giovedì 26 aprile 2007

Entropia

Siamo tanto a parlare di riciclaggio, d’ottimizzare le risorse senza depauperare l’economia della natura, ma questa, da sempre, utilizza questo modo, e noi siamo inventori...dell’acqua calda !
"[...] nulla si crea, nulla si può distruggere, ma tutto si trasforma".
È del Beppe il fare pipì ai piedi, tra le radici della pianta;
sarà della pianta avere un domani ai piedi il Beppe, nel senso della livella di Totò, a rendere comunque in pareggio la somma e la conta, la dispersione, il ritorno e il riutilizzo dell’energia dissipata e rimessa in circolo.
Io mangerò la sua mela e lei se la riprenderà, aspettando che la terra, domani mia coperta, avrà reso alla vegliarda il miscuglio dei miei ingredienti, e, da qui, un’altra mela per un altro Beppe...che farà pipì ai suoi piedi, che schiattando ritornerà a rimettere, in un eterno macinare d’impasti e rigurgiti.
Nella nuvola attorno a voi che mi leggete, davanti a questo schermo, ci sarà sicuramente una particella di quella gran gnocca della Messalina, un mattoncino atomico d’Annibale, un balletto di protoncini e atomucci - con girandola e giostra d’elettroni, che si rincorrono come bambini eccitati nel campetto dei giochi - di Pericle o di un semplice verme.
Se vogliamo vedere, il sistema della reincarnazione - oltre che per l’unghia - esiste, ed è questo !
Guardo un pelo, e non posso non pensare che anche lì si potrebbe nascondere una frazione di Giulio Cesare, un molecolina del perfido Stalin o di Lenin.
Mi fermo qui: non vorrei cadere in un...buco nero.
Tutte le cose sono animate da spiriti - i tanti "laterizi" del cantiere della vita - chiamati, invocati, adorati e rispettati, che taluni chiamavano e interpretavano in modo antropomorfo, altri con nomi più sussiegosi, a mettere soggezione, come quark, leptoni, muoni, tauone o neutrino.
I primi furono definiti - con disprezzo e supponenza - primitivi o selvaggi;
i secondi, fisici, scienziati, luminari del sapere.
Dove la differenza ?
Ognuno ha usato il suo tempo, i mezzi e le parole, a questi associato, per descrivere le stesse cose.
Forse che i grandi filosofi avessero di più di un progenitore più antico e meno di un nostro "cervellone" ?
Animismo, Reincarnazione…Entropia: tanti modi per descrivere una minestra !
Rispetto, gente, sempre rispetto ci vuole !
Chi verrà dopo di noi, lontano nel futuro, sarà a descriverci come appesi per zampe ai rami della cultura;
per noi lo erano i nostri antichi padri, a saltar da una pianta all’altra.
Eppure io, tu che mi ascolti e te che scuoti la testa, siamo cucina d’avanzi !
La nostra età è incommensurabile, si spinge nella notte dei tempi;
a quella che i nostri pomposi sapientoni descrivono come "singolarità" ( teoria del "checazzè" ), un momento dove prima non c’era nulla e, subito appresso, di tutto e di più: un modo elegante per non dire che, di cosa c'era dietro, non si sa una beata fava !
E si ride delle credenze dei nostri avi, o si pretende di ficcare nel gozzo dei nostri vicini verità assolute, con la coercizione della spada !
Impariamo ad essere umili, a capire che si è alunni e maestri in egual misura e tempo: in rapporto a questo, con riferimento a quello.
Imperi, civiltà, dei e divinità sono caduti, prontamente sostituiti e destinati a ripetere il ciclo, perché “Di tutte le cose sicure la più certa è il dubbio, come disse il buon vecchio Bertolt Brecht ( l’ho letta proprio ora sulla fodera di un contenitore di documenti, tappezzato d’amenità simili, come i pensierini nell’incarto dei baci Perugina ! ).
E dei pirla sono qui, a menar di coltello e scimitarra, sniffatori dei papaveri del fanatismo, a imporre del loro !
Dio-Entropia ha due semplici leggi, binarie e ineluttabili: tutto si trasforma...dopo ogni passaggio qualcosa si perde e, infine, tutto si estingue.
Un’ultima mescola e...l’ultimo spenga la luce !

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