lunedì 16 marzo 2009

Er mejo

Stavolta vo a cantare e vantare le gesta di ben tre finalisti del premio "Er mejo Fico der Bigonzo", come da antica tradizione romanesca dove, a fine stagione, alla raccolta del frutto, i contadini ponevano i dolci fichi settembrini in capienti contenitori, i "bigonzi" appunto.
Ora, pure io voglio nominare un campione tra i campioni - Er mejo - tra concorrenti che si battono per essere il più "fico".
Ma il mio canestro non sarà per metterceli a far fare loro porca figura, in bella mostra, ma per esaltarne le qualità di bigonzo...due in uno: essere assieme bigolo e pure stronzo !
Comincio dal più piccolo, il nano Brontolo per eccellenza: sua pelosa bassezza, l'Ahmadinejad, il Mahmoud.
Incazzoso e irascibile, saltella come un grillo per farsi vedere dal resto del mondo e, come quei fastidiosi cagnolini formato tascabile, abbaia in lungo e in largo per non farsi calpestare da un mondo che sovrasta e potrebbe schiacciarli, come una scarpa con la merda.
Frigna continuamente, inveisce, urla, minaccia, fa lo sborone, il bauscia, e il bulletto vorrebbe pure una bombarda atomica, per far più fracasso e avere un rialzo da mettere sotto il tacco delle scarpe.
Sin qui, non si discosta molto da tanti che, finito di giocare con i soldatini di plastica o piombo, all'occasione lo fanno con quelli veri.
Non è il solo ad aver avuto bloccato lo sviluppo del cervelletto, abbondando con il resto, come ad avere costruito un grattacielo per ospitare la pulce.
Ma, oltre al Risiko, il nostro metro e una spanna continua a credere alle favole, che certo la notte s'addormenta ancora con il bambolotto e il pollice in bocca.
Di sicuro gli apparirà in sogno il vecchiardo e cadaverico nonnetto, quel Komeini, il Ruhollah Mustafa Mosavi, suo Ayatollah-orsetto, che gli raccontò tante fiabe - non dico quando era piccolo, perché parrebbe ieri - come quella dell'imam nascosto, il Mahdi, il dodicesimo imam sciita scomparso in tenera età.
Capita.
Sarà stato rapito dagli zingari;
o si sarà perso, che ai tempi non esisteva il navigatore satellitare e neppure si applicava il microchip.
Ma il Mahmoud non la beve, e si autoproclama suo braccio esecutivo ( un poco rachitico, visto le dimensioni del tappetto ):
- «Dobbiamo risolvere in fretta i problemi del paese...farci carico della responsabilità di risolvere i problemi del mondo».
Ciumbia.
Non gli basta pensare ai cazzi suoi.
No: come tanti sbiellati, lo vuole per il bene del mondo, disposto a risolvere i mali estremi con estremi rimedi e ribadire che il fine giustifica i mezzi.
Pure se costretto a passare sulle ossa dell'umanità intera, utilizzando l'eterno alibi che "La morte di un uomo è una tragedia, un milione di morti è statistica".
In linea con l'insegnamento dell'avvoltoio Mustafa Mosavi, che cancellò una generazione buttando i bambini a sminare il terreno, durante la guerra con l'Iraq di Saddam Husseiun.
Li trasformò in carne da cannone.
Importò cinquecentomila chiavette da Taiwan. Prima di ogni missione suicida, a ogni bambino era consegnata una di quelle: sarebbe servita a spalancargli le porte del paradiso...'na figata pazzesca !
Avvolti in coperte, per non disperdere le membra dopo la deflagrazione, correvano a farsi squartare, e tanti si ridussero a carne trita per diventare hamburger di Allah.
- «L'Imam Nascosto è la mia guida; è lui che guida l'operato del mio governo», strepita il rospetto, figlio di tanto becchino.
Abul Qassem Muhammad - da oltre mille anni invisibile, come lo Stealth - ora starebbe per tornare.
Quel gran figlio di m...ullah di Ahmadinejad c'ha costruito nella capitale un grande viale e a Jamkaran una moschea blu, a lui dedicata.
Sempre che il poveretto trovi l'uno e l'altra, e non si perda ancora una volta, per altri mille anni.
Subito dietro l'angolo, si fa vivo - si fa per dire - un altro svitato: Osama Bin Laden;
è di queste ultime ore la minestra riscaldata, l'ennesima farneticazione di una altro che vuole vincere il premio di "Er mejo Fico der Bigonzo":
- «Completeremo la vittoria nelle terra dei due fiumi, l'Iraq, poi via, in Giordania, infine a raggiungere Al Aqsa, il cuore della città santa.
E via a definire olocausto la mazzolata ai pirlotti di Hamas, a Gaza e a definire alleanza crociato-sionista la comunella dei moderati corrotti: Egitto e Arabia Saudita.
L'ennesimo spostato mentale, onorato "bigologonzo", che richiama la guerra, d'accordo che sia la "suprema igiene del mondo", come dicevano i futuristi di Marinetti.
Lui, ovviamente, sarà la lavandaia.
Ma attorno a questo gruppo di ridolini, uno in particolare spicca, che assieme agli altri due pare il parente povero, il campagnolo tra alta nobiltà e tanto lignaggio: Ughetto nostro, il Chavez.
Mentre gli altri due giocano con i soldatini e inseguono farfalle e chimere, questi si da ai fumetti.
Ancora dilettante, garzone di bottega, è alla ricerca della costruzione della personalità, personaggio in cerca d'autore.
Non avendo lo spessore degli altri, s'accontenta di quello del cartone, seppure animato.
"Basta con i supereroi: Batman e l'uomo Ragno sono simboli dell'imperialismo; i bambini venezuelani devono giocare con icone positive, ispirate alla storia nazionale".
Siamo alla cicoria invece che al caffè, alla margarina al posto del burro, all'autarchia e alla guerra del grano.
Come dire: facciamo tutto da soli;
insomma: una sega, mentale e non solo.
Hugo, poveretto, fatica ad inserirsi tra gli eroi di carta, che non c'ha il "le phisique du role", ovvero il fisico adatto al ruolo: non è, credibile per la parte che vorrebbe rappresentare.
La linea "Heroes de Venezuela" invero rischia di dover annoverare, prima o poi, Sua Rotondità: vari Chavez in miniatura sono già da anni venduti tranquillamente nelle bancarelle del commercio popolare di Caracas.
Alcuni fantocci addirittura parlano e cantano.
Se fossero venduti a peso, farebbero la ricchezza dei venditori, ma chi vorrebbe mai tenere sul comodino la caricatura di Ollio, se non i pochi leccaculo che gli stanno aggrappati, come piattole ?
In parte sembra di rivedere la storia di Mussolini, che in tanto l'Hugo assomiglia, per iniziative ridicole, ma a quest'ultimo gli riesce pure di diventare la caricatura della caricatura, che le sue grottesche comiche fanno ancora più ridere.
Mahmoud, Osam e Hugo: a chi il premio "Er mejo Fico der Bigonzo" ?

Ai...Poster l'ardua sentenza.


Io, secondo me...16.03.2009

Nessun commento:

Posta un commento