martedì 2 agosto 2011

m’Hama, non m’Hama



E mò, Nicolino: che famo?

Dei tuoi giochini di guerra t’avanza qualcosa?
Che so...un Rafale”, un “Mirage”, un elicotterino”;
bombe e missili no: lo so che sei alla canna del gas e, se non chiudi per tempo, quel che arriverà potrebbe - me lo auguro - essere il tuo “Settembre nero”.
Come Cesare, per te che ti credi Napoleone, spero che arrivino le fatidiche Idi: non di marzo...magari l’11...di Settembre.
No, non sono così carogna da augurarmi che ti facciano la pelle, come lo vorresti tu, per il povero Mu'ammar Abu Minyar al-Qadhdhafi...il Gheddafi, tanto per capirci.
Spero che ti ridimensionino - ancora più di quanto sei tappo - nella misura in cui sei megalomane e convinto d’essere il nuovo Napoleoncino: che ti cancellino politicamente.
Vedi, mi stai sulle palle.
Sei un vermicello odioso, un guerrafondaio imprudente e impudente, un approfittatore, un filibustiere, che cerca addirittura di far le scarpe a dei cugini d’oltralpe: un poco ciula, lo riconosco ma, in fondo, buoni. Troppo.
La primavera araba ti ha fatto male.
Il cambio di stagione ti ha visto al risveglio come uno che ha sbagliato dosi di Viagra.
Ti è venuta voglia d’in...di trombare qualcuno;
uno sguardo d’attorno - et voilà! - due piccioni con una fava: gli italioti, cui fregare le commesse di gas e petrolio, e il di loro grossista, il beduino tripolino.
Quello che, tanto per capirci, avevi abbracciato e ricevuto con tutti gli onori, con tanto di tenda e sabbia del deserto nel bel mezzo del giardino dell'hotel de Marigny, la residenza degli ospiti d'onore dell'Eliseo, il quel dicembre del 2007;
pur di fare marchette, ti stava bene il tipo: allora si provò con le buone, con le lusinghe, decisi a far approfittare le imprese francesi dei rapporti privilegiati instaurati con Tripoli.
Peggio di Giuda con Gesù, che i denari erano ben più di trenta: bastava che firmasse pacchi d’accordi economici "pour la grandeur de la France";
e c’era in ballo anche la costruzione di un impianto per produrre acqua dolce dall'acqua di mare, alimentato da un reattore nucleare, oltre che contratti in materia d’armamenti e aeronautica.
Un pacco di quattrini alto così.
Era una vita che il cammelluto comandava in casa sua e ben già si sapeva chi e cosa era, come gestiva il potere e il suo controllo.
In un contesto tribale, dove la legge del più forte era - e rimane - la regola, certo non usava i guanti.
Basta guardare quelli che oggi sono in campo, sobillati dalle manovre del Nicolino: “rivoltosi” che peggio straccioni non sono, con la sola regola del branco e del saccheggio, con l’unico obiettivo di arrivare ad affondare il muso nel trogolo del pastone.
Senza l’artiglieria del “Nicoleone”, neppure sarebbero riusciti a rubare ad un paralitico.
Nel bene come nel male però, la realtà della “sua” Libia era delle meno peggio di quanti gli stavano d’attorno: niente a paragonare la qualità di vita con quella dei vicini.
Il pane c’era, non come nella Tunisia di Ben Alì;
le palanche giravano e i lavori più schifosi lo facevano gli immigrati delle altre realtà limitrofe, più sofferenti, quando non agonizzanti.
Dai barconi che arrivavano, dei profughi dell’Africa, non vedevi un libico che fosse uno.
“Nicoleone” ha cercato il ribaltone, credendo che il castello di carte sarebbe crollato, dopo i primi bombardamenti dell’eroica armata dei galletti.
Poi i “rivoltosi”, li avrebbe sistemati, come si usa per dei mercenari: con una bella mancia.
La demonizzazione dell’avversario partì immantinente: tutti poi a fare il coretto dei cretinetti, a dagli man forte;
dall’incapace spilungone americano, assolutamente incompetente di politica estera, all’imbranato inglese, e via a seguire, fu tutto un andare dietro, di tanti tirati per la giacchetta, a levare castagne dal fuoco per il piccolo macellaio, affetto da nanismo fisico ma di ego smisurato.
Le scuse?
Delle più puerili: non perché del tutto infondate, ma perché più di mezzo mondo versa in quelle condizioni, dove spesso sono piccoli e grandi dittatori a fare il bello e cattivo tempo.
Che famo: dichiariamo guerra all’intero globo terracqueo?
Non scherziamo, siamo seri.
Non lo si è fatto per il genocidio in Rwanda, per i ragazzi dell’onda verde, in Iran o per l’occupazione cinese del Tibet...e nemmeno con Assad, in Siria, lo si farà, nonostante si stia dimostrando peggio del Gheddafi.
“Nicoleone” è bravo solo a fare il forte con i deboli, ma sta alla larga da quello: dietro c’ha un buon protettore, piccoletto pure lui ma armato di missili peggio che un istrice di aculei e quasi con la bomba atomica.
Con l’Ahmadinejad, il Mahmud, non si scherza.
Non sarebbe un tiro al piccione, come in Libia.
Gli aeroplanini del Nicolino rischierebbero il culo e tanti non tornerebbero a casa.
E poi, siamo al ridicolo: hanno vomitato sulla Libia un arsenale bestiale, assolutamente sproporzionato alla bisogna;
come prendere il cannone per una zanzara.
Ad oggi, il castello regge e le carte pure.
Il “dittatore” non era tanto odiato, se c’è chi ancora combatte per lui, nonostante il diluvio di bombarde.
Spero, per l’ipocrisia e i presupposti che hanno scatenato l’inferno, che Gheddafi tenga duro;
Mi auguro che la Francia perda la faccia e il suo condottiero botolo lo si veda senza le zeppe sotto le scarpe.
Intanto gli eroici insorti sono arrivati a cannibalizzarsi, riuscendo a levare la cotica pure a Younes, il loro capo.
Forse non erano d’accordo sulla spartizione del bottino.
Intanto piove, sul deserto.
Razzi a non finire.
La gioiosa macchina da guerra del Sarkozy vuol farci credere di usare “missili intelligenti”, che ti arrivano da dietro, ti battono sulla spalla e, se non sei bersaglio, si scusano e se ne vanno.
Non sempre: come in ogni famiglia c’è quello più tonto.
Ad una delle bombe intelligenti gli riesce di accoppare il figlio più giovane del Colonnello...e tre nipoti, di appena tre anni.
Beh...effetti collaterali: il gioco vale la candela.
Toppa del tutto invece l’altro petardo, probabilmente del tipo “n'do cojo cojo”.
Bab al Aziziyah, una delle tante cittadelle di Gheddafi: il corpo dell’uomo era avvolto in una coperta, con il braccio che penzolava sugli occhi, come a non voler guardare in faccia la morte.
Era l’uomo delle pulizie.
Avevano colpito la zanzara.

“Napoleoncino”, sei un criminale di guerra.
Dai, continua a giocare con la tua Barbie, quella...Bruni.

Magari sfoglia la margherita...”m’Hama, non m’Hama...”.

Maledetto nanerottolo assassino!

Io, secondo me...02.08.2011