Anima(li)
«Guarda negli occhi un cane e prova ad affermare che non ha un’anima» diceva il caro Victor Hugo.
La Chiesa stessa, certa che l’uomo l’avesse, nei vari concili, da Macon, a Laodicea, da Aquisgrana, a Trento non dimostrò altrettanta sicumera, sul fatto che la donna appartenesse al genere umano e avesse un’anima!
Per secoli, dotti “dottori della Chiesa”, sarebbero stati meglio disposti a riconoscerla al cane, piuttosto che alla “cagna”, nel tanto disprezzo che avevano per la femmina, eccellente capro espiatorio nel giustificare ogni “devianza” del maschio, notoriamente sbilanciato dall’avere un baricentro basso, sotto l’ombelico.
Tra questi estremi e naufraghi in un mare di dubbi, una certezza:
Questa Europa l’anima non ce l’ha, ma tanto pelo sullo stomaco, si!
Sempre scomodando il buon Hugo, riconosciamo il marchio della “Bestia”:
«Quando la conoscenza si trova in un solo uomo, la monarchia s'impone. Quando si trova in un gruppo d'uomini, questa deve far posto all'aristocrazia. Ma quando tutti hanno accesso ai lumi del sapere, è venuto il tempo della democrazia.»
Ebbene: noi ci siamo impantanati nel mezzo: cinquecento milioni di persone all’ammasso, governate da un pugno di aristo-banchieri!
Per poter fare i propri porci comodi e lucrare e spadroneggiare, costoro dovevano impedire che il “corpaccione” all’ingrasso avesse coscienza di quelle radici che facevano riconoscere la terra natia, i propri pascoli;
il passo successivo era la scolorina: cancellarne l’identità: grazie a questa “amnesia”, si perdeva la collocazione nel contesto della Storia.
Immersi in questo “brodo di coltura”, cellule asessuate avrebbero perso ogni autonomia e controllo di processo.
Il preambolo della Costituzione dell’”Unione” comincia con un asettico e non impegnativo riferimento alle “eredità culturali, religiose e umanistiche dell’Europa”, senza alcuna esplicita citazione del cristianesimo né un riconoscimento delle comuni radici giudaico-cristiane.
L’opera di demolizione prosegue: si frantuma la famiglia.
Poi si abbatte l’idea di nazione… obiettivo: un unico stato, unica religione, unica nazione, unico capo.
“Aspetta e spera
che già l'ora s'avvicina!
Quando staremo
vicino a te,
noi ti daremo
un’altra legge e un altro Re!!”.
Parola d’ordine: “Spersonalizzare”.
“Ordo ab Chao”.
Così “indifferenziati” e intercambiabili, ecco realizzato un nuovo ordine mondiale, nato dalle ceneri del caos.
Pecore, giù la testa. Dio è nulla: via le radici cristiane.
L’Europa: un nuovo campo. Di “rieducazione”.
Per imporre un potere, si deve infliggere sofferenza, dolore e UMILIZIONE, miseria e fame.
La scienza della distruzione della personalità: gettare l’individuo nell’ANGOSCIA più totale.
Occorre ridurre le menti in pappa e in pezzi: svuotarle per mettere un altro ripieno.
Uccidi la speranza e crei una supina accettazione, anticamera della rassegnazione.
“L’abbrutimento muta a tal punto la personalità, che ognuno pensa a sé, disposto a compiere ingiustizie nei confronti dei compagni e ignorare le sofferenze altrui per ottenere un privilegio, un vantaggio”.
Quel che si applicava agli individui nei Lager vale oggi anche per le nazioni.
Quelle che devono diventare serve di una sola, gigantesche officine e manovalanza del nuovo Reich!
Chi arriverà a offrirti una mano per uscire dalla merda, sarà comunque il salvatore!
La Grecia oggi, l’Italia o la Spagna domani e poi tutto il resto sarà chiamato all'appello.
I porcellini… i PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna), mela in bocca e spiedo nel culo, saranno i primi a essere rosolati ben bene e portati in tavola.
Ne rimarrà una sola.
La Germania… Deutschland über alles!
Oggi come allora, la peggiore arma di distruzione di massa.
La finanza al posto dei carri armati, ma il risultato è lo stesso: macerie.
“Ordo ab Chao”… l’ordine dal caos.
La Germania è la dinamite, con cui minare le fondamenta finanziarie del vecchio mondo.
Come per il prezzemolo, la Merkel è dappertutto.
Lei è l’Europa, lei sola parla per l’Europa: pontifica, minaccia, blandisce e bastona… nessun altro dio all’infuori di lei.
Qualche volta si porta appresso il cagnolino François.
Hollande de France, crede ancora nella “grandeur” e di valere più del due di picche.
Infatti, si è visto all’incontro di Mosca, il 6 febbraio.
Si trovò con Vladimir Putin e Angela Merkel per la questione della crisi ucraina.
Al Cremlino l’incontro si svolse a porte chiuse: non c’erano nemmeno i traduttori.
Quel che volevano far sapere al François, l’avranno detto in inglese.
«The pen is on the table. The cat is under the table…»
Le cose più importanti se le saranno dette e cantate in russo, lingua ben conosciuta dalla Merkel.
E i due si conoscono bene, anche se in passato sono stati nemici.
Germania e Russia erano la stessa cosa, anche se di colore diverso.
Anche quando i conti sono passati dal nero al rosso, i morti si contano a milioni!
Per imporre un potere, si deve infliggere…
Nudi si entrava nei campi di concentramento e in cenere si usciva.
Oggi in mutande si rimarrà e in fumo andranno i nostri risparmi.
Ognuno pensa a sé… e ignorare le sofferenze altrui per ottenere un privilegio, un vantaggio.
Una volta colmato lo spazio, il coperchio salta e il contenuto della pignatta si spande ovunque.
La pentola a pressione italiana ha fatto Bum!
Gli scafisti dalla Libia scaricano imbarcati a frotte, che non si sa più dove mettere.
La saturazione ha provocato il trabocco e la situazione è sfuggita di mano, tanto che gli sbarcati ce li troviamo veramente sull’uscio di casa nostra.
«Europa aiuto! Non ce la facciamo da soli!»
Risposta, in sintesi: «Cazzi vostri! Noi rispettiamo i precedenti accordi e quelli sono cosa vostra!»
Ognuno pensa a sé… ignora le sofferenze altrui per ottenere un privilegio, un vantaggio.
Quel che fa incazzare e che siano i francesi a respingere quelli che, sino a Lampedusa chiamano “profughi”, ma alle loro frontiere diventano “clandestini”.
E ancora: questa situazione è colpa loro, del loro maledetto nano!!
Nicolas Paul Stéphane Sarközy de Nagy-Bocsa, che è più lungo il titolo di lui, portò scompiglio nel delicato equilibrio in nord Africa, togliendo di mezzo il tappo che chiudeva il vaso di Pandora: Gheddafi.
Con quello ci era riuscito di fermare gli sbarchi ed era l’unico in grado di tenere assieme una realtà tribale, altrimenti oggi ridotta a una miriade di potentati in balia del più forte e determinato.
Un fondamentalismo radicato e un terrorismo più agguerrito ha preso piede e manda forzatamente barconi carichi di umanità disperata da noi;
in parte per portare proprie pedine, da “posizionare” sulla scacchiera europea: cellule dormienti con timer a tempo per esplodere.
Ancora peggio: il voler destabilizzare l’area, prendendo a calci noi, il ventre molle!
E sta funzionando.
La Francia c’ha dato una mano. Anzi, un nano.
La Germania, un Panzer.
E noi? Renzi, che farnetica di affrontare la questione a 360 gradi e l’esistenza di un fantomatico “piano B”;
Forse voleva dire “lato B“;
che gli consentirebbe di lavorare solo a novanta gradi!
«Guardate negli occhi l’Europa… e provate ad affermare che ha un’anima!»
Io, secondo me... 16.6.2015
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