"Raid israeliano: ucciso il mandante della strage al collegio rabbinico, costato la vita a otto giovani seminaristi ebrei ".
Mi sono concesso un doppio bombolone alla crema e abbondante colazione, che non c’avevo caviale e spumantino, per festeggiare.
Insalutato ospite, Mohammed Shehada s’è involato nel paradiso delle vergini;
ancora non si conosce se da 72 avrà sollazzo il suo augello o se alla bisogna provvederà solo una, ultrasettantenne.
Poco male: se quest’ultima gli fa proprio schifo, o s’arrangia da solo o si fa...dare una mano dagli altri tre, i sottopanza freddati con lui e spediti all’altro mondo.
La delizia nel mio leggere prosegue, in un orgasmico scorrere di righe:
"[...] un’unità speciale dell'esercito sotto copertura [...] a bordo di un taxi con targhe palestinesi, ha abbassato i finestrini e investito la vettura i con un diluvio di fuoco".
Questo è proprio quel che si dice "Rapporto di buon vicinato", a confermare saggezza di vecchio proverbio, che conferma inutilità di regalare perle ai porci !
Shehada, punto di riferimento in Cisgiordania del movimento libanese Hezbollah, aveva avuto frequenti contatti con Ala Hisham Abu Dheim, l’assassino del collegio: ecco ora ricongiunti i compagni di merende, che avranno modo e mondo per completarsi e riunirsi dopo essere stati, in vita, solo delle mezze seghe.
A proseguire la storia delle cose a metà, dove simili "incompiute" sono di casa, lascio una segheria per l’altra.
"Caccia israeliani hanno effettuato un'incursione [...] bombardando una postazione dalla quale erano partiti una dozzina di razzi, due dei quali avevano colpito una casa a Sderot, seppure senza causare vittime";
Soggetto: i caccia;
azione: bombardano;
cosa: una postazione di lancio di razzi;
cuore di mamma: [...] che avevano colpito una casa...senza causare vittime.
E già: per cannoneggiare devono aspettare che qualcuno ci resti secco, altrimenti non vale;
e poi: i ragazzi sono esuberanti, vanno capiti...alla fine, non hanno accoppato nessuno;
non è il caso di avere reazioni scomposte e sproporzionate.
Beh, sapevo di leggere da un giornale nato da botteghe oscure, che l’Unità la raggiunge nel fare branco, a cercare un’uscita, dopo novant’anni di...girotondini, passati a brancolare nel buio, arrivando al compromesso che, è meglio il sicuro arcobaleno oggi che l’incerto sol dell’avvenire.
Gli ex strateghi dell’Armata Rossa, "imparati" sui banchi di scuola del Cremlino, i sopravvissuti ai bocciati della Lubianka, tatticizzano:
"[...] L’incursione ha posto fine al cessate il fuoco [...] in vigore dall'8 marzo scorso, dopo che le incursioni delle truppe dello Stato ebraico avevano provocato oltre cento morti tra i palestinesi, la metà dei quali civili, donne e bambini".
Dal mio "gabinetto" di guerra continuo l’analisi di quel giornale, i cui strati e fogli sono a competere con quelli della carta in rotolo: entrambi destinati a ricongiungersi con le origini.
Del perché le truppe fanno incursioni, neanche lo straccio di un motivo:
Un’orgasmica Israele trova goduria nel lanciare bombe, come palle da bowling destinate a far cadere tanti innocenti birilli.
Che frammisti e dietro questi SCUDI si mescolino e nascondano pervicaci lanciatori di missili, su altri "civili, compreso donne e bambini", cazzo frega, ai pargoli della disinformacja.
Che poi è talmente lapalissiano che i Qassam stanno in piedi non con i supporti, i piedini di metallo, ma grazie alle mazzette di soldi, che pure un Occidente rimbambito continua a mandare, facendo finta di credere che quelle sagome affusolate sono mortadelle provole e salami, questo, dicevo, apre, ma non gli occhi, di chi, prono, oscilla e risponde al rinculo pensando sia un colpo di vento.
AAA accompagnatrice offresi...AAAAAAAA Massaggiatrice esperta, per...membro stanche.
Hussein Haji Hassan, Hezbollino libanese, fu il primo che rispose all’annuncio, come oggi vorrebbe Ismail Haniyeh da Gaza: soddisfatto dall’avere trovato compagno di braccetto, il primo, ecco l’altro volersi compiacere d’eguale trattamento.
Maxbollah ha baffo intrigante, ha imparato l’inglese abbandonando il russo, s’è trovato a passare dal kolchoz alle fattorie americane, dalla Vodka alla Coca-Cola, dal salvagente a forma di paperetta alla barchetta, dagli spicci di bottega alla grana, dai sogni di gloria alla realtà di boria, da piazza di Spagna al si-global, dalle stalle alle stelle e strisce.
Hanno dato le chiavi della Ferrari al professorino, il baffino patentato alla scuola guida di Mosca, sulla ZIL...Zavod Imeni Lihacheva.
Uno dei vecchi, a spacciare il "nuovo che avanza", in monodose, ad uso personale;
direttamente dalla campagna, ad insegnarci che "Si può fare": il coltello si può fermare con il dialogo, la parola;
certo che il fiato esce meglio...dalla gola tagliata !
- «Bisogna coinvolgere Hamas nel dialogo per la pace in Medio Oriente».
Cazzo: quante cose si sarebbero evitate se si fosse fatto lo stesso, con la Mafia e le Brigate Rosse !
E poi andremo a fare pace con Hezbollah e i Talebani, con Bin Laden e con ogni pirletto di questo mondo che, visti i precedenti, sarebbe sicuro d’ottenere solo pestando i pugni, come al mercato del bestiame, dove "Chi vusa pusè la vaca l'è sua", ovvero "chi urla di più ottiene la proprietà della mucca".
"[...] se si vuole la pace bisogna coinvolgere Hamas. Non dimentichiamoci mai che vinse le elezioni".
Anche Hitler, se è per questo e, come lui, Hamas ha scritto il proprio Mein Kampf, uno statuto che riporta la ricetta di carne d’ebreo, sempre preparare rosolata al forno !
Maxbollah, ti prego non parlare: stai zitto e acqua in bocca, anzi, in...Gulag !
Io, secondo me...13.03.2008
giovedì 13 marzo 2008
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