martedì 29 aprile 2008

Il grilletto di Beppiniello

Per Nanni Moretti è stata una sfiammata:
un girotondo, un giro in triciclo e si è subito stancato del giocattolo;
come per tutti i bambini viziati, annoiato dal troppo trastullo, eccolo a sgambettare alla ricerca di nuovi balocchi.
Su scala grillina, Messia per un giorno.

Celentano…
Messia solo da tubo catodico: fuori evapora e squaglia, si scioglie come neve al sole;
su scala grillina, è circoscritto Messia del catodo.

Il nostro "Lui" è diverso: sul suo impero del vaffanculo non tramonta mai il sole, come amava bausciare "el sciur paron" de Spagna, il Carlo V, in quel lontano XVI secolo, riferendosi alle vaste proprietà territoriali, di qua e di là del mondo.

La vaffanculaggine è un bell'amplesso tra manas, la mente e trayati, l'atto del liberare, altrimenti contratto in "mantra", un rosario che aiuta a scaricare tensioni e umiliazioni, scontenti e bastonate, eccesso acidulo e travaso d'abbondanza di bile.
Come per ogni "libera mente", si deve prestare attenzione a fermarsi per tempo, come nel togliere bolla d'aria nei caloriferi: attenzione a che, oltre a questa, non esca pure il cervello, come successe al Masaniello, soprannome di Tommaso Aniello, o Agnello;
questi lavorava come garzone di pescivendolo quando, 7 Luglio 1647 s’incazzò e, nella Piazza Mercato di Napoli, organizzò una rivolta contro i banchi delle imposte a cui, quel carognone di Rodruguez Ponce ( Visco ? ) de Leon, vicerè spagnolo, aveva dato mandato di riscuotere un’esosa tassa sulla frutta, al fine di incrementare le esangui finanze statali;
sicuramente anche allora echeggiò il famoso vaffanculo, in colorito dialetto locale.
Masaniello organizzò la presa della reggia, l'apertura delle carceri, i roghi dei registri delle imposte e fu nominato…a furor di popolo, Capitan generale del fedelissimo popolo napoletano, che è un peccato che Beppe Grillo sia genovese, altrimenti "Beppiniello" ci avrebbe liberato dal Bassolino, zavorrato di monnezza !
Morale della favola: il sempliciotto, dopo averci rimesso la faccia, ci lasciò pure la testa, e furono proprio i suoi ad accorciarlo, forse per cancellare traccia dell'imbarazzante presenza.
Inutile dire che, anche questi alla fine arrivarono alla resa dei conti, che il vecchio sistema ritornò, a confermare il saggio detto del principe di Salina, personaggio de "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa:
"Tutto deve cambiare perché nulla cambi".

Nanni Moretti, Celentano, Masaniello e Beppiniello…hanno una cosa in comune:
partiti con e da buoni propositi, acclamati, lusingati, lustrati, leccati ed esaltati, sono arrivati alla statura di Napoleon;
no, non Napoleone, che era altra cosa, ma quello con la vocale finale tronca, il maiale, protagonista della rivolta de "La fattoria degli animali", dal racconto dello scrittore inglese George Orwell:
pure lui lanciò il sonoro vaffanculo al fattore e, stanco del suo…bestiale trattare, compattatò le falangi animalesche, si rivoltò e scacciò il tirannico despota.
Pian piano, crebbe: da Moretti a Celentano, da Masaniello a Beppiniello, ricalcando, paro paro, le cattive abitudini del vecchio padrone.

Prima i politici, ora i giornalisti, domani…il Grillo, da parlante arriva ad essere delirante, a sentirsi come il "commissario Manetta", il "Tony" Di Pietro nostro, accomunato nel ritenersi…mani pulite lui solo e il resto del mondo in onore di purga.

Oggi, il "grillame" mette…un pistola alla testa;

cosa farà il grilletto: clic o bang ?

- «'a Beppiniè, vedi d'annà affanc…!»


Io, secondo me…29.4.2008

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