Fior di
cranio
Allora fu oro, incenso e
mirra.
Oggi, alle resine si
preferisce argento e rame, da offrire al nuovo messia: lo sceicco Abu Bakr
al-Baghdadi, signore dell’ISIS.
Fior di conio.
Belle lucide, tanto lustre da
disturbare la vista.
Hanno cominciato a sfornare
moneta, pezzi in metallo pregiato, che dovrebbero circolare e aver valore legale
in ogni parte dei territori occupati, il famoso Califfato, che ormai sta
fagocitando sia l’Iraq sia la Siria.
«Cosa facciamo oggi?
Riprendiamo Kobane o macelliamo?»
Da noi la scelta sarebbe
facile, usando gli evoluti sistemi e complessi algoritmi matematici:
«Testa o croce?»
Loro ovviamente non possono
farlo, visto che, su una moneta, appare la scritta "Stato Islamico, un
califfato basato sulla dottrina del Profeta" e, di culo, spighe di grano
con un versetto del Corano; sull’altra, a tergo, la mappa del mondo, il loro
futuro obiettivo.
Anche perché la capoccia,
quando c’è, o la fanno esplodere o la tagliano!
Un laccio blu attorno al
collo collegato a un collare esplosivo… in ginocchio… Bum!
La zucca che scoppia, come un petardo.
Proprio… fuori di testa
questi dell’ISIS.
Dopo tanto daffare, tra una
decapitazione e spargere di frattaglie, i nostri si concedono una tregua.
Cosa di meglio che la
classica partita di pallone?
«‘azzo… manca il pallone!»
esclama il solito Alì-a’Bombazz.
Presto fatto.
Zac!
Certo, non è come un
pallone vero, ma di necessità virtù: la bella testa del povero prigioniero
messo a centrocampo, il fischio e si va a incominciare.
La cocuzza: di un povero
cristo, un adolescente palestinese del campo profughi di Yarmuk, alle porte di
Damasco, occupato dagli jihadisti dello Stato islamico.
Non mancano di fantasia:
anche il beduino s’è fatto furbo.
Il mondo occidentale soffre
di una malattia grave: l’assuefazione.
Gli dai una medicina e,
prendi oggi, prendi domani, arriva la saturazione e poi l’insensibilità al
farmaco.
Sgozzamenti a go-go non ci
fanno più un baffo.
Sulla play-station si vede
di meglio, è più emozionante.
L’ultima “sparata” è quella
che si richiama a “Ken il guerriero”, una classica “giapponesata” dove il
protagonista, esperto di arti marziali, ti tocca o ti sfiora con un dito e,
nemmeno il tempo di contare fino a tre ed esplodi come una polveriera.
Al “nastro azzurro” sul collo,
con cranio che salta come il tappo dello spumante, i nuovi conquistatori
stipano i disgraziati in una macchina, poi arriva… Alì-Bomba con un lanciarazzi
e spara, friggendo i malcapitati.
Non c’è dubbio: una vera
gabbia di matti, quelli dell’ISIS!
Le altre a sbarre invece le
usano per i prigionieri, giusto per rompere la monotonia del solito
ammazzatoio.
«Ehi, Alì-Bamba, che ne
dici: ci facciamo una gigliata? C’abbiamo una bistecca alla giordana che deve
essere una meraviglia. Come la preferisci: ben cotta o al sangue?»
Detto fatto: il povero
prigioniero, il pilota giordano appena catturato, messo in gabbiotto, è
abbrustolito a fiamma vivace.
Tutta questa serie di
accoppamenti, sono stati abilmente cuciti assieme in un filmato che, come
slogan potrebbe utilizzare quello della Telefunken, del 1981;
uno spot pubblicitario che restò nella memoria
collettiva nazionale, con la frase:
"Potevamo stupirvi con
effetti speciali e colori ultravivaci, ma noi siamo scienza, non
fantascienza".
Ebbene, questi hanno
sommato il peggio, dando sia uno sia l’altro: gli effetti e una potente
padronanza della penetrazione mediatica, sia nel cosciente che nel subconscio.
“Cinque uomini con tute
arancioni sono introdotti in una grande gabbia, mentre una gru lentamente li
immerge in una piccola piscina. Telecamere subacquee catturano l'agonia finale
di ciascuno degli loro”.
«Beh… paese che vai, usanze
che trovi e poi, si sa: ognuno ha la sua croce!» potrebbe obbiettare qualcuno.
Giusto.
“[…] crocefissi due
minorenni, contro un muro dell'edificio che ospita la polizia religiosa
(al-Hesbah) sulla via al-Bo Kamal nella città di al-Mayadin, nell'est della
Siria. Non avevano rispettato il digiuno di Ramadan, come attestava il cartello
appeso al loro collo”.
Forse hanno un poco
esagerato: sarebbe bastato affiggere solo il manifesto, ma i giovani sono così…
esuberanti.
Ora basta , sto esagerando:
è ora di darci un taglio.
“[…] è della scorsa
settimana la notizia di un'altra crocifissione eseguita dall'ISIS in Iraq, ai
danni di un uomo accusato di essere una spia. Un video diffuso dai terroristi
mostra un jihadista che taglia una mano e un piede al condannato, appeso a una
croce”.
Colpa sua: era al soldo dei
crociati!
Per ogni evenienza, hanno
un alibi e tante attenuanti, perché…
«Getterò il terrore nei
cuori dei miscredenti. Colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le
falangi […] Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah che li ha uccisi!
Firmato: ALLAH… il COMPASSIONEVOLE,
il MISERICORDIOSO.
Me lo devo proprio imparare
a memoria, il Corano, perché il loro paradiso è migliore del nostro:
“[…] sensuale, dove gli
uomini credenti sono premiati avendo in sposa le vergini con dei seni
cresciuti, gonfi o "a forma di pera”.
E quel che ancora di più
convince:
“[…] se qualche uomo vorrà
far sesso con una donna, lo farà e basta […]le perenni vergini avranno tutte
"delle vagine appetenti", e che "i peni degli eletti non si
ammosceranno mai. L' erezione è eterna”.
Imparata la poesia, se la
recito a memoria, già in terra ottengo l’anticipo:
“In premio una ragazza,
schiava sessuale: prigioniera di guerra yazida o cristiana”.
Proprio carine le monete…
fior di cranio… ops! Scusate… volevo dire: fior di conio.
Io, secondo me... 25.06.2015
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