Tata-taratata-ta-ta...cloppete...cloppete...cloppete...Lalalalà-là-laaaaaaà...
Il cavaliere e il suo fido destriero sfumano all'orizzonte, diventando un puntolino, che si perde nelle prime luci del mattino o nella malinconia del tramonto, e una provvidenziale ripresa, con effetto "Occhio appannato" o da ubriaco, ne risalta il soffice ma grandioso finale;
una colonna sonora, un'orchestra monumentale suona in crescendo e accompagna il "quadrobipede" che abbandona il campo:
è il più classico dei classici e scontati finali di tanti film, western e non, con l'eroe che se ne va, dopo aver messo tutte le cose a posto e ben castigato i cattivi, pronto a tornare, al richiamo e lamento dei deboli e degli oppressi.
Modello di carta, per quelli come me, della sua generazione, è il buon Tex Willer:
forte, che raddrizza torti e pure ferri di cavallo, invincibile, inattaccabile, deciso, sicuro di sè, re del cazzotto e della "sputafuoco", più mitraglia che pistola, con migliaia di colpi e quasi mai scarica, che invecchiando non deve portare gli occhialini per leggere, il minoxidil, per rianimare una peluria craniale quasi estinta, il pannolone per l'incontinenza o la polverina, l'adesivo per dentiera.
Angherie, piccoli e grandi torti ed umiliazioni, prepotenze, prevaricazioni ed insulti: tutti i giorni siamo - chi più, chi meno - costretti a subire, per gerarchia piuttosto che per debolezza, attacchi alla nostra e altrui persona, a chi amiamo o stimiamo e, come per il dottor Jekyll e Mister Hyde, fantastichiamo di una nostra trasformazione: dall'educata e civile persona che siamo, al mostro, in grado di prendere per la collottola il violento di turno e appenderlo per i piedi;
a dire il vero, qualche volta capita quando, chiusi in quella corazza che si chiama automobile, vedi gente che sbuffa dalle narici, lancia fiamme dalla bocca, trabocca dai muscoli gonfiati e mostra il color rosso sincopato, che se solo una parte di quel momento di follia dovesse tradursi in realtà - e a volte succede, secondo la "regola del cric" - le strade sarebbero lastricate d'ossa piuttosto che d'asfalto.
Beh, quando mi capita, non riesco ad ultimare la trasformazione, che dal congestionato non mi riesce d'arrivare al "verde Hulk", e dall'auto non riesco ad uscire come Superman dalla cabina telefonica, dopo essersi cambiato dal mite al mito.
Mi consolo, del tanto che risparmio in vestiti stracciati, che si trovano questi muscolosi, quando l'esuberanza di bicipiti e pettorali esplode, assieme a bottoni e cuciture.
E poi, mi vedo:
- «Oste della malora: una bistecca alta tre dita, e una montagna di patatine fritte e croccanti, innaffiato da birra a fiumi !»
No, non funziona, che poi mi tocca la pastiglietta per il colesterolo, quella della pressione e il digestivo Antonetto, con contorno di fegato e girovita ingrossato e ingrassato !
E il "physique du ròle", dove lo mettiamo ?
Te lo vedi il Beppe, con il Panama in testa, il gilerino di quando s'è sposato, venti chili fa - la stempiatura, il salsicciotto, altrimenti chiamato maniglia dell'amore, rotolo di ciccia invece del cinturone, una salamella al posto delle pistole e le ciabatte con la faccia d'oracchiotto, al posto di stivali e speroni ?
Peccato, Tex Willer non mi viene bene: pazienza, m'accontenterò di vedere la serie di Rocky e Rambo, ed eviterò di sbraitare contro il camionista che m'attraversa la strada, urlandogli:
-«Vieni giù, se hai il coraggio, che "Ti spiezzo in due !"»,
per poi essere costretto a sperare di seminare King Kong grazie alla sveltezza, in rapporto all'armadio che comincerà la discesa dal predellino del carrarmato su gomma e dubito si farà impietosire dalla mosca, in ginocchio davanti a lui, con le mani giunte, a supplicare pietà.
Sempre che la sfiga non presenti il pulmino con l'intera squadra di canottaggio.
Lasciamo stare, che ormai sono sul viale del tramonto;
Tata-taratata-ta-ta...cloppete...cloppete...cloppete...Lalalalà-là.laaaaaaà...
- «Andale...andale, cloppete...cloppete...cloppete, a cavalcare verso la fedele poltrona, dove m'aspetta l'ultimo fumetto, il Texone gigante».
Che cosa ho voluto dire con tutto questo ?
Nulla: oggi avevo voglia di cazzeggiare.
Io, secondo me...24.06.2008
martedì 24 giugno 2008
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