martedì 30 giugno 2015

Manuallah

In principio fu… quello delle “Giovani marmotte”.

Nell'universo dei… paperi è in dotazione a tutti i membri dell'immaginaria organizzazione scout internazionale appartenente al mondo di Paperopoli, dei fumetti di Walter Elias "Walt" Disney.

Contiene una quantità immensa di sapere: istruzioni per costruire ponti e barche, con dizionari di tutte le lingue, carte geografiche di ogni regione della terra… insomma, si fa prima a dire cosa non contIene.

Da quello, con l’avanzare degli studi, noi poveri asinelli, arrivammo ai Bignami, i mitici “Bigini”: agili e sintetici compendi di storia, letteratura, filosofia, fisica e, chi più ne ha, più ne metta;
fino ai gloriosi delle edizioni Hoepli, che spaziano in ogni dove dello scibile umano: da “I crostacei” a “Bufalo: allevamento e gestione”; da “L’asino, il mulo, il bardotto” a “Svezzamento del suinetto” e ancora “come allevare galline felici” e via così, per api, tacchini, conigli, fino a “Liquami zootecnici”.

Manuali: come far questo, come quello e quell’altro… di tutto, di più.

Ne mancava però uno, in questo universo quasi perfetto, ma si è provveduto.

Non è una “Quick Start Guide” né un tascabile, ma un tomo, un vero e proprio mattone: 5232 pagine, fitte fitte.

In primis: come avere un fisico da figo.
Promette bene: chi non vorrebbe cuccare con gli addominali a tartaruga, essere fustacchine con i bicipiti e le gambone di Arnold Schwarzenegger, il pisello di… no, questo è il manuale di Rocco Siffredi.
Premessa ingannevole: il corpo da Hulk serve per meglio rendere nel campo specifico, che si andrà poi a illustrare.
Vuoi spiare, meglio di una portinaia o una comare?
Vuoi pianificare una strage, far saltare una macchina zeppa di tritolo, sgozzare, sparare, far scoppiare - e non di salute - il prossimo, cecchinaggio, preparare trappole esplosive per far saltare i blindati e conoscere tattiche di guerriglia?
Ecco, qui ci trovi il compendio del sapere dello Stato islamico, per apprendisti macellai in Occidente.

Fausto Biloslavo, illustre penna de “Il Giornale”, ci ricorda che “[…] circola online da alcune settimane. Potrebbe essere stato utilizzato anche dagli attentatori del resort tunisino. Il manuale ha cominciato a circolare nei forum jihadisti […] alla vigilia del Ramadan. Negli stessi giorni il portavoce del Califfato, Abu Mohammad al-Adnani, lanciava l'appello ad attaccare gli infedeli […] I recenti attacchi in Francia e Tunisia rispecchiano i ‘consigli’ del libro del terrore”.

«Attaccare, ma devi gridarlo forte! Prova a vedere se ti sentono… Più forte! ATTACCARE!»

Credevo fosse Berlusconi, che negli spogliatoi del Milan cercava di stimolare l’allenatore e una squadra sonnolenta, ma sbagliavo.

«Attaccare!» a urlare era Abu Bakr al-Baghdadi, padre padrone dell’ISIS, lo scannatoio di Allah.

Quel che mi fa incazzare è - ci erudisce il buon Biloslavo - è sapere qual è il diavolo che ha macinato la farina per lui.

“[…] l'autore è un mujahed inglese, che utilizza il nome di battaglia Abu Kitaab Al-Inkaltarra (Inghilterra). La prefazione è indirizzata a ‘chi vuole fare la guerra santa’”.

«Cari fratelli e sorelle…» è l’accattivante inizio, come usa il Papa all’indirizzo dei suoi fedeli.
Ma le pecorelle sue hanno un destino ben diverso da quello che predica il rinnegato Abu Kitaab Al ‘fancul (mia personale traduzione dall’arabese)!

Il nostro estensore del “Manuale delle giovani bombette” continua.
“[…] ho scritto questo libro per farvi capire come mettere in pratica piani e operazioni senza destare sospetti”.

Il nostro Fausto Biloslavo continua a informarci:
“[…] un capitolo si intitola ‘macchina minata stile Iraq’, un altro ‘norme per un omicidio urbano’, ma non mancano sezioni di contro sorveglianza […] le parti più consistenti e letali riguardano l'utilizzo di armi da fuoco, la confezione di bombe artigianali ricavate con materiale in commercio come gli ordigni della maratona di Boston contenuti in pentole a pressione e un allarmante capitolo su avvelenamenti di massa e guerra chimica”.

Abu Kitaab Al ‘fancul è diligente e aggiorna continuamente il suo prodotto;
facendo tesoro degli errori - è fisiologico: lo “scemo del villaggio” c’è dappertutto - ecco la pezza per coprire un buco, prodotto da un missile.

Titolo del nuovo capitolo: Come restare anonimi con il tuo cellulare Android.

Che si fa quando si vuole fare lo “sborone”, il bulletto: un bel selfie e si posta su Twitter!
Questo ha fatto uno jihadista stupido, che ha condiviso una foto sul social network.
Tra i tanti “Mi piace”, gli è arrivato pure un “Like” dall’America;
peccato che a portarlo sia stato un Drone, con un bel carico di tritolo e Puf! Alì Scem Al Imbranatt è evaporato!
Che abbia dimenticato di disattivare la localizzazione automatica prima di postare, oppure che la fotografia abbia messo in risalto un particolare che ha individuato la località, poco importa…

Like… mi è piaciuto.


Ritornando all’articolo del bravo Biloslavo, leggo:
“[…] un intero capitolo è dedicato ai «dispositivi di spionaggio». Il manuale ti spiega i modi per piratare un sistema wi-fi, inviare messaggi criptati, intercettare una linea telefonica, acquistare una penna che nasconde una telecamera nascosta o apparecchiature capaci di mandare in tilt i cellulari”.

Non lascia nulla al caso, il maledetto Abu Kitaab Al ‘fancul.

“[…] lo scopo è sempre uguale: «Colpire al cuore i nemici di Allah» attivando cellule in sonno o lupi solitari pronti a immolarsi in mezzo agli occidentali”.

Per chi si diletta in cucina, tra i fornelli, oltre alle tante trasmissioni, talent show culinari come MasterChef, Cuochi e fiamme, La prova del cuoco... anche il manuale per le giovani bombarde, ci mette del suo:

“Come confezione di una bomba nella cucina di casa”.

Al posto del pepe, la polvere pirica!

Bravo Abu Kitaab Al ‘fancul: il tuo “Manuallah” andrà a ruba e diventerà sicuramente un Bomb Seller!

Svegliati mondo: ce li abbiamo in casa!!


Io,  secondo me... 30.06.2015

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