venerdì 30 settembre 2011

DestRabilizzazione




Fronte scoscesa, labili tracce di capigliatura, bocca esigua, occhi a capocchia di spillo, naso adunco, zigomi marcati e lobo dell’orecchio sospetto...non mi posso fare illusioni: c’è tutto, è scritto lì, nel volto.
La moglie passa alle spalle, mi vede specchiato e non riesce a trattenere impietoso giudizio:
«Dai, lascia stare: l’importante è essere belli dentro!»
Come se non bastasse, anche lei ci si mette.
«Quel che mi preoccupa è il lato Lombroso.»
Lei rimane perplessa, davanti a quel che ritiene un esemplare maschio d’imbranato.
«Accendi la luce, sopra lo specchio.»
Mi cascano le braccia; rinuncio a ribattere che ho detto Lombroso, non l’ombroso: nulla a che fare con il lato oscuro del faccione, ma l’analisi criminologa dell’esimio dottor Cesare, Lombroso.
Secondo gli studi suoi, io ho nell’aspetto tutto quanto denuncia un poco di buono, che va dal bruto all’assassino, dal pervertito al troglodita, un subumano tutto istinto e nulla sapere.
Praticamente, “gnurant”...uno zotico.
Attualizzato, rientro perfettamente nel ramo in estinzione dell’”Homo Berlusconensis”, il vero anello di congiunzione tra il tipo e la bestia, diversamente da quell’evoluto, emanazione diretta invece di atto divino.
Il giudizio, inappellabile, mica arriva da un bingo-bongo qualunque.
Lo dice la “Pantera di Goro”, la Milva, che se la tira e la canta:

«L’italiano che vota Berlusconi è un povero idiota!»

Fosse la sola, me ne farei un baffo: “lombrosamente” parlando, al tratto e ritratto servirla, solo a scarabocchio, rientra nei parametri della “Pantegana”, sempre di Goro.

Se n’esce pure il Giorgio Bocca, con l’acidità della scemenza, più che senescenza, liquidando la maggioranza votante, ma di lui diverso parere e pensiero, come:

«La prevalenza del cretino!»

Ciumbia, che fonte di canuta saggezza!

Sotto lo scarso lumicino che illumina l’area dello specchio, continuo l’analisi dello scempio di natura, che un destino crudele mi ha lasciato in dote: occhio spento, da pesce lesso, spumoso e vitreo;
se tanto è specchio dell’anima, sono al “vuoto a rendere”.

Sono figlio di un dio minore, il Berlusca, che «Grazie alla televisione ha creato un’involuzione di Homo Sapiens a sua immagine e somiglianza. Un essere che rifiuta la cultura e l’intelligenza!», tromboneggia l’Andrea, il Camilleri;
lui invece - con pedigree - figlio dell’Intellighenzia o intelligencija, genitrice migliore dell’altra, la “Mater ignota”...la mignotta, come vuole storpiatura popolare.

Trombati alle elezioni, ecco il Max “Baffino” D’Alema girare frittata:
«[...] è vero che il centrosinistra è minoranza, ma è il primo partito tra gli italiani che leggono libri, che leggono i giornali.»
E già: io, quelli come me, invece, li usano al cesso, invece che la morbida carta igienica.

Sono una fallito: devo ricordarmi di non rinnovare l’abbonamento a Topolino.
«L’Homo Sapiens Sapiens va a letto tardi, perchè legge Immanuel Kant», non Paperinik, cosa che richiede maggior sforzo che scorrere le figure.
Cita...zione di Umberto, l’Eco.

Il Cavalier Silvio è stato definito, di volta in volta, Mussolini, Hitler, Franco, Pinochet, Videla, Noriega, pappone, puttaniere, perverso, pedofilo, psiconano, nano bavoso, mafioso, fiancheggiatore della strategia della tensione e quanto altro si possa immaginare.
Se lo frequenti e non lo eviti, sei un untore, un appestato che ne spandi mefitici e malefici miasmi.

I suoi giannizzeri, non ottengono appellativi migliori.
Fiamma Nirenstein diventa Fiamma Frankenstein;
Renato Brunetta “miniministro” o “energumeno tascabile”;
Sandro Bondi è “cantatrice calva” e “pallore gonfiato”;
Maurizio Belpietro, “Via col mento” mentre Alessandro Sallusti diventa “Zio Tobia”;
Mariastella Gelmini «Di sicuro non è un essere umano. Dovremmo chiamare i professori di chimica per capire cos’è», scoreggia di nuovo Camilleri;
Giulio Tremonti, “il Morbido dalla voce disossata”;
di Renato Schifani, dice Travaglio «Se dopo De Nicola, Pertini e Fanfani ci troviamo lui, sono terrorizzato del dopo: le uniche forme di vita residue sono il lombrico e la muffa!»

«Milioni di italiani non hanno mai smesso di essere fascisti...hanno bisogno dell’uomo forte [...] servi di un potere incarnato da un despota anziano e fuori di testa» dice il Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica”.

«Da questa pena si esce soltanto con una rivoluzione!», dice.
E daje, con sto cazzo di rivoluzione.

«Berlusconi ha commesso negli ultimi anni un vero e proprio “genocidio culturale”; Basta questo a marchiarlo d’infamia a vita, assieme a quelli che lo votano, incapaci di comprendere la realtà e reagire» sbotta la cocorita, la Concita De Gregorio, direttrice fallimentare dell’Unità, quotidiano comunista da lei portato ai livelli editoriali più bassi e per questo buttata fuori.
«Gli uomini vicini al Premier e i giornalisti sono servi del padrone, valvassori, utensili.
Praticamente, oggetti, cose, da utilizzare a piacimento; figure e figuri decerebrati, trastulli del capo.

«I ragazzini più piccoli leggono i quotidiani come fossero giornaletti porno [...] li portano in bagno e li leggono come fossero una prima lezione d’educazione sessuale» dice Cocò.

‘mazzate oh!
Quanti ciechi ci saranno a breve, dopo tanto andare di manetta e di selvaggia masturbazione?

Poveri teneri, innocenti bambolotti di Concita.
Già, i bambini della sinistra.
Come quelli di Hamas: usati come scudo, per attaccare il nemico;
come quello di tredici anni, che hanno usato sul palco del Palasharp: “il più giovane amico di Libertà e Giustizia”.
Si gratta la cozza e si domanda:
«Perché il Presidente del Consiglio pensa solo a fare i festini ad Arcore [...] perché se ne frega dell’Italia e alla scuola pubblica taglia i fondi?»
Ecco a chi pensa la Coccodè: se gli rovinano questi e si fanno pippe, gli ammalorano il vivaio!
Senza contare quelli della “Kid revolutions”, che hanno esordito in Internet, con l’artistico brano musicale “Il country del Cavaliere nano”, con tanto di sala d’incisione, maestro di coro e telecamere.

“Siam stufi di vederti tutti i giorni [...] sei ricco e prepotente [...] hai il cuore di un serpente [...] col vecchio parrucchino, la plastica e il cerone, tu sembri il manichino di un imbroglione [...] tua moglie ti ha lasciato perché dici le bugie e poi che sei malato e fai le porcherie...»

Ma il bello ha da venire, con il ritornello:

«Fai la cacca in una mano e poi datti una sberla / faccia di merda / faccia di merda / sei un buffone!»

Cara Cocò, se questi sono i tuoi virgulti in fiore, ebbene: preferibile è il sano lavoro manuale e il rischio d’orbati, piuttosto che far da marionette e altoparlanti delle vostre porcate e porcherie.
Preferibile sia sfogo orgasmico per le femminee forme del gineceo berlusconiano, che per le sinistre Natalie “transpisellate” del tuo amico Marrazzo, quel che dice sono «i transessuali le donne all’ennesima potenza, che esercitano una capacità d’accudimento straordinario.»
Meglio che i bimbi si portino in bagno i quotidiani che raccontano le gnocche silviesche, piuttosto che armadi con il pelo, i batacchi e il pendolo, alla Natalie.

E imparate il vivere civile, il rispetto della Democrazia, del voto e del volere popolare.
L’unico legittimato a dare veto e voto.
Tutta l’accozzaglia che segui e ti segue, impari l’umiltà, di non credersi migliori e al di sopra di vizi, corruttele, egoismi, intrallazzi, supponenza e megalomania.
E non insultate quel popolo, che considerate sovrano quando serve e bue quando ha servito!

Oggi il maggior pericolo siete voi, che a confronto la “destRabilizzazione” è niente, davanti a tanta sinistroide destabilizzazione.

E gentaglia simile, con l’”arnese di Natalie” la si deve votare!

Mamma mia, come sono giallognolo, spigoloso, il viso prognato e il dorso delle a strusciare terra durante la camminata...proprio un tipo losco...Lombroso.


Io, secondo me...29.09.2011