giovedì 26 aprile 2007

Cammina...vieni da me !

Siamo protagonisti, il film è cominciato, ma non da spettatori: ne siamo gli attori! Alcuni, quando scuotono i piedi, entrando in qualsivoglia contesto, lasciano tracce di sabbia: chi del deserto, chi del lontano pianeta Marte o di Titano. Da polvere di stalla a...polvere di stelle! Questa è la distanza, incommensurabile, misurabile in anni-luce, tra chi si muove a certi ritmi e chi con altri. Dalla selce e ai grugniti si è giunti - per ora - ad aprire due porte: l’una sul retro, a portarci "dietro" casa, l’altra, sulla strada, dove sfrecciano nuove idee, dove la mente può dilatare i propri confini ed espandere la conoscenza. In entrambi i casi, compiamo una "scelta", esercitando il "libero arbitrio", applicando una "libertà" di pensiero che il Creatore ha dispensato all’uno e all’altro. L’uno si accomoda all’ombra rassicurante dell’albero, nel giardino della propria infanzia, e legge nel "Libro" una "verità". L’altro, legge il "Libro" all’ombra della faccia nascosta della luna, domani a quella di un pianeta lontano. Come per il "paradosso dei gemelli", la vita, il tempo, scorrerà diversamente per entrambi. Per loro esiste una sola verità, mentre il dilatarsi delle quattro dimensioni, con la partecipazione della Velocità a braccetto con lo Spazio e sotto la direzione accorta del Tempo, introduce un nuovo attore: la relatività. Tutto dipende dal punto d’osservazione! Perchè il...canuto vegliardo, fermo, immobile sulla terra, al ritorno del vicino che...non vedeva "da anni", fatica a credere di aver davanti proprio lui e non il figlio!! Non è mai uscito di casa; Non concepisce l’universo, lui, la "talpa", abituata a vedere solo...il buio! Scorre, frenetico e spaventato, le pagine del "suo" Libro. Le parole che scorrono davanti agli occhi sono le stesse di quelle scritte nel Libro del "giovane" vicino ma, come per i loro due orologi, hanno cambiato valenza. Il Libro è come quel minuscolo puntino precedente il "Big Bang", prima dell’esplosiva espansione! L’uno ha esaminato la "crosta", il titolo di copertina e la pagina col nome dell’editore oltre che dell’autore. Per l’altro, quel fiore si è dischiuso, ne ha iniziato la lettura, ha sfogliato i suoi petali..."intravede" ed elabora, astrae e simula come potrebbe "crescere" la Parola di Dio. Il Signore Iddio gli ha parlato, in un altro deserto, ben lungi dall’aver posto un "sigillo", all’aver passato una "velina" ad un fantomatico "ultimo" profeta! Il Regista non ha ancora scritto la parola "Fine". La pellicola scorre ancora, il film continua, ma i fotogrammi si srotolano attraverso stelle e pianeti, galassie ed ammassi stellari! Il Divino ci aspetta, lontano, ai confini...dell’infinito. Il Padre ci ha fatto alzare in piedi ed ora chiama: "Cammina! Vieni da me, abbracciami!". Il "vecchio" non sente. Non può ne comprendere ne capire. Queste parole sono bisbigliate, avanti nel Libro. Per costui immutato e immutabile è il mondo. Tutto scorre ma, è come foglia secca, caduta nella corrente della Storia: sballottato, rotea e frulla nei gorghi del tempo, ma, non si muove. Anzi, peggio: ciò che non comprende dice sia opera del demonio. Prende il "giovane", lo mette in ginocchio, estrae il coltellaccio da sotto la veste e lo sgozza! Non ha fermato il ciclo delle sfere celesti, non ha fermato la mutabilità delle cose, non può perché così non è scritto. Il tempo passa a lui dinnanzi: cerca di strattonarlo, si abbranca, vuole trattenerne lo scorrere, strapparne il tessuto. Poi desiste: rientra in casa, apre la porta sul retro, esce in giardino e si siede, immobile...nell’occhio del ciclone!

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