venerdì 6 giugno 2008

Il vecchio e il male

Fuori si presenta di un candore immacolato, ma dentro è nero nero, come un dente con la carie;

il vecchio porta, nel cuore e nell'animo la botticella del veleno, e il cervello n'è la spugna, assorbente delle sue cose.
Questo Tampax ambulante è un mezzo di trasporto per l'immondizia: cammina lasciando per strada la scia del proprio ottundimento, dopo aver filtrato l'inchiostro della mente in strati sempre più fitti d'intolleranza, fanatismo e fondamentalismo e averne trasudato il percolato.
Quando parla non può fare altro che colare e gocciolare odio, e sputare succhi gastrici, acidi e rancidi, corrosivi e aggressivi;
è sintesi, prodotto concentrato di un vecchio con il suo male.

Ayman al-Zawahiri, braccio destro di Bin Laden, è tutto questo.

Sua arte ed essenza è quella della zizzania, erba infestante e semina di discordia, alimento indispensabile per proprie radici e brodo di coltura, vitale per la crescita di gramigna cattiva e tossica.
Non serve un dio: è schiavo di un padrone, e vorrebbe menare a lui altri da incatenare.
Tutto è lecito, tutto è buono, tutto è legittimato, ogni mezzo ne giustifica il fine, tutto è permesso e ogni carne è buona per il tritacarne di quell'idolo a cui lecca le babbucce.
Inselvatichito, pieno di livore e rancore verso il prossimo - che vorrebbe simile e perfetto, ad immagine e somiglianza sua - porta le martirizzanti gioie dei cavalieri dell'Apocalisse ad "Urbi et Orbi", alla e nella sua casa e al mondo, che i primi ei più, a soffrirne e a morire, sono i suoi, fratelli sì, nella fede, ma diversa dalla verità vista da lui, la talpa di BinlAllah.
Le sue bombe non hanno occhi, non conoscono innocenza o pietà, che al creatore ci manda di tutto:
saranno cazzi dell'esclusivo profeta-dio-macellaio fare spunta, scelta e separazione del buono dal cattivo...attraverso diottrie, lenti e ottica di "AymanLaden".

Sullo sfondo, la scia del meteorite, intanto che il dinosauro ammaestra il prodotto di suoi sacri lombi:

- «Figlio mio: un giorno tutto questo sarà tuo».

E, nell'attesa dell'impatto e della cancellazione del sauro, diamo anticipo e assaggio di tanta eredità:

- «Dico ai fratelli musulmani di Gaza che coloro i quali ora attuano l'embargo nei vostri confronti sono dei criminali traditori nemici di Allah e sono quelli che hanno l'autorità, primo di tutti Hosni Mubarak [...] aiutate [...] e partecipate alla battaglia nel modo che potete per abbattere questo regime [...] questa è una crociata sionista che inizia con l'offesa al Corano e al Profeta e che prosegue con l'occupazione dei nostri paesi lasciando questi regimi governare».

Il messaggio, per ricordare l'anniversario della guerra dei sei giorni nei quali gli eserciti dei paesi arabi perdevano la guerra con Israele, ritirandosi da parte delle zone palestinesi.
Il rospo che hanno dovuto ingoiare, e brontola ancora nelle pance, si chiama "al-Nakba", il disastro:
quel che rode non è l'aver perso la guerra e, di conseguenza, dei territori: è la faccia che c'hanno lasciato, la figura di merda del bauscia, atterrato dalla mosca che credeva e voleva calpestare.

Israele deve essere distrutta perché è una democrazia e, in quanto tale, un precedente pericoloso, in mondi dove - direttamente o indirettamente - vige legge, regola o speranza di califfato, del "Chi vusa pusè la vaca l'è sua", ovvero: chi urla di più ottiene la vacca, e si piglia pure la stalla;
e poi, quanto fa rabbia e invidia alle cicale quel piccolo ma industrioso popolo di formichine, che vincono il deserto e costruiscono, invece che abbattere e cantare tra le macerie, credendo che è lanciando missili che si fanno buche per le fondamenta o la semina !

al-Zawahiri conclude che le trattative diplomatiche con Israele non porteranno risultati, dando come unica soluzione ai palestinesi il ricorso alle armi;
- «[...] proseguire negli attentati kamikaze e nel lancio di missili contro Israele è unica soluzione per una fine vittoriosa del conflitto».
Domani, lo stesso sarà per il resto del mondo che, si sa, l'appetito viene mangiando.

- «[...] o nazione musulmana, tu che sei la più ricca al mondo [...] dove sono nascosti i proventi del petrolio? Nelle banche degli invasori crociato sionisti [...] Jihad [...] l'Islam è l'unica via vincente che potrà risollevare la nazione e tutta l'umanità”.

Ah, se il povero al-Zawahiri potesse usare i bagni rivestiti doro degli sceicchi, invece che prendere un poco di paglia ed entrare nello stambugio in mezzo al deserto, capirebbe dove sono finiti i proventi dell'oro nero, ricchezza immeritata per gente che c'ha solo vissuto e campa di rendita, senza nulla creare per il futuro e ingegno a dare allo sviluppo del genere umano.
Quando quei rubinetti non sgoccioleranno più, torneranno banditi e predoni, cicale che rubano nei magazzini delle formiche, che nulla hanno saputo accumulare per durare e solo il bastante del godere, nella filosofia del "Meglio un giorno da leoni che cent'anni da pecore".
Allora, "al-Naksa", la ricaduta, seguirà "al-Nakba", il disastro, a dimostrare che Israele è solo un alibi, a denunciare incapacità, impotenza e indolenza, a cercare la Jihad, sì, ma con i propri meriti e mezzi, non rapinando quelli d'altri.

Il vecchio e il male cerca alleanze e complicità, la camicia cui abbinare il culo, come con Ahmadinejad, il Mahmoud:

un colpo al cerchio e uno al...botolo !


Io, secondo me...06.06.2008

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