mercoledì 16 aprile 2008

La regola del pelo

- «Tira di più un pelo di f...che un carro di buoi»

Metto puntini a non urtare chi disprezza detto di volgo, ad immaginare e significare l'unione di pollici e indici a formare fessura, che pugnace femminismo vuole sia taglio d'appartenenza, esclusiva per proprietà e gestione.

Regola è, se non addirittura legge divina, che la donna e le sue grazie sono, nel benevolo disegno di Dio, motivo di piacere per il suo uomo, e nulla a vergognarsi di quel che non sarebbe creazione se non per saggia decisione ed espresso volere del Signore.

Il dare ad opera Sua del puro e dell'impuro, a Lui gradito o inviso, venuto bene o no, mal si adatta a sì grande statura, che ne rivaluterebbe onniscienza, onnipresenza e onnipotenza scadendole a mere qualità, superiori, certo, ma raggiungibili.

Ogni cosa al suo posto e ogni posto con la sua cosa: disegno e funzione potranno esserci ostico nella complessità del suo comprendere, ma non abbiamo diritto a scalzare tassello, a sprezzare detto che vuole "Non si muove foglia che Dio non voglia".

- «Tira di più un pelo di f...che un carro di buoi»

Dato per scontato che il piacere dei sensi rientra nella macchinazione divina e che l'entrata nel regno dei cieli non ha a che fare con quella di cui parlo, ecco a comprendere come naturale che l'uomo e la donna siano a godere delle forniture di nostro Signore;
il vero peccato viene dall'uomo, quando aggiunge sgorbi e scarabocchi, a voler piegare e spiegare opera di Dio quale creazione fatta all'uomo, per ingannarlo ed indurlo in errore, rivolgendone sguardo nelle tenebre invece che alla luce.

"Teheran: in un bordello clandestino, nudo con sei prostitute [...] arrestato il capo della polizia, il generale Reza Zarei, responsabile di una campagna di moralizzazione".

Eh...la regola del pelo...

"Lo scandalo ha messo in comprensibile imbarazzo il regime, da un anno impegnato in un giro di vite nei confronti delle pratiche considerate troppo libertine".

Ipocriti, farisaici sepolcri imbiancati:
di giorno ad incarcerare ragazze perché indossano veli che lasciano uscire troppo i capelli, indumenti che fanno intravedere il corpo o pantaloni troppo corti;
al buio, di nascosto, come scarafaggi nel letame, a cercare calore proprio in quel pelo, che tanto fingono di schifare !

No, quella non è la cruna dell'ago e il regno dei cieli non è un carro di buoi, anche se ci si entra...per un pelo.

A Cesare il suo: Dio vuole e giudica ben altro e, di queste miserabili doppiezze, se ne fa...un baffo !

Io, secondo me...16.04.2008

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