giovedì 25 giugno 2015

Fior di cranio

Allora fu oro, incenso e mirra.

Oggi, alle resine si preferisce argento e rame, da offrire al nuovo messia: lo sceicco Abu Bakr al-Baghdadi, signore dell’ISIS.

Fior di conio.

Belle lucide, tanto lustre da disturbare la vista.
Hanno cominciato a sfornare moneta, pezzi in metallo pregiato, che dovrebbero circolare e aver valore legale in ogni parte dei territori occupati, il famoso Califfato, che ormai sta fagocitando sia l’Iraq sia la Siria.
«Cosa facciamo oggi? Riprendiamo Kobane o macelliamo?»

Da noi la scelta sarebbe facile, usando gli evoluti sistemi e complessi algoritmi matematici:

«Testa o croce?»

Loro ovviamente non possono farlo, visto che, su una moneta, appare la scritta "Stato Islamico, un califfato basato sulla dottrina del Profeta" e, di culo, spighe di grano con un versetto del Corano; sull’altra, a tergo, la mappa del mondo, il loro futuro obiettivo.

Anche perché la capoccia, quando c’è, o la fanno esplodere o la tagliano!

Un laccio blu attorno al collo collegato a un collare esplosivo… in ginocchio… Bum!
 La zucca che scoppia, come un petardo.

Proprio… fuori di testa questi dell’ISIS.

Dopo tanto daffare, tra una decapitazione e spargere di frattaglie, i nostri si concedono una tregua.
Cosa di meglio che la classica partita di pallone?
«‘azzo… manca il pallone!» esclama il solito Alì-a’Bombazz.
Presto fatto.
Zac!
Certo, non è come un pallone vero, ma di necessità virtù: la bella testa del povero prigioniero messo a centrocampo, il fischio e si va a incominciare.
La cocuzza: di un povero cristo, un adolescente palestinese del campo profughi di Yarmuk, alle porte di Damasco, occupato dagli jihadisti dello Stato islamico.

Non mancano di fantasia: anche il beduino s’è fatto furbo.

Il mondo occidentale soffre di una malattia grave: l’assuefazione.
Gli dai una medicina e, prendi oggi, prendi domani, arriva la saturazione e poi l’insensibilità al farmaco.
Sgozzamenti a go-go non ci fanno più un baffo.
Sulla play-station si vede di meglio, è più emozionante.

L’ultima “sparata” è quella che si richiama a “Ken il guerriero”, una classica “giapponesata” dove il protagonista, esperto di arti marziali, ti tocca o ti sfiora con un dito e, nemmeno il tempo di contare fino a tre ed esplodi come una polveriera.

Al “nastro azzurro” sul collo, con cranio che salta come il tappo dello spumante, i nuovi conquistatori stipano i disgraziati in una macchina, poi arriva… Alì-Bomba con un lanciarazzi e spara, friggendo i malcapitati.

Non c’è dubbio: una vera gabbia di matti, quelli dell’ISIS!

Le altre a sbarre invece le usano per i prigionieri, giusto per rompere la monotonia del solito ammazzatoio.

«Ehi, Alì-Bamba, che ne dici: ci facciamo una gigliata? C’abbiamo una bistecca alla giordana che deve essere una meraviglia. Come la preferisci: ben cotta o al sangue?»
Detto fatto: il povero prigioniero, il pilota giordano appena catturato, messo in gabbiotto, è abbrustolito a fiamma vivace.

Tutta questa serie di accoppamenti, sono stati abilmente cuciti assieme in un filmato che, come slogan potrebbe utilizzare quello della Telefunken, del 1981;
 uno spot pubblicitario che restò nella memoria collettiva nazionale, con la frase:

"Potevamo stupirvi con effetti speciali e colori ultravivaci, ma noi siamo scienza, non fantascienza".

Ebbene, questi hanno sommato il peggio, dando sia uno sia l’altro: gli effetti e una potente padronanza della penetrazione mediatica, sia nel cosciente che nel subconscio.

“Cinque uomini con tute arancioni sono introdotti in una grande gabbia, mentre una gru lentamente li immerge in una piccola piscina. Telecamere subacquee catturano l'agonia finale di ciascuno degli loro”.

«Beh… paese che vai, usanze che trovi e poi, si sa: ognuno ha la sua croce!» potrebbe obbiettare qualcuno.
Giusto.

“[…] crocefissi due minorenni, contro un muro dell'edificio che ospita la polizia religiosa (al-Hesbah) sulla via al-Bo Kamal nella città di al-Mayadin, nell'est della Siria. Non avevano rispettato il digiuno di Ramadan, come attestava il cartello appeso al loro collo”.

Forse hanno un poco esagerato: sarebbe bastato affiggere solo il manifesto, ma i giovani sono così… esuberanti.

Ora basta , sto esagerando: è ora di darci un taglio.

“[…] è della scorsa settimana la notizia di un'altra crocifissione eseguita dall'ISIS in Iraq, ai danni di un uomo accusato di essere una spia. Un video diffuso dai terroristi mostra un jihadista che taglia una mano e un piede al condannato, appeso a una croce”.

Colpa sua: era al soldo dei crociati!

Per ogni evenienza, hanno un alibi e tante attenuanti, perché…

«Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti. Colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi […] Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah che li ha uccisi!

Firmato: ALLAH… il COMPASSIONEVOLE, il MISERICORDIOSO.

Me lo devo proprio imparare a memoria, il Corano, perché il loro paradiso è migliore del nostro:
“[…] sensuale, dove gli uomini credenti sono premiati avendo in sposa le vergini con dei seni cresciuti, gonfi o "a forma di pera”.
E quel che ancora di più convince:
“[…] se qualche uomo vorrà far sesso con una donna, lo farà e basta […]le perenni vergini avranno tutte "delle vagine appetenti", e che "i peni degli eletti non si ammosceranno mai. L' erezione è eterna”.

Imparata la poesia, se la recito a memoria, già in terra ottengo l’anticipo:
“In premio una ragazza, schiava sessuale: prigioniera di guerra yazida o cristiana”.

Proprio carine le monete… fior di cranio… ops! Scusate… volevo dire: fior di conio.


Io,  secondo me... 25.06.2015

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