C’è posta
per te
Molti dei guai di oggi li
dobbiamo a lui, che pure li avrà fatti in… buona fede, ma tant’è!
Tutta colpa di quella che
si rivelò poi un’insana abitudine, comune al suo pari, il Michele.
Se non ci va per primo
nella caverna, ci entra per far due parole con chi l’ha preceduto.
Ha proprio una predilezione
per gli stambugi, le grottarelle e tutti quei monolocali scavati nella roccia.
Vero è che sono buoni posti
per riprendersi dalla fatica, rilassarsi e togliersi le scarpe, che soffocano
piedi gonfi dal tanto camminare; un poco di frescura quando c’è la canicola, un
riparo dal maltempo, defilati dalla calca, dalla confusione e dalla folla.
Il lavoro è duro: sempre in
giro per il mondo, a portar messaggi a questo e quello, tanto che ancora oggi è
benvoluto ed eletto a protettore delle comunicazioni (radio, cinema,
televisione), dei postini, degli ambasciatori, dei giornalai e dei corrieri.
Come tutti quelli che
lavorano da soli, quando trova quello giusto, prende il pallino e non lo molla
più: ti fa una capa tanta, parla solo lui e racconta, racconta, racconta; e non
c’è verso di interromperlo, che diventa incazzoso e minaccioso, con quello
spadone che si porta appresso.
«Scusi sa… c’avrei un
incontro dal dentista…»
S’infiamma… passa tutti i colori
che neppure il camaleonte possiede in catalogo.
Magia, mistero,
apparizioni, sparizioni: spunta dappertutto, come il prezzemolo.
Se ti punta, cancella pure
ogni appuntamento in agenda: c’ha l’esclusiva ed è meglio non contraddirlo o
interromperlo, grande, grosso e fumino com’è.
Una vera forza… di Dio.
L’inizio, il motivo della
sua celebrità, fu brillante, da par suo.
Spulciando le cronache
dell’epoca:
“[…] fonti ben informate
del Giudaismo affermano che Gabriele avvisò Noè di prendere gli animali prima
del grande diluvio; evitò ad Abramo di uccidere Isacco, lottò con Giacobbe e fu
voce del cespuglio infiammato. Apparve ad Abramo per annunciargli che, Sara sua
moglie, avanti negli anni e ritenuta sterile, gli avrebbe dato un figlio, da
cui nascerà un popolo eletto. Sara incredula ride e l'Angelo la renderà muta,
fino al momento del parto”.
E già il fare ciò fu
impresa titanica, che ancora oggi a nessun uomo riesce formula per imitarlo.
E già, perché “lui” non è
un “quaraquaquà” qualunque ma Gabriele, l’angelo, anzi, l’Arcangelo: un
graduato, una specie di sergente.
E non finisce qua l’elenco
dei meriti.
“[…] rivela a Zaccaria che
Giovanni Battista nascerà da Elisabetta e, a Maria, che diverrà la madre di
Gesù”.
E qui c’ha avuto il suo bel
daffare, nel convincere lo sposo Giuseppe, che il concepimento è avvenuto
mediante lo Spirito Santo e che non era il caso di far tanta cagnara e pensare
di non sposarla più.
Non so quanti oggi si
sarebbero fatti convincere, ma il Beppe dall’ora era una brava persona.
Voci di corridoio
circolavano: lo davano come quello che seppellì Mosè o che sarebbe l'angelo non
identificato del Libro della Rivelazione, l’Apocalisse di Giovanni che,
soffiando nel corno, annuncerà il Giorno del Giudizio.
Tutto ciò però non scalfì la
stima per lui e neppure si pensò a un portasfiga ma, un giorno…
«C’è posta per te!»
Maometto aveva trovato quel pertugio sul monte Hira, vicino alla
Mecca, ottimo per schiacciare il pisolino quotidiano lontano da disturbatori,
ed ecco che uno di quelli arriva pure lì.
«Leggi, in nome del tuo
Signore, che ha creato l'uomo da un grumo di sangue! Leggi! Ché il tuo Signore
è il Generosissimo, Colui che ha insegnato l’uso del calamo, ha insegnato
all'uomo quello che non sapeva.»
Era una tecnica che
funzionava sempre: un’interrogazione così creava sempre curiosità;
in risposta, una serie di
domande e di perché: un modo per socializzare.
Di solito poi si arrivava
ai soliti luoghi comuni: “Non ci sono più le donne di una volta”, “Una volta ci
si divertiva con poco”, “Le nevicate di adesso non sono più quelle, ”Non ci
sono più le mezze stagioni”, Si stava meglio quando si stava peggio“…
Preso dal panico, l’altro
invece fuggì a precipizio dalla caverna, in direzione della propria abitazione;
Peccato, pensò Gabriele: avrebbe
volentieri fatto due chiacchiere, ma la dipartita gli lasciava l’alloggio.
L’altro, dallo spavento
cominciò ad avere delle visioni. La notte gli compariva in sogno una figura
enorme e si avvicinava per afferrarlo. Durante il giorno, mentre camminava per
la campagna, sentiva delle voci uscire dai sassi, dai muri e dal ventre degli
animali;
voci che gli dicevano:
"Salute, o apostolo di Dio".
Una notte, mentre stava
dormendo, la figura enorme gli si presentò di nuovo in sogno. Aveva in mano un
copriletto di broccato: sopra c'era scritto qualcosa. Gli disse: «Leggi!»
Erano i primi versi del
Corano.
Un’esperienza simile
l’avevano avuta Ezechiele e Giovanni nell’Apocalisse, ma poi lo scritto lo
dovettero ingoiare: lui l'aveva fatto diventare parte del cuore e del corpo…
altrimenti gli sarebbe toccato digerire un copriletto di broccato!
l'islam divenne così la
religione del loro dio Allah, che si è fatto testo e che si “incarta” nel
Corano, dopo essere stato rivelato a Maometto attraverso l'Arcangelo Gabriele.
Per i musulmani quindi il
Corano è Allah stesso, è della stessa sostanza di Allah, opera increata al pari
di Allah, a cui ci si sottomette e che non si può interpretare perché si
metterebbe in discussione Allah stesso.
Questo giusto per dire che
non ci potrà mai essere dialettica, interpretazione o compromesso di alcun tipo.
Così era, così è, così
sarà, nei secoli dei secoli.
Il cervello all’ammasso e
l’anello al naso.
Maometto si risvegliò e
rispose: «Eccomi, che debbo fare?».
E Gabriele (nel sogno):
«Alzati, avverti gli uomini e chiamali a Dio.»
“Dio gli rivelava tutte le
cose, anche il luogo dove si era perduto un cammello nel deserto o dove si era
impigliata la sua briglia”.
Fosse bastato, saremmo
stati tutti bene: noi a fare i cazzi nostri e loro a cercar cammelli.
Stanchi dei cammelli,
cercarono di monetizzare;
il Corano diventa Il
sigillo delle rivelazioni: conferma, corregge e completa quelle precedenti.
Fedeli al detto che gli
ultimi saranno i primi, eccoli a pretendere che la conta cominci dal fondo.
Il testo rivelato a Medina
rafforzerà le differenze tra l'islam, l'ebraismo e il cristianesimo.
Il Corano è il ritorno alla
purezza della religione di Abramo, il suo perfezionamento e Maometto, il
sigillo della Profezia.
L’islam è l’unico erede di
Abramo, accusa di falsificazione delle Scritture i suoi predecessori e si
proclama come unica vera religione.
Ed ecco risuonare quanto di
peggio per il genere umano: la presunzione, la prepotenza delle armi quando
possibile;
bile, rabbia e rancore
quando altrimenti, affilando le spade per tempi migliori.
«Allah Akhbar! Allah
Akhbar! Ash-hadu an-la ilaha illa Allah, Ash-hadu anna Muhammad-Rasul Allah.»
«Allah è, non c'è altro dio all'infuori di Allah e Maometto è il suo
Messaggero.»
Già il Corano è un crogiolo
di maledizioni verso chi non la dovesse pensare uguale;
senza a ciò aggiungere i
famosi Hadit o detti attribuiti a Maometto;
le prime raccolte
cosiddette “Sahih” o “solide, autentiche” di hadith sono state scritte oltre
200 anni dopo la morte di Muhammad.
Qualche dubbio sul
“passaparola” ci sta, come ben sa chi ha giocato ai tempi al “telefono senza
fili”, dove una frase del primo della file arrivava all’ultimo completamente
stravolta nel significato e ben diverso dalla propria genesi.
C’è posta per noi.
Destinatari: i miscredenti,
gli infedeli, impuri come cani, maiali e scimmie.
Mittente: Allah… il
Compassionevole, il Misericordioso.
“O voi che credete! Non abbiate amici tra gli
Ebrei e i Cristiani […] Allah darà una più grande ricompensa a coloro che
combatteranno per lui […] I musulmani devono arrestarli, assediarli e preparare
imboscate in ogni dove […] circondarli e metterli a morte ovunque li troviate,
uccideteli ogni dove li troviate, cercate i nemici dell’Islam senza sosta […]
tagliate loro le mani e la punta delle loro dita […] se un musulmano non si
unisce alla guerra, Allah lo ucciderà […] I musulmani devono far guerra agli
infedeli che vivono intorno a loro […] brutali con gli infedeli […] un
musulmano può uccidere ogni persona che desidera se è per giusta causa […]
chiunque combatta contro Allah o rinunci all’Islam per abbracciare un’altra
religione, deve essere messo a morte o crocifisso o mani e piedi siano amputati
da parti opposte […] chiunque abiuri la sua religione islamica, uccidetelo”.
Alla faccia del compassionevole
e del misericordioso: non oso pensare cosa sarebbe altrimenti.
O forse si, andando avanti
a leggere.
"Abbiamo preparato la
Fiamma per i miscredenti, per coloro che non credono in Allah e nel Suo Inviato
[…] colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi! […] non obbedire
ai miscredenti; lotta invece con essi vigorosamente […] uccideteli ovunque li
incontriate […] combattili fino a quando non ci sia più tumulto o oppressione,
e prevalga la giustizia e la fede in Allah ovunque e […] ai miscredenti saranno
tagliate vesti di fuoco e sulle loro teste verrà versata acqua bollente, che
fonderà le loro viscere e la loro pelle. Subiranno mazze di ferro, e ogni volta
che vorranno uscirne per la disperazione vi saranno ricacciati […] il loro
rifugio sarà l’Inferno, qual triste rifugio! […] e quelli, tra la gente della
Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino
umilmente il tributo, e siano soggiogati […] in verità è gente che nulla comprende”.
Una domanda sorge
spontanea: esisterà mai un “Islam moderato”?
Facendo orgogliosamente
parte della “gente che non comprende”, mi rivolgo al mio, di Dio e prego:
«PADRE nostro che sei nei
cieli…»
Dall’altra parte, lascio a “quelli
che comprendono”, fare lo stesso:
«PADRONE mio che sei nei
cieli…»
E se becco Gabriele, giuro
che lo tiro giù con una schioppettata!!
Io, secondo me... 30.07.2015
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