giovedì 26 giugno 2008

Santità...

Santità, Lei m'insegna...

al nostro buon Gesù toccò una croce, e d'essere appeso al chiodo tra due ladroni, a far da pietanza in mezzo a due croste;
oggi, almeno per i ladroni, non farebbe più notizia, che quei due devono avere avuto tempo di figliare come conigli e noi li abbiamo ereditati.
Meglio per la croce, che a noi la si vuole togliere e buttare alle ortiche, o dalla finestra;
e, per le puntine per appendere, c'abbiamo quelli del "chiodo scaccia chiodo":
prendiamo un ladrone per scacciarne un altro, ma poi ci rimane il problema di smaltire la munnezza, che si ammucchia.

Santità, Lei m'insegna...

il nostro Salvatore ( inteso come portatore di salvezza e non originario di Napoli ), ebbe il tempo di scambiare due parole con i vicini e sfigati compagni;
a dire il vero, l'avvio lo diede con gli sfottò, uno di quelli:
- «Se sei quello che dici, chiama tuo papà, che mandi le sue armate a scollarci da qui».
A dire il vero, qualche borbottio, un colpo di tuono, un rabbuiarsi della scena e un accavallarsi di nere e spumose nubi, cariche di tempesta, fecero capolino, ma il nostro povero Cristo, lo chetò:
- «Padre, perdona loro, che non sanno quello che fanno !»
Beh, non so se la sequenza...temporale è questa ma, in un modo o nell'altro, tutto questo accadde.
- «E smettila di prenderlo in giro», rimbrottò l'altro attaccapanni «siamo tutti sulla stessa barca, e non è il caso di prenderci per i fondelli a vicenda».
Tanto s'intenerì il caro Gesù che, al provvidenziale soccorritore contro il sarcasmo altrui, fece una promessa:
- «Tu sarai con me in Paradiso».


Santità, Lei m'insegna...

che nel messaggio evangelico ci fu un altro che si fece gli affari suoi e poi, scornato, se ne tornò a casa;
il buon padre suo, prese l'animale più grasso ( no, io allora non ero ancora nato ), lo macellò e lo fece ingozzare come un porcello, tanto era contento d'aver recuperato quel figlio, dato ormai per perduto.

Ebbene, sia nel primo che nel secondo caso, io avrei fatto la parte dello scornacchiato;
del "prendiperifondelli", a vedere chi, poco prima, rimane aderente alla croce, come un insetto sulla carta moschicida, mentre quando sgambettava prometteva mari e monti;
e, il disporre della polpa di dispensa, per quel fratello che s'era involato per il mondo, sbeffeggiandomi perché io rimanevo, pigro e pantofolaio, a lui, dicevo, neppure davo le ossa da ciucciare !

Ma, è nella storia dei lavoratori della vigna che avrei guadagnato il passaporto per l'inferno:
stesso salario per chi sgobbava dalla mattina, come per quello che è arrivato nel pomeriggio e, peggio, per il volpone, presente solo alla riscossione della paga;
io, che per natura seguo le regole, sarei stato uno dei fessacchiotti che timbrarono il cartellino all'alba e buttò le Molotov la sera, a bruciare le viti.


Santità, Lei m'insegna...

Che sono un cattivo cristiano e che il mio relativismo è vivace, come una certa anarchia nell'interpretare, "Io, secondo me", il sacro BibbiaVangelo, che magari sarei capace di impugnarlo, davanti un avvocato, il Testamento.

Santità: Lei ha ragione !

Perderò il Paradiso, ma credo che mangerò una bella vacca grassa e passerò allo scadere a prendere la busta paga, ma solo con il sudore della fronte per il troppo caldo e non per il lavoro.

Santità, mi perdoni, la lunga introduzione era per chiedere:
- «Ma pure nell'aldilà ci andiamo con nostra natura e stato, entrando chi come volpe e chi come gallina ?»

Giusto per illustrare da dove parte tutta questa mia. Ecco il fatto:
i resti mortali e gli ossicini di Enrico De Pedis, boss della Banda della Magliana, biancheggiano nella chiesa romana di Sant'Apollinare.
Santità, Gesù si porto appresso l'anima del buon ladrone, ma qualcuno della sua parrocchia si doveva essere montato la testa, nel pensare di emulare il nostro Maestro e cementare un assassino nel cassetto del tempio;
Di questo passo, nella tomba del Suo predecessore, potrà accomodare la salma di Totò Riina, quando trapasserà;
e Lei riservi una piazza, per Vallanzasca di qua e Cutolo di là.
No, Santità, non faccia gli scongiuri, che io Le auguro infiniti anni, a fare meglio quel che già oggi fa bene.

Santità, faccia sì - la prego - che il loculo di Enrico non sia cattiva abitudine e la cosa non faccia come l'unghia incarnita, prendendo...Pedis:
meglio: che nessun altro delinquente possa mai più prender per...lo culo e che, almeno da morto, diventi buono;
buono, sì...per concimare !

Santità, lo so: sono una carogna, ma non mi maledica;

potrà sempre, volgendo gli occhi al cielo, lavarsene le mani, di uno come me, esclamando:

- «Signore, perdona lui, che non sa quello che scrive !»

...oppure scannare la vacca grassa, che se gioco bene sul tempo, entro in Paradiso all'ultima ora, dicendomi pentito e rinnegando la mia natura di buffon di corte e giullare di penna !

E, per la mia futura carcassa, non c'è posto in un angolino, che sò...nella tomba di San Pietro Apostolo ?
Santità, la prego: faccia in modo che abbia la bolla di scomunica a fianco, quella che Lei sicuramente oggi mi farà avere.
Bacio le...l'anello, Santità.


Io, secondo me...26.06.2008

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