GAYdium magnum
Annuntio vobis gaudium magnum… habemus Kasper!
Vi annuncio una grande gioia… non mi pareva giusto godere da
solo, quindi mi rivolgo Urbi et Orbi, alla città e al mondo.
Beh… magari mi sono un poco allargato - oltre al girovita -
ma tant’è: mi affido a pietas e patientia di chi avrà la temerarietà di accompagnarmi,
nel seguire il serpentone delle mie deliranti righe.
Caspita… anzi, Kasper!
Proprio a lui, al Walter, mi rivolgo, come il naufrago al
faro.
«Annuntio vobis gaYdium magnum: gay si nasce!»
Uff… che sollievo: se mi capiterà di guardare un uomo, starò
meglio, che se indugio nello sguardo mi sentirò al sicuro - con i tempi che
corrono - dall’avere latenti pulsioni di lussuria dall’ammirare un palestrato:
sarà sola invidia, non concupiscenza.
Nelle traballanti (in)certezze dell’abitare questi tempi,
nel vedere come pure quelle che parevano salde fondamenta danno segni di
cedimento, nel trovarsi rivoltati come calzini e quel che bianco ora, se non
nero, sfuma; se il GAYo ti osserva come l’insetto da infilzare e mettere in
vetrina… viva Kasper!
Leggo di Lui che è “[…] autore della relazione presentata al
concistoro straordinario sul tema della famiglia […] base alla discussione sul
tema nel Sinodo, che si aprirà domenica 4 ottobre”.
Lui, Eminenza reverendissima.
Lui, teologo riformista e Cardinale, è un “Eminens”,
un’Eminenza che almeno, se non su ciò che sono, mi dice quel che non sono;
interpretando il grande Totò, sono esentato dal dover dire
«Gay si nasce ed io lo nacqui, modestamente!» contento di non menare vanto.
Tolto la lente dalla mia piccineria, rivolgo attenzione ai combattimenti
di “galli porporati”, di cui il nostro Walter e battagliero “Bastian
contrario”.
Mi beo della lettura di un giornale eccellente com’è
“Tempi”, in un articolo a firma dell’invi(di)ato Luigi Amicone, che di cognome
vorrei, aggettivo, fosse di me.
A entrambi rivolgo supplica di non infierire su mio modesto
scribacchiare, facendo scempio di tanta scienza giornalistica, nel tentare di
“esportare” la notizia a più interessati possibili;
che le cose di Chiesa saranno pure spaccature… di capello,
spostar di virgole e discettare di sesso d’angeli, ma le ricadute sempre sono pur
sempre in grado di terremotare coscienze e condizionare scelte.
Red carpet… tappeto rosso: entrano in campo i “fighters”, i
lottatori.
Il Walter, non c’è che dire, è un campione.
Leggiamo l’intervista.
“[…] perché ci sono così tante resistenze, Eminenza? Come
alla vigilia del Sinodo dell’anno scorso, anche stavolta ci sono dei cardinali
che firmano un libro su matrimonio e famiglia a difesa della ‘dottrina’…»
Il nostro risponde con un colpo di parata.
«Guardi, non voglio entrare adesso nelle controversie. Il
Sinodo è fatto proprio per discutere.»
L’altro, rassicurato, abbassa la guardia… e lui scazzotta
basso.
«Si, alcuni vogliono chiudere: NON C’È NIENTE DA DISCUTERE,
basta!»
L’avversario si piega al colpo sotto la cintola, e arriva il
gancio.
«C’è un certo fondamentalismo… si fa un’ideologia per
sostenere la propria tesi.»
Carlo Caffarra e Angelo Scola, “confratelli” sono tra quanti
stramazzano a terra, spiazzati dalla”finta” umiltà del primo “Il Sinodo è fatto
proprio per discutere”.
Kasper è uno di quelli che, sì il Sinodo, ma ci si arriva
con un “NON C’È NIENTE DA DISCUTERE, basta!”.
Della serie: tu dici la tua, io la mia, ma ho ragione io!
Giustamente nell’articolo il concetto è ribadito:
“[…] Cardinali che hanno la sola colpa di non pensarla come
lei. E questo sarebbe ‘non entrare nelle controversie’ e una bella preparazione
al terreno della ‘discussione’ sinodale?”.
Da tenere presente che Walter è ritenuto “punto di
riferimento dei riformisti”, non il classico vecchietto, che parla da solo.
Proprio “il riformista” scivola sulla buccia di banana del
“GAYo mondo”.
«[…] per me questa inclinazione è un punto di domanda: NON
RIFLETTE IL DISEGNO ORIGINARIO DI DIO e tuttavia è una realtà, perché GAY SI
NASCE».
Un colpo al cerchio, uno alla botte.
Quant'è bella gayezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza!
Fatto lo scarabocchio, il buon Dio avrà pensato bene che,
sì, una botta di vita!
“Eminens”: quante cose non sono riflesso del disegno di Dio,
ma cruda realtà?
Facciamo come i salumieri, che affettano qualche etto in più
e dicono «che faccio, lascio?»
La cosa prende una brutta piega… occhio Walter, si sta
allacciando una stringa… frenaaaa!
Tump!
Bravo, l’hai tamponato.
Dai, non è colpa tua: non rifletteva il disegno di Dio.
Facciamo una costatazione amichevole e… chi ha avuto, ha
avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdàmmoce 'o ppassato, simmo
'e Roma paisà.
Con buona pace del Padreterno che, al settimo giorno, invece
di riposare, avrebbe dovuto rivedere il progetto di distribuzione delle doti, ai
nascituri.
E se gli intentassimo una bella “class action”?
Drin… Driiiinnnn… drinn…
«C’è posta per te!»
Mittente: il “Padreterno”… Uhmmm… ‘azzarola, ha giocato d’anticipo:
“La signoria vostra si presenti in giudizio… UNIVERSALE!”.
Io, secondo me... 02.10.2015
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