lunedì 30 giugno 2008

chYAHVEH

C'è una Bibbia nascosta, sconosciuta ai più, che anche il buon Dio c'ha avuto il suo scheletro nell'armadio e ha svolto il suo compito, la Creazione, partendo dalla classica "brutta copia", per poi far tesoro d’errori e orrori e stendere in bella calligrafia;
Buono per natura, non gliel’ha fatta ad appallottolare e cestinare lo scarabocchio e decise di far sopravvivere pure quello, lasciando però l'ingrato passaggio, dall'errare al perseverare, in subappalto, ad un suo manovale: chYAHVEH.
Entrambi ebbero i loro guai e, sia l'originale che la copia, ne ricavarono seri grattacapi;
sorvolerò sui dettagli, ma seguirò le peripezie, non di Adamo ed Eva, ma della seconda copia: Tony e Silvio.
Tony cominciò da subito a litigare, minacciando il Silvio con un programma:
- «Io a quello lo sfascio ! »
chYAHVEH s'incazzò e li cacciò, a che sbrigassero le loro beghe sulla terra;
Tony, per nulla mosso a soggezione, subito contestò lo sfratto:
- «Come al solito, papà, tu non c'azzecchi !»
chYAHVEH decise di attorcigliare quella lingua lunga lanciandogli una maledizione:
- «[...] io porrò ostilità tra te e il linguaggio: tu schiaccerai la testa alla grammatica e lei ti morderà il tallone»;
da allora, Tony sfasciò pure quella e chYAHVEH, sentendosi in parte responsabile, cercò di dare al suo Antonio un'altra possibilità:
- «Tu sei Di Pietro e su questo Pietro io fonderò le mie prigioni».
Mal gliene incolse, che troppo tardi capì che di tante a lui ne bastava una, per metterci l'odiato Silvio.
- «In galera ! In galera ! E poi, si può pure gettare la...chYAHVEH !»
Il nostro Tontino Di Pietro vorrebbe che il nostro continuasse la storia e il libro dell'omonimo rinascimentale:
"Le mie prigioni", del Pellico, Silvio, ovviamente !
Tanto è l'odio che lo divora, che è disposto a lasciare le carceri vuote o sbolognare quelli che le abitano e fare posto al frutto della sua maniacale ossessione.
Solo dal '94 al 2006 sono stati ben 789, dicasi sette-cento-ottanta-nove, i Di Pietri che hanno dato addosso al Silvio:
tempo e denari salassati all'intero popolo, per poi vederlo immancabilmente scagionato e assolto da ogni accusa;
nei tempi...morti, assassini, mafiosi, malavitosi, ladri, stupratori, grassatori, puttanieri, corrotti e porcheria varia, non avendo pari attenzione e sollecito giudizio, se n'è uscita dalle gabbie ringraziando la decorrenza di termini, le lungaggini e l'inefficienza di togati, più propensi ad incipriarsi davanti alle telecamere che a toglierci dai piedi tutti questi fantasisti del crimine.
Piccola differenza: il Berlusca lo vogliono infilzato con lo spillone, come un’oliva con lo stuzzicadenti, per comune obiettivo ( la cacciata ), ma motivi differenti;
l'uno, da immolare sull'altare del partito dell'Italia dei Veleni, secondo la liturgia della manetta, officiata dal gran sacerdote Tontino Di Pietro, che ne ha fatto un puntiglio, più che un punto di un programma, monotematico e Silviocentrico;
gli altri, ad obbedire - con promessa di zuccherini - a compagni di merende, che vogliono la pista sgombra, per far marciare la loro possente macchina da guerra di geometrica potenza: sono i signori, "Kompagnosky" e registi del "NO", anzi, del "NIET", subordinato non ad una sana opposizione, ma ad imporre che, se non del loro, allora l'Italia affondi;
è giusto che «Muoia Sansone con tutti i Filistei !» o, come per un amante che si nega: «Se non a noi, non la darai a nessun altro !»...la scheda del voto.
Non è colpa loro: anche questi hanno riflessi condizionati...allo sfascio.
Tontino poi, è pure patetico che, pur di battere sulla capocchia del suo chiodo fisso, lo cazzia, parificandolo ad un magnaccia, solo per aver raccomandato procaci bellezze, in cerca di celebrità, per dei provini, con scambi e baratti tra consenzienti maggiorenni, a far incontrare la domanda con l'offerta, per ogni cosa si decida mercanteggiare e mettere sul tappeto, sul tavolo o sul letto.
Ma, benedetto tontolone, che c...avolo parli e accusi il Berlusca d'essere parificato ad un pappone: non t’ha detto nulla la mamma, a farti capire come vanno le...cosce in quel mondo, che così era prima del e resterà dopo il SilvioBerlusca !
Piantala di giocare a fare Don Chisciotte, che aggredisce i mulini a passo di carica, alzando polveroni di farina, dopo avere brontolato come una pentola di fagioli, tanto che, per tanto fermento d'aria, non sono solo quelli a girare, in un frullare di pale !

Silvio, esasperato da tanto accanimento, pensa di "parlare agli italiani", per spiegare loro;
il timore è che Tontino Di Pietro risponda, e provi a..."parlare in italiano" !

Io, secondo me...30.06.2008

giovedì 26 giugno 2008

Santità...

Santità, Lei m'insegna...

al nostro buon Gesù toccò una croce, e d'essere appeso al chiodo tra due ladroni, a far da pietanza in mezzo a due croste;
oggi, almeno per i ladroni, non farebbe più notizia, che quei due devono avere avuto tempo di figliare come conigli e noi li abbiamo ereditati.
Meglio per la croce, che a noi la si vuole togliere e buttare alle ortiche, o dalla finestra;
e, per le puntine per appendere, c'abbiamo quelli del "chiodo scaccia chiodo":
prendiamo un ladrone per scacciarne un altro, ma poi ci rimane il problema di smaltire la munnezza, che si ammucchia.

Santità, Lei m'insegna...

il nostro Salvatore ( inteso come portatore di salvezza e non originario di Napoli ), ebbe il tempo di scambiare due parole con i vicini e sfigati compagni;
a dire il vero, l'avvio lo diede con gli sfottò, uno di quelli:
- «Se sei quello che dici, chiama tuo papà, che mandi le sue armate a scollarci da qui».
A dire il vero, qualche borbottio, un colpo di tuono, un rabbuiarsi della scena e un accavallarsi di nere e spumose nubi, cariche di tempesta, fecero capolino, ma il nostro povero Cristo, lo chetò:
- «Padre, perdona loro, che non sanno quello che fanno !»
Beh, non so se la sequenza...temporale è questa ma, in un modo o nell'altro, tutto questo accadde.
- «E smettila di prenderlo in giro», rimbrottò l'altro attaccapanni «siamo tutti sulla stessa barca, e non è il caso di prenderci per i fondelli a vicenda».
Tanto s'intenerì il caro Gesù che, al provvidenziale soccorritore contro il sarcasmo altrui, fece una promessa:
- «Tu sarai con me in Paradiso».


Santità, Lei m'insegna...

che nel messaggio evangelico ci fu un altro che si fece gli affari suoi e poi, scornato, se ne tornò a casa;
il buon padre suo, prese l'animale più grasso ( no, io allora non ero ancora nato ), lo macellò e lo fece ingozzare come un porcello, tanto era contento d'aver recuperato quel figlio, dato ormai per perduto.

Ebbene, sia nel primo che nel secondo caso, io avrei fatto la parte dello scornacchiato;
del "prendiperifondelli", a vedere chi, poco prima, rimane aderente alla croce, come un insetto sulla carta moschicida, mentre quando sgambettava prometteva mari e monti;
e, il disporre della polpa di dispensa, per quel fratello che s'era involato per il mondo, sbeffeggiandomi perché io rimanevo, pigro e pantofolaio, a lui, dicevo, neppure davo le ossa da ciucciare !

Ma, è nella storia dei lavoratori della vigna che avrei guadagnato il passaporto per l'inferno:
stesso salario per chi sgobbava dalla mattina, come per quello che è arrivato nel pomeriggio e, peggio, per il volpone, presente solo alla riscossione della paga;
io, che per natura seguo le regole, sarei stato uno dei fessacchiotti che timbrarono il cartellino all'alba e buttò le Molotov la sera, a bruciare le viti.


Santità, Lei m'insegna...

Che sono un cattivo cristiano e che il mio relativismo è vivace, come una certa anarchia nell'interpretare, "Io, secondo me", il sacro BibbiaVangelo, che magari sarei capace di impugnarlo, davanti un avvocato, il Testamento.

Santità: Lei ha ragione !

Perderò il Paradiso, ma credo che mangerò una bella vacca grassa e passerò allo scadere a prendere la busta paga, ma solo con il sudore della fronte per il troppo caldo e non per il lavoro.

Santità, mi perdoni, la lunga introduzione era per chiedere:
- «Ma pure nell'aldilà ci andiamo con nostra natura e stato, entrando chi come volpe e chi come gallina ?»

Giusto per illustrare da dove parte tutta questa mia. Ecco il fatto:
i resti mortali e gli ossicini di Enrico De Pedis, boss della Banda della Magliana, biancheggiano nella chiesa romana di Sant'Apollinare.
Santità, Gesù si porto appresso l'anima del buon ladrone, ma qualcuno della sua parrocchia si doveva essere montato la testa, nel pensare di emulare il nostro Maestro e cementare un assassino nel cassetto del tempio;
Di questo passo, nella tomba del Suo predecessore, potrà accomodare la salma di Totò Riina, quando trapasserà;
e Lei riservi una piazza, per Vallanzasca di qua e Cutolo di là.
No, Santità, non faccia gli scongiuri, che io Le auguro infiniti anni, a fare meglio quel che già oggi fa bene.

Santità, faccia sì - la prego - che il loculo di Enrico non sia cattiva abitudine e la cosa non faccia come l'unghia incarnita, prendendo...Pedis:
meglio: che nessun altro delinquente possa mai più prender per...lo culo e che, almeno da morto, diventi buono;
buono, sì...per concimare !

Santità, lo so: sono una carogna, ma non mi maledica;

potrà sempre, volgendo gli occhi al cielo, lavarsene le mani, di uno come me, esclamando:

- «Signore, perdona lui, che non sa quello che scrive !»

...oppure scannare la vacca grassa, che se gioco bene sul tempo, entro in Paradiso all'ultima ora, dicendomi pentito e rinnegando la mia natura di buffon di corte e giullare di penna !

E, per la mia futura carcassa, non c'è posto in un angolino, che sò...nella tomba di San Pietro Apostolo ?
Santità, la prego: faccia in modo che abbia la bolla di scomunica a fianco, quella che Lei sicuramente oggi mi farà avere.
Bacio le...l'anello, Santità.


Io, secondo me...26.06.2008

mercoledì 25 giugno 2008

Internescional standard inglisc

- «Ve chet in ander ve teibol...ai em niar ve cear...ve pen is on ve desc...ve ticciar...»;

Ah, che bello vedere che il mio inglese non è arrugginito, dopo secoli d'abbandono.

- «uan, tu, fri...sandi, mandi, ciusdi...genuari, februari, marsc...»,

madonna mia, come mi sento poliglottodo...poliglottide...polident...beh, insomma: conoscitore di lingue straniere;
l'altra sera c'era pure in televisione uno a cui avevo indicato la via, grazie al mio fluent inglisc:
una bella fotografia capeggiava dietro la presentatrice, nella trasmissione "Chi l'ha più visto ?".
E pensare che, a scuola, ci sono studenti che hanno la possibilità d'imparare tanti idiomi, e restano tanti idioti, asini e pigri, che non si sforzano di apprendere il segreto delle lingue.
Non solo in quelle, se è vero che sono come l'Italia tutta: pieni di "debiti", carenti in più materie scolastiche, come il Tontino Di Pietro per la grammatica...o si chiama Tonino ?
Quest'anno questi prossimi ripetenti sono di la dal Piave: di qua, i professori, come i fanti della prima guerra mondiale, sono ad innestare le matite rosse sui registri, al grido di:

- «No pasaran», non passeranno !

Ecco che, per queste cicale dello studio, si prepara la Caporetto degli esami, la disfatta, la rotta piuttosto che il rotto, l'anguillesco passare per quello della cuffia.

- «Tolleranza zero !» oddio, dove l'ho già sentita questa ?

Ecco che di questi scioperati del sillabario rimarrà solo ossa, anzi, ossi...di seppia.

Peccato che, la signora Caterina, la Petruzzi, responsabile per la struttura tecnica sugli esami, abbia fatto come la signora Giuliana Longari, che cadde su una domanda di carattere ornitologico, che le fece perdere il titolo di campionessa, nel famoso Rischiatutto condotto dal re dei gaffisti: Michael Nicholas Salvatore, più noto come Mike Bongiorno;

- «Ahi! ahi! ahi! signora Longari: lei mi è caduta sull'uccello !»

Facile è intuire il gioco del doppio senso, che da allora è entrato nel repertorio di comici e barzellettieri e nel ricordo della Storia;

Bene, anche la nostra povera Caterina è caduta sulla penna di pennuto e sul doppio senso, anzi, "doppio sesso" di stampo Longariano:
"[...] ruolo salvifico della figura femminile...", tema da sviscerare da una poesia del Montale.
Peccato che il poeta, in quelle sue rime, descriveva un uomo.
Ecco allora l'arte dell'arrampicata sugli specchi, della nostra amata Petruzzi:
- «[...] nelle ultime edizioni di "Ossi di seppia", spariva ogni riferimento al ballerino russo che l'aveva ispirato, per eliminare ogni elemento contingente ed esaltare il ruolo salvifico dell'amore assoluto !»
Geniale, cara Caterina: la parata è stata veramente geniale !
Come per la collega, la Di Nicuolo;
la "sciura", aveva preparato il testo in lingua straniera, per i maturandi...
"Inglese Standard Internazionale", quello usato dai Manager di tutto il mondo, quando comunicano tra loro, con regole molto flessibili rispetto all'inglese letterario.
Questo però l'ha detto dopo, quando la professoressa Woodhouse, madrelingua, c'ha trovato scolpiti almeno una trentina d’errori nel testo.

- «Ve chet in ander ve teibol...ai em niar ve cear...ve pen is on ve desc...ve ticciar...»
...internescional standard inglisc...asinorum nosque !

Io, secondo me...25.06.2008

martedì 24 giugno 2008

Il cazzeggio del Beppe

Tata-taratata-ta-ta...cloppete...cloppete...cloppete...Lalalalà-là-laaaaaaà...

Il cavaliere e il suo fido destriero sfumano all'orizzonte, diventando un puntolino, che si perde nelle prime luci del mattino o nella malinconia del tramonto, e una provvidenziale ripresa, con effetto "Occhio appannato" o da ubriaco, ne risalta il soffice ma grandioso finale;
una colonna sonora, un'orchestra monumentale suona in crescendo e accompagna il "quadrobipede" che abbandona il campo:
è il più classico dei classici e scontati finali di tanti film, western e non, con l'eroe che se ne va, dopo aver messo tutte le cose a posto e ben castigato i cattivi, pronto a tornare, al richiamo e lamento dei deboli e degli oppressi.
Modello di carta, per quelli come me, della sua generazione, è il buon Tex Willer:
forte, che raddrizza torti e pure ferri di cavallo, invincibile, inattaccabile, deciso, sicuro di sè, re del cazzotto e della "sputafuoco", più mitraglia che pistola, con migliaia di colpi e quasi mai scarica, che invecchiando non deve portare gli occhialini per leggere, il minoxidil, per rianimare una peluria craniale quasi estinta, il pannolone per l'incontinenza o la polverina, l'adesivo per dentiera.
Angherie, piccoli e grandi torti ed umiliazioni, prepotenze, prevaricazioni ed insulti: tutti i giorni siamo - chi più, chi meno - costretti a subire, per gerarchia piuttosto che per debolezza, attacchi alla nostra e altrui persona, a chi amiamo o stimiamo e, come per il dottor Jekyll e Mister Hyde, fantastichiamo di una nostra trasformazione: dall'educata e civile persona che siamo, al mostro, in grado di prendere per la collottola il violento di turno e appenderlo per i piedi;
a dire il vero, qualche volta capita quando, chiusi in quella corazza che si chiama automobile, vedi gente che sbuffa dalle narici, lancia fiamme dalla bocca, trabocca dai muscoli gonfiati e mostra il color rosso sincopato, che se solo una parte di quel momento di follia dovesse tradursi in realtà - e a volte succede, secondo la "regola del cric" - le strade sarebbero lastricate d'ossa piuttosto che d'asfalto.

Beh, quando mi capita, non riesco ad ultimare la trasformazione, che dal congestionato non mi riesce d'arrivare al "verde Hulk", e dall'auto non riesco ad uscire come Superman dalla cabina telefonica, dopo essersi cambiato dal mite al mito.
Mi consolo, del tanto che risparmio in vestiti stracciati, che si trovano questi muscolosi, quando l'esuberanza di bicipiti e pettorali esplode, assieme a bottoni e cuciture.

E poi, mi vedo:
- «Oste della malora: una bistecca alta tre dita, e una montagna di patatine fritte e croccanti, innaffiato da birra a fiumi !»
No, non funziona, che poi mi tocca la pastiglietta per il colesterolo, quella della pressione e il digestivo Antonetto, con contorno di fegato e girovita ingrossato e ingrassato !
E il "physique du ròle", dove lo mettiamo ?
Te lo vedi il Beppe, con il Panama in testa, il gilerino di quando s'è sposato, venti chili fa - la stempiatura, il salsicciotto, altrimenti chiamato maniglia dell'amore, rotolo di ciccia invece del cinturone, una salamella al posto delle pistole e le ciabatte con la faccia d'oracchiotto, al posto di stivali e speroni ?
Peccato, Tex Willer non mi viene bene: pazienza, m'accontenterò di vedere la serie di Rocky e Rambo, ed eviterò di sbraitare contro il camionista che m'attraversa la strada, urlandogli:
-«Vieni giù, se hai il coraggio, che "Ti spiezzo in due !"»,
per poi essere costretto a sperare di seminare King Kong grazie alla sveltezza, in rapporto all'armadio che comincerà la discesa dal predellino del carrarmato su gomma e dubito si farà impietosire dalla mosca, in ginocchio davanti a lui, con le mani giunte, a supplicare pietà.
Sempre che la sfiga non presenti il pulmino con l'intera squadra di canottaggio.

Lasciamo stare, che ormai sono sul viale del tramonto;
Tata-taratata-ta-ta...cloppete...cloppete...cloppete...Lalalalà-là.laaaaaaà...

- «Andale...andale, cloppete...cloppete...cloppete, a cavalcare verso la fedele poltrona, dove m'aspetta l'ultimo fumetto, il Texone gigante».

Che cosa ho voluto dire con tutto questo ?
Nulla: oggi avevo voglia di cazzeggiare.

Io, secondo me...24.06.2008

lunedì 23 giugno 2008

La rondine e la primavera

Certo, si dice che una rondine non fa primavera, ma succede anche questo, e non si deve ignorarlo, se non altro per lo spessore umano di chi ha compiuto il gran gesto.

"[...] I genitori di un ragazzo palestinese di 18 anni, ucciso qualche giorno fa dal fuoco dei soldati israeliani hanno deciso di donare gli organi del loro ragazzo per salvare altre vite umane".

Se mai l'umanità ha una sua valenza quest’atto sublime, da solo, acquista punti;
ma è il passo successivo che lo porta a raggiungere vette eccelse:

"[...] l'eccezionalità consiste nel fatto che il cuore [...] batterà nel petto di un altro figlio di Israele. La coppia ha preso la decisione specificando che non avrebbe avuto nessuna importanza l'appartenenza etnica, religiosa o nazionale dei futuri beneficiari [...] non ha voluto sapere in anticipo l'identità di chi avrebbe accolto nel proprio corpo la vita del figlio".

E ancora: "Sei israeliani salvati dagli organi donati dai genitori di una vittima palestinese".

La scelta non è stata a favore del "noi" piuttosto che "loro" e, dopo tanto, il buon samaritano s'è rifatto vivo.
Semplicemente: la preferenza è stata per la vita, in nome della sua sacralità, senza distinzione di razza o religione, appunto.
Io stesso non so se avrei saputo, in pari circostanze, arrivare a tanto: ero abituato a medici e ospedali israeliani, che curavano palestinesi, ma mai avrei creduto - dato l'indottrinamento, anche precoce - di trovare pari ritorno;
certo, i numeri sono di uno ad enne, ma dall'altra parte si è passati almeno da zero ad uno.
Solo un rammarico: i coglioni che si fanno esplodere in mezzo agli innocenti hanno poi una targa ricordo, una magnificazione e una mancia alla famiglia per l'apporto di carne da macello fornita;
questo ragazzo invece, mai: ne va della vita dei suoi genitori, che qualche "fratello" nella fede potrebbe non apprezzare il gesto, più abituato a cavalcare e soddisfare la morte che mantenere il soffio di Dio nei polmoni del prossimo.
"[...] i genitori hanno incontrato quelli del ragazzo in cui batte il cuore del loro figlio [...] è stato un momento molto emozionante: nell'abbraccio dei due padri è riposta una speranza".

Che il dio di ognuno faccia sì che non rimanga il volo di una mosca in un mare di latte e che la rondine non sia sola.
Dovesse mai essere che la madre di tanto rimanga sterile, meglio prepararsi ad affrontare l'altra, più prolifica: quella degli imbecilli, a che capisca che Sansone, se deve morire, non lo farà da solo, e che i suoi degeneri figli avranno la terra, alla fine, ma con loro sotto, da concime.

Tratto di mare a sud est dell'isola di Creta, 28 maggio, 18 giugno: "Glorious Spartan 08":
no, non è il vaglia postale, la prenotazione di un periodo di vacanza in quella meravigliosa parte di Mediterraneo, il nome dell'albergo e la categoria a 8 stelle:
Israele ha mostrato manico e mazza chiodata.

Oltre cento caccia F16 e F15, con l'ausilio d'aerei per il rifornimento in volo, hanno condotto una missione di 1500 chilometri: uno sputo, come andare e tornare dall'impianto nucleare di Natanz, uno dei calderoni dove sobbolle la broda infilare nel bombardone atomico che vuole il nano malefico, l'Ahmadinejad Mahmoud, lo Yeti di Teheran.
Leggo:
"[...] aerei per il rifornimento in volo, supporto velivoli per la guerra elettronica ed elicotteri che trasportavano i commandos dell'unità speciale 5101, conosciuta come Shaldag, e gli incursori della Sayeret, simulazioni per il recupero di piloti, eventualmente abbattuti in territorio ostile. Gli aerei hanno sganciato bombe, condotto raid contro i radar, attuato manovre evasive".
Il Mahmoud promette ritorsioni pesanti, l'ayatollah Ahmad Khatami minaccia conseguenze terribili.

Beh, c'hanno ragione: ancora senza la bombettona, gli manca il Viagra e i fottuti sono loro, che la carica se la devono dare usando ancora la manovella !

Chissà cosa arriverà prima: la primavera della rondine o l’inverno nucleare ?

Io, secondo me...23.06.2008

mercoledì 18 giugno 2008

Tony Manetta

- «Ti spiezzo in due !»

la minaccia sembrava trovare conferma del proposito negli occhi del massiccio pugile Ivan Drago, martello, più che falce, della vecchia russia: lanciavano fiamme e guardavano dall'alto in basso il povero Rocky Balboa, prima dell'incontro decisivo, nel film Rochy IV.

Lo stesso aveva fatto Tony Manetta - all'anagrafe, Antonio Di Pietro - grande inquisitore di corrotti, ai tempi di "mani pulite", dove squagliò, come neve al sole, l'intera Democrazia Cristiana, con i compagni di merende del Partito Socialista di Craxi, sommersi e sputtanati, accompagnati alla gogna e bersagliati da cori di "Ladri ! ladri !" e subissati dal lancio di monetine, nuova forma di lapidazione politica, che lasciò più segni dei sassi.

L'ha puntato, come la zecca per il cane e ha promesso:

- «Io a quello lo sfascio !»

allora era pubblico ministero e riferì con parlar forbito al procuratore Borrelli;
me lo vedo, a tirare su la manica della toga fino al gomito, braccio teso e il pugno chiuso, pronto a far impattare il maglio sul grugno del povero Berlusca a fare la parte di Rocky e, come il sacco di sabbia, da allora incassa pappine a destra e manca, cazzottoni e mazzolate.

Non ha mai smesso di voler attaccar briga: s'è accapigliato con tutti e per tutto, che bastava trovare sfogo per un carattere iracondo e fumino, forgiato dalle granitiche certezze di classe di provenienza, dove gli dei indossano la toga.
Il Tony Manetta ha cambiato parrocchia, che la politica rende meglio e "Pecunia non olet", il denaro non puzza;
s'è portato appresso la dote, la valigia di cartone, chiusa dallo spago, e dentro non ci ha messo il caciocavallo, ma la vecchia veste d'inquisitore e la bibbia della categoria, che di comandamenti - per gli altri - ne impone ben più di dieci.
Come l'ago della bussola, caparbiamente punta sempre il dito in quella direzione: Arcore, nido del cavalier Berlusca.
Ormai fissa l'albero, che la foresta non s'accorge nemmeno più che gli sta d'attorno e, nel gregge che frequentava ce ne stavano altri, che gli erano scappati per il rotto della cuffia;
ma, chissenefrega: lui quello, e quello solo, vuole sfasciare.
Bastian contrario, ottuso toro che carica, solo al muovere di panno, missile terra-aria che insegue bersaglio fisso, tarato solo sul fatto che quello fiati.
Non voglio sfasciacarrozze, mi sta sulle palle il Rodomonte, il Capitan Fracassa, l'Ivan Drago che vede in ogni stanza un quadrato, un ring, che basti suoni il campanello d'una bicicletta o della porta perché si metta in difesa e meni fendenti all'aria.

C'abbiamo le galere piene, ma di costruire nuove prigioni, neanche a parlarne, vero Tony ?
Sospendere tutti i processi riguardanti i reati commessi fino al 30 giugno 2002, puniti con una pena detentiva inferiore a 10 anni ?
- «Norma "salva-premier" !»
Mai sono riusciti, alla resa dei conti, a condannare Berlusca-Rocky, neppure per un divieto di sosta, e ammonticchiano assoluzioni su assoluzioni, come per le figurine Panini;

chi è il furbo, chi l'incapace o, chi l'innocente e chi il persecutore ?

La norma non cancella nulla, ma da fiato e modo di mettere un assassino o un terrorista dietro le sbarre, non farne scadere i termini di carcerazione, che certo sono reati più gravi e lesti da levar di torno !
Tony, so che il tintinnare delle manette è come lo sniffo per il tossico, ma cerca di darti una calmata, che l'Italia non è un'osteria, dove poter menare le mani.

Tanto è il livore del vecchio inquirente, lo sballo della vecchia onnipotenza, il conciare la pelle al prossimo, che le cazzate abbondano sulla bocca dello stolto:
- «Se passa quella norma [...] a Provenzano d'ora in poi conviene di più candidarsi anziché essere latitante».
Ha sputato di suo, il cervello fino dell'IdV: l'Italia dei...Veleni.
Beh, porterò il tuo suggerimento al caro Provenzano: tu Manetta, scrivilo...magari su un pizzino !
Forse, caro Tony, se sei veloce, il cavaliere lo freghi sul tempo:
fai una soffiata, alle orecchie dei tuoi vecchi colleghi, che forse ce ne trovi uno pronto ancora a fargli avere un avviso di garanzia...tramite il Corriere, come si fece nel '94, durante il primo governo Berlusconi, riunito a Napoli, davanti ai capi mondiali, che si venne da conoscenza prima dalle pagine del quotidiano che dalla fonte interessata.
E sì: i riflettori non fanno schifo a nessuno.
Alla Camera e al Senato, da anni, s'è affiancato il "parlamentino" del Consiglio Superiore della Magistratura, con un potere da fare invidia e paura, secondo a nessuno.
Lor signori ormai si permettono di cassare e cazziare persino disegni o decreti legge, che solo possano dar a pensare di aumentarne il lavoro quotidiano, e sono ben lungi dal formulare garibaldino "Obbedisco !", e questo non ha nulla a che fare con l'autonomia, che di catene non ne hanno.
Ecco la nuova chiesa, con i suoi sommi sacerdoti, che dispensano bastone, carota e olio di ricino, rendendo conto solo a Dio che, impegnato e distratto da altro, non sì è ancora accorto di avergli firmato una cambiale in bianco, una delega valida "in saecula seculorum".
E pure lui, se non starà accorto, si vedrà recapitare un avviso di garanzia se Manetta dovesse cambiare osso da rosicchiare.
- «Misure che si usano solo in Colombia, contro terrorismo e insurrezioni», sbraita, alla notizia dell'impiego di militari nelle città, per affiancare le forze dell'ordine nei controlli, lasciando modo di impegnarsi su fronti più caldi.
Come cittadino sono onorato, orgoglioso, rassicurato, di vedere i nostri in divisa a pattugliare le strade, deterrente contro i criminali e protettori per i miei cari e le mie cose.
Chi cazzo credi d'essere, Manetta, per non accettare una mano da questi generosi ragazzi ?
Pensi che sono buoni solo per giocare ai soldatini ?

Ma, a parte la grana, la busta più sostanziosa, perché non sei rimasto a fare quel che ti riusciva meglio, a gonfiarti come un tacchino e sentirti padrone della vita e della morte, nel palazzo di giustizia ?
La conosci la teoria del massimo incapace ?
C'è un limite per ognuno: al di sotto o alla pari, sei un genio, perfettamente adattato allo scopo;
sopra, hai superato le tue capacità, non sei più nessuno: anche se hai raggiunto l'apice, sei massimo...massimo incapace.

Ma non mi capirai;
ormai sei abituato ad usare il cric per le noci: non le apri, le sfasci !

Io, secondo me...18.06.2008

martedì 17 giugno 2008

Banca...rotta

Oggi mi sento quasi come se sputassi nel piatto dove mangio che, se non sono di quella, in banca ci lavoro e cerco sempre di salvare la faccia dell'istituzione, di cui una delle appartenenti mi offre pane e companatico;
spero mai, tra i tanti corsi che c'è dato fare, ne arriverà uno simile, che mi sembra un'elegante forma di prostituzione, seppure d'alto bordo.

"Da settembre lezioni di dialogo per dipendenti Banca popolare di Milano [...] per la prima volta dirigenti e sportellisti potranno conoscere i principi della religione islamica e le differenze tra questa e le altre due religioni monoteiste, il Cristianesimo e l'Ebraismo".

Il piano di formazione realizzato dall'Accademia di studi interreligiosi di Milano (Isa), mi pare di una coglioneria abissale, che già il partire è con il piede sbagliato;
conoscere mi sta bene, che mai si termina d'imparare e gli esami non finiscono mai, ma è la gerarchia insita nel percorso strutturale che mi pare dispensa d'asini, a far girare la macina per fornire farina ad altro mulino.

Impariamo prima dal libro e dal verbo più antico, dall'ebraismo, e le differenze saranno a studiare tra questi e le altre due religioni monoteiste, il Cristianesimo e l'islam !
Non giochiamo con i pesi, ma con le misure, che dalle fondamenta s'arriva al tetto e le tegole coprono, ma non cancellano e schiacciano la casa, ad avere ben chiaro chi e cosa c'era prima e chi arriva a riscuotere la paga a mezzo e a fine lavoro.

E la sciura Isa, accademia più della crusca che della farina, non si copra le pudende con la mutanda d'etichetta fine, di studi "interreligiosi": inter forse è nome della squadra del cuore, non certo a significare "fra" le religioni, che la presentazione dispone una prima sul podio alto, e le altre ad accontentarsi di medaglia d'argento e bronzo e, da sotto, a prender esempio e far figura di parenti poveri, di barboni, rispetto al sopra.

"Il corso vedrà come protagonisti alcuni dirigenti della Comunità religiosa islamica italiana (Coreis) e, partendo dai principi della religione islamica, analizzerà anche quelli delle altre due religioni monoteiste, per poterne capire i punti d'incontro";

...la terra è ferma, centro dell'universo e tutto gira a lei attorno...

Mi sa che al prossimo Galileo non andrà bene come all'altro: sarà...sul filo del rasoio e, più che acqua, dovrà tenere il sangue in gola !

"[...] spiega il responsabile delle comunicazioni esterne dell'Accademia Isa, Abdel Azim Pisano: abbiamo subito riscontrato un certo interesse da parte della banca, che vede come sempre più forte e radicata la realtà degli immigrati in Lombardia, i quali oltre ad essere risparmiatori sono diventati anche imprenditori. Già ora i depositi degli immigrati sono significativi [...] per migliorare il rapporto [...] si è pensato di tenere un corso per i dipendenti sulle diverse culture e mentalità con le quali dovranno avere a che fare, superando gli stereotipi che spesso sono creati dai media".

Ah, ecco: è una cospirazione dei media...stereotipi, preconcetti, quisquilie, pinzillacchere, bagattelle;

Ebraismo e cristianesimo confinati dietro la lavagna, ripetenti e somari in eterno castigo, mentre in cattedra salgono altri, portatori di valori, anzi, di ricchezza: palanche, monete sonanti;
traduco, per la banca, che si dice di Milano: franch, sghèj, svánzegh, franchitt, danee !

Un vecchio saggio usava dire: "Chi vusa pusè la vaca l'è sua", ovvero, chi urla di più ottiene la proprietà della mucca;

nel nostro caso, più che urlare, basta pagarla, la vacca.

Io, secondo me...17.06.2008

lunedì 16 giugno 2008

Dalla A alla...H

Si dice che la filosofia e suoi maestri siano nati in Grecia, a coltivare "attività conoscitiva rivolta ad interpretare i principi fondamentali della realtà e le condizioni di conoscenza ed esistenza umane";
Falso: quella e i migliori suoi sono di Napoli, ed ognuno di quelli conosce, ce l'ha nel sangue, per istinto, capacità e dote innata.
Io, abituato a voli pindarici nell'uso di parole e concetti, prolisso distributore di chiacchiere, inchiostratore di bla-bla-bla, mi trovo spiazzato con quelli, che ti ghiacciano il profluvio e trabocco di chiacchiere con un tiro di somma fulmineo e fulminante.
Lui, tanto per cambiare, si chiama Antonio, il classico Nino, per gli amici: lavora in una piccola libreria, di un viale di Milano;
nei miei frequenti giri, nella metropoli meneghina, quella piccola bottega profuma di carta e stampa e, essendo la prima sul mio iniziale tragitto, m'attira come il negozio di pane e la caffetteria, con le fragranze, gli odori che spandono, nativi ed ammalianti profumi mattutini.
Io e Nino ci scaldiamo la favella, scambiamo le prime impressioni, i commenti acerbi delle appena sfornate notizie di telegiornali e quotidiani, freschi di voci e stampa.

- «Hai sentito, Nino: sul nucleare l'Iran si fa beffe anche di Solana».
Senza smettere di impilare, spostare, catalogare e ordinare libri, ingobbito sui tomi da riporre, spara la prima del giorno:
- «Dicette 'o pappice 'nfacci' a noce: dàmme 'o tiempo ca te spertoso»,
...disse il tarlo alla noce: "Dammi il tempo per bucarti".
Beh...mi ha chiuso la diga prima che potessi rilasciare pensiero;
Ahmadinejad 'o pappice Mahmoud è da qualche tempo che rosicchia le fondamenta di burro di una Eurabia infiacchita e imbolsita, incapace di reazioni incisive, su tutto.
- «Hai ragione, Nino: il troppo cazzeggiare ha dato al nanerottolo la sensazione d'essere un gigante e, chi gli urla dietro, è solo un popolo dei "grand, gross, ballabiott, pussé ciula che baloss", grande, grosso, buffone, più stupido che furbo».

Leggo: "L'hanno accolto a pesci in faccia; Solana, il rappresentante dell'Unione Europea, della politica estera di Bruxelles, a Teheran per la questione del nucleare iraniano, è stato zittito fin dall'inizio, prima ancora di misurarsi con Manoucher Mottaki, ministro degli Esteri dell'altra sponda [...] se la richiesta è quella di sospendere le attività d'arricchimento dell'uranio, nemmeno saranno prese in considerazione";
'o pappice ha già scavato: inutile chiedergli di uscire e tappare il buco.
- «'A gallina fa ll'uovo e o gallo ll'abbruscia 'o culo»
...la gallina fa l'uovo e al gallo brucia il sedere, esclama Nino, il saggio;
Solana, il gallo, può solo fare melina, tirare l'ora della coincidenza per l'aereo che lo riporterà a casa.
- «'O peggio surdo è chillo ca nun vo' sèntere»...il peggior sordo è quello che non vuole sentire;
e l'Iran di Mahmoud chiude le trombe d'Eustacchio, e suona i tromboni per i trombati: quelli del 5 + 1;
no, non è la combinazione vincente del Superenalotto, ma lo schiaffo che si prendono i cinque membri del permanente consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ( "Iuessei", Cina, Russia, Francia e Gran Bretagna ) e il "numero Jolly", la Germania.
- «All'altare sgarrupato nun s'appicceno cannele»: all'altare malandato non si accendono ceri, e questi signori, invece della tavola liturgica, c'hanno quella della pietra tombale, che al massimo ci portano i fiori !
Se mai ce ne fu, reputazione, credibilità e rispetto ce li si è giocati nei tanti bizantinismi e tiriamo a campare;
- «A vacca, pè nun mòvere a coda, se facette magna' 'e ppacche d' 'e mosche»
...la vacca per non muovere la coda si fece mangiare il sedere dalle mosche !
Più che scoperto, il nostro culo e scorticato, perché, come continua Nino,
- «Mentre 'o miedeco sturéa, 'o malato se ne more»
...mentre il medico studia, il malato muore.

Ahmadinejad 'o pappice ora c'ha dato l'olio santo, l'estrema unzione: sì è convinto che can che abbaia non morde.
- «Mazza e panella fanno 'e figlie bell; panella senza mazza fanno 'e figlie pazze»
...bastone e pagnotta rendono i figli belli; pagnotta senza bastone rende i figli pazzi;
Mahmoud è la prova che aveva ragione qualcuno, nel dire: "Non di solo pane vive l'uomo".
Quando era momento, serviva un bastone; perché, "quando ce vò ce vò! "
- «A lo ffriere siénte l'addore, a li cunte siénte lo chianto !»
...al momento di friggere senti l'odore, al momento di pagare senti i pianti !
E sì, il funghetto atomico andrà a cuocere e rosolare, sfrigolando e dorando tante carni.

Dio disse: "Io sono l'alfa e l'omega, il principio e la fine";
'o pappice s'accontenta di andare dalla "A" alla "H", che è lo stesso:
dalla bomba atomica a quella all'idrogeno.

- «'A morte nun tene crianza»: la morte non ha educazione.

Io, secondo me...16.06.2008

venerdì 13 giugno 2008

Colombo di pace

Vorrei tranquillizzare i più e dire: - «Sarò breve», ma stavolta no, non posso, perchè riduttivo, come tentare di spiegare l'universo affermando che, alla fine, il tutto si riduce ad un gioco di scontri tra biglie di varia dimensione e rimbalzi di sponda.

Ci sono momenti nella vita che, per quelli come me, comuni mortali, pare di toccare il cielo, d'essere arrivato ad un passo dal concederti attenzione, trattarti meglio, sentirti importante, risplendere, fosse anche per effetto di semplice luce riflessa: la fortuna di avere trovato la posizione migliore per ricevere e convogliare quel calore, come un vecchio dinosauro al cospetto del sole;
ti senti realizzato, completato, appagato: percepisci la tua unicità, seppure particella, nel carnoso gruppo che ti circonda e di cui riconosci abbraccio.
No, non è vanità ma, circondato da persone eccezionali, ognuno con corposi vissuti e sostanziose qualità, acquisti fiducia, conoscenza, relazione, collocazione e ne diventi valore aggiunto.
La pagella, i "crediti", gli amici, prendono forma, e si chiamano Fabio, Andrea, Mauro, Daniel, Claudia, Alessandra, Adriana e...e...tanto per fare nomi;lista senza gerarchia e cognomi, per non correre il rischio che, una memoria burrosa e volatile, faccia scivolare via qualcun altro, non meno grande perchè dimenticato ma vittima di quel mio gommino mentale.
Un primo assaggio, un incontro con il "nostro" Magdi Cristiano Allam l'avevo avuto, ma in forma più "ristretta": poche persone, seppur notevoli, ma in numero contenuto, giusto a starci in un salottino;
questa volta invece si trattava del "nientepopodimenoche" Istituto Salesiano, intitolato ad uno dei santi più amati dalla mia Milano, Ambrogio;la "stanzetta" di ritrovo era un pochino più ariosa, chiamata e dedicata ancora alla santa buonanima.
In pratica era un'aula, con i suoi bravi banchi e il telo dietro la cattedra dell'oratore, che mi pareva d'essere tornato ad avere il batticuore, le palpitazioni, il cuore a tamburello dell'alunno alla prova d'esame;
e già, perché, all'atmosfera da "chi interroghiamo oggi", s'era aggiunta lei, la Valentina, e mica una qualunque, ma la Colombo, ora signora Allam !
Grattando nello sgabuzzino mentale, lentamente affiorava l'elenco del "caspiterinacosaècostei";
non è solo "la bella moglie di", ma la conferma che, dietro ad un grande uomo, c'è sempre una gran donna e, a tanta grazia e ben di Dio, segue sostanza:
ricercatrice presso l'IMT ( Scuola di alti studi ) di Lucca, cura la rubrica "Nuovi Averroè", sulla rivista "Tempi", è la traduttrice del premio Nobel per la letteratura Nagib Mahfuz e di tanti altri autori arabi, collabora con il Center for the Liberty in the Middle East ( Bruxelles / Washington ) ed è Senior Fellow presso L'European Foundation for the Democracy ( Bruxelles ) e, scusate se è poco, è pure scrittrice e ha pubblicato i suoi bei libri.
Ora, tutto questo dire, per collocare me in confronto ad una come lei, e non solo nel banco.
- «Oh, che piacere, finalmente conosco Giuseppe ! », e fino a qui, tutto bene:
altri, prima di lei, hanno pronunciato la fatidica frase, per poi pentirsi;
si afferma che errare è umano, ma è il perseverare che è diabolico:
- «...bene, adesso io mi siedo qui e tu di fianco».
E te pareva: ecco l'ennesima riedizione di "La bella e la bestia".
Ussignur, non è colpa mia: il Padreterno, al momento di darmi forma c'aveva, in una mano il modello, che era una via di mezzo tra Brad Pitt e Tom Cruise;
Gabriele, l'arcangelo, gli era venuto a dire che gli avevano fregato una mela e lui s'è distratto un attimo ed ecco qui: l'assemblato tra Yul Brinner e Giorgio Gaber, che invece d'avere il naso del primo e i capelli del secondo, mi sono trovato la pelata di uno e la proboscide dell'altro !
Una leggenda metropolitana vorrebbe che il profilo greco piaccia alle donne: non c'ho creduto più da quando una, sulla spiaggia, m'ha pregato di stare di profilo, che non c'aveva l'ombrellone !
«Beh», mi sono detto, «è tipico delle donne, l'istinto materno, che le fa prestare maggiore attenzione al figlio venuto peggio, anche se non è il suo» e Valentina, nell'attesa di festeggiare il primo compleanno di quello splendore di bimbo loro, che è Davide, possiede indole e inclinazione, a dare abbuoni e consolazione ai meno fortunati.
Finalmente il nostro Cristiano arriva ed è tutto nostro, per un tempo sempre avaro, per chi non lo vorrebbe mai con il contagocce.
La presentazione è importante, uno per uno, che finalmente si materializza anima e corpo di tanti, altrimenti "fantasmini" della rete;
superato "l'esame finestra", nel senso che non mi hanno buttato da quella, ecco, nella nuova materialità acquisita, metabolizzare quanto Cristiano ha in progetto di fare e offrire a breve, una piccola rivoluzione e rivelazione di quanto voglia prepararci a sfide più grandi, a passare oltre, a non restare semplici voci, che si palleggiano teorie senza poi dare forma a nulla di pratico.
Non basta il puntare il dito su quello da non fare, che non va bene, ma anche dare concretezza al potenziale di tante belle menti, che una sapiente regia ha saputo mettere assieme, a formare una forza, una testa d'ariete che sappia sì abbattere quel che non sta in piedi, ma gettare anche fondamenta su altro che abbia basi consolidate.
Timonieri ne abbiamo: Cristiano, Valentina e collaboratori "stretti", che ancora il girovita non mi permette d'essere tra quelli, ma dobbiamo trovare la battuta di tamburo, perché si remi a tempo e la nave navighi spedita, ad andare lontano e non girare in circolo vizioso.
Allo studio i mezzi tecnici e tecnologici;a seguire, corsi di "tamburellite", a trovare il sincronismo del muovere ordinati ed essere penetranti, come una falange.
Ben disponibile di ritornare a scuola, sperando di non finire dietro la lavagna, con il cono in testa e le orecchie d'asino, ritagliate con il cartone.
Otterremo vitalità, perché avremo, assieme, coscienza e conoscenza;dal penso, quindi "ci" sono, al penso, quindi sono: dal semplice esistere ad essere, dal mangiare per vivere, ma anche per crescere e, dal maturato al divenire.
Non saremo ne resteremo una delle tante unità immobili, paralitiche, stagni senza più affluenti, impressi nella rete digitale come insetti sulla carta moschicida:
Non ringrazierò mai abbastanza il buon Dio per avermi fatto incrociare le strade di persone così, come dei tanti amici, di cui mai neppure avrei potuto pensarne l'esistenza o venire a contatto, se un disegno, che io credo superiore, non avesse fatto sì che un ragnetto laborioso avesse a tessere la tela e unire al centro le tante parti.
Come in ogni aula, per alunni e maestro, suona la campanella: il segnale che Cristiano deve migrare nel vicino Auditorium, all'incontro con il Rettore maggiore dei salesiani nel mondo, Pasqual Chavez;
ecco il ritrovare e rinnovare l'opera di Don Bosco, i frutti della sua ricerca e attenzione ai bambini, a farne uomini e donare valori: con soddisfazione di entrambi, ecco Monsignore indicare Magdi Cristiano come esempio vivente, lavoro di quel tempo, in questo spazio, semina di quel Santo e della Provvidenza.
Più di cinquant'anni ci sono voluti, ma dai fiori la pianticella è passata al frutto, ed ecco la conversione;
nei tempi e nei modi, come volontà di Dio, dai cui piedi Cristiano non si è mai allontanato, perché da sempre il suo cuore gli appartiene.
Valentina, più tardi, parlandoci della decisione che prese di diventare traduttrice e imparare l'arabo, disse che la cosa nacque quasi per scherzo e per caso ma - ascoltami, Valentina - non è vero:
la tua strada doveva trovare quella di Cristiano e da voi doveva essere Davide;
Voi siete nati da sorgenti lontane, ma ad affluire, dopo un tormentoso cammino, per specchiarvi negli occhi del vostro bimbo.
Come dice una bellissima canzone dei figli d'Israele: "Era scritto nelle stelle";
e i Salesiani hanno servito e seguito Dio, lo hanno onorato come loro solito, secondo loro natura e senza l'uso della spada.
Tanti hanno seguito le parole di Chavez, il dire di Allam, il portare a galla l'oro che c'era in quel corso;
la gente, quella che tu ami e a cui ti piace mischiarti, caro Cristiano, mi ha fatto sudare:
l'emozione che si era creata in ognuno aveva innalzato temperatura e palpiti.
Te ne sei accorto vero, amico nostro ?
La cena di commiato, ti ha visto arrivare tardi: l'amore della gente ti ha rapito, rubando un poco di te al tempo che ti voleva solo nostro, ma non importa, che quando sei felice ti brillano gli occhi, e avrei voluto che si spegnessero le luci, per vedere ancora meglio quel brillio.
Tra pochi giorni il vostro “aeroplanino magico”, Davide, festeggerà il suo primo anno di vita.
Mi ritornano in mente le parole di Suor Pier Teresa, che aveva raccolto le speranze di una persona meravigliosa, dove non era importante che tu fossi in una scuola cristiana, ma che crescessi bene;
quella persona speciale era la tua mamma, caro amico nostro, e il giorno del compleanno di "Ghighè", lascia un posto che, anche se sembrerà vuoto, non è vero:
lei ci sarà, felice, con voi.
Me ne sono andato e, nonostante avessimo scavalcato un giorno, con la sensazione che un genietto dispettoso avesse accorciato le ore.
- «Arrivederci»: un saluto al responsabile degli "angeli custodi";
nella saletta successiva, al resto dei meravigliosi "ragazzi" della scorta, ho preferito un «Buonasera», nel timore che si fossero parlati per radio e, il loro capo, gli avesse detto di stare attenti, che quel tipo proferiva minacce: non c'era bisogno che dovessero rivedere la sua brutta faccia.
A loro, ripeto quanto già detto, ma con riconoscenza:

- «Ragazzi, grazie d'esistere ! »

Io, secondo me...13.06.2008

mercoledì 11 giugno 2008

Il falso e il profano

Eccomi allo scrivere che, in partenza, parrà come lo svolgimento del più consunto, trito e comune tema in classe, e del banalissimo suo titolo: "Descrivete una vostra giornata".
In verità, annuso, nel mio procedere e con una punta di melanconia, antichi odori e polverose emozioni, quando oggi, a dimostrare mia ignoranza e grigiore di pelo, il tema del mio giurassico evo non c'è più.
Pazienza: coabiterò con le voci che sento solo io, che se un tempo sorridevo a vedere un anziano parlare da solo, oggi mi toccano le prove d'esordio, per prepararmi a quello.

A Milano, dietro le mura del palazzone dell'assessorato al traffico e Comando Vigili Urbani in Piazza Beccaria, dove la fine di Corso Europa trova incrocio ortogonale per la svolta sia verso Via Larga sia verso Largo Augusto, c'è come una nicchia, una piccola rientranza con un rettangolo di verde e una betulla maestosa, dritta nel mezzo;
un mondo sincopato, d'umanità sempre con il piede sull'acceleratore, sciama lungo il marciapiede, e difficilmente degna di uno sguardo quel piccolo spicchio, un francobollo di spazio:
forse per quello si era messo lì, quel che ancora si segna e indica con il termine sbrigativo di "Barbone".
Poco defilato, solo tre ragazzini lo stavano guardando, ed uno cercava l'inquadratura migliore, per immortalarlo con il suo telefonino, sicuramente per poi mostrare ad altri o inviare in rete, all'onnivoro mondo di occhi curiosi, non più interessati ai fatti ma all'effetto.
L'età di quel povero cencio d'umanità era indefinibile: invecchiano precocemente ma, in quel vestire, trasandati, imbottiti e rigonfi di panni, pezze e stracci, parrebbe centenario pure un adolescente;
L'attenzione e l'attrazione dei novelli cineasti, presi a filmarlo, era concentrata sul fatto che, il miserello, aveva i pantaloni ( più di uno, come per il sopra: si portano appresso e indosso tutto il guardaroba ), calati fino al calcagno e, nudo dalla cintola in giù, si controllava con attenzione, forse perché non era riuscito a contenersi e aveva bagnato i - per lui - preziosi tessuti.
Se mai si volesse certezza e certificazione di miseria, eccola.
Passo oltre, nella piena consapevolezza d'impotenza, di non essere utile a nulla, di non potere nulla, di non servire se non a dar di nota e descrizione e nella mente scatta il ricordo del visto, in altro tempo e spazio.

Come un regista, vivo il cambio di scena, lo sfumare di un'immagine, il riformarsi e messa a fuoco d'altra.
Sempre nella metropoli meneghina, ma in altra dimensione spazio-tempo.
Campo largo: Convento dei Cappuccini di viale Piave 2;
campo medio: uscita dalla mensa dei "poveri";
ai generosi frati, è dato modo di rispettare l'evangelica parola del "Dare da mangiare agli affamati" e pararsi dal rischio di rappresaglia, che il buon Gesù avvertì:
- «Quel che farete al più piccolo, lo farete a me...occhio, che sotto mentite spoglie ci potrei stare: vi metto alla prova, e poi facciamo i conti».
Camera in avvicinamento, piano americano: gruppo di famiglia ripreso dalle ginocchia in su, a riempire tutto il campo;
l'allegra combriccola accorpa un vecchio e il giovane: omaccioni con relative aderenze femminili, dall'imponente matrona con bimbo a rimorchio e giovinetta con bebè a tracolla, tutti in sghignazzi e schiamazzi, a squarciagola.
Andavano al lavoro: le donne ad allungare la mano, per l'elemosina, nelle borsette o per portafogli, e gli uomini, ognuno con stampella a seguito, ad occupare posizione, dove certo badavano bene a non saltellare, come li ho visti io, nella "partenza sprint" dopo generosa e gratuita libagione.
Ancora oggi mi chiedo: ridevano degli ingenui frati o degli italiani, tanto facili da coglionare ?

...intraprendenti e furbi, maledettamente e oltre l'immaginabile, che se gli molli un Euro, fanno come con le ciliegie:
- «Dai, ti prego, dammene cinque; sto male e devo assolutamente prendere la medicina !»
e l'uomo mostra una scatoletta, scritta e nome impronunciabile, parzialmente timbrata da un ritaglio d'impronta di scarpa e sicuramente recuperata nelle vicinanze di una farmacia...magari un lenitivo per dolori mestruali;
e il melodrammatico, dove lo mettiamo ?
- «Ho due bambini, dormiamo in un furgoncino: ti prego, ho bisogno di almeno cinque Euro, sennò, giuro, non ce la faccio più...m'ammazzo !»
Settimane dopo, nonostante ( c'ho la faccia ma non sono scemo ) non gli vessi mollato una palanca, eccolo, vivo e vegeto, ad abbordare un altro con la faccia da credulone.
Tutta l'Italia è diventata una corte dei miracoli, salvo che, per i più, siamo un mondo di libere galline in pari di volpi, che fingono di essere impagliate.

Io, secondo me...11.06.2008

martedì 10 giugno 2008

Moschiese

"Quel che è mio è mio, quel che è tuo è mio".

Il segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, Monsignor Giuseppe Betori, ha ricordato, nei confronti di quei preti che concedono dei locali ecclesiastici per la preghiera musulmana che, così facendo, "[...] alienano per sempre quegli spazi alla fede cattolica e lo affida per sempre all'Islam [...] secondo un'antica consuetudine, quando un terreno o uno stabile vengono utilizzati per la preghiera dei fedeli seguaci di Maometto, quello spazio non è più disponibile per le altre religioni".
Si, perché lor signori – quelli, seguaci ed emuli di BinlAllah - c'hanno schifo, di noi, "diversi", impuri, infetti e immondi, figli di scimmie, cani e porci, che hanno così già ridisegnato l'albero dell'evoluzione di Darwin;
cinque o sei miliardi di persone adorano tutt'altro, ma non importa: la spada, come il bisturi, seziona, ritaglia e asporta ogni cosa sia ritenuta non facente parte del corpo, come fossimo bubboni infetti.
E pensare che loro sono gli ultimi arrivati, tra la "gente del libro", quella Bibbia da cui hanno estratto un formato "omeopatico", stemperato in tanta acqua e ri-addensato con aggiunte, tradizioni relative alla vita e ai detti (hadith) del Profeta Mometto.
Ma non importa: la Storia la scrive – e riscrive – il vincitore e un domani basta scalpellare tutti i monumenti dei vinti e cancellarli dal ricordo dei posteri.
Quelli che arrivano con queste idee, non si vogliono integrare, ma fagocitare:
noi siamo il pasto per il loro sacco esofageo.
Cercano rogne, sono l'avanguardia tribale di megaloidi, pochi per numero, ma concentrati per pericolosità.
Guai ad abbassare la guardia, guai a far finta di non vederli o vedere dove vogliono andare a parare;
e, soprattutto, sperare che alla fine tutto s'aggiusti e vada a posto da solo, per provvidenza infusa.
Inutile è fingere e ingannare noi stessi nell'accomodante illusione che "Non tutti sono così: è una minoranza":
anche una valanga nasce da una briciola e l'uragano da un refolo d'aria.
Con tipi che c'hanno simili sballi mentali, c'è da avere paura pure del venditore di tappeti, nel timore che li stenda sul pavimento e questo valga da rogito, per il possesso di quanto ci sta sotto.
Pensare male è brutto, ma non è mai abbastanza e ci si azzecca.
Il pericolo non è il buono, quello che sgobba tutti i santi giorni ed è valore aggiunto, nella nostra società;
nell'Islam d'oggi siamo ad una resa dei conti: l'uno armato contro l'altro e, per il momento, siamo vittime di giochi di sponda e rimbalzi, ma stiamo certi che, finita la pulizia dei panni sporchi di casa, i cazzotti si volgeranno verso il ventre molle o, almeno, il percepito come tale.

- «Ubbie, pinzillacchere, seghe mentali, "Cassandrate"», urlano gli struzzi, dando di rimbombo sulle pareti del buco nella sabbia, dove hanno inforcato il testino.
- «Bene», rispondo io: «Continuate a mantenere la posizione, che avete la piega ed esposizione giusta per una cura invasiva»;
e, come se non bastasse, ecco il babbeo di turno, la perfetta rispondenza tra domanda ed offerta, il masochista per il sadico:

"Belgio, proposta shock: trasformare le chiese in moschee [...] proposta del vicesindaco del comune di Anversa, Philip Heylen, di trasformare in moschee alcune chiese cristiane della città, visto il numero crescente di fedeli musulmani e quello invece sempre più scarso dei cristiani praticanti".
Più che una visione a 360 gradi, è un fermarsi a 90.
Visti i flussi e i riflussi, qualora la letargia nostra lasciasse posto ad un nuovo rinascimento religioso, che faranno: ci restituiranno le mura o ci faranno vedere il dito medio alzato ?
E se proprio, perché allora non donare per far posto ad una Sinagoga, o ad un tempio confuciano, induista, ad un sexi shop o farne una...chiesa chiusa ?
- «Le chiese cittadine...molte ospitano congregazioni ormai vecchie o in declino».
Bravo: e allora si faccia un ospizio, che non c'è neppure da spostare le persone, pure quelle ormai vecchie o in declino. Anzi, no: facciamone un museo egizio, a mostrarne le tante mummie che lo popolano.
E pensare che, se le chiese si svuotano è perché esistono simili baluba, pronti ad accettare un piatto di lenticchie in cambio di una Moschiesa !
Come portare le pulci a popolare il pelo del cane.

Io, secondo me...10.06.2008

lunedì 9 giugno 2008

bambocciONU

Per incanalare qualcosa si costruisce un percorso obbligato con lati di contenimento, che siano muri, palizzate, canali o binari, a costringere scorrimento e rotta;
come i cani da pastore: chi da un lato, chi dall'altro, abbaiano e mordicchiano garretti, polpacci e caviglie degli indisciplinati, che tendono a rompere comportamento, fila e traiettoria in direzione di quel che li deve ospitare.
L'Europa ha il suo imbuto;
la parte alta raccoglie e mescola:
l'Inghilterra considera reato l'immigrazione clandestina ed espelle immediatamente chi è privo di permesso di soggiorno; idem in Grecia ove la recidiva comporta un raddoppio della pena e il Belgio sta approvando leggi più severe in materia;
lungo queste pareti scivola e si raccoglie d'abbasso, prendendo velocità, il distillato.
La strettoia, collo e canna dell'imbuto, convoglia:
la Francia può interdire per almeno 3 anni il rientro ad un espulso; la Germania detiene i clandestini nei Cpt per più di un anno; la Spagna espelle perfino gli immigrati regolari se disoccupati.
L'Italia è passata così: da bicchiere a tazza, da fiaschetta a bottiglione, da damigiana a botte, da invaso ad invasa fino ad essere accusata d'essere...invasata, posseduta dal demonio della xenofobia e del razzismo !

- « Politiche repressive e intolleranti»,

biascicano tra le dentiere sconnesse quelli dell'Organizzazione delle Nazioni - più che Unite, raccogliticce - solidali quando si tratta di impedire al nostro paese di fare come gli altri e non più la spugna dell'Europa, altrimenti costretta a prendersi la sua parte di grattacapi e l'ONU avere, con i suoi più blasonati e rappresentativi figli prediletti e compagni di merende, il tubo dell'imbuto nelle terga !
Povero paese nostro, sempre più considerato il parente povero, di cui vergognarsi, cercando di tenere a debita distanza.
Dobbiamo essere e restare la discarica del vecchio (in)continente, che tanto lo siamo per noi, giù giù, fino nel basso intestino di Napoli;
e quando non basta la valanga dal Nord, ecco gli sbarchi dal Sud, che fanno impallidire pure quello di Normandia, che se quello ha fatto numeri per concentrazione, questi lo hanno moltiplicato per stillicidio continuo.
Più che dai barconi, entrano con un visto turistico, il piede di porco per scardinare un portone di cartone, per poi cazzeggiare liberamente nell'unico paese del circondario che ha forza di lanciatori di coriandoli e per muscoli non si viole quelli di piombo, come per le pallottole usate dagli spagnoli, ma della credibilità, della dignità e della giusta fermezza del padrone di casa, che si vede defraudare, poco a poco, della giusta autorità nel gestire quanto di suo, spernacchiato da chi sguazza nella sua vasca da bagno.

- «Le politiche repressive così come gli atteggiamenti xenofobi e intolleranti contro l'immigrazione irregolare e le minoranze indesiderate rappresentano, in Europa, una seria preoccupazione».
Parole dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Louise Arbour.
Alla "Louisita", rispondo con le parole del signore dei piombini, il Zapatero:
- «La sicurezza del Paese e dei cittadini viene prima d'ogni altra cosa. Se siamo troppo lassisti con l'immigrazione illegale verrà una valanga che non riusciremo a fermare più [...] o li lasciamo entrare, o li rimpatriamo. La nostra scelta è la seconda».

L'oca giuliva starnazza:
- «[...] la recente decisione del governo italiano di rendere reato l'immigrazione illegale [...] attacchi contro i Rom, a Napoli e Milano, sono esempi di queste politiche ed atteggiamenti xenofobi e intolleranti».

Non ho ancora deciso se spararle a sale, a pallettoni o con palle da cinghiale, a questa scimunita, che blatera e se ne esce solo adesso, con le sue stronzate, che è come entrare al cinema alla fine del film, volendo poi farne sunto, commento e critica.

Bamboccia, anzi: bambocciONU:
se fosse stata invasiONU, me ne sarei sbattuto gli zebedei, che sul groppone ce li avrebbe avuti la Louisita i parassiti da grattare !

Io, secondo me...09.06.2008

venerdì 6 giugno 2008

Il vecchio e il male

Fuori si presenta di un candore immacolato, ma dentro è nero nero, come un dente con la carie;

il vecchio porta, nel cuore e nell'animo la botticella del veleno, e il cervello n'è la spugna, assorbente delle sue cose.
Questo Tampax ambulante è un mezzo di trasporto per l'immondizia: cammina lasciando per strada la scia del proprio ottundimento, dopo aver filtrato l'inchiostro della mente in strati sempre più fitti d'intolleranza, fanatismo e fondamentalismo e averne trasudato il percolato.
Quando parla non può fare altro che colare e gocciolare odio, e sputare succhi gastrici, acidi e rancidi, corrosivi e aggressivi;
è sintesi, prodotto concentrato di un vecchio con il suo male.

Ayman al-Zawahiri, braccio destro di Bin Laden, è tutto questo.

Sua arte ed essenza è quella della zizzania, erba infestante e semina di discordia, alimento indispensabile per proprie radici e brodo di coltura, vitale per la crescita di gramigna cattiva e tossica.
Non serve un dio: è schiavo di un padrone, e vorrebbe menare a lui altri da incatenare.
Tutto è lecito, tutto è buono, tutto è legittimato, ogni mezzo ne giustifica il fine, tutto è permesso e ogni carne è buona per il tritacarne di quell'idolo a cui lecca le babbucce.
Inselvatichito, pieno di livore e rancore verso il prossimo - che vorrebbe simile e perfetto, ad immagine e somiglianza sua - porta le martirizzanti gioie dei cavalieri dell'Apocalisse ad "Urbi et Orbi", alla e nella sua casa e al mondo, che i primi ei più, a soffrirne e a morire, sono i suoi, fratelli sì, nella fede, ma diversa dalla verità vista da lui, la talpa di BinlAllah.
Le sue bombe non hanno occhi, non conoscono innocenza o pietà, che al creatore ci manda di tutto:
saranno cazzi dell'esclusivo profeta-dio-macellaio fare spunta, scelta e separazione del buono dal cattivo...attraverso diottrie, lenti e ottica di "AymanLaden".

Sullo sfondo, la scia del meteorite, intanto che il dinosauro ammaestra il prodotto di suoi sacri lombi:

- «Figlio mio: un giorno tutto questo sarà tuo».

E, nell'attesa dell'impatto e della cancellazione del sauro, diamo anticipo e assaggio di tanta eredità:

- «Dico ai fratelli musulmani di Gaza che coloro i quali ora attuano l'embargo nei vostri confronti sono dei criminali traditori nemici di Allah e sono quelli che hanno l'autorità, primo di tutti Hosni Mubarak [...] aiutate [...] e partecipate alla battaglia nel modo che potete per abbattere questo regime [...] questa è una crociata sionista che inizia con l'offesa al Corano e al Profeta e che prosegue con l'occupazione dei nostri paesi lasciando questi regimi governare».

Il messaggio, per ricordare l'anniversario della guerra dei sei giorni nei quali gli eserciti dei paesi arabi perdevano la guerra con Israele, ritirandosi da parte delle zone palestinesi.
Il rospo che hanno dovuto ingoiare, e brontola ancora nelle pance, si chiama "al-Nakba", il disastro:
quel che rode non è l'aver perso la guerra e, di conseguenza, dei territori: è la faccia che c'hanno lasciato, la figura di merda del bauscia, atterrato dalla mosca che credeva e voleva calpestare.

Israele deve essere distrutta perché è una democrazia e, in quanto tale, un precedente pericoloso, in mondi dove - direttamente o indirettamente - vige legge, regola o speranza di califfato, del "Chi vusa pusè la vaca l'è sua", ovvero: chi urla di più ottiene la vacca, e si piglia pure la stalla;
e poi, quanto fa rabbia e invidia alle cicale quel piccolo ma industrioso popolo di formichine, che vincono il deserto e costruiscono, invece che abbattere e cantare tra le macerie, credendo che è lanciando missili che si fanno buche per le fondamenta o la semina !

al-Zawahiri conclude che le trattative diplomatiche con Israele non porteranno risultati, dando come unica soluzione ai palestinesi il ricorso alle armi;
- «[...] proseguire negli attentati kamikaze e nel lancio di missili contro Israele è unica soluzione per una fine vittoriosa del conflitto».
Domani, lo stesso sarà per il resto del mondo che, si sa, l'appetito viene mangiando.

- «[...] o nazione musulmana, tu che sei la più ricca al mondo [...] dove sono nascosti i proventi del petrolio? Nelle banche degli invasori crociato sionisti [...] Jihad [...] l'Islam è l'unica via vincente che potrà risollevare la nazione e tutta l'umanità”.

Ah, se il povero al-Zawahiri potesse usare i bagni rivestiti doro degli sceicchi, invece che prendere un poco di paglia ed entrare nello stambugio in mezzo al deserto, capirebbe dove sono finiti i proventi dell'oro nero, ricchezza immeritata per gente che c'ha solo vissuto e campa di rendita, senza nulla creare per il futuro e ingegno a dare allo sviluppo del genere umano.
Quando quei rubinetti non sgoccioleranno più, torneranno banditi e predoni, cicale che rubano nei magazzini delle formiche, che nulla hanno saputo accumulare per durare e solo il bastante del godere, nella filosofia del "Meglio un giorno da leoni che cent'anni da pecore".
Allora, "al-Naksa", la ricaduta, seguirà "al-Nakba", il disastro, a dimostrare che Israele è solo un alibi, a denunciare incapacità, impotenza e indolenza, a cercare la Jihad, sì, ma con i propri meriti e mezzi, non rapinando quelli d'altri.

Il vecchio e il male cerca alleanze e complicità, la camicia cui abbinare il culo, come con Ahmadinejad, il Mahmoud:

un colpo al cerchio e uno al...botolo !


Io, secondo me...06.06.2008

giovedì 5 giugno 2008

Il salotto di Vespasiano

"Pecunia non olet", il denaro non puzza:

il vecchio imperatore romano Vespasiano così rispose all'ancora acerbo e sprovveduto figlio Tito;
il giovinetto aveva rimproverato, con ingenuità, il genitore, per avere messo una tassa sui servizi igienici pubblici, denominati da allora vespasiani.
Al piccolo apprendista faceva senso che il genitore si...sporcava le mani e l'immagine pescando e raschiando da simile fondo di barile o, meglio, tazza.
Lo scafato marpione passò dalla grammatica alla pratica, dando, con la risposta, la prima lezione concreta allo sbarbato erede:
da quei "pisciatoi" sgorgavano cospicue entrate per l'erario perché, all'epoca, le urine servivano per estrarre l'ammoniaca, usata per la concia delle pelli.

Ritornando a...bomba, ai giorni nostri, ecco a ricevere medesima lezione, che branchi di "leccaioli", così come per la Cina, ora fanno con l'Iran di Ahmadinejad:

"Benzinium non olet";

dal vespasiano alla "fòrica": la latrina pubblica ha la forma di una torre petrolifera e pompa di benzina.

L'Italia per una moratoria globale sulla pena di morte: scioperi della fame, cartelli e cartelloni, tamburi e tamburelli, girotondi e tricicli, porte e portoni di tutta Europa che hanno sentito il battere di nocche, a chiedere di svegliarsi, di cavalcare la carica contro i barbari, nemici della sacralità della vita...Cina, Iran, "Binlandia" ?
No: l'America, con i suoi quattro gatti, condannati alla sedia elettrica o all'iniezione letale;
agli altri invece - che macellano su scala industriale - si guarda attraverso la poca luce, che filtra da spesse fette di salame francobollate sugli occhi !
Dove sono andati a finire i ragazzi di Piazza Tien An Men o i rompicoglioni di Ahmadinejad Mahmoud ?

- «Beppe, non fare lo scemo: la vuoi la benza per andare in ferie con l'auto, il riscaldamento nei freddi inverni, la luce per scrivere le tue quattro cazzate, e la corrente per usare quel tuo scatolone con i tasti, per inviare e divulgare a destra e manca le tue minchionate ? E allora, abbozza e taci: se noi scaviamo nella merda è per non farci cadere quelli come te in quella; a cercare di farti stare a galla, almeno con la proboscide, che ne sentirai la puzza, ma respiri !»

La firma, sotto questa scarna, sicuramente ridotta all'osso, ma sintetica e cruda risposta potrebbe recare il segno di Mediobanca o Enel, Assolombarda e Snamprogetti piuttosto che il ministero per lo Sviluppo economico o il Fata (Gruppo Finmeccanica) e giù giù, al basso con piccoli e medi imprenditori, studi di professionisti; avvocati e commercialisti e rappresentanti d'alcune categorie produttive;
scorro la lista: TecnoEffe, Banca Ubae, Assocarni, Federlegno-Arredo, Pedrini spa, Sacmi, Landi Renzo, Afrimeds Bd, Selex Comunications, Pert srl, Morando srl, Prodit enginering spa, Industrial Packing srl, Aren srl, Studio Progettazioni Ai Associati, Mori spa, Safe srl, Keller elettromeccanica.

Tutti a porgere reverenza al piccolo Mahmoud, l'Ahmadinejad di Teheran;
sono a far da tacco, spessori e rinforzi per alzare l'ego del nanerottolo.
Forti con i deboli e deboli con i forti.

Eccoci, da una parte a snobbare l'ometto, a non invitarlo al tavolo della nobiltà e mandarlo all'osteria; fare i bauscia, per poi - lontani dai riflettori - andare nella sua camera d'albergo e fare "la coperta": mettersi proni, nel tipico atto di sottomissione, pronti alla monta, che altrimenti, da subito ci tocca andare in bicicletta e le candele, invece che in chiesa, le accendiamo in casa mentre nell'inverno a venire accendiamo il fuoco sfregando i legnetti e i futuri messaggi in rete ce li scambiamo con i piccioni viaggiatori.
E allora, che cazzo me ne faccio dei pompelmi bianchi jaffa, d'uva, fichi, melograni, olive, datteri, mandorle, pistacchi, noci e agrumi di Israele e di sei milioni d'ebrei ?

Vai, Mahmoud, "bombizzali" tutti ma...per la befana, al posto del carbone, me la porti una tanica di nafta ?

Io, secondo me...05.06.2008

martedì 3 giugno 2008

Per un pugno di dolori

Sarò noioso.
Questa volta rinuncerò agli "effetti speciali", a voler scuotere per incuriosire, a provocare per interessare e quanto è l'armamentario che si usa per non farsi e far del male a chi legge, che comunque ha sempre il vantaggio di svolazzare altrove;
ma devo fare quanto m'appresto, che non posso avere solo voce per maledire:
talvolta, e questa è una, devo esprimere l'ammirazione, il piacere, la gratitudine e quanto ogni ben di Dio, per chi lavora sott'acqua, per quelli che mantengono "basso profilo", ma sono espressione dei più alti valori, a nobilitare un essere umano, che vieppiù sembra destinato a cadere nel sacchetto del pattume, senza più radici né personalità.
E vado ad incominciare.

"L'elemosina è l'eredità e la giustizia cui hanno diritto i poveri".

Dal Lunedi al Sabato sei sicuro della ciotola di minestra, e pure d'avere un ambulatorio per le tue piaghe;
e, alla bisogna, pure quello che si chiama "Segretariato Sociale": un ufficio d'orientamento che fornisce notizie indispensabili su assistenza medica e legale, corsi d'italiano, permessi di soggiorno, centri d'accoglienza e altri indirizzi utili.
Non è poco, per quelle povere foglie secche, umanità degradata e disgraziata, che il vento della vita raccoglie, riunisce, sbatacchia e mischia, per poi lasciare negli angoli, come fa il bambino viziato, quando stanco del gioco e del giocattolo.

E, quando gli passo davanti, al Convento dei Cappuccini di viale Piave 2, gemma incastonata nella metropoli meneghina, non posso scacciare il brivido, che mi percorre e gela la schiena;
una volta meta e faro per immigrati, sempre di più ingrossa le sue file di disperati con i nuovi poveri, nostrani, di casa, anzi, magari di vicinato:
dal pensionato che non h più di che far bastare per sopravvivere, alla famiglia che, nell'impennata e pazza corsa dei prezzi, si è alzata un giorno scoprendo di non potersi più permettere quel che era la normalità del giorno prima, piuttosto che l'onesto ed operoso povero cristo che s'è trovato, da un giorno all'altro, sbattuto in faccia o chiuse le porte della fabbrica dove lavorava, da anni immemori, per trovarsi non già "esubero", ma scarto, che alla sua età nessuno più gli apre porta, se non quella, appunto, di quel previdente e benedetto uomo che fu Fra Cecilio Cortinovis, quando, quasi un secolo fa, indossò panni e pelle del buon samaritano.
E a non dimenticare il Dottor Emilio Grignani che, nel lontano '59, si gemellò a lui e si offrì di edificare un ambiente accogliente, che poi diventò la nascente Opera San Francesco per i Poveri, inaugurata solennemente il 20 dicembre dello stesso anno dall'Arcivescovo, il Cardinale Giovanni Battista Montini.

Quando vedo quest'opera, come le tante per fini e similitudine, mi prende un groppo in gola, un'emozione incredibile, nel vedere - nel "Mare magnum" d'ingiustizie, angherie, violenze, prevaricazioni, egoismi - il fabbricato di chi ha accolto, accoglie, vede e serve Dio, nel consumato corpo e anima dei suoi bisognosi.
E come dimenticare docce e guardaroba;
all'apparenza paiono di meno valore, rispetto alla fame e al dolore, ma non sono da meno, perché difendono uno dei pilastri portanti dell'essere uomo: la dignità.
Questo mi ricorda i racconti di tanti internati nei campi di concentramento, che raccontarono quanto, seppur nel profondo di quell'abisso, quel che sembrava secondario, è importante come il pane e l'acqua, per il vivere:
dava all'essere schiacciato la forza di non abbandonarsi, di non lasciarsi morire, di non vedersi inferiori agli aguzzini, che la cura del proprio involucro, del guscio, era pari al sentirsi uomini e non animali.
L'acqua e un cambio di biancheria è un modo per sapere d'essere, di sentirsi umanità, e non solo una cosa.
Duemila pasti al giorno sono la più bella novella evangelica, la migliore risposta a chi disprezza la sacralità della vita, al servizio d'ogni altro dio che toglie e non dà.

Passo, guardo, ammiro, rispetto, ringrazio e non commisero che, con i tempi che corrono, nessuno ti garantisce di non doverci entrare, come pescaggio della lotteria della sfiga che, come per il teschio sull'altare, rammenta:
"Io ero come tu sei, tu sarai come io sono";
che se la morte è certa, la miseria può essere anche più lesta e arrivare prima, nell'acchiapparti !

Ma la paura, quella no: fino a che c'è una porta a cui bussare e sai che ti si apre.
Allora è bello, essere...essere uomini.

Io, secondo me...03.06.2008

Stelle e biscottini

"Chi non muore si rivede"...purtroppo.

Immagino l'effetto che farà su tante anime buone, belle e sensibili, quell'aggiunta, dopo i puntini di sospensione...purtroppo.

Ma, anche quest'anno, puntuali come le tasse e la morte, riemergono dalle fogne, sventolando l'orgoglio che alimenta la loro passione, il senso d'appartenenza, il fare branco e ammorbare l'aria con il fetore del luogo di nascita, provenienza e nicchia evolutiva.
Non sono i topi; non sono gli scarafaggi che, a paragone, hanno modo, motivo e utilità d'esistere, se non altro perché servono, nel disegno d'iperbole della natura.

All'apparenza sono assimilabili al genere umano...purtroppo;
si vuole pure dotati d'anima immortale...purtroppo;
vivono tra noi...purtroppo.
Vivono...purtroppo.

Si, lo so: sono una carogna, privo di "pietas", acido e corrosivo con una parte dei miei simili;
anzi, per alcuni, in particolare, vorrei essere proprio un calderone, dove sobbolle tanta soda caustica, a poterli immergere e far sfrigolare, se non per tutto, almeno la parte sotto l'ombelico, l'attrezzo del loro (s)porco lavoro.

- «Pronto...ciao, sono io; ce l'hai un altro biscottino ? Guarda che ne voglio uno almeno a tre stelle, che quello dell'ultima volta era troppo insipido e non l'ho gustato».

No, non è un pensionato - poverino - senza denti, costretto, per fondi e masticazione, a campare di gallette, da ammorbidire nel caffelatte e trangugiare: chi parla ha denti buoni, anzi, zanne;
e non segue vita grama, a mettere assieme il pranzo con la cena e far quadrare striminziti bilanci, che di soldi ne ha abbastanza da soddisfare bisogno di "biscottini".

E le stelle non sono quelle delle graduatorie, della guida gastronomica Michelin, del Gambero Rosso, Veronelli o Accademia della cucina, suggeritori per goderecci, peccatori si, ma di gola, alla ricerca d'articoli e recensioni, segnalazioni, ricette e guide sul mangiare e sul bere, su ristoranti, enoteche, alberghi.

Tra poco faranno festa, in giorno comandato, ma non sarà come quella dell'Unità, dove si sta assieme in allegria, con un bicchiere di buon vino, un piattino di polenta, cotiche e costine di maiale:
l'ammucchiata di cui parlo, riunirà salamelle, e tanti, ma tanti maiali, questo si:

Il 24 giugno la rete ospiterà - per il decimo anno consecutivo - il "Boy love day", ma consiglio alle mamme di non farsi ingannare da questo titolo, all'apparenza accattivante: portate i vostri figli a Gardaland o a Disneyland, che quello è il sito dell'orgoglio pedofilo !

Orgoglio:
- «[...] è giusto e bello fare sesso con i bambini, "eticamente accettabile", nobile tradizione culturale».

Abbiamo fatto una moratoria contro la pena di morte.
Giusto.
Una contro queste discariche, carriole bipedi di letame, no ?

O vogliamo aspettare che il numero si consolidi e formi un partito, tollerato e intoccabile, in nome della "libertà di pensiero", come in Olanda, con "Amore del prossimo, libertà e diversità (NVD): nel programma, si prefigge di abbassare l'età del consenso per gli atti sessuali a sei anni, soglia del libero "sesso e carnazza", con "biscottini" per colazione.

A quando una pedofilo eBay Italia, aste online e shopping a prezzo di realizzo, con tanto di stelle e biscottini ?

- «Mamme, papà di tutto il mondo: unitevi !!»

Io, secondo me...03.06.2008