«Et unum sunt»...che tutto diventi uno: è dire la stessa cosa, ma volete mettere l’effetto in sacro latinorum !
Il tutto termina con la celebrazione dell’ora sesta - la preghiera dell’ufficio quotidiano - a riverberare e mischiare tra le mura il verbo italiano al greco.
Quanto tempo. Quanti secoli. Quanto dell’astio, dei rancori, delle incomprensioni d’allora hanno lastricato le due strade, dopo che ognuno partì per opposti orizzonti.
Tutto si consuma quasi nell’indifferenza, al rumore di una grancassa mediatica che spara cazzate dello spessore del nulla, con la stessa facilità con cui il panettiere sotto casa sforna michette.
Distratti da scandali e separazioni di vallette, divette, mantenute, bambolone, bellocce e bellone, tagli di carne e tettume abbondante, camere d’aria gonfiate al silicone, siamo più a seguire pruriti e morbosità che riavvicinamenti d’altra fatta.
Non abbiamo più la vista per i tempi della Storia, ma ad ore, come quegli alberghetti dove si vive il piacere da una botta e via !
Tiriamo a campare.
O forse sono io, Don Chisciotte, che non m’accorgo essere carcassa d’altri tempi, che troppo s’è avanzata nel tempo.
Non svegliatemi, lasciatemi sognare, che voglio morire illuso e, per questo, almeno felice !
Da poco Chrysostomos II - patriarca della Chiesa ortodossa di Cipro - ha incontrato Papa Benedetto XVI.
C’è un matrimonio da ricomporre, e lo "stagnino" Chrysostomos deve saldare due fratelli, che guardano il mondo dando di spalle l’uno all’altro, seppure fusi nello stesso crogiolo.
«Et unum sunt».
È destino che le parti si ritrovino, così come la dea Iside fece con le membra disperse del suo sposo, Osiride.
Benedetto XVI e Alessio II, patriarca ortodosso di Mosca e di tutte le Russie: che tutto diventi uno.
Due anime, europee e cristiane, quella latina e quella ortodossa, non hanno più compiti, ma una MISSIONE da compiere: mala tempora currunt !
La croce di cui il buon Gesù volle farsi carico, al posto di tanti, ora è innalzata in più punti del mondo, dove tanti nostri sacerdoti sono umiliati, scacciati e martirizzati.
Un vile laicismo e un comodo relativismo li ha lasciati senza protezione, come quaglie liberate nella riserva di caccia, a far pietanza con panna e polenta !
Si vuole...l’Eurabia unita risparmiando sulle radici, piantare un palo della luce e aspettare che dia foglie e frutti.
...che tutto diventi uno: questa è l’Europa unita, a far sì che l’anima sia ancora a guidare sogni e speranze, a ridare voglia di vivere !
Chrysostomos ha portato esempio di casa: Cipro.
Come per un perso Egitto - a misura di tutti, prima che un fanatismo religioso ne minasse le fondamenta - o il vecchio e tollerante Libano, prima che parassiti di un allah minore vi attaccassero le proprie piattole, e ogni cosa non toccata da questi appestati, anche l’isola di Chrysostomos era casa di tutti.
Il 1974 fece da spartiacque, al grido di «Mamma, lì Turchi !», che l’invasero per un terzo.
Si portarono appresso dei coloni con mente e istinto da predone;
cinquecento chiese, monumenti e edifici cristiani di culto divennero moschee, stalle, pattumiere.
Affreschi e manufatti artistici furono depredati e rivenduti in aste internazionali.
Chrysostomos afferma: «[..] da parte nostra, tutte le moschee islamiche sono state restaurate dallo Stato cipriota, che ha chiesto di segnalare altri interventi necessari, perché la NOSTRA Chiesa s’incaricherà di farlo…a NOSTRE SPESE !».
Per menti bacate questo non è segno di mano tesa di fratelli, ma giusto gesto di sottomissione, da schiavi !
Come si può pretendere di essere rispettati quando siamo struzzi con la testa nella sabbia, buoni solo per fare uova corpose,frittate gigantesche e carne da macello.
Carni bianche, tenere: ventri molli dove affondare coltello e denti !
«Et unum sunt», perché nessuno possa menare diritto per numero o che il suo dio abbia maggior lustro d’altri !
E che una luce brilli anche in Occidente...che tutto diventi uno !
Io, secondo me…21.06.2007
mercoledì 25 luglio 2007
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