come diventare cecchini efficienti».
Alla domanda:
- «Quando è stata aperta la scuola di bombarderia ?»,
i laureandi rispondono, serafici:
- «Dal 2005»;
in pratica, neanche il tempo che si raffreddassero le sedie, dall'uscita degli israeliani da Gaza, lasciata a quelli cui mai la pace interessava, allora come oggi, e subito trasformata in base missilistica:
come ad avere preparato e dato tana a dei ratti, vicino al proprio granaio !

Basta, è ora di finirla, che in politica estera non abbiamo bisogno di dilettanti, che quelli si mandano allo sbaraglio, sì, ma alla Corrida, il simpatico gioco presentato da Gerri Scotti, dove i danni da incompetenza possono essere contenuti e siamo noi a riderci e non farci ridere sopra.

- «D'Alematti, Diliberticidi e Kompagnoski: go home !», che una dacia in Siberia o un cassonetto a Napoli ve lo troviamo ancora.
E al Franco Turigliatto, leader di Sinistra critica, Kompagno loro, che ancora è in Piazza Castello, alla Fiera del Libro, a Torino - a voler scacciare Israele, a cui è toccato quest'anno di presenziare - che fa cagnara affinché si boicotti tutto, sono a dare di voce:

- «'a Frà: ma vedi d'anna a fan....»,

che all’uovo di Colombo, siete a preferire quello a figura dei polli !


Io, secondo me...01.04.2008

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