sabato 24 aprile 2010

Mistero bufFOne

Ahi, ahi, ahi!
Caro Vianello...avevi votato Berlusconi!
Ahi, ahi, ahi!
Caro Raimondo: sei stato Repubblichino, eh?

Ecco del perché la più bieca sinistra mormora al vetriolo:
"Festeggiamo la morte del berlusconiano Vianello [...] dopo Mike, Mosca e Sante Licheri il Cavaliere perde un altro voto; speriamo che il prossimo sia Fede".
Cazzo, che notizia: alle prossime votazioni i sinistri faranno un pienone, che erano quelli i voti che facevano la differenza!

Nel dicembre 1943 entrò a fare parte del battaglione "A. Mazzarini" della Guardia Nazionale Repubblicana, dove il grande artista si pavoneggiava, fiero e truce, con la divisa da aspirante 'parà' repubblichino.
"[...] era un fedelissimo fascista [...] venne più volte con me durante i rastrellamenti della Val Cannobina e partecipò alle fasi della riconquista dell'Ossola occupata dai partigiani".
Madonna mia, che notizia!
Ancora, da chi l'ha conosciuto, spalla a spalla:
"Un giorno, era l'inizio del 1945, egli fece il suo ingresso nel bar, in divisa nera, tronfio come un gallo. Ci accusò di essere dei vigliacchi poiché non c'eravamo arruolati nella RSI";
salvo poi, a partita persa e cambio di colore e casacca:
"[...] a guerra finita, lo vedemmo tornare a Varese in borghese[...] ci disse che egli aveva aderito alla RSI soltanto per fare l'informatore dei partigiani[...] noi tutti, che lo conoscevamo bene scoppiammo a ridergli in faccia, e lui girò i tacchi, andandosene e gridando che eravamo dei fascisti"!
Parole, del sergente maggiore istruttore dei paracadutisti fascisti, Carlo Maria Milani, che lo ebbe "compagno camerata" nelle retate, e non di pesca;
e il restante, da "Le memorie di una Giovane Fascista" di Ercolina Milanesi.

"Un uomo becero, come tutti i suoi servi figli di una cultura fascista!", tuona l'armata rossa.

Mi rivolgo alla moglie con fare mesto e affranto, dopo che in frantumi se n'è andata parte della mia ammirazione:
- «Ehi, donna, hai letto? Raimondo ha fatto ed era tutto questo; che delusione!»
La femmina sbircia il cartaceo da dietro la mia spalla e sbotta:
- «Ma non hai visto che hai sbagliato colonna, e hai letto l'altra, che è la storia del Dario, il Fo, quello del premio Nobel, che ora è più rosso di un'emorroide!»
Caspita, è vero.
Quello delle retate, che faceva lo sborone e il bauscia con l'uniforme inchiostro era proprio il fustigatore, il mistero bufFOne della sinistra falcemartelluta!
- «Allora...è il Darietto, che è un riciclato!»
Grazie al cielo: Raimondo rimane nel mio cuore!

Come quando pestarono come una bistecca il Silvio, in Piazza Duomo, a Milano, anche contro il povero Raimondo circola l'acido bilioso, il caustico, il fiele e il veleno di gruppi, metodi e dottrina "fasciocomunista", che accomuna e accoppia i simili nell'odio, facendo solo cambio di colore, perché gli uni erano neri di rabbia e questi, invece, rossi!
L'intolleranza, l'insofferenza e l'acredine verso l'oppositore, l'indifferenza verso il volere popolare è pari nel chi vuole, spera predica o spinge al killeraggio, alla violenta cancellazione dell'ostacolo.
Gli "smacchiati", i saltatori in corsa sono a far maestri, derive di firme sotto manifesti della razza o dell'esegesi del "Migliore", alla "Red Passion".
Gente che interpreta il voto democratico ma sfavorevole come conta di "Cretinus Berlusconensis", piuttosto che illuminati al sol dell'avvenire, razza eletta;
a mettere in pratica quel che scrisse uno di loro:
"[...] gli imperi moderni, quali noi li concepiamo, sono basati sul cardine 'Razza', escludendo pertanto [...] alle altre genti".
Il "Compagno" che scrisse ciò, lo fece nel '42, su "Roma Fascista";
lo scrivano si chiamava Eugenio Scalfari, poi passato alla firma del primato d'altra razza, ma non eletta: quella rossa.
Fo, Bocca, Scalfari...saltimbanchi, acrobati, giocolieri, illusionisti.
Ahi, ahi, ahi!
Caro Raimondo: sei stato Repubblichino!
Mi viene un dubbio: vuoi vedere che questo non è una colpa, visto gli altri trasformismi.
Ahi, ahi, ahi!
Caro Vianello...avevi votato Berlusconi.
Questo è il vero peccato originale, l'esecrabile colpa che si trasferisce di padre in figlio!

Raimondo: ti voglio bene.
Riposa in pace.

Io, secondo me...19.04.2010