venerdì 5 giugno 2009

dal Verme

"Giovedì 4 Giugno, ore 20.45: troviamoci dal Verme...".

Certo, per i malfidenti questo messaggio potrebbe apparire sibillino: chi è "il Verme"?
Sicuramente è l'appellativo di un poco di buono, viscido e abituato a lavorare, più che sott'acqua, sotto terra, nel mondo sommerso della malavita.
Bella compagnia frequenta il Fontana, avrà pensato la comare, abituata a spiare il mondo da dietro la cortina, non di ferro ma delle tende.

"...in S. Giovanni sul muro..."

La "gola profonda", la perfetta spiona, tipica d'ogni condominio che si rispetti, gongolerà al pensiero d'aver scoperto un altro altarino, l'ennesimo scheletro nell'armadio del prossimo suo, ovviamente sempre dedito alle pruderie e alle faccende più morbose.
- «Lo dicevo io, che quella faccia da santino del Beppe se la fa con gente equivoca: pure frequenta quei maledetti che scarabocchiano su sacre pareti, ragazzini impertinenti e impenitenti che conciano le facciate e i muri con schifezze, con macchie e ghirigori.
Inutile spiegare che Giovanni è un santo, e mai lo è diventato per aver disegnato sui muri.
- «E guarda te», e qui la nostra portinaia regola al massimo gli ingrandimenti del telescopio «che sul foglietto anonimo c'ha pure la fotografia del suo complice e compagno di merende; faccia da bravo ragazzo, abbronzato, allampanato e tirato a lucido come un figurino, occhialini seriosi e sorridente, come un arcangelo: Lucifero che si nasconde l'anima nera dietro la luce!»
Puntando il potente microfono direzionale, la guardona con le orecchie a scodella, custode delle virtù e della verginità, catturerà i suoni del perfido inquilino, in conversazione con un vicino, sicuramente anche lui tra i sospetti e in odor di zolfo.
- «...Magdi Cristiano Allam, arabo, d'origine egiziana...ha studiato dai Salesiani...prima musulmano...»
Mi par di vederla, la "velata delle tendine", quando batte spazientita su quel capriccioso ricevitore, ordinato per corrispondenza, garantito come l'ultimo ritrovato, protesi per prolungare il senso dell'udito ed entrare meglio negli altrui affari.
- «Ecco! lo sapevo che quell'ipocrita di un Fontana non la contava giusta: oltre che i mafiosi, i teppistelli imbrattatori, anche con i terroristi se la fa; e quell'Allam deve essere uno dei peggiori, che appartiene alla cellula dei Salesiani, sicuramente di Bin Laden!»
Beh, come si dice, nessuno è profeta in patria e, comari, portinaie, gole profonde e spioni permettendo, mi concedo il piacere di incontrare un vecchio amico e altri che gravitano attorno, pianeti e pianetini nell'orbita solare di un uomo di tale spessore e fatta; e il teatro Dal Verme vale bene una messa...a punto dei propri convincimenti ed impegni sul campo, a favore della ricerca: dell'anima, certo, di quella sperduta nelle nebbie della nostra cultura e storia patria e di una Europa smarrita in pari foschie.

- «Ragazzi: una bella bionda mi ha abbracciato, contenta di avermi incontrato!»
- «Che donna coraggiosa!», ribatte uno;
- «C'ha proprio il gusto dell'orrido!», risponde l'acido;
- «Aveva sicuramente lasciato gli occhiali nella borsetta!», ironizza il perfido;
- «Manco se tieni il cuscino sulla faccia lo farebbe, se non per calcarlo meglio!», infierisce l'ennesimo.

Ammetto che, quando l'ho vista precipitarmi incontro, pure io sono rimasto perplesso: sicuramente, sarà come nei film di Fantozzi, dove il poveretto, ben lungi dall'aver ricevuto grazia d'aspetto, si vede la sirena arrivare a fronte e subito scansarlo all'ultimo, per abbracciare, alle sue spalle, il belloccio di turno, rimanendo scornato, a tirar su il moccio al naso, la lacrimuccia d'umiliazione e i pantaloni ascellari.
E no: Valentina Colombo non mi ha schivato, confermando una normale abitudine della famiglia Allam-Colombo, nel far sentire - accogliere - ognuno di noi come uno di famiglia, talvolta quasi unico e, conoscendoli da tempo, ancora più fa piacere perché senti, percepisci che non mi - ci - vedono solo con gli occhi della mente, ma con quelli del cuore, che arriva ancora più lontano.
In questa famiglia ci senti la felicità, la gioia, la completezza, l'amore, la ricchezza di sentimenti, il valore aggiunto dai loro figli, a cui poi, in un filmato, hanno manifestato dediche appassionate e toccanti.

Martino, che ho avuto il piacere finalmente di conoscere in carne ed ossa;
il piccolo Davide, che ho visto poco avanti a me, teneramente pronunciare una delle due più belle parole - oltre a "mamma" - in direzione del palco, all'entrata di Cristiano: «papà!»
Ghighè, piccolo aeroplanino magico, ultimo arrivato, sigillo e grazia di due cuori che si sono dichiarati e trovati perché "era scritto nelle stelle", che assieme li vogliono, "da qui all'eternità".
Sofia e Alessandro, che non conosco di persona ma che saluto;

Nel mio piccolo, anche io faccio il mio bagno di folla: tanti amici, tanti visi, tante persone eccezionali che ho avuto modo di conoscere, attirati, catturati, mossi dal magnetismo di Cristiano.
Ecco il caro Andrea Sartori, i suoi genitori, la dolce Alessandra Boga;
un signore per eccellenza, nei modi, nei fatti, nelle opere, nei rapporti umani: Elio Fumi;
e Mauro...Mauro Farbene, dalla sensibilità e bontà smisurata;
intravedo, subito riassorbito dalla calca, Giuseppe Samir Eid, che da sempre segue Cristiano come un angelo custode;
Elena Rizzi, la nostra candidata per il Nord Est: sempre sentita al telefono, finalmente la piacevole vista e conoscenza dal vivo; deliziosa e, come per la nostra Sara Occhipinti, candidata circoscrizione Centro, da ammirare, sia per bellezza che intelligenza, e scusate se è poco!
E tanti altri avrei da aggiungere e difetta più la memoria dei nomi che lo spazio per ricordarli, ma nel cuore non ne manca nessuno, che di ognuno l'immagine vi è scolpita.
Ecco che, alla spicciolata, entrano poi loro, i componenti dell'arma dei carabinieri, ben amata, oltre che benemerita: un corpo di fedeli e generosi, che è un piacere vederli proteggere Cristiano, ma pure averli attorno, per ogni dove, a vegliare pure noi!
Entra Magdi Cristiano Allam.
Un grande, per tutti, non solo per come si presenta, ma per ciò che rappresenta:
un uomo preceduto, affiancato e seguito solo da un grande amore per il prossimo.
Prima di salire sul palco, ti passa, uno ad uno, tutta la prima fila;
penso che qualcuno, senza farsi notare, alla fine della linea, gli abbia tolto alcune pile dall'alloggiamento, altrimenti avrebbe continuato a passare da uno all'altro.
Kippà a scodellina, in testa, viso lungo e affilato, allungato da una lunga barba che, come i capelli, è resa importante dal colore sale-pepe, che suggerisce pacatezza, saggezza, disposizione e rispetto: così il rabbino, rappresentante della comunità ebraica; intenso e vibrante l'abbraccio tra lui e Magdi Cristiano Allam.
Questo uno dei punti che più mi ha emozionato: qualcosa nel mio profondo mi ha, da sempre, fatto sentire vicino ad Israele, alla sua gente, parte di loro; non è solo la testa con loro, ma tanto del mio cuore me li fa sentire cari.
Lunga vita, Israel!
Cosa è successo poi? Cosa ha detto Cristiano?
Io lo so: io c'ero!
Non è mio compito o volere fare informazione o cronaca: ci penseranno giornali e televisione;
io ho solo voluto dare testimonianza, emozioni, sensazioni, tentare di trasmettere quell'entusiasmo e quelle motivazioni che mi hanno fatto sentire gruppo, appartenenza, risvegliato anima e corpo, voglia di essere.

Protagonista. Anche io.

Io l'ho sentito: io c'ero!


Io, secondo me...05.06.2009

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